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Autore: Directionless    20/07/2014    5 recensioni
*ATTENZIONE SPOILER*
E se gli Eruditi non si fossero mai ribellati al governo?
E se nessuno avesse mai cominciato la rivolta?
E se i Divergenti non fossero mai stati scoperti?
Cosa sarebbe successo se non ci fosse stata la simulazione contro gli Abneganti?
Will sarebbe vivo.
Tris sarebbe viva.
Uriah, Lynn e Marlene anche.
Quattro non sarebbe solo.
Christina non sarebbe sola.
La vita a Chicago potrebbe sembrare noiosa ma sta per succedere qualche cosa che sconvolgerà la vita dei nostri eroi. E se tutto questo coinvolgesse tutti in modo personale?
Cosa succederebbe?
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Christina, Four/Quattro (Tobias), Tris, Un po' tutti, Will
Note: Otherverse | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Siamo navi in cerca di enormi iceberg,
siamo noi che scegliamo di affondare…
 
 
Capitolo 4
 
Il sorriso di Caleb si apre sul volto appena mi vede, uno di quei sorrisi che mi rivolgeva quando eravamo piccoli, quelli innocenti di un bambino che ha appena rubato una caramella dal contenitore in ceramica della nonna.
Lo stringo forte a me e come al solito la sua altezza mi sovrasta, ma ora di almeno venti centimetri.
Porta degli occhiali anche se ci vede perfettamente, ha una matita nel taschino della giacca blu che copre la camicia azzurrina.
"Ciao Beatrice!" Mi saluta accarezzandomi la testa. "Quanto tempo." .
Ha un tono caldo e molto calmo, credo che abbia imparato a parlare così a forza di stare negli Eruditi.
Il suo modo di fare non è più quello che aveva quando eravamo negli Abneganti ma penso che sia normale visto che anche il mio comportamento potrebbe essere molto cambiato.
Prende una sedia e ci si siede ordinatamente accavallando le gambe.
Afferro anche io una sedia e mi ci siedo a gambe incrociate, come una bambina.
Il suo sguardo severo mi fulmina ma io faccio finta di nulla. Non sono qui per sentirmi fare la predica da mio fratello.
"Bene, fratellino che non vedo da quattro anni, come va?" Dico tutto d'un fiato rubandogli gli occhiali e mettendomeli. Non mi sorprendo notando che non sono graduati ma hanno delle semplici lenti in vetro.
Lui sorride e si riprende gli occhiali chiudendoli e appoggiandoli sul tavolo.
"Io sto bene, dagli Eruditi c'è sempre così tanto lavoro, sai, Jeanine dice che ho della stoffa."
Ah. 
Per qualche minuto cala il silenzio. Sento una tensione tra di noi che non sono sicura di aver mai sentito. I ricordi si fanno spazio nella mia mente. Faccio di tutto per scacciarli ma mi risulta quasi impossibile visto che il piccolo tremolio nelle sue mani mi ricorda quello che aveva il giorno della scelta.
"Ho saputo che hai un ragazzo." Dice all'improvviso.
L'ansia mi prende in pieno, come una folata di vento invernale. Mi chiedo se abbia capito che lui è il figlio di Marcus.
"Un certo Quattro.".
"Come lo sai?" Chiedo balbettando. Il suo sguardo si addolcisce e sorride rassicurante.
"Le voci girano. E poi che fratello sarei senza sapere tutto su di te?" Sospira e si alza dalla sedia. "So che hai sei tatuaggi, come il numero delle tue paure. Tre rondini, e i simboli delle cinque fazioni. So che sei brava a picchiare -cosa che non mi aspettavo- e so che sei addestratrice dei trasfazione Abneganti. Bizzarro, no?".
Sono leggermente terrorizzata dal fatto che sappia tutte queste cose. Il suo sguardo indagatore cerca qualche segno di tensione nel mio volto ma Christina mi ha insegnato a nascondere le emozioni alle persone che non mi interessa sappiano le mie emozioni.
