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Autore: jumpandtouchthesky_    20/07/2014    0 recensioni
"Mi svegliai dopo anni, in un mondo a me sconosciuto. In cielo ogni tanto passavano uccelli che si lasciavano dietro strisce di fumo bianco perfettamente dritte. Sentivo il rumore di ruote sfrecciare veloci su strade liscissime, al ponte sopra la mia testa erano stati aggiunti muri di marmo ai bordi per assicurarsi che nessuno sarebbe più caduto. Molti degli alberi che c'erano là un tempo erano spariti, lasciando spazio a prati e pascoli. Tutto era cambiato, sembrava un altro mondo rispetto a quello in cui vivevo...Ma qualcuno rideva sopra il ponte, in una manciata di secondi ero già lì. Una bambina si girò e mi guardò. Avrà avuto i miei stessi anni, o almeno gli anni che avevo quando Elisabeth mi spinse. Mi fissò non capivo se spaventata o incuriosita... non ero nemmeno sicura del fatto che potesse vedermi. Mi ricordava tanto me stessa prima dell'incidente come sua sorella mi ricordava Beth. Una rabbia irrefrenabile mi percorse tutta la schiena fino ad arrivare alle mani che si contrassero in pugni. Questa volta l'avrebbe pagata. Questa volta sarebbe volata lei da centinaia di metri di altezza. Sorrisi, e mi dissolsi."
Genere: Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Amore... è ora di svegliarsi"
Lily si girò e aprì lentamente gli occhi  scuri, sottolineati da due grandi occhiaie. Guardò il padre sospirando e si tirò la coperta fin sopra la testa. Avrebbe dormito per tutto il giorno vista la notte insonne, se non fosse stato per Annie che saltò sul letto della sorellina e iniziò a farle il solletico, l'unico modo per far ridere Lily in qualsiasi situazione. La bimba rise come non mai e pigramente scese dal lettino.
"Chi arriva per ultimo ha la faccia brutta!" esclamò la piccola correndo in cucina, seguita subito dalla sorella grande. Sam rise tra sè e seguì le figlie. 
Amy era in cucina che preparava la spremuta per la famiglia quando le figlie entrarono nella stanza di corsa.
La mamma guardò le occhiaie di Lily preoccupata.
"Lily, stai bene?"
"Dove andiamo oggi mamma?" rispose fredda la piccola, quasi volesse cambiare discorso.
Amy posò il coltello con cui stava tagliando l'arancia e guardò negli occhi la figlia più piccola. Lily ricambiava quello sguardo. Fissò la madre senza muoversi per dieci secondi buoni, fino a che un soffio di vento non le mosse leggermente i capelli biondi. Si girò guardando per un attimo fuori dalla finestra. Dopo un istante dissolse lo sguardo e deglutì fissando il piatto, rivolgendo un debole sorriso a Amy. La mamma si affacciò velocemente alla finestra, curiosa di vedere quello aveva visto Lily. Solo il loro pallone rosso che rimbalzava nel giardino...
Forse un po' troppo velocemente perchè fosse stato il vento.
"Andiamo al Lago" rispose Sam accarazzendo la testa di Annie.
Le bimbe si guardarono negli occhi aprendo la bocca per la felicità e scapparono immediatamente in stanza a mettersi il costume, senza neanche fare colazione.

"Il lago! Il lago! Andiamo al lago! Al lago! Al lago! Il lago!" Lily ed Annie cantavano in coro saltando attorno alla macchina sopra cui erano caricati salvagenti e teli da mare. Aprirono la sportella e non esitarono ad entrare, impazienti di arrivare al tanto amato lago. 
La strada era praticamente deserta se non per qualche macchina che passava ogni tanto.
"Più passano le ore e più rimango convinta che questo posto sia troppo isolato."
"Sempre così ottimista, Amy. Guarda queste montagne... Sembra che qui il tempo si sia fermato. Non una casa, non una macchina, non una nuvola grigia!"
"...Ed è questo che mi preoccupa. Se succedesse qualcosa a chi chiederemmo un aiuto?"
"Il primo ospedale è a tre quarti d'ora scarsi da qui... non succederà nulla andrà tutto liscio." Sam prese la mano della moglie e la baciò.
Le bambine erano sedute calme nei loro seggiolini. Annie giocava con le barbie e Lily guardava fuori dal finestrino.
"Sam, non pensi che Lily sia un po' strana in questi giorni? Non so... mi sembra così... assente."
