20/07/2014
8 recensioni
The End (Finale Alternativo)
La casa era talmente affollata che Arizona era uscita in giardino per prendere una bocca d’aria. Non aveva mai visto così tanti parenti radunati in casa di sua zia. L’aria era soffocante persino fuori, era strano passare il Natale al caldo.
Si mise a sedere su una delle sdraio a bordo piscina, guardandosi intorno, nonostante indossasse un vestito leggero le faceva, però, troppo caldo. O forse erano i ricordi, di cui quel posto era carico, che le mettevano una sorta di angoscia addosso. Si era sentita come soffocare non appena erano arrivati a casa della zia, qualche giorno prima, i ricordi erano come un macigno che le schiacciavano tutto il corpo. Erano passati più di cinque anni, ma le sembrava come se fosse passato a mala pena un giorno. Quel posto era e sarebbe sempre stato collegato a lui, e a quell’estate che le aveva cambiato la vita.
Il giardino della casa era cambiato poco, la piscina brillava al sole con la sua acqua cristallina. I fiori ben curati circondavano la staccionata che divideva la casa degli zii da quelle dei vicini, c’erano semplicemente, sparsi un po’ ovunque, più giocattoli, appartenenti alla piccola Mia. La cuginetta era così carina, assomigliava tutta a sua zia, aveva dei capelli finissimi biondi e gli occhi verdi come il padre, e a soli tre anni aveva la parlantina della madre. Si inventava sempre nuove parole e per Arizona e il fratello era quasi impossibile capirla.
Si lasciò scappare un sospiro, era tutto così diverso ma i ricordi di quell’estate erano così vivi in lei. Se chiudeva gli occhi, poteva rivedere tutte le avventure, le esperienze e i ricordi legati a quei mesi.
Ne erano cambiate di cose, Arizona se ne rendeva conto. Il fratello, che la osservava dalla finestra del salotto, stava con Becca, la migliore amica di lei, da quasi quattro anni, ed erano da poco andati a convivere. L’appartamento che avevano trovato, era carino, in una nuova zona residenziale di Chelsea. Becca e Arizona lo avevano arredato insieme, e Ansel era più che contento di come alla fine era venuto. Avevano entrambi finito l’università, Becca lavorava come tirocinante in uno studio legale in centro, mentre Ansel era entrato a lavorare in uno studio privato di fisioterapia. A ventitré anni erano tutti in quell’età fascia d’età dove tutti ti considerano un adulto, tutti tranne te stesso. Arizona, era cresciuta, cambiata, e la storia con Luke aveva fatto la sua parte. Era l’unica che ancora studiava, si era laureata in scende politiche e stava studiando per il master in giornalismo.
Si alzò, le faceva male la schiena, e stiracchiandosi fece per avviarsi verso la porta finestra del salotto per rientrare in casa, prima che qualcuno la desse per dispersa.
- Arizona? – avrebbe riconosciuto quella voce ovunque, anche in una folla di due mila persone, l’accento, la tonalità, tutto. Si girò lentamente su se stessa, chiudendo gli occhi, non veramente pronta a trovarselo davanti. – Non sapevo che foste venuti a passare il Natale qua! – sorrise guardandola. Arizona sorrise, momentaneamente incapace di dire qualsiasi cosa. Era davvero davanti a lei, in tutta la sua bellezza. Lo guardò, i capelli biondi erano tirati su in un ciuffo perfettamente pettinato come sempre, gli occhi azzurri la scrutavano, il viso aveva perso i lineamenti a ragazzo lasciando il posto a dei lineamenti da uomo e ad una barba chiara. Il piercing sempre presente al labbro inferiore. Era un colpo al cuore. La guardava da sopra la staccionata, che divideva i due giardini, sorridendo.
- Ciao! – riuscì a dire dopo qualche secondo. Aveva chiesto alla zia notizie del ragazzo, e sapeva che non viveva più con i genitori da anni, si era trasferito a vivere in centro dove, a quanto pareva, divideva un appartamento con i ragazzi, cosa che non aveva per niente stupito Arizona.
- Come stai? – c’era una certa distanza fra di loro, e non solo fisica.