Mantengo un contatto visivo e metto le mani in tasca per non cominciare a torturarmele, stringo la mascella per non mordermi il labbro e lui sembra mollare la presa.
Guardo l'orologio e noto che sono passati solamente venti minuti, i venti minuti più lunghi della mia vita. 
"Oggi non ho molto tempo per parlare del progetto ma se vuoi possiamo fare un giro, così mi fai vedere come vivete in questo scantinato... Emh scusa, in questo adorabile posto.".
Da come parla e si muove ho già capito che non vede molto bene il fatto di lavorare e vivere in un luogo quasi completamente sotterraneo. Pensavo che rivedere mio fratello sarebbe stato una cosa bellissima, pensavo che avremmo riso fino alle lacrime come da ragazzini, ma a quanto pare lui ha preso alla lettera il motto delle fazioni.
Apro la porta e lo accompagno per i corridoi.
Gli mostro il pozzo dove gli iniziati Interni stanno parlottando. Ne saluto qualcuno e accompagno mio fratello allo strapiombo.
"Questo è lo strapiombo.". 
Questo posto mi mette ancora un po' di soggezione, ci sono troppi ricordi. Mi arrampico sulla ringhiera sporgendomi a braccia aperte, sento l'aria fresca che viene dal fiume scostarmi i capelli e gli schizzi d'acqua solleticarmi la pelle.
Caleb si appoggi all'ultimo pezzo di ferro e respira profondamente.
"Quindi vivete qui? Il nascondiglio segreto dei pazzi che saltano dai treni è questo? Non mi dispiace come posto! È meglio di come lo descrivono i libri!" Ha il volto rilassato e le palpebre socchiuse mentre guarda le rocce sotto di noi. "Mi sei mancata, Beatrice." Sussurra abbracciandomi lentamente. 
Il suo gesto mi coglie di sorpresa,  avrò un'altro ricordo da immagazzinare qui, e sarà il secondo positivo.
Il suo fiato caldo si infrange sul mio collo e non ricordo di aver mai ricevuto un abbraccio così da lui. Anzi non sono nemmeno sicura che lui mi abbia mai abbracciata.
"Fa strano abbracciarti, sei -come dire- morbida!" Ridacchia pizzicandomi un fianco.
Sciogliamo l'abbraccio e ci guardiamo negli occhi.
Non avevo mai notato che i nostri volti hanno alcuni caratteri simili. Sorride mostrandomi una schiera di denti bianchissimi e mi afferra per la vita buttandomi sulla sua spalla come un sacco di patate. Mi chiedo dove abbia nascosto i muscoli o se sono leggera come una piuma io ma dopo qualche istante scelgo di godermi quello che sta succedendo.
"Mettimi giù Caleb!" Urlo divincolandomi alla sua presa e -grazie alla mia «nuova massa muscolare» riesco ad avere la meglio.
Una coppia di Intrepidi passa e ci guarda di traverso, quell'occhiata mi ricorda improvvisamente che quello che stiamo facendo è illegale. Sento le guance avvampare e mi asciugo le mani sudate nei pantaloni.
"Qualche cosa non va?" Mi chiede Caleb notando il mio cambiamento di umore.
"Prima la fazione e poi il sangue; ricordi?".
Certo che ricorda. Come può dimenticarlo? Lui è un Erudito, probabilmente sono stati loro a incidere quella frase nel muro della scuola.
"Beatrice..." Comincia ma io lo interrompo "Ho cambiato nome, Caleb.".
Il suo sguardo passa da apprensivo a sconcertato.
"C-come?" Chiede.
"Mi chiamo Tris. Era più facile cambiare vita se cominciavo tutto con un'altro nome." Detto ad alta voce sembra tutto più ridicolo, ma io ci credo sul serio.
Annuisce serio e tace. Nessuno di noi cerca di tornare sul discorso di prima, infondo noi non siamo nemmeno più parenti a momenti, so più cose di Christina che di lui.
Arriviamo al centro di addestramento dopo pochi minuti e noto con una punta di dispiacere che siamo arrivati proprio mentre Tobias sta spiegando le migliori tecniche di lotta.
