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Autore: disintegretion    20/07/2014    1 recensioni
{SOSPESA}
«Papà tienimi, non farmi cadere, papà non lasciarmi andare, e dimmi che mi vuoi bene. Lo so che mi senti, quindi dimmi, ti prego papà, dimmi che non sei arrabbiato con me, che mi capisci, e che non dirai a nessuno che mi vedi piangere»
Rey è una ragazza logorata dalle disattenzioni. Se solo... se solo la madre si fosse accorta che la stava perdendo, che stava scappando da kei, accecata dal dolore che provava per la perdita del padre. Se solo.
«Sai, volte vorrei che il tempo scorresse così velocemente come sfreccia un'auto sulla strada, per sentire il vento che mi accarezza il collo o come scorre una penna sul foglio. Quelle volte mi accorgo che in realtà il tempo è passato così piano che le lancette dell'orologio ad ogni minuto passato, siano tornate indietro di ore.» [...]
Mika si alzò senza preavviso, l'abbracciò e le sussurrò all'orecchio: "Ci sono io con te. Non devi preoccuparti di nulla finché sarai al mio fianco.»
Rey scappa. Via. Lontano! Ma in quel “lontano„ trova qualcuno che le sta molto vicino. Qualcuno che conosciamo benissimo. Michael sarà il suo unico, migliore amico.
Genere: Avventura, Fluff, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Sorpresa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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"Ehi, Mika... sai, non c'era bisogno che mi comprassi tutta quella roba" disse Rey, avviandosi verso la portiera dell'auto mentre MIka sistemava le numerose buste nel bagagliaio.

"Stai scherzando? Eccome se c'era bisogno! Ci voleva un po' di colore nel tuo armadio... e poi lo sai che per me non è un problema, quando si tratta di fare qualcosa per te, non ho esitazioni" rispose lui francamente.

"Oh be', grazie mille"

"Non c'è di che" disse inviandole un bacio.

" Ehi Michael, è da un po' che ci penso... io so che tu sei un cantante di fama internazionale e... be' " cominciò appena sistematasi sul sedile in pelle dell'automobile.

"insomma...? Dai su, non tenermi sulle spine!"

"Ehm... io non ho mai sentito una tua canzone e... non so... volevo..."

"Volevi ascoltarne qualcuna?"

"Esatto!"

"E ci voleva tanto a chiederlo?"

"Be'... no"

"Allora dai, quale CD vuoi ascoltare? Ce li ho tutti qui in macchina; scegli" disse frugando nel cruscotto e tirando fuori quattro CD.

"Mm... life in cartoon motion, the boy... the who kneew too much, the origin of love e song book" sussurrava tra sè mentre decideva quale ascoltare. "ho deciso" annunciò, e un secondo dopo infilava il CD 'the origin of love' nel CD player della macchina che si aprì con la canzone Origin of Love;
Mika cantava a squarciagola sopra la voce registrata e Rey intanto ascoltava con ammirazione la canzone. Una volta arrivati alla traccia 'Celebrate' Rey sgranò gli occhi  e si accorse che quella canzone l'aveva sentita e risentita più volte quando d'estate i bagnini trasmettevano dai loro mega sterei le hit in voga di quel periodo. Davanti all'incredulità di Mika si mise a cantarla, prima con un tono timido, ma via via andando sempre più acuto e sicuro; le due voci si mescolavano insieme a quelle del CD a tutto volume, e si potevano sentire fino dentro alle altre auto, perchè avevano tutti i finestrini abbassati e infatti le persone a bordo delle automobili, quando sfrecciavano accanto a quella del giovane cantante li guardavano con aria perplessa e divertita, ma i due non si facevano intimidire da quelle occhiate, anzi, cantavano ancora più forte fino a far diventare le guance rosse e gli occhi luccicanti per il troppo vento in faccia.

"Noi due siamo pazzi" constatò Rey ridendo appena la canzone cessò di suonare.

