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Autore: xSabryx    20/07/2014    3 recensioni
“Ascolta, io ti amo infinitamente, amo questa ragazza dagli occhi profondi come il mare, dalla carnagione chiara come la sabbia e dai capelli biondi e luminosi come il sole. Amo questa ragazza che timidamente ha catturato il mio cuore, me lo ha rubato ma io le ho restituito il favore rubando il suo. Amo la ragazza che ad ogni bacio mi ha trasmesso sensazioni piacevoli che nessun’altra ragazza era mai riuscita a trasmettermi, perciò ora amore, quando ti mancherò, guarda il cielo, e ricordati che un giorno saremo di nuovo assieme e potremo stare vicini per molto tempo, potremo addirittura contare le stelle.”
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Perrie Edwards, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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~Uscita a quattro~
 
“Perrie? Perrie? Perrie!” – una voce prima dolce e bassa e poi improvvisamente alta e squillante mi fece uscire dalla nube di pensieri su cui mi ero adagiata. Ero seduta nel mio solito banco e mi ero sdraiata sul mio braccio destro, mi ero allontanata con la testa dal mondo della scuola e per poco non mi sarei addormentata. Ma quella rompiscatole della professoressa mi aveva scovata nonostante fossi nascosta dal mio compagno davanti. Immediatamente alzai la schiena e mi sedetti in modo più composto e consono. Guardai la professoressa con un sorriso innocente, e le spiegai che mi ero un attimo piegata per raccogliere la matita da terra. La signora bruna con gli occhiali rossi e qualche ruga sul viso, cambiò visuale senza farmi intendere se ci avesse creduto o meno. Non aveva preso nota di nulla e questo era l’importante. Guardai con sguardo assassino il mio compagno di banco che avrebbe anche potuto avvisarmi, ma Eric non era un tipo molto socievole. Era il classico ragazzo che studia per sé e che non ti suggerisce niente ai compiti o alle interrogazioni.
 
Al suono della campanella uscii dall’aula e respirai profondamente l’aria pulita e tranquilla del corridoio. Guardai il mio orario ma non avevo nulla così cominciai a camminare senza una meta precisa per i corridoi della Lincoln High School, alla ricerca di qualcuno che conoscessi. I miei occhi rimasero completamente attoniti quando videro quella scena: Jade e Harry passeggiavano nel corridoio e si scambiavano dei fogli, probabilmente appunti di scuola, e cosa più strana, sorridevano. Sembrava che nulla fosse accaduto. Harry lasciò Jade per entrare in una delle classi e Jade, vedendomi, mi venne incontro ancora sorridente.
 
“Ciao Perrie!” – mi disse con fare allegro.
“Ciao, c’è forse qualcosa che non so?” – chiesi con un sorriso quasi malizioso.
“No, cioè si..” – cominciò a guardarsi i piedi.
“Ti ho vista chiacchierare allegramente con Harry. Cosa vi prende?” – chiesi ancora più curiosa.
“Abbiamo preso una decisione.”
“Quale?”
“Harry si è scusato con me stamattina e io l’ho perdonato. Mi è sembrato davvero molto gentile. Poi mi ha fatto una proposta, mi ha chiesto di essere amici e io ho accettato. In fondo è simpatico e sto bene insieme a lui.” – concluse sorridendo. In realtà non potevo credere a quello che stava dicendo.
“È una buona idea!” – mentii. In realtà avevo paura che uno dei due cedesse, e se fosse stata Jade non avrei sopportato di vederla soffrire.
“Abbiamo anche fatto una promessa però.”  - disse questa volta con lo sguardo più serio.
“Che promessa?” – le promesse mi avevano sempre messo i brividi.
“Nessuno dei due deve innamorarsi dell’altro. Non vogliamo che la nostra nuova amicizia rovini tutto.”
“Tesoro, lo sai che non si possono controllare i sentimenti? Quando ci si innamora, ci si innamora e basta.” – le dissi con una scrollata di spalle.
“Non succederà, l’ho promesso.” – guardai la sua espressione seriosa e determinata ma ricordavo ancora che cosa provava per il riccio.
“Ma tu non provi nulla per Harry?” – la colsi di sorpresa, non si aspettava una domanda del genere.
“Io non lo so…ma mi farò passare i dubbi.” – come presumevo aveva ancora Harry nella testa e nel cuore, ma non volevo infierire più di tanto nel loro nuovo ‘rapporto’ così per far vedere che ero contenta, azzardai una proposta.
“Che ne dici se uscissimo per festeggiare? Io, tu, Zayn ed Harry?”
“Intendi un’uscita a quattro? Non è andata molto bene la scorsa volta.” – le sue parole uscirono timide e incerte.
“Siete amici ora giusto? Non devi preoccuparti e ti prometto che non ti lascerò sola con lui.” – le dissi con un sorriso incoraggiante. Lei rispose altrettanto con un sorriso e si avviò verso la sua lezione salutandomi con la mano.
 