Non mi va di far vedere a mio fratello come insegniamo agli iniziati a uccidere.
"Non tutti siamo dotati di grandi strutture fisiche, ma con un po' di astuzia chiunque ce la può fare." Spiega con un mezzo sorriso.
Era così gentile anche con noi? 
La porta dietro me e Caleb si chiude con un tonfo e tutti si voltano verso di noi.
"Se ce l'ho fatta io, ce la potete fare tutti!" Ridacchio raggiungendo il gruppo.
Caleb dietro di me è zitto e mi segue rimanendo nascosto dietro di me per quanto la mia altezza lo permetta.
"Mettetevi in fila davanti ai sacchi, uno per sacco e esercitatevi." Spiega Will e ogni iniziato si muove verso un sacco diverso.
"Dove sei stata? Pensavo che Eric ti avesse buttata nello strapiombo per qualche tua bravata!" Sorride Christina notando solo dopo mio fra... Ehm, Caleb. "Ciao bel fusto, io sono Christina, ma tu puoi chiamarmi stasera!" Ammicca verso Caleb.
Le guance di mio fratello diventano rosse e lui apre la bocca in cerca di aria.
"Lo terrorizzi così!" La rimprovera Will. E poi rivolto a Caleb aggiunge "Chiamala stasera e non arrivi a domani." Il suo sguardo è di ghiaccio e mette paura anche me.
"Chi sei?" Chiede Tobias allungando una mano. "Io sono Quattro.".
Caleb si riprende dal caos a cui ha appena assistito e sorride afferrando la mano di Tobias. Non sembra riconoscerlo.
"Io sono Caleb, il fratello di Tris." Si presenta. L'epiteto «fratello» mi mette in panico visto che siamo davvero poco vicini a una coppia di fratelli come la immaginano i miei amici ma camuffo la mia preoccupazione con un sorriso.
"Ho sprecato la mia battuta con il fratello della mia migliore amica? Oh santo cielo!" Sbotta Christina. Will ride dell'espressione della sua fidanzata che è mista tra il disgusto e la sorpresa.
Quattro fa ballare lo sguardo tra me e Caleb e io annuisco con vigore per cercare di fargli capire che non può aver intuito la storia di Tobias Eaton.
"Quindi tu sei il ragazzo di Be... Ehm, Tris?" Chiede mio fratello.
Tobias annuisce e sorride guardandomi dalla coda dell'occhio.
"E quanti anni hai?" Chiede notando che non può avere vent'anni come noi.
"Ventidue anni.". Caleb annuisce pensieroso all'affermazione di Tobias.
"E non sei un po' grande per la mia sorellina?"
Oh ma per favore! Qui stiamo toccando il limite del ridicolo!
"Lei non è la sorellina di nessuno!" Sbotta Tobias avvicinandosi a mio fratello.
Capisco dalla sua espressione cosa vuole fare e mi metto in mezzo hai due ragazzi prima che si scateni l'inferno. In quel preciso istante entra Eric.
"Smettetela! Tutti e due!" Quasi urlo mettendo una mano sul petto di Tobias.
"Caleb? Cosa ci fai qui? Pensavo che stessi parlando con Tris del Problema degli esclusi..." Dice Eric a mio fratello.
"Cosa?" Chiede Tobias fissandomi.
Potrei aver omesso di parlargli del piano, non penso che la prenderà bene.
Sposto lo sguardo su ogni volto che vedo, non mi piace come mi stanno guardando tutti. Tobias fa ballare gli occhi da me a mio fratello e non sembra per nulla contento.
Eric mette un ghigno e capisco tutto, quel bastardo aveva organizzato tutto.
"Ehi, Quattro, Tris; perchè non mostrate ai nostri iniziati come si combatte?" Ci chiede il mio capo.
Tobias non lo guarda nemmeno e si incammina verso la piattaforma. Non ho mai combattuto contro Tobias e ho paura. Sarò anche più veloce di lui ma lui è molto più alto di me e ha il triplo della mia massa muscolare, non escludo il fatto che mi picchierebbe: è davvero furioso.
