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Autore: Nick95    20/07/2014    2 recensioni
Draco Malfoy, si sa, non era poi così colpevole … era soltanto un ragazzo, circondato da gente che aveva preso la strada del Signore Oscuro. Era il ragazzo che non ha avuto scelta. Eppure, ora che è un uomo, si sente colpevole, anche se il Wizengamot lo aveva assolto. E cosa avrà fatto per riscattarsi?
Buona lettura!
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Neville Paciock
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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Ciao a tutti/e!
Sono tornato con una piccola One Shot, stavolta mi sposto sul mondo di Harry Potter!
La storia è ambientata in due luoghi in due momenti diversi.
Nella prima vicenda siamo a Villa Malfoy tre anni dopo l’epilogo, mentre nella seconda vicenda ci ritroviamo a Diagon Alley otto anni dopo l’epilogo.
Draco Malfoy, si sa, non era poi così colpevole … era soltanto un ragazzo, circondato da gente che aveva preso la strada del Signore Oscuro. Era il ragazzo che non ha avuto scelta. Eppure, ora che è un uomo, si sente colpevole, anche se il Wizengamot lo aveva assolto. E cosa potrebbe fare per riscattarsi?
Buona lettura!

NON È MAI TROPPO TARDI

Era una piovosa serata di luglio.
Villa Malfoy aveva conservato, negli anni, la bellezza e la ricchezza di sempre. L’immenso giardino era curato, così come Lucius e Narcissa Malfoy l’avevano lasciato prima di scontare un breve periodo ad Azkaban, la prigione dei maghi.
La casa sembrava deserta. Quasi.
Draco Malfoy osservava tranquillamente il fuoco scoppiettante, nella sua camera illuminata da una luce fioca emanata da una piccola lampada attaccata al muro verde-argento, colori caratteristici della Casata che, ad Hogwarts, aveva accolto i membri della famiglia Malfoy da generazioni. L’unico rumore, era dato da una radio, accesa a bassissimo volume, che trasmetteva la cronaca di una partita di Quidditch. I Tornados stavano per vincere il loro ennesimo campionato.
Ma a Draco poco importava della partita. Teneva la radio accesa solo per non sentirsi solo. Perché era così, che si sentiva da anni.
Solo.
Abbandonato.
I genitori in prigione.
Amici, non ne aveva più.
Non aveva più notizie di Goyle, Pansy, e tutti gli altri Serpeverde che aveva conosciuto a scuola.
Goyle era stato assolto, proprio come lui, ma doveva occuparsi di sua madre, dal momento che suo padre era stato arrestato.
Nott era stato costretto a lasciare il paese. Suo padre era sfuggito agli Auror per un pelo, e tutta la sua famiglia si era data alla macchia.
La situazione era simile per tutti i suoi compagni.
L’orologio della casa suonò nove rintocchi. Era giunta l’ora di andare a trovare i suoi genitori ad Azkaban.
Di una cosa, era contento.
Con l’elezione a Ministro di Kingsley Shacklebolt Azkaban aveva cacciato i Dissennatori, diventando un semplice carcere piuttosto che una prigione da brividi.
Almeno i suoi genitori non stavano passando momenti di agonia.
Si Smaterializzò.
Apparve nell’unica stanza della prigione dove era concesso Materializzarsi, Smaterializzarsi, usare la Metropolvere o piazzarci una Passaporta. Era il cosiddetto “Ingresso dei Visitatori”
Si avvicinò al custode-Auror, e pronunciò “Malfoy”
Due Auror scortarono Draco dai suoi genitori.
Li salutò, rispose pazientemente alle loro domande, dava loro le notizie che gli interessavano.
Poi giunse l’ora di chiusura al pubblico, e Draco dovette ritornare a casa.
Decise però di prendere un po’ d’aria fresca, quindi fece una breve passeggiata per la Londra Babbana.
Mentre camminava, pensava.
Un Serpeverde come lui, passeggiare e confondersi con i Babbani.
Forse il suo cuore di ghiaccio si stava sciogliendo al sole.
Forse era vero, che stava cambiando.
Un edificio catturò la sua attenzione.
I Babbani credevano fosse un magazzino abbandonato.
Invece era l’Ospedale San Mungo per Malattie e Ferite Magiche.
I feriti più gravi, durante la ormai leggendaria Battaglia di Hogwarts, forse erano ancora ricoverati lì.
Entrò, curioso di vedere quanti danni, irreparabili e non, avevano fatto i Mangiamorte. Si fermò davanti ad una porta, su al quarto piano, e sentì la voce di uno studente che aveva frequentato Hogwarts insieme a lui. Un Grifondoro.
Forse era qualcosa di impossibile. Ma voleva tentarci. Voleva fare qualcosa.
Si Smaterializzò subito a casa sua.
Prese frettolosamente un foglio di pergamena, intinse la sua piuma nella boccetta dell’inchiostro e scrisse.