Rimasi di nuovo sola, e cominciai a camminare. Improvvisamente delle mani cinsero dolcemente i miei fianchi da dietro. Capii immediatamente di chi si trattasse, così misi le mie mani sulle sue e mi appoggiai con la testa sul suo petto. Voltai il collo e guardai verso l’alto incrociando il suo sguardo. Era sempre incantevole. Mi liberai dalla stretta per baciare le sue labbra che accettarono volentieri le mie.
 
“Tesoro, usciamo una di queste sere?” – chiesi sorridendo.
“Certo.” – rispose lui ancora più entusiasta.
“Senti, mi ha detto Jade che si è tutto sistemato fra lei ed Harry e ora sono amici. Ho pensato che sarebbe carino uscire tutti e quattro per festeggiare.”
“Oh, in realtà pensavo che uscissimo da soli…” – aveva lo sguardo un po’ corrucciato e deluso. – “ma va bene, sono contento che sia finita bene tra loro.” – tornò a sorridere.
Gli baciai di nuovo le labbra e ci accordammo per il luogo e l’orario dell’appuntamento. Poi avvisai Jade che fu felice di avvisare Harry. Sembrava davvero contenta e speravo con tutto il cuore di non vederla soffrire di nuovo per quel ragazzo, ormai lei era come una sorella per me.
 
Armadio aperto e un quintale di vestiti sul letto. Cosa avrei dovuto mettere per andare in un locale dove si balla? Immaginavo che tutte le ragazze si sarebbero presentate in minigonna e tacchi altissimi ma io non ero quel genere di ragazza, mi sarei accontentata di un jeans e una maglietta semplici ma capivo che dovevo vestirmi in modo più particolare, anche se era fuori dalle mie abitudini. Avevo una marea di jeans, ne scelsi un paio attillato, che generalmente non usavo e presi una delle magliette a pipistrello di mamma. Forse non ero il massimo della sensualità ma non mi piaceva mettere in mostra le mie curve, quelle poche che avevo. Quando mi guardai allo specchio, sorrisi a me stessa come per elogiarmi della scelta. Appena chiusi le ante dell’armadio, sentii la porta della stanza aprirsi e Jade comparve. Le avevo detto di passare da me per andare assieme al locale. Mentre io la salutai sorridente, lei si soffermò a guardare i miei vestiti. Dalla sua espressione non riuscii bene a capire quali fossero i suoi pensieri.
 
“Jade?” – cercai di ‘risvegliarla’.
“Credi di venire così?” – la sua domanda fu strana quanto la sua espressione.
“Si, perché?” – cercai di essere il più sicura di me possibile, anche se ero abbastanza turbata da quella reazione.
“Devi cambiarti.” – fece dirigendosi verso il mio armadio. Si levò il trench nero che aveva addosso e lo posò sul letto rivelando un top a fascia e una gonna a vita alta abbastanza corta che si allargava verso l’estremità. Era stupenda, e per un attimo distolsi lo sguardo da cosa stesse facendo per ammirare quello splendido outfit che aveva creato. Poi la sua voce attirò la mia attenzione.
“Questo andrà bene.” – disse cacciando uno dei miei vestiti, lo avevo usato una sola volta per un compleanno di diciotto anni ed era corto. Troppo corto per metterlo in un locale di sconosciuti.
“No, è fuori discussione Jade!” – dissi cercando di sfilarle dalle mano la gruccia ma lei con abili movimenti riuscì a schivare la mia mano e a sfilare via il vestito.
“Va in bagno e cambiati, fra poco i ragazzi saranno qui.” – il suo tono autoritario mi mostrò una Jade che non avevo mai visto, determinata e assolutamente temibile. Feci come aveva detto.
 
