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Autore: Issoman    19/07/2014    2 recensioni
Sanji sembra non riuscire mai ad ottenere le attenzioni di Nami.
Qualche bicchiere di troppo e viene a galla qualcosa che la navigatrice non voleva ammettere.
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Sanji, Un po' tutti | Coppie: Sanji/Nami
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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“Sanji io ho ancora fame!!!!”
“Accidenti a te Rufy sei un pozzo senza fondo! Aspetta almeno un attimo che preparo altro cibo!!!”
“Sanji-kun che ne dici di portare il barilotto che ci hanno regalato quei vecchietti sull’isola?”
“Ma certo Nami-swaaannn vado subito a prenderlo! Non posso farti certamente aspettare!”
Saltellando felice, Sanji scese nella dispensa e recuperò un barile contenente pregiato liquore, che dei vecchietti, aiutati dalla ciurma, gli avevano donato come ringraziamento.
“Ecco qui mia adorata, aspetta che lo apro e poi te lo servo.”
“Avanti muoviti cuoco inutile, qui c’è gente che ha sete!” gli urlò Zoro.
“Tappatati quella fogna spadaccino dei miei stivali, il primo bicchiere di liquore va alla mia Nami-swan. Ecco qui mia cara!”
“Oh sei stato velocissimo Sanji-kun, ti ringrazio.” E gli fece l’occhiolino.
Per poco non cadde, contorcendosi ed emanando cuori.
“E tu Robin-chan? Vuoi assaggiarlo?”
“No grazie Sanji, stavolta passo, i vecchietti dicevano che ha una gradazione molto alcolica e io non reggo l’alcol come Nami. Appena puoi mi andrebbe una tazza di caffè.”
“Ma certo mia cara tutto quello che vuoi!”
“Ehi ma a noi non chiedi se vogliamo un goccio di liquore, fratello?”
“Umpf e perché mai dovrei chiedervelo, te bevi solo cola, il nasone non riesce a reggere l’alcol, Chopper la cosa più alcolica che beve è una tazza di latte…beh per non parlare di Brook. Direi proprio che potete evitare di bervelo!”
“Oi cuoco effeminato allora dov’è il mio liquore?”
“Tu te lo puoi proprio scordare!”
“Eh? Ti faccio vedere io!”
E cominciarono a darsele di santa ragione. Franky assaggiò un bicchiere ma non fu di suo gradimento. “Molto meglio la cola!” Usopp, Chopper e Brook ascoltarono il biondo ed evitarono di berlo, già dall’odore sembrava un liquore fin troppo alcolico. Rufy continuava a mangiare ridendo della rissa che il cuoco e lo spadaccino stavano facendo nel bel mezzo della sala da pranzo. Intanto Nami era arrivata al quinto bicchiere di liquore.
 
Mancava poco alla mezzanotte.
Sanji stava mettendo in ordine la sala da pranzo e sistemando le posate, cercando di non svegliare Nami che si era appisolata sul tavolo. Tutti gli altri erano andati alle loro camere per riposarsi e non avevano voluto svegliarla. In fondo si era ingurgitata più di una decina di bicchieri di liquore, dando filo da torcere allo spadaccino.
Per un momento Sanji si fermò a guardarla. Ciglia lunghe, un sorriso sul volto, lunghi capelli rossi che le ricadevano sulle bianche spalle. Sorrise. Quando dormiva Nami-san sembrava proprio un angelo. Quanto avrebbe voluto ritrovare quel volto sorridente davanti al suo ogni mattina, sentire l’odore dei suoi capelli, sentire il calore del suo delicato corpo stretto al suo. Purtroppo però Nami non prestava considerazione alle attenzioni che lui le prestava. Ma andava bene anche così, in fondo a lui bastava starle accanto e godere del suo sorriso. Sospirò e riprese a sistemare.
 