"Ah, tranquilla! Ieri sera ha avuto un incubo e non ha dormito molto stanotte. Sarà stanca"
" Se lo dici tu..." rispose Amy guardando Lily che non smetteva di guardare il cielo.
La macchina girò a destra e iniziò a percorrere una strada nascosta in mezzo a una pineta. Dopo nemmeno dieci minuti, apparve davanti a loro lo specchio d'acqua. L'acqua del lago era azzurra, in alcuni punti verde come il riflesso dei grandi alberi secolari alle sponde. C'era una cascata, si gettava nel lago formando una chiara schiuma bianca che svaniva man mano che si avvicinava alla riva. Non soffiava un filo di vento, il cielo era completamente blu e il sole rifletteva i suoi caldi raggi sulle rocce nere facendola brillare. 
Le bimbe si dimenavano sui sedili posteriori impazienti di tuffarsi. Sam e Amy sganciarono loro le cinture di sicurezza e le videro schizzare fuori dall'auto urlando dalla felicità.
"Certo che sono felici con poco." disse Amy sorridendo
"Su Amy! Questo posto è meraviglioso!" rispose Sam prendendola sotto al suo braccio.
"Mammmaaaaaa! Papaaaaaà! Date il salvagente a Lily, vogliamo fare il bagnooooo!" strillava Annie nonostante i genitori fossero a poco più di dieci metri di distanza.
Sam portò il salvagente alle figlie seguito da Amy. Si girò di scatto e le afferrò il braccio, buttandola in acqua. Il padre si tolse velocemenete la maglia e seguì la moglie che iniziò a cercare di buttarlo sott'acqua non riuscendo a rimanere arrabbiata per quello che le aveva fatto. Le sorelline si tuffarono all'istante aiutando la mamma. Tutta la famiglia rimase in acqua per un paio di ore buone, tuffandosi dalla cascata e nuotandoci fino sotto, dove l'acqua cristallina si mescolava con quella del lago. 
" Hey io e papà andiamo a dormire un po'. Venite con noi?" chiese Amy avvicinandosi alla riva con il marito.
"Nahh noi facciamo il bagno!" rispose subito Lily stringendo il salvagente con le piccole manine.
"Annie attenta che Lily non si faccia male... noi siamo lì, sotto quell'albero." Amy uscì dall'acqua e si stese sul telo con Sam.
Il marito la prese fra le braccia e senza accorgersene si addormentarono in pochi istanti.

"Lily giochiamo allo squalo?" Annie nuotava attorno alla sorella.
"Mh come si gioca?" 
"Allora tu sei la bambina e io sono lo squalo. Tu devi scappare e io nuotando ti devo mangiare!" rispose Annie entusiasta.
"Non lo so..." 
"AAAARRGH!" urlò Annie un secondo prima di immergersi in acqua.
"Annie! Piantala! Annie ho detto di piantarla!" Lily strillava impaurita cercando di allontanarsi dalla sorella che la inseguiva sott'acqua, usando solo le piccole gambe che spuntavano dal salvagente.
Annie ritornò a galla per prendere fiato e Lily riuscì ad allontarsi senza accorgersi che stava per sbattere contro un parete di roccia. Sbattè la testa contro al muro e si rese conto di essere in trappola, mentre la sorella si avvicinava da sotto la superficie dell'acqua.
"Lo squalo prende la preda! Arrgh!" Annie era a un metro dalla sorella, si immerse l'ultima volta e morse la gamba della piccola.
Lily iniziò a pinagere e prese le sorella per i capelli per staccarla dalla sua gamba.
"Lasciami! Ho detto lasciami" Annie si teneva le mani sulla testa con gli occhi chiusi a causa delle goccie d'acqua che colavano dai suoi capelli.
"Lily! Chiamo la mamma! Lasciami ora!"
Lily deglutì.
 Annie aprì lentamente gli occhi, accorgendosi con terrore che le manine della sorellina erano appoggiate alla bocca.
E qualcosa le stava tenendo ancora i capelli... e li tirava... sempre più forte.
La bambina ansimava, guardava la sorella più piccola che fissava qualcosa sopra la sua testa, la bocca serrata, gli occhi colmi di paura.
I capelli ricaddero sulle sue spalle, la testa ancora le faceva male. 
Cinque secondi di silenzio, solo la cascata parlava, gettandosi a pochi metri dalle sorelline.