Appena fui fuori dal bagno, attraversai il corridoio scalza e arrivai in stanza dove Jade mi stava aspettando mentre scriveva qualcosa al cellulare. Quando sentì il rumore della porta che si chiudeva, alzò lo sguardo per guardarmi e un sorriso soddisfatto le apparve sul viso. Mi avvicinai allo specchio per guardarmi da capo a piedi: il vestito aderiva molto bene al mio corpo, diversamente dall’ultima volta che lo avevo indossato, era nero, scollo a V non molto profondo. Sulla schiena aveva lo stesso tipo di scollo questa volta più ampio, e mi arrivava a metà coscia. Anche la mia espressione era stranamente soddisfatta, anche se ancora provavo vergogna nell’uscire così: cosa avrebbe detto mio madre? E Zayn? E Harry? E tutte le altre persone che mi avrebbero vista così? Il mio sguardo si fece corrucciato dai mille pensieri e Jade lo notò.
“Cosa ti prende? Sei stupenda vestita così.” – sorrisi per ringraziarla.
 
Misi delle scarpe con il tacco non eccessivamente alte e presi in mano un trench bianco simile a quello di Jade. Sentii la porta bussare e Jade mi tirò via con se fuori dalla stanza. Mi precedette scendendo le scale, era molto più spedita di me sui tacchi. La prima cosa che notai fu la porta aperta e mia madre che parlava con Zayn ed Harry. Improvvisamente lo sguardo di entrambi si distolse, come se avessero visto qualcosa di inaspettato. Gli occhi di Zayn brillavano e fissavano me, mia mamma si girò per capire cosa stessero guardando e quando mi vide vestita per una volta in modo più femminile, non fece altro che sorridere. Zayn non credo si aspettasse niente del genere visto che era stato abituato a vedermi sempre in jeans e maglietta, ma anche lui era più elegante del solito: camicia blu notte infilata in neri jeans attillati. Anche i miei occhi brillarono quando lo vidi. Jade ruppe il silenzio e anche quegli sguardi.
“Allora, andiamo?” – disse salutando gentilmente mia mamma e facendo a tutti cenno di uscire. Zayn mi prese per mano ma prima di uscire diedi un bacio a mia mamma sulla guancia e le promisi di non far tardi perché sapevo quanto ci tenesse.
L’aria fuori era fredda così indossai il mio trench e mi riparai sotto le braccia di Zayn durante il piccolo sentiero che portava alla macchina. Lui si mise alla guida e come due signore, ci fecero sedere ai posti di dietro. Harry aveva un’espressione più tranquilla rispetto a quella che aveva la sera del cinema e lo stesso valeva per Jade, così mi rilassai e mi ripromisi di godermi quella serata.
 