- Fa tremendamente caldo, ed è strano per me festeggiare il Natale al caldo. – sorrise, rilassandosi un po’. – Tu? -
- I nipoti mi stanno uccidendo, sembro essere lo zio preferito. – si lasciò scappare una risata che fece sorridere la ragazza. – Sono scappato per non dover dare un altro passaggio a cavallino a qualcuno. –
- Ti capisco, Mia non mi da tregua oggi, ma è innamorata di Ansel più di quanto lo sia di me … -
- Quanto vi fermerete? -
- I miei ripartiranno il ventinove, devono essere a Londra per il trentuno, noi ripartiremo verso il sei, facciamo anche capodanno qua. – Luke la guardò, dando per scontato che il noi fosse riferito a lei e al fratello, quanto si sbagliava.
- Piccola? – una voce maschile si fece strada tra le loro. E un ragazzo alto apparve dalla porta finestra del salotto.
- Sono qua. – Arizona disse senza voltarsi, lo sguardo fisso su Luke, vedendo l’espressione del ragazzo cambiare da sorpresa, a confusa fino a diventare una maschera senza una vera espressione.
- Tu madre mi ha mandato a cercarti. – si avvicinò sorridendo. – Dio che caldo che fa, la prossima volta Natale lo andiamo a festeggiare al polo nord. – rise, avvicinandosi a lei e scoccandole un casto bacio su una guancia. Luke lo osservò, era un ragazzo alto, ben messo dal punto di vista di muscoli, due occhi verdi smeraldo e dei capelli leggermente riccioli castani chiaro. Indossava un paio di jeans e una normalissima maglietta bianca, e Luke si ritrovò a pensare che aveva i lineamenti inglesi e l’accento sosteneva la sua teoria,
- Luke lui è Daniel, Daniel lui è Luke. – Arizona, leggermente a disagio, posò velocemente lo sguardo su entrambi i ragazzi, il suo passato e il suo presente si erano appena scontrati.
- Piacere di conoscerti. – Daniel sorrise al ragazzo, sapendo chi fosse, Arizona gli aveva raccontato tutto.
- Piacere mio. – Luke ignorava l’esistenza del ragazzo, ma era più che comprensibile, visto che negli ultimi anni non si erano più sentiti se non per farsi gli auguri per i compleanni e per Natale.
- Vieni dentro? Fa troppo caldo qua fuori, non vorrei vi sentiste male. – Luke corrugò la fronte sentendo il ragazzo parlare al plurale, notando solo quando Daniel passò una mano sulla pancia ad Arizona, una certa rotondità.
- Arrivo, torna pure dentro e dì a mia madre che deve smetterla di preoccuparsi e che sto bene. – Arizona sorrise, sfiorando le labbra del ragazzo con le proprie.
- Cercherò di salvarti una fetta di torta. – sorrise lui. – Prima che Mia e tuo fratello se la finiscano tutta. –
- Grazie. – lo guardò camminare verso la finestra per poi voltarsi nuovamente verso Luke.
- Sei incinta? – chiese sorpreso, pentendosene immediatamente. Avrebbe dovuto chiedergli altro, magari da quanto lei e Daniel stavano insieme, o come si erano conosciuti.
Arizona annuì, accarezzandosi la pancia. – Tre mesi e mezzo, è stata una sorpresa, e probabilmente stiamo correndo un po’ troppo, ma … - non sapeva nemmeno lei perché si stava giustificando, era contenta di essere incinta, certo erano entrambi giovani, ma si sentiva pronta.
- Non devi certo darmi spiegazioni, sono felice se sei felice e lui sembra renderti felice. – Luke era sincero, non poteva certo essere geloso o arrabbiato dopo che entrambi si erano rifatti una vita. – Da quanto state insieme? – chiese per semplice curiosità.