"Solo perché cantiamo a squarciagola, a bordo di un auto con la massima velocità, i finestrini abbassati e il CD al massimo volume sulla superstrada dove chiunque può sentirci?" rispose sorridendo, ma con aria perplessa.

"Si, questa può essere una buona spiegazione" confermò sorridendo e con un cenno del capo.

"Pf... fossero queste le cose pazze della vita..."

"Cioè? Allora vuoi darmelo tu un esempio di una cosa veramente 'pazza'?"

"Mm, buona idea. Adesso ti porto in un posto, fortuna che ci troviamo nelle sue vicinanze" i due, ironia della sorte, si trovavano nei pressi di Guanajuato, luogo dove i turisti si fanno coinvolgere da spettacolari ed estreme imprese d'avventura. Mika arrestò l'auto fuori dalla città e accompagnò Rey nella Riserva Naturale del las Palomas, come il nome della sorella di Mika, Paloma, che Mika puntualizzò appena arrivarono (coincidenze?).

"Mika, cos'hai in mente? Mika?!"

"Non preoccuparti, sarà meraviglioso!" rispose enigmatico lui, mentre salivano i primi passi sul dorso di una montagna.

"Sarà... ma io ho paura, da te non so mai cosa aspettarmi! In senso buono ovviamente"

Poco più avanti c'era un uomo che affittava biciclette da mountain bike e Mika ne noleggiò un paio. Più si addentravano nel cuore della montagna, sulle sue stradine rocciose, più cresceva fitta la foresta e più si facevano acuti gli urli di Rey, dapprima di paura per viaggiare su quelle piccole e pericolose stradine, e dopo di gioia e felicità.

"Wow Mika, è bellissimo!"

"E non è finito qui..." rispose facendole l'occhiolino. Rey decellerò dalla sorpresa, ma poi riprese la sua andatura regolare.

"Come facevi a sapere di questo posto?"

"Quando faccio avanti e indietro tra i vari stati, sfogo la mia stanchezza qui, mi svago e mi diverto. Non sai quante cose si possono fare in questa città!"

Arrivati su una cima della montagna, Michael si fermò e così fece Rey dietro di lui. Poco lontano da loro ci stava una donna che si lanciava con un deltaplano.

"Mika, cosa vuoi fare? Oh no, io non mi lancerò da uno di quei cosi!"

"No, che dici? Non mi lancerò con uno di quelli... non ne ho voglia oggi..."

"Ah, bene, menomale. Allora perché ci siamo fermati qui?"

"Vieni qui" Rey andò e Mika la prese in braccio.

"Ma che fai? Guarda che sono pesante!"

"No, è che devo dirti una cosa e devo essere certo che non scapperai"

"Ecco... cosa mi devi dire, su"

"Noi non dobbiamo lanciarci da un deltaplano... ma da uno di quelli!" disse indicando con il capon un gruppo di ragazzi intorno ad un parapendista.

"COSA? Oh, no... io non voglio morire così! Tu sei pazzo! Questo è un suicidio!"

"Ecco, ora hai visto cos'è una cosa pazza"

"Molto divertente! Ora fammi scendere però!" Mika non la lasciò andare e Rey iniziò a scalciare e urlare, ma era troppo debole per la presa di Mika che la condusse da un uomo incaricato di imbracare la gente che voleva lanciarsi in questa spericolata avventura.

"Lasciatemi andare!" protestava Rey ma nessuno sembrava che l'ascoltasse.

"Ci leghi insieme perfavore" disse gentilmente Mika all'uomo.

"Signore, ma ne è sicuro? La ragazzina sembra riluttante"

"Mi dia un minuto"

"Ehi Rey -sussurrò sottovoce- dai non fare così. Io non ti costringerò se non lo vuoi, ma è una bellissima esperienza! Guarda quanta gente che fa parapendismo, ci sono anche ragazzi della tua età! Non lasciarmi andare da solo, su"

"Scusa Mika, io... io non ce la faccio... ho paura"

"Come vuoi -si arrese sbuffando- andrò da solo, tu sei sicura di voler raggiungermi in bici laggiù?"

