MI RICORDERO’ DI TE
-
ti amo Naruto! – disse una voce ansimante.
-
ti amo anche io, piccola Sakura.
Tutto inizio con quelle due parole
dette con infinita dolcezza. Lei, uno dei ninja medici migliori di Konoha e
lui, uno dei migliori ninja anche se molto pasticcione, con il sogno di
divenire Hokage. Dopo anni e anni di corte finalmente lei si era accorta
dell’amore che provava per lui. Successe tutto una notte di luna piena.
Sakura stava passeggiando per Konoha finito il suo turno di lavoro, quando si
imbattè in due figure: Naruto e Hinata. Curiosa del fatto che i due si
trovassero insieme a quell’ora della notte, decise di ascoltare
ciò che si stavano dicendo.
- ehm…ecco…Naruto-kun
io…
- Hinata, mi hai fatto venire a
quest’ora solo per dirmi questo?aaaaah, e io
che mi stavo godendo una ciotola di ramen caldo.
– sbuffò il biondino.
- no. La verità è
che…tumipiacinarutokun. – disse tutto ad
un fiato la moretta.
- Eh?Che hai detto?Scusa ma non ho
capito una cicca di quello che hai pronunciato.
- Naruto-kun…io ti amo! –
La giovane Hyuga lo aveva fatto,
finalmente aveva confessato i suoi sentimenti a quel ragazzino, divenuto ormai
uomo, alla quale andava dietro da sempre. Dal canto
suo Naruto era rimasto allibito. Non si era mai reso conto di ciò che la
ragazza provava per lui, infatti era poco sveglio
sulle faccende di ragazze. Tutti si erano accorti della cotta che Hinata aveva
per lui tranne il diretto interessato. Ma lui la vedeva solo come un amica, come fargli capire che il suo cuore apparteneva
alla giovane Haruno senza ferire i suoi sentimenti?
Dall’altro lato della strada
Sakura aveva sentito tutto ed era rimasta di sasso. Si era accorta di amare
Naruto ma non aveva mai fatto parola della cosa a nessuno comportandosi come
sempre convinta che quest’ultimo non la volesse più. Al
pronunciare le parole di Hinata il suo cuore si frantumò. Sicura che
l’Uzumaki ricambiasse i suoi sentimenti si portò una mano alla
bocca per non far sentire a nessuno i singhiozzi provocati dalle lacrime che
scendevano dal suo volto. Ma nella fuga da quel posto inciampò in un
pezzo di legno e la sua figura fu visibile ai due ragazzi poco lontani da lei.
- Sakura-chan…che fai qui?
– domandò sbigottito l’Uzumaki – e perché
piangi?
- Io…ecco….scusate
ma… - cercò di parlare trattenendo i singhiozzi – mi
dispiace…tolgo il disturbo! – disse correndo via e rifugiandosi a
casa sua.
- Ma…Sakura-chan.
- che aspetti Naruto-kun?Va da lei.
– disse rassegnata la brunetta.
- Hinata ascolta…io ti vedo come
un amica, una cara amica. Il mio cuore è solo
di Sakura-chan, anche se lei non mi vuole.
- questo io lo sapevo. Ma vedi tra un
po’ dovremmo combattere contro l’Akatsuki e…non volevo morire
senza dirti quello che provavo per te.
- ma che dici Hinata. Non moriremo,
non morirà nessuno. Non siamo i migliori e i migliori vincono sempre.
- speriamo sia come dici tu. Ora vai
altrimenti saranno guai.
- grazie Hinata a domani. –
Mentre Naruto correva in direzione di
casa Haruno, Hinata si accoccolò sotto un albero e li scese sul suo
volto una lacrima solitaria. Adesso poteva essere orgogliosa di se stessa, non
avrebbe avuto rimpianti.
Sakura intanto se ne stava sul suo
letto a piangere stringendosi il petto. Le faceva male il pensiero di Naruto e
Hinata insieme ma d’altronde era colpa sua che non aveva mai parlato e
aveva finito col perderlo. Quando poi un ticchettio proveniente dalla finestra
attirò la sua attenzione e riconobbe Naruto affacciato alla finestra per
poco non ebbe un infarto. Aveva anche iniziato a piovere quindi adesso il
ragazzo sembrava un pulcino caduto nell’acqua.
- Naruto, baka
che non sei altro, che ci fai qui?E poi non ti sei accorto che pioveva? –
domandò infuriata Sakura.
- scusami ma la pioggia mi ha colto
all’improvviso! E poi ero preoccupato per te.
- sto bene tranquillo – disse
imbarazzata – dai vieni ti do un asciugamano prima che ti buschi un
raffreddore.
- grazie Sakura-chan. – disse il
ragazzo sfoggiando un sorriso da sciogliere anche il polo nord.