- Tre anni e mezzo, e ci sposeremo dopo la nascita del bambino. – il sorriso che si fece spazio sul volto della ragazza, gli fece capire di averla persa e di quanto le loro vite fossero cambiate, erano a pochi metri l’uno dell’altro ma era come se fossero stati lontani anni luce l’uno dell’altro. Luke abbassò lo sguardo sulla mano sinistra della ragazza e solo in quel momento notò l’anello all’anulare, era stato troppo concentrato ad osservare i lineamenti della ragazza che gli era sfuggito tutto il resto. Rimase sorpreso che a soli venti tre anni la ragazza avesse già tutto progettato, mentre lui passava da una ragazza all’altra senza riuscire veramente a sistemarsi. Entrambi erano rimasti segnati da quello che avevano avuto e sapevano entrambi che non sarebbero stati mai in grado di amare come si erano amati loro due. Luke le sorrise, era felice di averla rivista, sentì però una certa nostalgia per quello che era stato, i ricordi gli invasero la mente e si chiese se lei stesse pensando la stessa cosa. Era stato il suo primo e vero amore, lei aveva avuto la sua prima volta con lui, e per quanto volesse dimenticare, per quanto ancora i ricordi fossero dolorosi, amari, piccole pugnalate al cuore ogni volta che si concedeva di pensarci, Arizona conservava quei ricordi come oro, sapendo che per quanto amasse Daniel, e per quanto fosse felice con lui, non sarebbe mai stato Luke.
La casa era talmente affollata che Arizona era uscita in giardino per prendere una bocca d’aria. Non aveva mai visto così tanti parenti radunati in casa di sua zia. L’aria era soffocante persino fuori, era strano passare il Natale al caldo.
Si mise a sedere su una delle sdraio a bordo piscina, guardandosi intorno, nonostante indossasse un vestito leggero le faceva, però, troppo caldo. O forse erano i ricordi, di cui quel posto era carico, che le mettevano una sorta di angoscia addosso. Si era sentita come soffocare non appena erano arrivati a casa della zia, qualche giorno prima, i ricordi erano come un macigno che le schiacciavano tutto il corpo. Erano passati più di cinque anni, ma le sembrava come se fosse passato a mala pena un giorno. Quel posto era e sarebbe sempre stato collegato a lui, e a quell’estate che le aveva cambiato la vita.
Il giardino della casa era cambiato poco, la piscina brillava al sole con la sua acqua cristallina. I fiori ben curati circondavano la staccionata che divideva la casa degli zii da quelle dei vicini, c’erano semplicemente, sparsi un po’ ovunque, più giocattoli, appartenenti alla piccola Mia. La cuginetta era così carina, assomigliava tutta a sua zia, aveva dei capelli finissimi biondi e gli occhi verdi come il padre, e a soli tre anni aveva la parlantina della madre. Si inventava sempre nuove parole e per Arizona e il fratello era quasi impossibile capirla.
Si lasciò scappare un sospiro, era tutto così diverso ma i ricordi di quell’estate erano così vivi in lei. Se chiudeva gli occhi, poteva rivedere tutte le avventure, le esperienze e i ricordi legati a quei mesi.
Ne erano cambiate di cose, Arizona se ne rendeva conto. Il fratello, che la osservava dalla finestra del salotto, stava con Becca, la migliore amica di lei, da quasi quattro anni, ed erano da poco andati a convivere. L’appartamento che avevano trovato, era carino, in una nuova zona residenziale di Chelsea. Becca e Arizona lo avevano arredato insieme, e Ansel era più che contento di come alla fine era venuto. Avevano entrambi finito l’università, Becca lavorava come tirocinante in uno studio legale in centro, mentre Ansel era entrato a lavorare in uno studio privato di fisioterapia. A ventitré anni erano tutti in quell’età fascia d’età dove tutti ti considerano un adulto, tutti tranne te stesso. Arizona, era cresciuta, cambiata, e la storia con Luke aveva fatto la sua parte. Era l’unica che ancora studiava, si era laureata in scende politiche e stava studiando per il master in giornalismo.
Si alzò, le faceva male la schiena, e stiracchiandosi fece per avviarsi verso la porta finestra del salotto per rientrare in casa, prima che qualcuno la desse per dispersa.
- Arizona? – avrebbe riconosciuto quella voce ovunque, anche in una folla di due mila persone, l’accento, la tonalità, tutto. Si girò lentamente su se stessa, chiudendo gli occhi, non veramente pronta a trovarselo davanti. – Non sapevo che foste venuti a passare il Natale qua! – sorrise guardandola. Arizona sorrise, momentaneamente incapace di dire qualsiasi cosa. Era davvero davanti a lei, in tutta la sua bellezza. Lo guardò, i capelli biondi erano tirati su in un ciuffo perfettamente pettinato come sempre, gli occhi azzurri la scrutavano, il viso aveva perso i lineamenti a ragazzo lasciando il posto a dei lineamenti da uomo e ad una barba chiara. Il piercing sempre presente al labbro inferiore. Era un colpo al cuore. La guardava da sopra la staccionata, che divideva i due giardini, sorridendo.