"È necessario?" Chiedo asciugandomi le mani nei pantaloni.
"Andiamo Tris, non ti starai tirando indietro?" Sibila Tobias.
Mi sbagliavo se pensavo che ci sarebbe andato piano, vuole sfogarsi.
Mi tolgo la giacca e la passo a Christina che mi guarda terrorizzata. Cammino verso il ring e mi ci posiziono nell'angolo opposto a Tobias.
"Niente copi bassi e dita negli occhi, i morsi non sono ammessi. E ricordate, nessun Intrepido si arrende." Ci istruisce Eric.
Potrei anche arrendermi ma poi mi ricordo che cosa aveva fatto Christina dopo la sua resa e il pensiero mi si cancella dalla testa.
Metto le mani in guardia e sto attenta a non tenerle troppo alte per riuscire a coprire anche gli organi.
Non lo vedo nemmeno muoversi, ma lo sento arrivare. Un pugno in piena mascella mi colpisce, non forte come mi aspettavo ma non è nemmeno una carezza. Mi giro di lato e sputacchio un poco di sangue.
Mi muovo in fretta e gli tiro un pugno nello stomaco. Dalla sua bocca esce un gemito di dolore e cerca di colpirmi con un pugno sulle costole ma prevedo il colpo e mi sposto.
"Tobias, guardami." Sussurro.
I suoi occhi di ghiaccio mi fissano e vedo la tensione sciogliersi nei suoi pugni, ma per qualche istante visto che poi stinge la mascella e alza una gamba.
Incasso il colpo nella gamba e la sento cedere. "Mi hai nascosto tutto" sussurra. "Perchè lo hai fatto?". Ha la fronte corrucciata e il corpo teso. Potrebbe tentare di farmi cadere e finirmi visto che comincio a saltellare su una gamba visto che quella che mi ha appena colpito non regge il peso.
 "Avevo paura della tua reazione." Spiego.
"Hai ragione, è meglio farsi picchiare a sangue.".
"Signorine, non siamo in un corso di terapia per coppie, meno fiato e più colpi." Ci riprende Eric. Mi giro a guardarlo e Tobias coglie l'attimo per farmi cadere e bloccarmi a pancia in giù premendomi un ginocchio sulla colonna vertebrale.
Fatico a respirare e vedo delle macchioline colorate offuscarmi la vista, come quando Peter mi premeva contro lo strapiombo.
Annaspo cercando di togliermi il ginocchio di Tobias di dosso ma non riesco.
Urlo, forte. E finisco quel poco di aria che avevo immagazzinato.
Sento la presa di Tobias mollarmi e mi sento tirare su dal pavimento.
"Tutto bene? Amore guardami! Tieni il contatto visivo, tieni gli occhi puntati su di me." Mi dice Tobias muovendomi verso una porta.
"Andiamo a casa?". Non sto nemmeno ragionando su quello che dico.
"Si amore, a casa, e puoi dormire, ma ora no! Adesso non puoi quindi non svenire." Mi supplica.
Allora lo sa di aver premuto troppo, lo ha fatto apposta! Come quella volta con i coltelli.
"Sei uno stronzo!" Gli dico.
I pallini colorati si fanno più densi e tutto muore. Il buio mi avvolge e mi abbandono alle braccia di Tobias.
 
 *** 
 
La testa mi pulsa e a respirare mi fa male lo stomaco e la schiena mi manda delle fitte di dolore. Apro gli occhi e mi rendo conto di essere nell'infermeria. Cerco di mettermi seduta ma tutto il corpo si oppone e decido di rimanere sdraiata.
Mi guardo in giro e vedo Tobias che mi guarda in silenzio sullo stipite della porta.
"Non ho intenzione di parlare con te." Gli dico mentre lo vedo avvicinarsi.
"Meglio, almeno mi ascolterai. Io non volevo farti così male ma..." Comincia.
"Ma se non ti avessi bloccato saresti ancora là!" Lo interrompo scimmiottando il suo tono di voce.