Si era messo a lavare le pentole quando sentì qualcosa appoggiarsi sulla sua schiena. Era Nami. Lei fece scorrere le mani sulla schiena e si aggrappò alla camicia del cuoco.
“N-Nami-swan che c’è?”
“Mh Sanji resta così per favore…”
Sanji stava cominciando a perdere sangue dal naso e contorse la faccia in un sorrisetto malizioso, ma non si mosse.
“Sanji-kun, mi puoi accompagnare in camera? Mi sento sola…resta con me.”
“C-c-come Nami-swan… vuoi che venga con te?” disse tremando.
“Sì stupido…io…” e appoggiò la testa sulla sua schiena “io stanotte voglio stare con te…”
Sanji esplose e gli partì un fiotto copioso di sangue di naso verso il lavandino. La sua Nami gli stava chiedendo di passare la notte assieme. Il suo sogno si stava avverando. Si girò e vide che le guance di Nami erano rosse e il suo sguardo era stanco. Gli aveva detto quelle cose solo perché era ubriaca, c’era da aspettarselo. Con un sospiro Sanji la prese per le spalle e l’accompagnò in camera sua. Lei si lasciò portare, stringendosi attorno ai fianchi del biondo. Giunto fuori dalla camera vide che Robin non c’era, quindi entrò e fece accomodare Nami sul suo letto.
“Stenditi Nami-swan così ti posso coprire, non vorrai mica prenderti un raffreddore, non è vero?”
Sanji fece per tirarle su le coperte, ma lei allungò le braccia e si aggrappò al collo del cuoco.
“Sanji-kun possibile che tu non capisca…” e avvicinando il suo viso al suo, lo baciò sulle labbra.
Per un momento Sanji rimase come pietrificato. La sua Nami, la ragazza per la quale si sarebbe buttato nel fuoco, l’aveva appena baciato. Lei si staccò e continuò a fissarlo, accarezzandogli con la punta delle dita il pizzetto.
“Sanji-kun…” cercò di tirarlo verso di lei.
“Nami-san ferma! Sei ubriaca e non sai quello che fai! Questo sarebbe un momento perfetto, ma non mi voglio approfittare di te! Mi sentirei un maledetto idiota se succedesse! Nami –san ora pensa solo a riprenderti dalla sbornia, se veramente tieni a me ne parleremo insieme!” e detto questo si staccò da lei e uscì di corsa dalla stanza. Nami rimase immobile, guardando verso la porta e poco dopo si addormentò.
 
Sanji sul ponte della nave, era decisamente scosso e si era messo a fumare nervosamente.
Sentiva ancora sulle labbra il sapore di quelle morbide di Nami, sentiva ancora sul mento il tocco delle sue mani.
Accidenti se non fosse stato per l’alcol che si era bevuta tutto questo non sarebbe mai successo. Sarebbe sempre rimasto tutto uguale. Ma ora quello che voleva sapere era se quel gesto di Nami era dato solo da un momento di confusione o era un sentimento più profondo.
Si sedette e si accese nervosamente un'altra sigaretta.
 
“Ahi che mal di testa! Ieri mi sa che ho esagerato con tutto quell’alcol. Piuttosto come ho fatto ad arrivare in camera? Ma forse sono riuscita ad arrivarci prima di addormentarmi." Si tirò su dal letto e dopo essersi data una lavata andò in sala da pranzo. I suoi compagni stavano già facendo colazione e appena entrò la salutarono.
“Oi Nami devi aver proprio alzato il gomito per esserti svegliata solo ora, di solito sei sempre molto mattiniera.” Le disse Usopp.
“Se vuoi ti posso dare qualcosa Nami, ti vedo piuttosto stanca.”
“No grazie Chopper va tutto bene, mi basta solo un buon succo d’arancia e sarò come nuova.”
“Beh se allora ti senti bene non è che mi potresti mostrare le tue mut-“ e la rossa gli assestò un pugno in faccia.
“In ogni caso Brook non te le farei vedere comunque, quindi smettila! Piuttosto Sanji-kun mi faresti un succo d’arancia?”
Il cuoco senza girarsi mugugnò e cominciò a spremere delle arance.
“Oi cuoco da strapazzo, niente moine stamattina, ti si è fuso il cervello stanotte o cosa?” sogghignò Zoro.
“Meglio per te se per oggi eviti di farmi incazzare! Potrei farti fuori senza che nemmeno te ne accorgi!”
“Eh?”
E girandosi per dare il succo a Nami tutti videro il volto sciupato di Sanji, con delle profonde occhiaie.
“Ehi fratello che hai? Hai una faccia stamattina! Sicuro di sentirti bene?” gli disse il cyborg.
“Sì tutto bene, ho solo dormito poco, tutto qui.”
“Sanji se vuoi…”
“Tranquillo Chopper non ti preoccupare.” E si rimise a cucinare.
Calò il silenzio e tutti fissarono il biondo.
Robin sorseggiando il suo caffè osservò prima lui e poi Nami. La rossa sembrava pensierosa e si toccava le labbra.
 