La ragazza rossa in viso si diresse in
bagno a prendere un asciugamano e quando tornò trovò Naruto in
boxer intento a osservare fuori la finestra. Si soffermò a guardarlo,
com’erano belle le sue spalle…e la sua schiena perfetta. Rimase
incantata. A rompere l’incanto ci pensò lui voltandosi.
- ah ecco l’asciugamano. Meno
male stavo morendo di freddo. – disse mentre strappava l’oggetto in
questione dalle mani della ragazza. Ma quando lui stava per voltarsi lei lo
fermò, osservando quel grosso taglio che aveva sul torace.
- te lo sei fatto nell’ultima
missione, vero? – disse poggiandoci una mano e accarezzandolo provocando
un brivido lungo la schiena del ragazzo.
- s-si ma non è nulla. Passerà, sai meglio di chiunque altro che ho delle
capacità di recupero impressionanti.
- lo so, però io… - non
riuscì a terminare la frase che le lacrime la colsero nuovamente.
- Sakura-chan cos’hai? –
domandò seriamente preoccupato. Ma la ragazza gli si gettò tra le
braccia e senza guardando in faccia continuava a versare tutto il suo dolore.
- mi dispiace Naruto…mi son
detta che se tu sei felice lo sarei stata anche io, non importa se
l’oggetto della tua felicità era Hinata. Però stasera, dopo
avervi sentito parlare, qualcosa in me si è rotto. Non ce la faccio a
vedervi insieme mi fa troppo male – confessò la ragazza.
- Sakura-chan che stai cercando di
dirmi?
- che ti amo, ecco cosa voglio dirti.
Ma ormai tu sei di Hi… - inutile provare ad
emettere altri suoni, la sua bocca era stata sigillata dalle labbra
dell’Uzumaki. La ragazza era sorpresa dal gesto del biondino ma non ci
pensò due volte a rispondere a quel gesto. Si staccarono entrambi con il
fiato corto.
- l’unica baka
sei tu. Sono anni che ti vengo dietro e ora che ti ho tutta per me, credi che
non ti ami più?
- mi spiace io…forse non…
- Sakura…io sono tu e tu sei
mia. Questa è l’unica realtà. Questo è il nostro
destino. – le ultime parole del ragazzo prima di trascinare
l’Haruno sul letto. Fecero l’amore fino a mattina, nessuno dei due
quella notte l’avrebbe mai dimenticata. Quella notte segnava
l’inizio di un nuovo amore ma la realtà è molto diversa dalla
fantasia.
La terra trema. I palazzi vengono
distrutti. Miriade di persone giacciono a terra prive di vita.
Laghi di sangue regnano incontrastati sulla Konoha attuale. La felicità
di quel momento viene spezzata in un soffio di vento. L’Akatsuki è
tornato a prendersi ciò che vuole.
- Kyuubi! – grida il capo
dell’Akatsuki.
- Pain!
– rispose il jinchuuriki della volpe a nove
code.
- manchi solo tu. Devi essere onorato,
per prelevarti l’animale dentro di te mi sono scomodato addirittura io.
- che onore. Ma pensi che io possa
perdere tanto facilmente?
- questo non lo
mai detto. Ma voglio vedere la tua vera potenza…e per fare
questo…colpirò qualcuno dei tuoi compagni! – detto
ciò attaccò alle spalle la giovane Hyuga impegnata nel
combattimento più in la.
- HINATAAAAAA! – urlò il
ragazzo nel vedere la scena.
- Naruto non distrarti ci penso a
curarla. Ahhhhhhh! – ma Sakura fu colpita e
scaraventata metri più in la. A quella scena Naruto iniziò a
perdere il controllo del proprio corpo e in un attimo il Kyuubi prese il suo
posto. Dopo ore di estenuante lotta l’Uzumaki ebbe la meglio e
l’Akatsuki scomparve del tutto.
Ma il pericolo non era ancora passato,
il demone era pieno di rabbia e Naruto non riusciva a prendere il controllo su
di esso. Stava davvero in condizioni critiche, il suo corpo di era privato della pelle, ora lava incandescente, e il suo
spirito si stava affievolendo sempre più.
- NARUTOOOO! – gridò la ninja medico dopo essersi curata. – Naruto adesso
basta. Il pericolo è scampato, sei un eroe. Hai salvato il villaggio,
distrutto l’Akatsuki…cerca di riprendere possesso della tua vita.
Vedendo il ragazzo in quelle
condizioni la ragazza tentò di avvicinarsi per aiutarlo. Stava male a
vederlo ridotto così. Ma più si avvicinava e più il volto
del Kyuubi si contraeva in una smorfia. Quando gli fu di fronte tendendogli la
mano accadde l’inevitabile. Il demone volpe trapassò da parte a
parte con il braccio la ragazza. Lei prima di perdere del tutto conoscenza
riuscì a sussurrare il nome del ragazzo per la quale
aveva perso la testa.
