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Autore: Sam Hutcherson    20/07/2014    6 recensioni
Non te lo meriti Katniss. Eppure lui è qui. Per te. Per proteggerti ancora una volta. Ma
questa volta lo amerai come lui merita di essere amato.
Naturalmente EVELARK. Vade retro babbani. FF dedicata a Peeta Mellark!
Perché Peeta è il nostro re, ogni due ne sforna tre, noi cantiam così perché, perché Peeta è il nostro re!!! Smile without a reason whyyyy!!!!
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Effie Trinket, Haymitch Abernathy, Katniss Everdeen, Lady, Peeta Mellark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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                                                           Ti amerò oltre l'immaginabile
 



Sono in un bosco. In un bosco che sa di casa. Sento la vita intorno a me che pulsa come un cuore che batte. Pulsa e pompa il sangue nelle vene della vegetazione. Della natura. Mi carica di adrenalina e di vita.

Percepisco i rumori accanto a me come se fossero ancora amplificati dal silenzio e dalla calma della vegetazione, che di silenzioso e di calmo non ha proprio niente.

La mia adrenalnina si tasforma rapida in frenesia, poi in agitazione,  in ansia, in paura, in terrore.

E velocemente la foresta non è più casa, è una trappola, è un arena. Tic Tac, sono dentro un orologio.

Tic Tac, Tic Tac, Tic Tac.

Non commetteranno mai lo stesso errore.

Tic Tac, Tic Tac.

Siamo rimasti solo due.

Tic, Tac.

Peeta è a terra.

Tic...

Con una freccia nel cuore.

...tac.

 

-Peeta!-

Scatto a sedere sul letto. Ho le lenzuola fastidiosamente aggrovigliate tra le gambe, la fronte sudata e i capelli attaccati alla nuca. Sento il viso bagnato di lacrime e di sudore. Mi passo il lenzuolo sul viso per asciugarmi e riuscire a vedere meglio tra le lacrime. Con un calcio riesco a liberarmi delle lenzuola.

Peeta non è accanto a me. No. È morto. L'ho ucciso io.

"No, è l piano di sotto che t prepara la colazione"dice una voce annoiata nella mia testa.

No, l'ho bruciato. Io brucio tutto.

"Se si tratta di cibo si"

No,no,no...

Continuo a piangere e mi alzo velocemente dal letto. Ancora scalza esco dalla stanza e mi precipito giù per le scale, con la treccia sfatta che mi batte sulla spalla.

Fa che non sia morto.

Arrivo in cucina e mi ritrovo Peeta che mi sta venendo incontro, dal bancone su cui stava preparado la colazione, con un espressione preoccupata sul volto.

-Kat?- dice lui innarcando le sopracciglia.

Io non rallento vedendolo salvo e mi getto letteralmente supra di lui, abbracciandolo stretto a me.

Gli circondo la viva con le braccia e scoppio a piangere, con dei assurdi singhiozzi isterici, sul suo petto. Sento le sue braccia stringersi intorno a me e mi sento meglio.

Mi escono quegli orribili suoni strozzati e non posso fare a meno di stringere forte la maglietta di Peeta e seppellirci il mio viso piangendo come una pazza. Gli inzuppo in poco tempo tutta la maglietta e Peeta continua a tenermi stretta in silenzio, carezzandomi la schiena e lasciandomi dei baci sui capelli.

-Kat...-

Io squoto la testa. Non voglio parlarne, non voglio pensarci. Vorrei soltanto farmi scivolare addosso tutti questi incubi che mi tormentano. Vorrei soltanto che sparissero, o che almeno mi passassero accanto senza danneggiarmi e senza colpirmi.

Invece continuo a vederli, continuo a vedere l'immagine di Peeta a terra.

Peeta sospira e le sue mani mi scivolano sui fianchi sollevandomi quanto basta per prendermi in braccio come fossi una bambina che si è sbucciata il ginocchio cadendo.

Come farebbe con i nostri...basta.

Gli circondo la vita e il collo con braccia e gambe, come una naufraga che si tiene stretta l'ultimo scoglio che le è rimasto.

Lo sento muoversi con me in braccio e sedersi su una sedia in salone, credo.

Incastro la testa tra la sua spalla e il suo collo e Peeta mi poggia le labbra sulla fronte.

I singhiozzi pian piano scemano sempre di più fino a diventare respiri spezzati e poi a scomparire sulla pelle di Peeta.

La sua mano traccia delicata il percorso sulla mia spina dorsale e le sue labbra mi baciando lelacrime.