L’insegna rossa indicava il nome del locale: “Black Rose”.
Un nome insolito ma particolare. La mia distrazione però venne più che altro attirata da un uomo che sostava sulla porta e che si assicurava che tutti i clienti pagassero l’ingresso. Ci avvicinammo a lui e Zayn ed Harry pagarono anche per noi. Provai a restituire quei soldi a Zayn ma non volle accettarli come era facilmente prevedibile. La porta si aprì e la prima cosa che vidi fu il grande numero di gente che occupava la pista, e mi chiesi se ci sarebbe stato posto anche per noi. I pub di Londra erano differenti da quelli che avevo fino a quel momento frequentato nella mia vecchia città o al mare. Erano molto più chiassosi e affollati. Sul lato destro c’era un lungo bancone dove qualche gruppo di ragazzi occupava gli sgabelli e beveva. Quello da cui di sicuro volevo stare lontana erano gli alcolici, non ci avevo mai avuto a che fare e non era quello il momento adatto per fare nuove esperienze. Scesi i gradini tenendo Zayn per mano e senza mai lasciarlo riuscimmo a raggiungere uno stanzino dove appoggiare le nostre cose. Mi riafferrò la mano e mi trascinò in pista cercando di farci spazio tra la gente. La musica era assordante e le luci che si spegnevano e riaccendevano mi rendevano difficile vederlo ma le sue braccia si incrociarono sicure dietro la mia schiena e attirò così il mio corpo a sé. Cominciammo a muoverci a ritmo di musica in quel minimo spazio che avevamo attorno e cominciai a sbuffare quando sentii di essere toccata dalle persone li vicine. Non lo facevano volontariamente ma solo il mio ragazzo poteva toccarmi. Quando riuscii a vedere Jade le feci un cenno indicando il bancone e capì immediatamente. Con Zayn ci dirigemmo al bancone dove incontrammo anche Jade ed Harry.
“Che vi offro da bere?” – chiese il barista gentilmente. Era un ragazzo forse poco più grande di noi, con gli occhi scuri e i capelli castani. Aveva un bel sorriso e Zayn ed Harry sembravano conoscerlo.
“Ehi Liam, è da tanto che non ci si vede!” – lo salutò Zayn. – “questo è Liam tesoro, un nostro caro amico, veniva alla nostra scuola l’anno scorso ma ormai è fatto grande!” – disse facendosi una risatina.
“Ho semplicemente finito la scuola superiore e ora vado all’università.” – disse correggendo Zayn.
“Una tequila, grazie.” – ordinò Jade sorridendo, e così fecero anche Harry e Zayn.
“Anche per te Perrie?” – chiese Liam.
“No, grazie.” – dissi comunque con un sorriso sul volto.
“Dai Perrie, assaggia no? Non ti farà mica male!” – disse Jade mentre afferrava il suo bicchiere. Le sue parole mi condizionarono e quindi accettai. Liam versò il liquido in un bicchierino e io mi preparai psicologicamente alla mia prima tequila. Con coraggio afferrai il bicchiere, lo avvicinai alla bocca e lasciai scorrere velocemente quella bevanda nella mia gola. Sentii come qualcosa di estremamente scottante invadermi il collo e ancora riuscivo a percepirne il sapore nella bocca. A quel calore si unirono dei brividi che percorsero la mia schiena seminuda. Non avevo mai provato una cosa del genere e stava avendo uno strano effetto su di me: mi piaceva. Scolai anche l’ultimo goccio e Jade notò il piacere che stavo provando.
Tornammo in pista e finalmente arrivò un lento, quello che stavo aspettando visto che non adoravo molto la musica da discoteca. Zayn mi prese di nuovo tra le sue braccia e una volta attirata a se, fui costretta ad appoggiare la guancia sul suo petto caldo. Stare tra le sue braccia era bello e rassicurante. I miei piedi facevano piccoli passi seguendo i suoi.
 