"Sì, sono sicura"

"Ok..." se andò tristemente.

"Ah, Mika!"

Mika si girò energicamente, gli occhi speranzosi "Sì?" chiese forse con un po' troppa foga.

"Scusa..." Mika le rivolse un sorriso triste si girò e se ne andò verso l'uomo.

"La ragazzina?" chiese lui.

"Lei non verrà" affermò mestamente.

Mika si lasciò avvolgere le varie cinghie intorno al corpo. Si stava preparando a prendere la rincorsa per poi saltare quando...

"ASPETTATE!" la voce proveniva da Rey. "Ok, verrò... ma ad una condizione"

"Sì sì sì, tutto quello che vuoi!" Mika sembrava rianimato di nuova vita.

"Lui deve filmare tutto!" disse sorridendo indicando l'uomo.

Mika gli rivolse un'occhiata interrogativa, e lui gli fece cenno con la testa, il che voleva dire che acconsentita alla richiesta della ragazzina.
A questo punto, la imbracò e la agganciò alle cinghie di Mika.
I due cominciarono a correre e Rey già urlava.

"Ah, Mika, ancora una cosa: ma tu lo hai mai fatto?"

"Ma certo che no!" rispose ridendo.

"COSAA?"

"Scherzavo, scherzavo, ovvio che l'ho fatto"

Rey tirò un sospiro. Sempre più vicini al punto di stacco tra la terra e l'aria. Sempre più vicini, sempre più vicini, sempre più vicini! Un respiro mancato, gli occhi chiusi e... i due trascinarono il peso in basso e precipitarono accompagnati da grida altissime.
Ma solo per qualche secondo, poi il paracadute si aprì e li trascinò verso l'alto sferzando l'aria, andando verso il sole arancione del tramonto. Rey urlava a squarciagola, gridava, urlava e scalciava.

"Rey, apri gli occhi. E' magnificoo!" la spronò urlando.

Rey aprì gli occhi e dinanzi a sé aveva un paesaggio straordinario: gli alberi tinti di verde scuro con qualche riflesso giallo e arancione dell'imbrunire, il piccolo laghetto che col ritmo del vento e dei colori, tagliava le immagini e le tingeva di colori diversi. E poi...

"Guarda Mika! E' meraviglioso!" Gli gridò indicando da lontano uno stormo di uccelli che si dirigevano verso di loro, cantando melodie per riempire e rallegrare il loro viaggio. Le nuvole si riflettevano negli specchi d'acqua prendendo varie forme e varie tinte più calde, che le rendevano più invitanti, quasi da immergervisi dentro e giocarci, come fossero batuffoli d'ovatta. proprio in quel momento attraversarono una nuvoletta bassa bassa e passeggera. Rey cercò di prenderne un pezzo, ma ben presto la nebbia che le si era raggruppata nella mano volò via, scomparendo. I due cominciarono a scendere, scendere sempre più, e piano piano le cose si facevano più nitide. i due avvistarono talpe uscire dalle loro tane, gufi che si intravedevano nel buio dei loro buchi negli alberi e gatti selvatici che si arrampicavano per la loro corteccia col pelo rizzato.
Infine, Mika e Rey planarono dolcemente sull'erba calda e la ragazza si accasciò a terra, non avendo ritrovato subito il contatto col terreno, abituatasi a sferzare l'aria con i piedi e con mano. Restò stesa per terra per qualche minuto mentre Mika raggiungeva l'uomo che li aveva imbracati. Aveva finito il suo turno di lavoro e molto cortesemente aveva portato giù le loro bici e gli porse i dischi dove aveva trasferito il filmato: uno per lui e uno per lei.

"Grazie mille, alla prossima Giancarlo" fu l'unica cosa che riuscì a sentire Rey con le orecchie ovattate quando l'uomo porse a Mika i due oggetti. 'E' vero, lui viene qui spesso, per questo conosce quel signore' pensò prima di sprofondare in un sonno profondo.
  
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