Libri > Le Cronache di Narnia
Segui la storia  |      
Autore: Very_Nini    03/09/2008    9 recensioni
"...Come una stupida, piangevo in piedi, al centro di un negozio di giocattoli. - Vedi piccola…- dissi, asciugandomi gli occhi – Io non sono mai stata la sposa del bellissimo principe né potrò mai esserlo, perché ormai non posso più mettere piede nella sua terra…- - Ma tu lo ami ancora?- Ma io l’amavo ancora? Io, che cercavo di dimenticarlo, potevo amarlo? - Per sempre- Queste due parole uscirono senza che io ebbi il tempo di riflettere. Uscirono dalla mia bocca e basta." Susan che cerca di viviere la sua vita dopo il grande amore di Caspian. Fino.Alla.Fine
Genere: Triste, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Susan Pevensie
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Susan: The life after the kiss

 
1. Regina senza principe

 
Primo giorno delle vacanze di Natale.

Stranamente, quell’anno, ero ritornata a casa dai miei genitori.

E dire che adoravo quel periodo dell’anno, quando tutti se ne andavano, lasciandomi finalmente sola, libera di leggere per tutto il tempo.

Invece quella fu l’unica volta in cui ritornai a casa dai miei, tutti presi, come di consueto, dalle necessarie preparazioni natalizie.

Vedermi quella mattina sorridente davanti alla porta di casa, assieme alla mia enorme valigia, fu per loro una vera gioia.

- Susan!- gridò mia madre, abbracciandomi e baciandomi le guancie.

- Bellissima!- fu invece il commento di mio padre – come mai quest’anno a casa?-

Non risposi.

In effetti non lo sapevo neppure io.

I giorni che seguirono non furono particolarmente emozionanti: per lo più aiutavo i miei a comprare e incartare i regali per i vari parenti, addobbavo di tanto in tanto la casa e mi recavo dai vicini a consegnare le numerose torte che mia madre preparava come regalo.

In quei giorni mangiai una quantità industriale di pasticcini di ogni tipo.

Ma il momento che preferivo, era quando, finite di fare quelle commissioni, mi ritiravo nella mia stanza, a leggere o a fare i compiti, in attesa dell’arrivo dei miei fratelli.

L’attesa fu breve, dato che tre giorni dopo il mio arrivo, fu la volta di Lucy rientrare a casa.

In realtà, Lucy sarebbe dovuta tornare assieme a me, ma aveva gentilmente rifiutato la mia proposta per la richiesta di Eva McMillan, una sua compagna di stanza, che l’aveva pregata di non lasciarla sola.

Almeno finché anche lei non fosse tornata a casa.

- Susan!- esclamò non appena mi vide, saltandomi al collo, entusiasta – pensavo fossi rimasta al college come gli altri anni!-

- Avevo detto che sarei tornata è l’ho fatto. Io le mantengo le promesse- le disse, aiutandola a sfilarsi il cappotto.

- Oh Susan non sai quanto sono felice! Preso torneranno anche Ed e Peter e passeremo delle fantastiche vacanze di Natale!-

Invece, l’allegria di Lucy fu smorzata sul nascere, quando l’unico a tornare fu solamente Ed, portando con se i saluti di Peter, che diceva di voler restare a scuola per studiare in pace e prepararsi seriamente agli esami.

Diceva che lì al college era più tranquillo, mentre qui a casa avrebbe avuto di certo maggiori distrazioni.

- E così adesso siamo le sue distrazioni!- gridò Lucy, dopo aver sentito le stanche parole di Edmund, calcando con quanta più rabbia possibile l’ultima parola.

Ma lei era pur sempre Lucy, e in tutti questi anni non l’avevo mai vista arrabbiarsi seriamente con qualcuno.

Tuttavia, per farle tornare il sorriso, decisi di accompagnarla in giro per i negozi.

Chiesi anche a Edmund, ma lui liquidò la mia proposta con uno sbuffo e si precipitò in camera sua, stanco morto per il viaggio.