“Nami poi ieri sei tornata da sola in camera?”
“Sai non me lo ricordo Robin, forse prima di essere del tutto ubriaca…”
“No non penso, perché ti abbiamo lasciata addormentata in sala da pranzo e l’unico che c’era era Sanji.”
“Quindi dici che lui mi ha portata in camera…oddio spero di non aver fatto qualcosa di strano…”
“Forse per quello che lui aveva quell’aspetto stamattina…perché non gli parli?”
“Eh? Perché proprio io?”
“Beh la diretta interessata sei tu quindi…”
”Uff e va bene…”
 
“Sanji-kun.”
“Nami-san dimmi.” Le disse senza girarsi.
“Senti ieri sera tu mi hai portato in camera?”
Per un momento il cuoco sussultò. “Sì…eri ubriaca e ti ho portata a letto.”
“Non è che ne hai approfittato per farmi qualcosa? Conoscendoti mi avrai sicuramente messo le mani addosso…”
“Ti sbagli! Non ti ho fatto nulla…piuttosto quella a fare qualcosa sei stata tu!”
“Che intendi dire?”
“Volevi che passassi la notte con te…mi hai perfino baciato. Ma essendo tu ubriaca era come approfittarsi di te, quindi me ne sono andato.”
“I-Io ti avrei baciato?!? Tu hai troppa fantasia Sanji, di sicuro…”
“Non sto mentendo Nami-san! Non è che tu provi qualcosa per me, ma non lo vuoi ammettere?”
 
Scese il silenzio. I due continuavano a fissarsi ma nessuno aveva intenzione di parlare. Nami abbassò lo sguardo.
“Nami-san lo so che tu mi consideri un dongiovanni fissato con le donne, ma io continuo sempre ad avere un chiodo fisso, te! Certo se fossi il tipo di uomo che tu credi che io sia, sicuramente avrei approfittato di un occasione così proficua, ma il rispetto che ho per te non mi permette di fare certe cose. Cerca di capirmi.”
Lei si mise a fissarlo, notando lo sguardo serio del biondo.
“S-sanji, sicuramente non sapevo quello che stavo facendo…perdonami se questo ti ha dato fastidio.” E fece per andarsene.
Lui la bloccò per il braccio.
“Come pensi che una cosa simile possa darmi fastidio? E’ da quando ti conosco che ogni giorno spero di ricevere da te un bacio come quello di ieri sera. Nami-san ti prego sii sincera con me, io ti piaccio oppure no?”
“Sanji io…non lo so…io sono confusa…”e abbassò la testa.
Sanji delicatamente la girò verso di sé e la abbracciò.
“Nami-san io ti amo! Ti ho sempre amato, dalla prima volta che ti ho vista al Baratie ho capito subito di provare qualcosa di speciale per te, che per nessuna altra donna potrei mai provare! Ti prego lasciati abbracciare ancora un po’…se poi mi vorrai odiare fai pure. Io comunque ti amerò sempre e comunque.”
Sembrava che il suo cuore stesse per esplodere.
Stretta tra le braccia di Sanji, vide passarle davanti tutti i ricordi di loro due e ogni volta che lei era in pericolo lui c’era sempre, senza mai chiedere nulla in cambio, senza mai lamentarsi delle sue richieste, solo per lei. Il suo amore per lei era così incondizionato da renderlo cieco di fronte a qualsiasi pericolo. Si sentiva una vera idiota. Non l’aveva voluto mai ammettere.
Appoggiò la testa sulla spalla del biondo per nascondere le lacrime che le stavano scorrendo sul viso.
Rialzò la testa e si mise a fissare il cuoco.
“Nami-san?”
“Sanji-kun sei un vero idiota! Come hai fatto ad innamorarti di una come me?”
“Eh che stai dicendo?”
“Beh in fondo un po’ idiota devo esserlo anch’io, per non aver mai voluto ammettere di volerti bene…”
Nami allungò le mani verso il viso di Sanji e portò le sue labbra sulle sue.
 
 
Sanji istintivamente la strinse ancora di più a sé e le passò le mani tra i capelli.
Era ancora da non credere, ma la sua Nami lo stava baciando e in più diceva di volergli bene, non c’era dono più grande che quella fantastica ragazza potesse mai fargli. Continuandosi a fissare sorrisero all’unisono e Sanji le prese una mano e la baciò come il principe di un fiaba che finalmente era riuscito a trovare la sua principessa, l’amore della sua vita.
 