- Ciao! – riuscì a dire dopo qualche secondo. Aveva chiesto alla zia notizie del ragazzo, e sapeva che non viveva più con i genitori da anni, si era trasferito a vivere in centro dove, a quanto pareva, divideva un appartamento con i ragazzi, cosa che non aveva per niente stupito Arizona.
- Come stai? – c’era una certa distanza fra di loro, e non solo fisica.
- Fa tremendamente caldo, ed è strano per me festeggiare il Natale al caldo. – sorrise, rilassandosi un po’. – Tu? -
- I nipoti mi stanno uccidendo, sembro essere lo zio preferito. – si lasciò scappare una risata che fece sorridere la ragazza. – Sono scappato per non dover dare un altro passaggio a cavallino a qualcuno. –
- Ti capisco, Mia non mi da tregua oggi, ma è innamorata di Ansel più di quanto lo sia di me … -
- Quanto vi fermerete? -
- I miei ripartiranno il ventinove, devono essere a Londra per il trentuno, noi ripartiremo verso il sei, facciamo anche capodanno qua. – Luke la guardò, dando per scontato che il noi fosse riferito a lei e al fratello, quanto si sbagliava.
- Piccola? – una voce maschile si fece strada tra le loro. E un ragazzo alto apparve dalla porta finestra del salotto.
- Sono qua. – Arizona disse senza voltarsi, lo sguardo fisso su Luke, vedendo l’espressione del ragazzo cambiare da sorpresa, a confusa fino a diventare una maschera senza una vera espressione.
- Tu madre mi ha mandato a cercarti. – si avvicinò sorridendo. – Dio che caldo che fa, la prossima volta Natale lo andiamo a festeggiare al polo nord. – rise, avvicinandosi a lei e scoccandole un casto bacio su una guancia. Luke lo osservò, era un ragazzo alto, ben messo dal punto di vista di muscoli, due occhi verdi smeraldo e dei capelli leggermente riccioli castani chiaro. Indossava un paio di jeans e una normalissima maglietta bianca, e Luke si ritrovò a pensare che aveva i lineamenti inglesi e l’accento sosteneva la sua teoria,
- Luke lui è Daniel, Daniel lui è Luke. – Arizona, leggermente a disagio, posò velocemente lo sguardo su entrambi i ragazzi, il suo passato e il suo presente si erano appena scontrati.
- Piacere di conoscerti. – Daniel sorrise al ragazzo, sapendo chi fosse, Arizona gli aveva raccontato tutto.
- Piacere mio. – Luke ignorava l’esistenza del ragazzo, ma era più che comprensibile, visto che negli ultimi anni non si erano più sentiti se non per farsi gli auguri per i compleanni e per Natale.
- Vieni dentro? Fa troppo caldo qua fuori, non vorrei vi sentiste male. – Luke corrugò la fronte sentendo il ragazzo parlare al plurale, notando solo quando Daniel passò una mano sulla pancia ad Arizona, una certa rotondità.
- Arrivo, torna pure dentro e dì a mia madre che deve smetterla di preoccuparsi e che sto bene. – Arizona sorrise, sfiorando le labbra del ragazzo con le proprie.
- Cercherò di salvarti una fetta di torta. – sorrise lui. – Prima che Mia e tuo fratello se la finiscano tutta. –
- Grazie. – lo guardò camminare verso la finestra per poi voltarsi nuovamente verso Luke.
- Sei incinta? – chiese sorpreso, pentendosene immediatamente. Avrebbe dovuto chiedergli altro, magari da quanto lei e Daniel stavano insieme, o come si erano conosciuti.
Arizona annuì, accarezzandosi la pancia. – Tre mesi e mezzo, è stata una sorpresa, e probabilmente stiamo correndo un po’ troppo, ma … - non sapeva nemmeno lei perché si stava giustificando, era contenta di essere incinta, certo erano entrambi giovani, ma si sentiva pronta.