Era difficile riconoscere i negozi di tutti i giorni durante il periodo natalizio.

Tutto era più bello, più affascinante, più colorato.

Le vetrine che osservavo tutti i giorni mi sembravano diverse.

Ma in modo positivo, sia chiaro.

Lucy, d’altro canto, osservava sbalordita tutte quelle luci e quei colori, annusando il dolce profumo dei dolci e ascoltando la dolce melodia natalizia che risuonava per le strade.

- Entriamo qui!- disse Lucy, indicando una porta più addobbata delle altre, sulla quale era affisso un cartello, scritto a lettere cubitali.

- “Toy Shop?”- lessi, scandendo le lettere – Vuoi entrare in un negozio di giocattoli?-

Evidentemente non sentii la mia domanda, dato che volando lo sguardo, notai che era già entrata.

In effetti, il negozio non era male.

Forse un po’ piccolo ma comunque confortevole. E ricco di giocattoli di ogni tipo.

Osservavo divertita l’espressione di mia sorella, affascinata da tutti quei giocattoli.

“ E poi vuole essere considerata un’adulta…” pensai, trattenendo un sorriso di fronte al suo ingenuo stupore.

- Guarda mamma! Una principessa!-

Una bambina di circa sette anni osservava incantata la bambola posta su un piedistallo accanto a me.

Un po’ le somigliavo nell’aspetto.

Aveva i capelli scuri e gli occhi azzurri, ma il vestito e la corona erano totalmente fasulli.

Non come i miei vestiti di quando ero…

No.

Così non andava bene.

Dovevo smetterla di pensare a quello.

Così mi avvicinai alla bambina, osservando come lei la bambola.

- È davvero bella questa principessa-

La piccola si voltò e sobbalzò.

- Ma…ma tu sei la principessa. E parli!- gridò, comprendoni la bocca con le mani, quasi come avesse visto qualcosa di veramente straordinario – Però non hai il vestito elegante e la corona!-

- Oh invece si che ce l’ho!- dissi, sorridendo – Ma non qui. Li ho lasciati tutti nel mio regno-

Ora la bambina sembrava veramente interessata.

- E dove si trova il tuo regno?-

- Tanto lontano, ma è davvero un regno meraviglioso. Ci sono animali parlanti e alberi che danzano. Regnavo con i mie fratelli e mi chiamavano Regina Susan, La Gentile.-

Gli occhi della bimba si illuminarono – Tu eri una regina? E il tuo Re chi era? Scommetto che doveva essere davvero bellissimo…-

Perché sono così stupida?

Perché provo piacere nel farmi male?

- Io…io non amavo un Re…io ero innamorata di un principe…- feci, in un fil di voce.

- Che poi sposandoti è diventato Re…giusto? E vi siete mai baciati? Deve essere stato…hey ma perché piangi?-

Stavo piangendo.

Come una stupida, piangevo in piedi, al centro di un negozio di giocattoli.

- Vedi piccola…- dissi, asciugandomi gli occhi – Io non sono mai stata la sposa del bellissimo principe né potrò mai esserlo, perché ormai non posso più mettere piede nella sua terra….-

- Ma tu lo ami ancora?-

Ma io l’amavo ancora?

Io, che cercavo di dimenticarlo, potevo amarlo?

- Per sempre-

Queste due parole uscirono senza che io ebbi il tempo di riflettere.

Uscirono dalla mia bocca e basta.

- Mamma! Mamma!- gridò la bambina alla madre, qualche scaffale più in là – Ho conosciuto una vera Regina-

Ma io ero già sparita.

- Susan! Susan!- gridò Lucy, quando anche lei non mi vide più all’interno del negozio, uscendo – Susan dove…oh Susan -

Io ero accucciata a terra, il viso che scompariva tra le braccia, mentre singhiozzavo sommessamente.

- Io…io ho detto che lo amo ancora…capisci Lucy?- dissi, la voce impastata di lacrime – Io che sto cercando di dimenticarlo da quando siamo tornati per non soffrire, ho detto che lo amo-

Lucy mi rivolse il suo sorriso più dolce, e prendendomi per mano, mi riportò a casa, come avrebbe dovuto fare ogni responsabile sorella maggiore.