- S-Sakura…
- gli occhi del Kyuubi si riempirono di lacrime e in quel momento Naruto
riprese il suo vero aspetto cacciando nella gabbia il demone. –
Sakura!SAKURA RISPONDI! – tentò invano di svegliarla,
la ragazza non avrebbe aperto gli occhi. In quel mentre anche il maestro
Kakashi arrivò sul posto assistendo alla scena.
- Naruto…che cosa è
successo a Sakura?
- Sensei…io…io…sono
stato io!Kyuubi l’ha… - cercò di dire tra i singhiozzi
– proprio ora che io…che lei e io…non è giusto!
- Naruto, Sakura non è ancora
morta. Portiamola da Godaime. Forse lei
riuscirà ad aiutarla.
- va bene sensei.
Sono passati sei mesi da qual giorno.
Come sempre un giovane ragazzo entra nella stanza dell’ospedale con un
cesto di frutta.
- ohayo, Sakura. Ti ho portato della
frutta fresca. Questa ti farà bene! – disse sedendosi di fianco al
suo letto. – sai oggi il sensei Kakashi mi ha
di nuovo sgridato. Dice che mangio troppo ramen e che
penso poco ad allenarmi?Ma che ci posso fare se io amo il ramen?Dovresti
dirglielo tu, sai meglio di chiunque altro che mi sbafo 6 ciotole in due
minuti.
Il ragazzo continuava a parlare ma
purtroppo non riceveva risposta. Sakura era in coma da sei mesi. Da quel giorno
non aveva più aperto i suoi occhi smeraldo. Ma Naruto non perdeva le
speranze e tutti i giorno andava da lei e le parlava
di ciò che accadeva nel villaggio. Risse, missioni, nuovi amori.
- ah sai Sakura, Hinata e Kiba stanno
insieme. Finalmente anche lei ha trovato qualcuno da amare. Proprio come io ho
trovato te. – si avvicina lentamente alla ragazza e posa le sue labbra
sulle sue. – Sakura io ti amo come il primo giorno. Ti prego apri gli
occhi…torna da me, torna da noi!
Ma era inutile, lei non rispondeva.
Naruto rassegnato come ogni giorno saluta la ragazza e si dirige verso la porta
quando un rumore attira la sua attenzione. Voltandosi per poco non svenne. Quegli
occhi, gli occhi che ha tanto amato erano puntati su di lui. Occhi stanchi ma
vivi.
- Sakura..Sakura
ti sei svegliata. Sakura! – non trattenne la felicità e
l’abbracciò piangendo come un bambino. – io lo sapevo,
sapevo che saresti tornata. Mio dio quanto mi sei mancata, io…
- chi sei tu? – domandò
la ragazza creando sul volto dell’Uzumaki uno sguardo di terrore puro.
- S-Sakura
come chi sono?Sono io, Naruto!
- Sakura?E chi è?Io non ricordo
nulla!
Aveva dimenticato tutto. Anche se era
viva aveva cancellato ogni momento, ogni istante di gioia e dolore vissuto fino
ad allora. Era come una scatola vuota. Sakura Haruno
era morta due volte.
- H-Hai perso la memoria…e anche
questa volta è tutta colpa mia. Tranquilla sono sicura che prima o poi
ricorderai tutto. Ci saranno i tuoi amici ad aiutarti. – disse
allontanandosi dal letto. – vado a informare la dottoressa che ti sei
svegliata. Ci vediamo Sakura.
- aspetta. Ma ci conosciamo?Tu chi
sei? – disse la ragazza confusa.
- ci siamo conosciuti in passato ma
nel tuo presente io non sono nessuno. Questa volta farò la cosa giusta.
Stammi bene.
L’aveva lasciata e questa volta
per sempre. Dal canto suo, la giovane Haruno era rimasta immobile a fissare il
punto in cui quel misterioso ragazzo era sparito. La sua testa diceva di non
conoscerlo ma il suo cuore emetteva strani segnali, come se il legame con quel
ragazzo fosse qualcosa di molto forte.
- mi ricorderò di te, Naruto. E
quando lo farò, ti cercherò, ti troverò e la vita
inizierà di nuovo dal passato.
FINE
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Non so di preciso come mi sia venuta O.o
Ultimamente mi sorprendo di quello che scrivo.
Comunque a me personalmente piace la frase finale di Sakura. Poi boh
magari fa schifo sta fiction ma io sono soddisfatta. Ringrazio in anticipo
coloro che la leggeranno e commenteranno.
Alla prossima storia.
Sayounara!