-Vorrei poterci fare qualche cosa...-sussurra lui quasi a se stesso.

Io sollevo la testa e lo squadro intenerita. Come può un uomo de genere volere me?

Gli carezzo piano i capelli e gli sfioro una guancia per far tornare i suoi occhi nei miei.

-Ma tu lo fai.-sussurro io in risposta-Lo fai sul serio. Grazie.-

Mi avicino per lasciargli un dolce bacio sulle labbra.

Peeta mi sorride scostandomi i capelli dalla fronte. Mi poggia un bacio sul naso e dice:

-Facciamo i biscotti?-

Io rido e annuisco.

 

Qualche minuto dopo sono seduta sul bancone della cucina a osservare Peeta che accanto a me impasta, sbatte, stende e inforna senza pietà.

Io che ormai dopo una buona mezzora passata nell'abbraccio di Peeta mi sono calmata, rimango appollaiata a fissare dall'alto le mani di Peeta che con una maestria e una decisione mai viste prima, sembrano essere dotate di una specie di magia. Come se Peeta fosse l'unico al mondo in grado di prepararle. Perchè ci mente tanta passione che mi sembra impossibile pensare di poter vivere senza quelle mani che mi sfiorano, mi carezzano, mi sfamano, mi confortano e mi amano così tanto.

Per adesso non mi devo preoccupare per il viaggio a Capital City visto che Peeta ha detto che ci sarà i primi di febbraio, per adesso sono più preoccupata e più ansiosa per il Natale che mi aspetterà. Tra qualche giorno saranno qua le ragazze e io non ho idea di come dirlo a tutti.

Non so come dirlo a mia madre.

Non so come dirlo a Gale...

Ho paura che facciano delle scenate.

-Amore?-chiedo quasi senza rendermene conto, dando voce a i mei pensieri.

-Mh?-

-Secondo te come reaggiranno al nostro matrimonio?-

Peeta infila l'annesima teglia di biscotti in forno e si volta a guardarmi innarcando un sopracciglio.

-Perchè me lo chiedi?-dice avvicinandosi a me.

Io mi torturo con un dito una ciocca di capelli.-Sono in ansia.-ammetto.

Lui mi guarda confuso e m viene subito da aggiungere-Non per il nostro matrimonio è chiaro...sono in ansia perchè ho paura di quello che potrebbero dire mia madre, i distretti, Gale...naturalmente non è che mi importa qualche cosa, ma mi farebbe piacere sapere che mia madre è felice per me.-ammetto abbassando lo sguardo.

Peeta mi toglie una ciocca di capelli dalla guancia e me la posa delicatamente dietro l'orecchio.

-Sono sicuro che lei vuole solo la tua felicità...qualsiasi cosa farà o dirà...lei pensa solo a te e al tuo bene o a quello che crede sia il tuo bene.-

-ma io so quale è il mio bene.-

-Magari lei non è della stessa opinione.-

-Non mi importa.-

Peeta sorride-Non è vero.-ride.

-Comunque non credo d riuscire più a renderla fiera di me.-sussurro. IO dovevo proteggere Prim.

Ho fallito. Come potrebbe mai essere fiera di me?

-IO sono fiero di te.-dice Peeta sfiorandomi con uno sguado dolce.

Alzo lo sguardo e mi lascio scappare un sorriso timido.

-lo so- dico intrecciando le mie dita alle sue.-anche io sono fiera di te.Perchè dei due, è lui che ha impegnato tutto se stesso per tirarci fuori dalla tristezza in cui stavamo. Ha avuto la forza di continuare a vivere e di tornare da me.

Un leggero bussare ci ridesta dai nostri pensieri.

-Ohhh Peeeetaaaa?!-strilla una vocetta acuta.

Che cazzo vuole Delly adesso?

Peeta si irrigidisce e mi lancia un occhiata preoccupata.

-Che ci fa Delly qua?-chiedo candida.

-Non lo so-dice Peeta scrollando le spalle e mettendomi le mani sui fianchi aiutandomi a scendere dal bacone.

Io scatto di la ma Peeta mi tira per la maglietta per riportarmi accanto a se, mi da un bacio sulla fronte e mi dice in tono ammonitore- Fai la brava-

-Tranquillo-dico per poi scattare di nuovo verso la porta, questa volta senza essere fermata.

Sono ancora in pigiama, con i pantaloncini corti e una maglia di Peeta, ma non me ne frega niente. Ansi, tanto meglio. Così almeno quell'oca imparerà che Peeta è mio e che non si prova a rubare i ragazzi alle altre.

