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Autore: nals    20/07/2014    0 recensioni
C'era una zattera, lì, ormeggiata ai margini. Un pontone fatiscente che vi teneva ancorati a riva.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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C'era una zattera, lì, ormeggiata ai margini.
Un pontone fatiscente che vi teneva ancorati a riva, tipo rizomi di ninfee in fioritura.
No, non quella della Medusa da uomo mangia uomo.

La prima cosa è il mio nome, la seconda quegli occhi, la terza un pensiero...”*

C'era quella zattera lì che vi teneva ancorati a riva, sì, tipo rizomi di ninfee in fioritura.
E il rostro della sua nave – di lei, di lei –
che chissà perché/ e come/ e quando/ e perché?/ Perché? Perché?/
l'ha sbriciolata in un singolo affondo di tagliamare.
Non hai sentito il male o il boato, lo scomporsi del legno in schegge.
Solo acqua.

Acqua, tanta, tanta acqua a riempire il vuoto e ad affogare il resto.

E pensavi “fa' che non muoia. Fa che (lei) non muoia” e alla mioglobina delle balene che ti raccontava da bambino il nonno.

 

Il ricordo di lei si concretizza in sprazzi sfocati d'immagini e spasmi durante il sonno:
l'inconsistenza delle radici ad inabissarsi sul fondo; la vastità dell'interasse che confutava ogni vostra possibilità di confluenza. L'apnea da plasma e proteine negli alveoli.
Spesso ti domandi cos'è che t'abbia spinto a disegnarla così vera e tangibile, quando, con molta plausibilità non sei mai riuscito a sfiorarla davvero.
Lei e la sua pelle bianca, la curva allungata di ciglia scure a sfarfallarti sulle guance.
Il suo fiato e la bocca e le dita, sul collo.
Pensavi “fa che non muoia”, grattando con la radula d'un mollusco le già scarne speranze d'aver visto sbagliato; che non sia stata lei – non lei, non lei, non lei – a manomettere quel precario filo di nylon che vi teneva uniti.
Legno imputridito, radici latenti da giglio d'acqua.
E pensavi “fa che non muoia, fa' che non muoia” e alla mioglobina delle balene che mantiene in vita quando viene a mancare il respiro.

 

Moby Dick non ti cerca. Sei tu, tu, che insensato cerchi lei!”**


 

















*tratto da "OceanoMare" di Baricco.
** Da "Moby-Dick", ovviamente.

   
 
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