Gentile prof. Lumacorno,
ho bisogno urgente di vederla.
Mi serve il suo aiuto.
Draco


Consegnò la lettera al suo gufo, che partì verso Hogwarts.
Poi prese una manciata di polvere e la gettò nel fuoco scoppiettante, mise la sua testa nel camino e pronunciò ad alta voce un indirizzo.
Fortuna che Damocles Belby, pur essendo stato un Corvonero, era amico di suo padre.
“Draco, che piacere vederti!” esclamò Belby con un sorriso “Come sta Lucius?”
“Bene, grazie” rispose sintetico Draco.
“Cosa ti porta qui?” chiese curioso Damocles.
“Ho appena chiamato il professor Lumacorno. Mi serve il vostro aiuto per una pozione importante. Ah, se solo il professor Piton fosse ancora vivo”
“Quale pozione?” chiese Damocles Belby “Polisucco? Veritaserum? Antilupo? Felix Felicis? Amortentia?”
“No, non ha capito” rispose Draco “Devo assolutamente provare a creare una nuova pozione”
“Una nuova sfida!” esclamò sorridente Belby “La mia attrezzatura, le mie conoscenze e la mia esperienza sono a tua disposizione, Draco. E sono felice di lavorare accanto al mio amico Horace”
“Bene” rispose Draco “La ringrazio. Resteremo in contatto”
 
Lavorarono giorno e notte alla nuova pozione.
Draco era più che motivato. Doveva riuscirci. Voleva riscattarsi di fronte a tutto il mondo magico. Voleva dimostrare che, per tornare sulla retta via, non è mai troppo tardi.
 

CINQUE ANNI DOPO


Il Paiolo Magico era affollato come di consueto.
Neville Paciock, da poco sposatosi con Hannah Abbott, era ritornato a vivere nella stanza sopra il locale, assieme a sua moglie, dopo l’anno scolastico ad Hogwarts come docente di Erbologia e Direttore della Casa Grifondoro.
Sua moglie era indaffarata al bancone, con l’innumerevole gente da servire e l’affollato passaggio sul retro per accedere a Diagon Alley.
Neville entrò nella sua stanza, e sistemate le sue cose, accese la radio cominciò a studiare un nuovo esemplare di pianta magica.
“Ecco qui Draco Malfoy, noto figlio degli ex Mangiamorte Lucius e Narcissa, ospite a Radio Strega Network” sentì pronunciare dalla radio.
Draco?
Che fine aveva fatto?
Sorrise ricordando quella volta, al primo anno, quando aveva detto di valere dodici Malfoy.
Alzò il volume della radio.
“Buonasera, Tracey. Buonasera, radioascoltatori” salutò Draco.
Neville era dubbioso. Aveva già sentito Draco parlare con quel tono di voce. Era soddisfatto. Trionfante. Forse perché i suoi genitori avevano finito di scontare la loro pena ad Azkaban da poco.
“Hai un annuncio esclusivo per Radio Strega Network. Dal tuo tono di voce sembra una cosa positiva. È vero?” chiese Tracey, l’inviata della stazione radio.
“Fai bene a chiederlo, visti gli standard della mia famiglia, ma rassicuro tutti. È vero, ho fatto una scoperta molto importante per la comunità magica. Ma parto con ordine, ok?”
Neville rimase colpito da quelle parole. Draco stava ammettendo gli sbagli della sua famiglia. Forse aveva capito male, per cui alzò il volume ancora di più.
“Sapete benissimo che il Wizengamot mi ha assolto da tutte le accuse, questo perché ero un ragazzo, circondato da persone al servizio di Colui-Che-Non-Doveva-Essere-Nominato. Non ho avuto scelta. A sedici anni, stavo per commettere un omicidio.
E sono tuttora spaventato per quanto vicino ci ero andato.
Ma sono pentito. E da un po’ di anni ho cercato di fare qualcosa per riscattarmi.
Fortunatamente ci sono riuscito”
Neville era senza parole. Abbandonò lo studio della pianta magica per concentrarsi sulle parole di Draco Malfoy.
Dopo una piccola pausa, Malfoy continuò il suo discorso.
“Cinque anni fa, dopo essere andato a trovare i miei genitori ad Azkaban, avevo fatto una passeggiata a Londra. Fermandomi al San Mungo.
Ed è lì, che ebbi un’idea.
Mi ero soffermato davanti ad una porta chiusa, al quarto piano. Non faccio il nome dei pazienti per rispetto, anche se molti avranno capito sicuramente”
Il cuore di Neville mancò un colpo. Possibile che aveva visto i suoi genitori?
Nah, forse si riferiva al professor Allock, che continuava la “riabilitazione” della sua memoria.
Non poteva essere.
“La sera stessa contattai il mio ex professore di Pozioni, Horace Lumacorno, e il noto Tiberius Belby, colui che inventò la straordinaria Pozione Antilupo”
Neville non riconosceva più Draco. Non aveva mai elogiato nessuno in vita sua, a parte sé stesso e la sua famiglia.
“Hai scoperto una nuova pozione?” chiese Tracey, ormai rapita dalle parole di Malfoy.
“Proprio così” confermò Draco “A scuola, Severus Piton era il mio professore preferito. Pozioni era l’unica materia in cui mi impegnavo”
“Di che pozione si tratta?”
“Innanzitutto, Tracey, permettimi di ringraziare due persone fantastiche, il signor Belby e il professor Lumacorno, senza le quali non sarei mai riuscito in questa scoperta. A dir la verità non ho ancora dato un nome e una classificazione a questa nuova pozione.
Ma la cosa più importante di tutte è l’effetto.
Questa pozione può ristabilire la sanità mentale alla persona a cui viene somministrata. Qualsiasi persona, costretta alla pazzia, tornerebbe sana mentalmente”
Neville cadde dalla sedia.
No, non poteva essere, stava sognando.
Prese l’annaffiatoio e si inzuppò completamente, sperando di svegliarsi.
Ma era tutto vero.
“Non vorrei dilungarmi troppo, Tracey. Aggiungo solo che ho testato questa pozione sugli animali, e funziona alla perfezione.
Ora, sarei felice di essere contattato dal diretto interessato. N. P.; vorrei fare una prova”
Ormai era evidente. Draco si riferiva proprio a lui.
Mentre Draco si congedava, Neville prese il primo foglio di pergamena a portata di mano e buttò giù una riga semplice.


Draco,
ho ascoltato l’intervista su RSN, dobbiamo vederci.
Neville



La risposta non tardò ad arrivare.
“A breve sarò al Paiolo Magico” diceva il messaggio.
Neville si precipitò fuori dal locale in tempo per vedere Draco Materializzarsi.
“Neville” esordì lui.
“Shh!” lo zittì Neville “Non ora! Vieni con me”
Lo condusse nella sua camera. Hannah, impegnata al bancone, non si accorse nemmeno di suo marito.
“Draco” cominciò Neville “È molto seria, la tua scoperta”
“Lo so” rispose lui. “Ma tutti gli ingredienti usati per preparare la pozione, non presentano effetti collaterali. Se la pozione non riesce, avrà solo un effetto dissetante. Lo dice la prima legge di Golpalott. Ma cosa te lo spiego a fare, in pozioni sono più i calderoni che hai fuso delle pozioni che ti sono riuscite”
Neville emise una risata isterica, per poi tornare serio.
“Ho deciso di fidarmi” rispose “Quando vuoi farlo?”
“Anche oggi stesso” continuò Malfoy “La pozione è qui con me. Ma devo somministrarla io. Ci sono regole precise che devono essere seguite. La mente del paziente ripartirà dal momento in cui è impazzito. Quindi sarà come se tutti questi anni non saranno passati. I tuoi, se la matematica non è un’opinione, tornerebbero a quarantatre anni fa. Tu dovrai solo spiegare loro che sono passati tutti questi anni, dovrai fare una specie di aggiornamento dei fatti”
“Facciamolo stanotte” decise Neville “Ma di nascosto”.
Passarono le ore. Allo scoccare della mezzanotte, Neville, nervoso come non mai, prese la parola.
“Gli infermieri non entrano quasi mai nella stanza dei miei. Ce la faremo”
“Tanto meglio, il paziente deve essere addormentato e libero da ogni pensiero per poter somministrare la pozione” rispose Draco.
Si Smaterializzarono.
Apparvero nell’ormai familiare, per Neville, corridoio che dava l’accesso alle stanze.
“Desilludo” sussurrò Neville puntando la bacchetta su sé stesso e su Draco.
Si avvicinarono alla stanza di Frank e Alice Paciock.
Neville, che sapeva che la porta era chiusa, bisbigliò “Alohomora!”.
Uno scatto, e la porta si aprì.
I genitori di Neville dormivano, come previsto.
“Bene” cominciò Draco, ma Neville gli tappò la bocca.
“Muffliato” disse puntando la bacchetta verso la porta.
Poi rimosse l’incantesimo di Disillusione, e puntò la bacchetta di nuovo verso la porta “Colloportus”
“Hai imparato molti incanti utili, Neville” gli sorrise Draco.
“Bene, ora puoi parlare liberamente” concesse Neville.
“Mi metto all’opera” disse Draco estraendo dal mantello una piccola boccetta contenente un liquido bronzeo.
Neville guardò attentamente Draco somministrare la pozione ai suoi genitori, e nel frattempo sudava freddo.
E se qualcosa andava storto?
“Ecco fatto” commentò Malfoy dopo qualche minuto.
Frank e Alice Paciock dormivano tranquilli, come se non fosse successo niente.
“E ora?” chiese impaziente Neville, guardando i suoi genitori preoccupato.
“Ora aspettiamo che si sveglino” rispose Draco.
Per ammazzare il tempo, e soprattutto l’ansia, Neville si rivolse a Draco.
“Perché l’hai fatto?” chiese.
“Perché sono cambiato” rispose semplicemente, sorridendo più a sé stesso che a Neville.
“Mia madre e mio padre erano Mangiamorte. Mia zia la più devota di tutte. Casa mia faceva da base segreta. Come potevo prendere un’altra strada?”
“Harry mi ha detto che Silente, prima di morire, aveva offerto protezione alla tua famiglia” obiettò Neville.
“Il Signore Oscuro qualora avessi scelto di stare dalla parte dell’Ordine della Fenice mi avrebbe considerato alla pari di Potter. E poi i miei non avrebbero accettato”
“Anche questo è vero” convenne Neville.
“Ma perché proprio io?” continuò poco dopo.
“Non sei il solo, Paciock” rispose Draco sorridendo. Era la prima volta, da quando si erano rivisti, che lo aveva chiamato per cognome.
“Potter non lo sa, ma qualche giorno fa sono andato nei pressi di Villa Conchiglia, a rendere omaggio alla tomba di Dobby. Nonostante quello che aveva fatto alla mia famiglia, è stato sempre un fedele servitore, fino alla liberazione”
Dobby? Ah sì, ora ricordava, era l’elfo domestico che Harry aveva liberato e che era morto due giorni prima della battaglia.
“E poi, otto anni fa ero presente al funerale di Fred Weasley”
La testa di Neville, che era rivolta verso il basso, scattò in alto per guardare Draco “Io c’ero. E non ti avevo visto”
“Ero Disilluso, in disparte” rispose Draco “Non volevo darlo a vedere, ma trovavo i gemelli Weasley molto divertenti. Dopo il funerale, quando tutti erano rientrati, avevo rimosso l’incantesimo di Disillusione su di me e mi ero avvicinato alla lapide. Ed ero sorpreso di vedere una lacrima sgorgare dal mio occhio. L’unico che se ne accorse, quel giorno, era George. Non ha mai detto a nessuno cosa aveva visto”
Neville era incredulo.
“Sei cambiato tanto, Draco” riuscì a dire solo quello.
“Già. Sono sorpreso anch’io, di vedere tutta questa bontà in me. Forse non te ne sei accorto, Neville, ma ad Hogwarts, quando ti avevo conosciuto, i miei mi avevano detto cosa era successo ai tuoi, cosa avevano fatto mia zia e un altro Mangiamorte. Non l’ho mai detto a nessuno. E non so se te ne sei accorto, ma ho deriso sempre la tua sbadataggine. Mai una parola contro la tua famiglia”
Neville non credeva alle proprie orecchie.
“Hai ragione” rispose. Ora che ci pensava, era vero.
“Si stanno svegliando” avvertì Draco “Vi lascio soli” E sparì.
La prima ad aprire gli occhi fu Alice. Neville si avvicinò. Alice non l’aveva mai riconosciuto.
“Mamma” mormorò Neville.
“Cosa mi succede?” si chiese Alice “Un attimo prima ero in preda al dolore … Bellatrix … un attimo dopo … eccomi qui”
“Mamma” Neville aveva le lacrime agli occhi. Aveva funzionato “Finalmente”
“Ehi tu, perché mi chiami “Mamma”? Sono forse così vecchia? Mio figlio ha appena un anno … e a dir la verità ti somiglia molto” disse Alice.
“Mamma, io sono Neville. Sono tuo figlio” rispose Neville singhiozzando “Quarantatre anni fa, Bellatrix aveva portato te e papà alla pazzia. Ora un mio amico ha inventato un rimedio. Sei guarita finalmente”
“Neville? È vero quello che dici?” chiese Frank, che aveva appena aperto gli occhi.
Neville, molto pratico, prese la Gazzetta del Profeta appoggiata sul tavolo e la mostrò ai suoi genitori, affinché potessero leggere la data.
“2025?” chiese incredulo suo padre “Allora è vero!”
“Che ne è del mondo magico?” chiese Alice.
“È tutto finito, mamma” Neville ormai parlava piangendo “Nel maggio del ’98 Lord Voldemort è caduto. Sapete chi l’ha ucciso? Harry Potter! Il figlio di James e Lily Potter! Io lo conosco! Ho combattuto al suo fianco”
“Siamo arretrati di quarantatre anni, figliolo” sorrise suo padre “Devi aggiornarci”
Neville abbracciò i propri genitori, come fosse la prima volta che li aveva conosciuti “Abbiamo tutto il tempo del mondo” e non riuscì a trattenersi più. 
  
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