Lily smise, scrollando la testa, di guardare sopra la testa di Annie spostando lo sguardo a dietro le sue spalle.
Ora non aveva più paura, rise mordendosi appena il labbro. Annie sospirò chiudendo gli occhi e si girò lentamente per vedere ciò che fissava la sorellina.
Due mani le afferrarono le spalle e tirarono a sè il corpo di Annie. La bambina urlò, mentre due braccia la stringevano.
"Ti ho presa marmocchia!" Sam stringeva la figlia a sè facendola girare.
"Papà! Mi hai fatto paura!" piagnucolò Annie.
"Dai, non pensavo ti spaventassi così!" il padre prese tra le sue braccia Lily e abbracciò entrambe le figlie sorridendo.
"Sì, ma mi hai fatto male! I capelli potevi anche non tirarmeli!" 
"Io non ti ho tirato i capelli, amore." rispose Sam accarezzandole la testa.
Sam abbracciava le figlie mentre le portava a riva.
"Lily chi mi tirava i capelli..?" chiese sottovoce alla sorellina che si limitò a stringersi nelle spalle e a correre via.
"Annie vieni ad asciugarti!" Amy la chiamava mentre raccoglieva un asciugamano.
Quel cielo azzurro che si rifletteva nel lago era scomparso, lasciando il posto a nuvole nere come le roccie alle sponde.
"Forza bambine salite in macchina!" Sam aveva già caricato sull'auto le borse e i teli da mare e ora prendeva in braccio Lily per paura del temporale che stava arrivando.
Pochi istanti e la pioggia iniziò a cadere seguita da fulmini e tuoni che illuminavo per pochi secondi le montagne e la strada.
"Mamma, Papà moriremo tutti!" piangeva la bimba dal sedile posteriore dell'auto.
"Tranquilla amore adesso andiamo a casa." la rassicurò la madre tenendo tra le sue mani il  piedino ancora bagnato.
La macchina andava avanti lenta, Sam non vedeva nulla, la pioggia non cessava un secondo.
"Dobbiamo fermarci qualche minuto." disse alla moglie accostando a un lato della strada.
"Posso dormire?" chiese Annie sbadigliando.
Sam annuì sorridendo e iniziò a chiacchierare con Amy che continuava a dire che nulla di questa vacanza stava andando per il verso giusto.
Le lacrime rigavano ancora le guance di Lily mentre guardava il cielo nero come i suoi occhi. I lampi si riflettevano nel suo sguardo, pieno di paura; un tuono rimbombò tra le montagne e si coprì il viso con l'asciugamano ancora umido. Non voleva più vedere quel paesaggio, aveva sempre avuto il terrore dei temporali. 
Qualcuno bussò al suo finestrino, la piccola si girò a guardare i genitori per vedere se anche loro avevano sentito. No, continuavano a discutere senza accorgersi nemmeno che la figlia li stava guardando.
"Hey... qua piove." sussurrò una vocina tremante al di là del vetro.
Era un bambina, la stessa della notte scorsa. Guardava Lily sorridendo mentre la pioggia le bagnava il viso.
"Mi fai entrare?" 
Lily guardava la bimba, nonostante lo spavento dell'altra sera, ora non le faceva più paura.
"S..si." balbettò la piccola. Abbassò il finestrino e fece entrare la bambina sconosciuta.
"Io sono Sarah." 
"Io sono Lily."
" Tua sorella assomiglia molto alla mia." 
Lily sorrise e guardò l'orologio digitale al polso del padre che si bloccò improvvisamente.
"Io odio mia sorella." continuò Sarah.
"Perchè..?"  la piccola tornò a guardare la nuova amica.
"Quelle come lei sono solo capaci di farti del male... pure la tua amata sorellina è così."
"Perchè dici questo?"
"Presto la penserai come me." 

Annie dormiva profondamente. Gli occhi chiusi, i capelli ancora bagnati, le guance rosee.
Aprìì lentamente gli occhi, qualcosa l'aveva svegliata.
Una ciocca di capelli le si alzò ricadendole sulla fronte.
"Lily, bas.." Annie tacque vedendo gli occhi della sorella chiusi.
Amy e Sam parlavano tranquilli mentre la pioggia continuava a scendere da mezz'ora.
Si girò verso la sorellina.
I suoi occhi ora erano sbarrati e fissavano Annie senza il cenno di un sorriso.
Poi li chiuse e si riaddormentò, russando.
  
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