Prima di andare a letto si diedero un bacio e si salutarono. Nami rientrò in camera dove Robin stava leggendo un grosso tomo, e dalla faccia che fece vedendola entrare era certa che Robin sapesse tutto.
“Mi sembri piuttosto di buon umore. Che ti è successo di così bello?” disse chiudendo il libro.
“Beh ecco è ancora presto per dirlo, ma io e Sanji mi sa che stiamo insieme.” Disse avvampando.
La mora sorrise.
“N-non pensare male, ti ho detto che non è una cosa molto certa…sì insomma se fa ancora il cascamorto con qualcuna lo pianto in asso, ci puoi scommettere che lo farò!”
“Ah ne sono certa.”
Nami si era girata per non farle vedere la vergogna che provava. In fondo questo modo di fare era un chiaro segno del fatto che lei era cotta del cuoco, pensò l’archeologa ridendo piano.
 
“Nami-san il tuo tè!”
“Grazie Sanji mettilo pure lì.”
Entrò dalla porta della biblioteca e appoggiò il vassoio con il tè vicino al tavolo da lavoro, dove  Nami stava tracciando con maestria una nuova carta nautica.
“Sei veramente bravissima! Il tuo è un vero e proprio dono.” Le disse massaggiandole le spalle.
“Beh in fondo anche tu hai il dono di cucinare bene. Ognuno ha il suo no?”
“Oh Nami-swaaannn ma come sei dolce!!!”
“Per favore evita di fare sempre così lo scemo e contorcerti in questi modi assurdi solo perché ti faccio un complimento. Invece ora se mi lasci lavorare e non mi distrai…” gli prese la mano che aveva sulla spalla e gli diede un pizzicotto.
“Uff e va bene, ma sai che mi dispiace non poter stare sempre con te.”
“Sì ma questo non vuol dire fare come una cozza su uno scoglio, Sanji-kun. Devo poter anch’io respirare. E poi non vorrei che qualcuno si accorga ancora di noi, sai che problema sarebbe con i compagni che ci troviamo.”
“E va bene Nami-swaaann, ma se cambi idea sai dove trovarmi.”
E dandole un veloce bacio sulla guancia, se ne uscì saltellando allegramente dalla biblioteca.
“Che tipo che sei Sanji-kun. Devo essere proprio fusa per stare con uno come te.” Pensò la rossa ridendo.
Prese la tazza dal vassoio e vide che sotto il piattino spuntava una busta, con sopra disegnati un sacco di cuori e la scritta “Per la mia adorata Nami-san”.
Curiosa, Nami la aprì.
“Mia cara Nami-san, stasera sei invitata a una cena speciale, solo io e te per festeggiare il nostro amore (seguito da una serie di cuoricini di ogni dimensione).Ti aspetto alle dieci sul ponte della Sunny.”
Con amore, Sanji-kun
P.S. Non sarebbe male se indossassi qualche tuo bel vestito provocante.;)
La rossa sbuffò. Sempre il solito. Anche se era curiosa di sapere cosa si era inventato. E per una volta poteva anche accontentare il suo cuoco maniaco.
 
 
Alle dieci in punto uscì sul ponte della Sunny e nella penombra vide Sanji che l’aspettava.
Lui la prese per la mano, la baciò e la condusse fino in sala da pranzo.
Appena entrò Nami vide luci soffuse, candele, fiori ovunque e il tavolo apparecchiato per due.
“Prego mia cara accomodati”.
Ora che lo vedeva meglio anche Sanji si era vestito in modo molto elegante, un completo che non aveva mai visto, che in effetti gli donava molto.
Dal canto suo lei si aveva indossato un abito molto bello, di un rosso acceso, con una profonda scollatura (come piaceva a lui) e un’apertura sulla schiena.
Sanji tornò con un vassoio pieno di ogni bontà e lo mise sul tavolo, servendone un po’ nel piatto di Nami.
Mangiarono entrambi con appetito, conversando del più e del meno, facendo qualche battuta e ogni tanto Nami riprendeva Sanji per le cavolate che diceva.
“Hai seguito il mio consiglio. Lo sai che con quel vestito sei veramente bellissima, un angelo sceso in terra!”
“Guarda che anche se mi fai un sacco di complimenti, non credere di abbindolarmi. Comunque ti ringrazio per il complimento. Anche tu stai bene con quel completo.”
“Grazie Nami-swaannn.” E emanò una miriade di cuoricini.
Appoggiando il volto sulla mano guardò il biondo e sorrise.
 