Apro la porta con un sorriso candido trovando davanti a me Delly quasi saltellante che sorride con i boccoli biondi perfettamente piegati. Dietro di lei noto anche Thom che è rosso come un pomodoro probabilmente imbarazzato dal comportamento di Delly, o forse dal mio abbigliamento.

Accanto a Thom c'è un ragazzo con dei capelli biondo rossicci pettinati e impomatati su un lato e un sorriso enigmatico sul volto.

-Buongiorno ragazzi, qual buon vento vi porta?.-dico come un ottima donnina di casa, ma forse non sono molto convincente.

-Oh ciao Katniss...-dice Delly quasi non si aspettasse di vedermi.Io abito qui. Idiota.-...volevamo vedere come stava Peeta e poi Thom voleva chiedervi come vi trovate nella nuova casa...-

-Ciao a tutti.-dice Peeta sbucando da dietro di me e sorridendo ai nuovi arrivati. Il suo sguardo si indurisce quando si posa sul ragazzo sconosciuto e sento una sua mano che mi si posa sul fianco.

-Ciao Peeta-trilla Delly tutta emozinata dalla comparsa del soggetto delle sue fantasie erotiche.

-Ragazzi entrate, che fate sulla porta?-

-Grazie Peeta-dice Thom a un tratto più rilassato dalla comparsa di Peeta.

-Io sono Edward.-dice il biondo da porgendomi una mano.

Ahhhhhhh...

-Ahhh....Ok piacere, ho sentito parlare di te.-dico stringendo una mano al ragazzo che deve avere più o meno la mia età.Peeta mi lancia un occhiataccia.

-Tutte cose brutte vero? Io ho molti nemici.-

Io rido.Non ti immagini neanche quanti....-Si l'ho sentito.-

-Ho aiutato a fare il trasloco.-dice Edward adottando un atteggiamento pomposo.

-Lo so, grazie mille.-dico riprendendomi la mia mano e posandola su quella di Peeta che la afferra e la stringe forte.

-Ma figurati è stato un piacere...-dice viscido lasciando scivolare lo sguardo sulle mie gambe nude.

Credo che Peeta prima o poi lo ucciderà sul serio.

Li accompagnamo in salotto dove si accomodano sul divano e si guardano attorno.

Peeta è sempre più teso e io mi alzo per andarmi a cambiare perche se continua così romperà un vaso sulla testa di Edward.Passo dietro Peeta che mi segue con lo sguardo e gli carezzo piano i capelli in un muto"Torno subito"ma sono sicura che l'ho capito io, l'ha capito Peeta, l'ha capito Thom...quello non era un semplice "torno subito" Quello era un "Torno subito da Te.".

-Dove va?-chiede Edward.

-A cambiarsi-risponde Peeta.

Qundo torno di sotto trovo i quattro impegnati a rievocare divertenti ricordi e incidenti avvenuti in cantiere.

-Si...-dice infine Peeta.-Sono stati dei bei momenti...peccato che siano finiti.-

-Beh, magari qualche volta potremmo fare una festa, o una cena per salutarci come si deve dopo averne passate tante insieme...-

-Sarebbe una cosa fantastica!-dice Peeta all'improvviso.

Oh-Oh...

-Beh potremmo farlo qui!-dice Delly entusiasta

Vedo l'eccitazione negli occhi di Peeta scemare lentamente e si gira a guardarmi implorante.

Io non sopporto le persone, il rumore, il disordine, Peeta mentre organizza una festa, dovermi vestire elegante...ma se Peeta è felice.

Annuisco e Peeta mi tira delictamente un braccio per costringermi a chinarmi alla sua altezza, per potermi baciare.

Ciao bellezze bellissime blille mille bolle balbettanti . I'm BACK!!! Sono tornata nella nuova versione riveduta e corretta di Sam 3.0! Sono stata così triste senza di voi in vacanza piccoli cicci <3 Allora lettori e lettrici, Letti e lattanti, liturgici e lottatori....che ne pensate di questo capitolo? Lasciatemi un commento qua sotto e non a sopra che è pieno d babbuini illetterati...je stava pensando...a me la storia non annoia, spero neanche a voi ma se vi sempbro troppo prolissa fatemelo sapere naturalmente. comunicatemi ogni disagio, ogni critica ogni minimo cambiamento di opinione sulla mia storia...beh ...che altro dire? Secondo voi i capitoli sono troppo diebetici? che ne pensate di Edward?è un personaggio azzeccato secondo voi?
Una buona vacanza a tutti voi<3
-Sam

 

 

  
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