Trovò pure il tempo di prepararmi una fumante tazza di tea e di berla con me, dicendomi dolci parole di conforto.

- Ho provato a dimenticarlo ma credo di non essere forte abbastanza-

Lucy mi osservò per alcuni istanti e sorseggiò un goccio di tea bollente – Se vuoi, quando io e Ed torneremo a Narnia potrò salutartelo, se vuoi…-

La guardai per alcuni istanti, pentendomi di aver pensato quelle cose al negozio di giocattoli: Lucy era ormai una vera donna…

Poi scoppiai di nuovo a piangere, e lei mi abbracciò ancora, confortandomi, e piangendo assieme a me, come se la cosa la riguardasse direttamente.

E forse piangemmo un po’ troppo rumorosamente, perché Ed, ancora in pigiama e parecchio assonnato, scese meccanicamente le scale, fino ad arrivare in cucina, dove trovò me e Lucy abbracciate e in lacrime.

- Ragazze- disse soltanto, sbuffando e risalendo scocciato le scale.

Quella sera, dopo l’abbondante conforto di Lucy, trovai perfino la forza di scrivere a Peter.

 

Caro Peter,

Mi dispiace che tu non sia qui con noi, questa volta che pure io ho deciso di passare il Natale in famiglia.

Ma capisco la tua scelta.

Infondo, anche io avrei fatto lo stesso.

Certo che potevi risparmiarti quella cosa delle “distrazioni”.

A Lucy non è andata giù per niente. Ora è convinta che per te noi siamo soltanto un peso e aspettati un bel broncio da parte sua quando torneremo a scuola.

Oggi, dopo tanto tempo, ho pianto ancora per quello.

Ora che ero quasi riuscita a dimenticare, eccolo ritornare improvvisamente nella mia testa, più di prima.

Sicuramente ti starai chiedendo perché provo così tanta gioia nel soffrire.

Più ricordo e più provo dolore, ma allo stesso tempo, qualcos’altro di unico.

Credimi Peter: se solo fossi più forte vivrei costantemente nel suo ricordo.

Ma non sono come te.

Tu che per me rappresenti la forza.

Io, non voglio più soffrire.

Non voglio più svegliarmi la mattina con la sua voce vellutata, o ripensare a quel dolce sorriso e a quei occhi scuri.

Preferisco davvero dimenticare.

Dimenticarmi di Caspian.

Solo non posso.

 
                                                                Susan

 
Purtroppo, appena finita di scrivere mi addormentai, e al mattino, svegliandomi, non la trovai più nemmeno sul comodino.

Immediatamente pensai a Lucy.

Sicuramente l’aveva spedita lei a Peter, premurosa com’era.

E infatti, appena entrò in camera, mi rivolse uno dei più tristi sguardi che le vidi mai fare in tutta la sua vita, e mi abbracciò, cominciando a piangere sommessamente, come se la cosa la riguardasse direttamente.

 

 
Spazio Autrice:

 
Salve! Sono quella pazza dell’autrice a cui è venuto in mente di scrivere questa fiction narrata esclusivamente da Susan, personaggio, a mio parere, sottovalutato da C.S.Lewis ma reso splendidamente nei film.

Spero vogliate scusare i capitoli non eccessivamente lunghi, ma preferisco provare a farli così, per una volta.

Spero apprezzerete la storia, triste, ma incentrata sull’amore tra Susan e Caspian, un amore destinato a finire, per sempre.

 
p.s: Mi scuso in anticipo per eventuali errori, anche nei tempi dei verbi, dato che è la prima volta che provo a scrivere qualcosa in prima persona.

 
Bye
=3

 
© By C.S.Lewis “Le Cronache di Narnia”

- Se fossi stata la loro creatrice, Susan e Caspian non avrebbero mai fatto questa fine…-

  
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Le Cronache di Narnia / Vai alla pagina dell'autore: Very_Nini