Dopo la cena andarono a sedersi sul divanetto vicino al timone e rimasero abbracciati a guardare il cielo stellato. Per un po’ Nami si appisolò tra le braccia di Sanji e per questo non si accorse del tempo che cambiava e del temporale che si avvicinava e che li sorprese, bagnandoli fradici.
Fuggirono, nell’osservatorio, posto di solito utilizzato dallo spadaccino, e ridendo si sedettero sui divanetti.
“Meno male che qui ci sono sempre degli asciugamani per quello stupido Marimo, così almeno ci possiamo asciugare. Anzi Nami-san ti posso asciugare io?”
“Non perdi mai occasione per mettermi le mani addosso vero Sanji-kun?”
“Eheh come non potrei…”
Per un momento Nami guardò il biondo, il suo strano sopracciglio, il suo ciuffo su cui ancora scorreva dell’acqua. Gli fece scorrere sopra le dita e Sanji si avvicinò a lei baciandola appassionatamente.
Lui la fece lentamente sdraiare.
Passarono un tempo indeterminato a baciarsi con passione, a stare abbracciati l’uno all’altra. Preso dal momento Sanji prese le spalline dell’abito di Nami e le fece scendere lentamente, accarezzando la pelle sotto di esse.
La rossa lo lasciò fare e cominciò a baciargli il profilo della mandibola, fino a scendere lungo il collo.
Per un momento si fermarono a guardarsi, gli occhi azzurri del cuoco persi in quelli nocciola della navigatrice.
“Nami-san, tu…lo vuoi?”
“Sì Sanji-kun, sono pronta.” E detto questo gli tolse con delicatezza la cravatta e cominciò a sbottonargli la camicia.
Lentamente entrambi si svestirono e nella penombra dell’osservatorio si amarono, si abbracciarono, divennero una cosa sola, legandosi in un amore forte e incondizionato.
 
 
Cominciarono a filtrare i primi raggi di luce e Sanji aprì gli occhi. Davanti a sé, quello che per più due anni aveva sognato. Il viso di Nami accanto al suo, i suoi lunghi capelli che coprivano le sue morbide forme e le sue braccia appoggiate al suo petto. Instintivamente si avicinò e le posò un bacio sulla fronte.
Lentamente lei riaprì gli occhi, e trovando davanti il volto di Sanji, gli sorrise.
“Buongiorno Nami-san. Dormito bene?”le disse stringendola a sé.
“Sì mai dormito meglio. Che sia forse anche opera tua Sanji-kun?”
“Eheh così mi lusinghi. Comunque felice che tu ti senta bene, così fai sentire bene anche me.”
Rimasero abbracciati e Nami giocherellò con il pizzetto di Sanji, ogni tanto dandogli qualche piccolo bacio per stuzzicarlo.
“Oddio!”
“Che succede Nami-san, qualcosa che non va?”
“Tu non mi dici niente! Ma è tardissimo! Guarda ormai sta già salendo il sole, e tra poco gli altri saranno in giro per la nave! Ci dobbiamo vestire Sanji-kun e tu devi preparare subito la colazione!”
“No Nami-swwaaann io voglio rimanere ancora qui insieme a te, che si arrangino quei buzzurri! Come faccio ad abbandonare così il nostro nido d’amore?!” disse aggrappandosi ai suoi seni.
“Eh mollami!!!”e gli tirò un pugno in testa.”Possibile che pensi sempre e solo a quello? Ma che mi è saltato per la testa di andare insieme a uno come te!”sì alzò sbuffando, lasciando il biondo con un grosso bernoccolo.
“Perché mi ami Nami-san, semplice!” disse lui facendo un sorrisetto malizioso.
Lei arrossì. “Accidenti a te Sanji-kun! Odio quando fai così! Avanti alzati pigrone!”
“Certo mia adorata, ti farò una colazione che non scorderai più, anche se immagino che il dessert più buono sono proprio io.”
“Non cominciare a dire cretinate, altrimenti la tua buona stella si esaurirà. Dai andiamo.”
“Sì mia cara!!!” disse alzandosi contornato da vari cuoricini.
Se non fosse stato per quel liquore probabilmente non avrebbe mai capito di volergli bene e questi momenti non ci sarebbero mai stati. Le veniva da ridere, aiutata da una semplice bevanda, quando si dice i casi della vita.
Guardandolo rivestirsi con la coda dell’occhio, Nami sorrise.
Ti amo proprio, non c’è niente da fare.
 
 
 
 
 
 
­-Ehilà era da un po’ che non scrivevo una fanfiction su loro due, ma non ho saputo resistere.
E’ piuttosto semplice come storia lo ammetto ma spero che vi possa comunque piacere.
Che dire, un bacione e a presto!;)
  
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