Non ho le forze per alzarmi e litigare come al solito ma ignoro il dolore e mi metto seduta. Sono davvero arrabbiata questa volta. Per quanto io sia stata stupida a non parlargliene lui non aveva il diritto di picchiarmi fino a farmi svenire. 
"Non comportarti da ragazzina." Mi rimprovera.
"Posso capire la tua rabbia, Tobias, ma picchiarmi in quel modo? Davanti agli iniziati? Sono svenuta! Anzi, no! Tu mi hai fatta svenire!" Sto praticamente urlando. 
Mi tocco la fronte e mi tiro leggermente l'attaccatura dei capelli per trattenere le lacrime nelle ghiandole lacrimali.
"Allora spiegami! Spiegami cos'è questa storia! Sono proprio curioso!" Mi risponde a tono.
Scuoto la testa, è davvero così infantile? 
"Ma certo! Già che ci siamo dammi un megafono che lo urlo all'intera fazione! Te lo direi, ma non posso!" 
"Tu puoi, Tris! Fidati che puoi, quello che ti manca è il coraggio di affrontare le conseguenze." Si sta calmando, ma il suo tono rimane tagliente e mi fa un po' di paura.
Mi alzo di scatto dal letto e con un gesto brusco le lenzuola si tolgono dal mio corpo. Traballo leggermente ma mi sistemo in fretta in piedi.
Lo raggiungo a passo pesante e gli arrivo a qualche centimetro dal volto.
"Prova a ripeterlo, dai.".
Stringo la mascella mentre aspetto che mi ripeta quello che mi ha detto ma come mi aspettavo sta zitto e si guarda la punta delle scarpe.
"Scusa, io non volevo..." Comincia a scusarsi.
"Il problema è che tu non vuoi mai! Ogni cosa che fai è sempre istintiva, non volevi chiamarmi rigida l'altro giorno e lo hai fatto, non volevi offendermi ora e lo hai fatto. La prossima volta non vorrai uccidermi ma ti scapperà un colpo dalla pistola?! Tobias io sono stanca delle tue scuse.".
Sono stata troppo tagliente e cruda forse ma dovevo dirlo o sarei impazzita.
Lo vedo girarsi verso la porta per andare via, fa qualche passo e a ogni passo il mio cuore si crepa. Arriva alla porta e si ferma. Si gira, mi guarda e con passo deciso mi torna vicino. Mi afferra il volto e mi bacia. È un bacio violento e le nostre labbra si scontrano fino a diventare rosse.
Si stacca e mi guarda negli occhi accarezzandomi il viso.
"Ma io ti amo, e questo dovrebbe bastarti." Dice prima di andarsene.
Cosa ho fatto?
 
 
ANGOLO AUTRICE

Ho cercato di aggiornare in fretta visto che non so se riuscirò a postare il prossimo capitolo prima di partire per la montagna.
Allora, questo capitolo devo dire che mi piace un sacco ed è strano visto che dovrei odiarlo dopo la scena violenta tra Tris e Quattro.
La parte con Caleb mi piace davvero tanto e spero di avervi trasmesso i sentimenti dei due fratelli separati.
Beh, grazie per le recenzioni del terzo capitolo e anche per quelle del primo e del secondo. Grazie anche a chi ha messo la mia storia tra le preferite, le seguite e le ricordate.
Ah, quasi dimenticavo, Caleb sarà presente anche in altri capitoli e prima di ricevere recensioni di persone che non hanno capito –perché  io come al solito lascio alcune cose in punto di domanda e non si capisce se sono carne o pesce- Tris e Tobias NON si sono mollati alla fine del capitolo.
Un bacione a tutti e aspetto con ansia le vostre recensioni J
P.S. per chi si sta chiedendo quando uscirà il famigerato DVD del film di Divergent (dai che lo so che Tobaias vi manca)  ho trovato su Amazon la data d’uscita guardando dal catalogo dei DVD. Diffidate dalle pagine face book che dicono solo grandissime cagate, IL DVD USCIRÀ IL 27 DI AGOSTO. Ora mi dileguo davvero! Ciaoo!
   
 
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