“Non ho ancora avuto l’occasione di dirti quanto sei bella stasera.” – mi fece arrossire, ma alzai lo sguardo per rispondergli.
“Grazie, anche tu sei stupendo ed elegante.” – il mio sorriso fu la causa della curva che apparve sul suo volto. Mi baciò la fronte e tornammo alla posizione iniziale. In quei pochi minuti mi sentii così bene, era tanto che non provavo quel senso di tranquillità, perché c’erano sempre problemi o a casa, o a scuola ma la mia mente, durante quella canzone era libera da qualsiasi pensiero, nulla poteva rovinare quel momento…tranne il ritorno a quelle orrende canzoni troppo ritmate. I miei piedi non ce la facevano più, mi sentivo scarica per una di quelle canzoni. Feci uno sforzo ma vidi Jade che si scolava un altro bicchierino di tequila, forse era imprudente ma decisi di raggiungerla e Zayn mi seguì. Quando ordinai il secondo bicchierino Zayn voleva fermarmi, mi disse che mi avrebbe fatto male, soprattutto a stomaco vuoto. Fui un po’ scontrosa verso di lui perché mi dava fastidio che si comportasse come se fosse mio padre. Così bevetti anche quel bicchierino dopodiché mi trascinò in pista, ma non lo fece per ballare ma per allontanarmi dal bancone. Intanto stavo ancora assaporando il gusto forte che la tequila aveva lasciato sulla mia lingua. Una sensazione ancora più intensa di prima impossessò il mio corpo. Sentii i muscoli rilassarsi eppure sentivo il bisogno di berne di più per caricarmi. Dopo qualche minuto, dissi a Zayn che andavo in bagno così lui mi indicò la strada. Voleva accompagnarmi ma rifiutai sapendo bene che il mio obiettivo era un altro. Seguii la strada finchè lui poteva ancora vedermi, poi svoltai in direzione del bancone. Liam mi vide e si avvicinò.
“Cosa ci fai qui Perrie? E’ tutto ok?” – non badai molto a quelle parole e andai diritta al sodo.
“Posso averne un altro bicchierino?” – dissi poggiando il mento sul polso e guardandolo con occhi dolci.
“Guarda che fa male, due bicchierini bastano o ti verrà qualcosa.” – quella risposta mi innervosì.
“Credi che sia una bambina? Sono grande e vaccinata quindi ora dammi quel fottuto bicchierino.” – non avrei mai pensato di reagire così. Quella non era Perrie.
“Ok…” – disse il povero Liam timidamente e versò il liquido nel bicchierino. Ancora una volta percepii quella sensazione questa volta unita a una strano giramento di testa. I miei occhi si fecero lucidi ma non ne avevo ancora abbastanza.
“Un altro!” – urlai a Liam.
“Perrie stai esagerando.” – rispose per convincermi a rifiutare.
“Ho detto un altro!” – dissi sbattendo il bicchierino sul bancone. Non mi riconoscevo più.
 
Liam ancora una volta versò la tequila e io subito la mandai giù. Questa volta sentii meno il sapore e più il giramento di testa. Non riuscivo a controllare i movimenti e la vista sembrò appannarsi. Provavo caldo e allo stesso tempo freddo. Sentii una voce familiare, era quella di Zayn e nonostante il mio stato riuscii a riconoscerlo. Quando mi fu vicino mi guardò spaventato, poi lo sentii dire qualcosa a Liam per rimproverarlo probabilmente, ma lì sentii tutti i sensi abbandonarmi e da quel momento ricordo solo il buio pesto.
 
Un sole abbaiante baciò la mia pelle. Ancora mi stavo rotolando nelle coperte quando sentii uno strano rumore. Sembrava quello del tostapane che ti avvisa che le fette sono pronte così aprii gli occhi incuriosita anche dall’odore che arrivava. I miei occhi videro delle pareti, erano verdi, diversamente da quelle della mia stanza e le coperte erano blu. Mi stropicciai gli occhi, convinta che fosse solo una strana illusione ottica ma ciò che vidi fu solo una stanza che non avevo mai visto.

 


*SPAZIO AUTRICE*
Allora. Credo che la prima cosa che dovrei dire è un grande e grosso:
SCUSATE!
So di essere odiata in questo momento per aver interrotto per così tanto (troppo) tempo la fanfiction ma non avevo davvero idee. Poi ho trovato l'ispirazione ed ecco qui, ce l'ho fatta! Sarete disposti a perdonarmi? Dai, dai!
Avendo perso così tanto tempo per aggiornare, suppongo di aver perso anche molti lettori e mi dispiace davvero tanti. Vediamo come va questo capitolo e ahimè, spero di non essere costretta a cancellare la fanfiction...qualche recensione di incoraggiamento? Vi amo lo stesso <3
Baci xx
Sabry

ps. Il prossimo capitolo potrebbe arrivare prima del previsto se vedo tante recensioni ;)
  
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