- Non devi certo darmi spiegazioni, sono felice se sei felice e lui sembra renderti felice. – Luke era sincero, non poteva certo essere geloso o arrabbiato dopo che entrambi si erano rifatti una vita. – Da quanto state insieme? – chiese per semplice curiosità.
- Tre anni e mezzo, e ci sposeremo dopo la nascita del bambino. – il sorriso che si fece spazio sul volto della ragazza, gli fece capire di averla persa e di quanto le loro vite fossero cambiate, erano a pochi metri l’uno dell’altro ma era come se fossero stati lontani anni luce l’uno dell’altro. Luke abbassò lo sguardo sulla mano sinistra della ragazza e solo in quel momento notò l’anello all’anulare, era stato troppo concentrato ad osservare i lineamenti della ragazza che gli era sfuggito tutto il resto. Rimase sorpreso che a soli venti tre anni la ragazza avesse già tutto progettato, mentre lui passava da una ragazza all’altra senza riuscire veramente a sistemarsi. Entrambi erano rimasti segnati da quello che avevano avuto e sapevano entrambi che non sarebbero stati mai in grado di amare come si erano amati loro due. Luke le sorrise, era felice di averla rivista, sentì però una certa nostalgia per quello che era stato, i ricordi gli invasero la mente e si chiese se lei stesse pensando la stessa cosa. Era stato il suo primo e vero amore, lei aveva avuto la sua prima volta con lui, e per quanto volesse dimenticare, per quanto ancora i ricordi fossero dolorosi, amari, piccole pugnalate al cuore ogni volta che si concedeva di pensarci, Arizona conservava quei ricordi come oro, sapendo che per quanto amasse Daniel, e per quanto fosse felice con lui, non sarebbe mai stato Luke.
THE END
My space
Ok beh si adesso potete considerarla ufficialmente finita!
Sta a voi decidere con che finale decidere di farla finire.
Come ho già detto, ovviamente con questo finale è come se i due capitoli precedenti (London e Oh My God) è come se non fossero mai successi, e che quindi loro dopo l'estate passata insieme non si sono più rivisti.
A voi la scelta di come farla finire, e ovviamente mi farebbe piacere sapere quale dei due preferite, magari in una recensione.
Come sempre vorrei ringraziare tutte per le recensioni, e ripetere che non me ne aspettavo così tante.
Un grazie enorme anche per averla inserita tra Preferite/Ricordate/Seguite. (45 - 10 - 44)
Come sempre ecco a voi i personaggi apparsi in questo capitolo:
Arizona (Photo), Luke (Photo), Daniel (Photo)
e vi lascio anche come mi sono immaginata i vestiti di Arizona (Outfits 1)
VI ASPETTO NELLA MIA NUOVA STORIAAAA
Inoltre ho pubblicato il primo capitolo della mia nuova storia con i 1D protagonisti, se vi interessa ... mi farebbe piacere sapere che ne pensate anche di quella! (cliccate sulla foto)
Ok beh si adesso potete considerarla ufficialmente finita!
Sta a voi decidere con che finale decidere di farla finire.
Come ho già detto, ovviamente con questo finale è come se i due capitoli precedenti (London e Oh My God) è come se non fossero mai successi, e che quindi loro dopo l'estate passata insieme non si sono più rivisti.
A voi la scelta di come farla finire, e ovviamente mi farebbe piacere sapere quale dei due preferite, magari in una recensione.
Come sempre vorrei ringraziare tutte per le recensioni, e ripetere che non me ne aspettavo così tante.
Un grazie enorme anche per averla inserita tra Preferite/Ricordate/Seguite. (45 - 10 - 44)
Come sempre ecco a voi i personaggi apparsi in questo capitolo:
Arizona (Photo), Luke (Photo), Daniel (Photo)
e vi lascio anche come mi sono immaginata i vestiti di Arizona (Outfits 1)
VI ASPETTO NELLA MIA NUOVA STORIAAAA
Inoltre ho pubblicato il primo capitolo della mia nuova storia con i 1D protagonisti, se vi interessa ... mi farebbe piacere sapere che ne pensate anche di quella! (cliccate sulla foto)
Peace&Love El.
Vi lascio anche tutti i link a cui potete trovarmi: