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Autore: Madama Pigna    20/07/2014    6 recensioni
(Storia in fase di revisione) Dal capitolo 42:
E non poté fare a meno di ricordare come non fosse riuscito a fare niente, di fronte alle ferite di Farbauti.
Era un bambino inesperto, all’epoca, ma questo non fece alcuna differenza.
Per alcuni istanti, si bloccò lo stesso.
Temendo di fallire una seconda volta.
Temendo di veder morire suo fratello – e stavolta per davvero.

Piccola nota: il rating arancione si riferisce a singole scene e non all'intera storia. Segnalerò quindi i capitoli un po' più 'forti'.
Genere: Avventura, Guerra, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio, Thor
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: Incest, Mpreg, Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Tre figli di Laufey(e un mucchio di guai)'
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- BYLEISTR! -, il mago corse verso il corpo inerme del fratello, guardando con orrore i segni della lotta contro Farbauti. Perché si era battuto contro di lui? Perché, ancora una volta, doveva sacrificare se stesso per il bene di qualcun altro?! Perché non aveva semplicemente lasciato che..
 
Lasciato che cosa? Farbauti andava trattenuto, e tu lo sai bene. Come lo sapeva anche Byleistr.
Con un braccio, Helblindi si asciugò una lacrima, prima che questa potesse uscire dall’occhio.
Come lo sa anche Byleistr. E’ ancora vivo. E io non lascerò che se ne vada. Non lo abbandonerò.
Non di nuovo.
 
Ma guardandolo, capì che suo fratello era in condizioni troppo critiche. Aveva diversi lividi violacei grandi quanto il palmo della sua mano, un occhio pesto e due denti rotti.  La spalla slogata gli dava una posizione innaturale. Ma la situazione peggiore era , tra il petto e l’addome, dove una serie di emorragie interne facevano bella mostra di sé con delle macchie violette che si estendevano larghe e dense in quasi tutta la pelle. Dalla bocca era uscito un rivolo di sangue, ora scuro.
 
Helblindi, guardandolo, non poté fare a meno di ricordare come suo padre fosse morto.
 
 
 
E non poté fare a meno di ricordare come non fosse riuscito a fare niente, di fronte alle ferite di Farbauti.
Era un bambino inesperto, all’epoca, ma questo non fece alcuna differenza.
Per alcuni istanti, si bloccò lo stesso.
Temendo di fallire una seconda volta.
Temendo di veder morire suo fratello – e stavolta per davvero.
 
Si considerava un medimago esperto. Più che esperto.
Ma a volte i suoi sentimenti gli impedivano di ragionare lucidamente.
E se con le metamorfosi andava più che bene lasciarsi andare all’istinto, almeno nel suo caso, con altre branche della magia non era affatto così. Con altre avrebbe potuto persino peggiorare i danni.
 
Si impose di respirare lentamente. Doveva cercare di stare calmo. Ragionare come guaritore e non come fratello. Solo così avrebbe potuto salvare Byleistr.
Ma era così difficile..
 
- Stupido, stupido, stupido.. -, mormorò. – Come hai potuto pensare di poterlo affrontare da solo.. -.
 
Ma, riflettendoci meglio, forse nemmeno Byleistr pensava di poter tenere testa a Farbauti.
Semplicemente, aveva sempre avuto una terribile inclinazione per il sacrificio.
E non aveva più abbastanza amore verso se stesso perché gli importasse realmente di rischiare la vita.
Soprattutto se ci andavano di mezzo lui o Loki.
 
 
..Adesso sì che era vicino alle lacrime.
- Byleistr.. -, Helblindi provò a utilizzare la magia, riuscendo a guarire solo le ferite meno profonde.
Rimanevano le emorragie mortali.
 
Il cuore di Byleistr aveva smesso di battere.
 
No no no no no! Byleistr resisti.. puoi farcela.. devi farcela! Non reggerei anche la tua morte, lo sai!
 
Ci siamo appena riconciliati! Non puoi farmi questo!
 
- BYLEISTR! -.
Cominciò a scrollarlo, ormai disperato, come se questo sarebbe potuto bastare per risvegliare il fratello.
 
- Byleistr, ti prego svegliati.. -, gemette, prendendolo fra le braccia.
Le sue lacrime cominciavano a scendere, lente e dolorose, sul viso di Byleistr, tanto i due erano vicini.
 
E si malediva, Helblindi. Si malediva, perché nonostante tutto quello che aveva imparato, nonostante tutte le sue esperienze e le sue competenze, ancora non riusciva a mantenere abbastanza sangue freddo quando una persona a lui così cara rischiava la vita.
 
Ci era riuscito con le bruciature, sì. Ma quelle ferite al ventre avevano inibito il suo raziocinio.
 
Gli avevano ricordato quanto fosse facile fallire.
Gli avevano ricordato quanto fosse facile desistere e non riuscire a perseverare.
Gli avevano ricordato quanto fosse facile perdere qualcuno per sempre senza alcun preavviso.
 
 
Quanto avrebbe voluto che Byleistr avesse avuto la capacità di guarire in fretta come lui..
Se non fosse stato per tutti quei maltrattamenti, che lui subiva senza un lamento solamente per proteggerlo, non sarebbero mai arrivati in quel punto. Mai.
 
 
 
Se solo lui avesse potuto..
 
 
- Ma... è Helblindi il maggiore! -, rispose Byleistr, dubbioso.
- Sappiamo entrambi com’è fatto. E’ troppo sensibile, si lascia prendere dalle emozioni e se ne lascia influenzare. E questo può essere molto pericoloso. Tu invece sei più saldo, come me. Sii forte, per te e per lui. Devi proteggerlo, dagli altri e, soprattutto, da se stesso -.
 
 
Helblindi alzò il viso, guardando il volto tumefatto di Byleistr. I suoi occhi chiusi.
No, papà. Tu non hai mai avuto la forza di Byleistr. Io e te abbiamo sempre condiviso la stessa debolezza, invece. Non abbiamo mai fatto quello che andava fatto.
Ma adesso è il momento che io diventi forte per Byleistr. Adesso sta a me proteggerlo.
 
 
La sua magia cominciò a insinuarsi nel corpo di Byleistr. Era ancora troppo scosso per guarirlo – ma forse, forse la rigenerazione di suo fratello non era morta del tutto. Forse era solo assopita o inibita. In quel caso, se si fosse impegnato, avrebbe potuto studiare la situazione con il suo Seidr, e risvegliare la rigenerazione in modo tale che Byleistr guarisse da solo, almeno in parte.
 
Studiò a fondo il suo organismo, le sue cellule. La rigenerazione era scritta nel codice genetico. Non poteva, perciò, scomparire.
 
Provò a rianimare Byleistr con delle scosse elettriche. Una, due, tre volte.
 
Usò tutto il Seidr che aveva per riuscirci.
Non aveva mai fatto niente del genere prima, ma non poteva permettersi di fallire.


Non poteva..
 
 
 




************* 
 




 
 
Byleistr si svegliò molto lentamente, quasi come se un incantesimo lo tenesse tutt’ ora ancorato al mondo dei sogni.
Non pensava che fosse così, Helheim. Escluso il dolore sordo che avvertiva in tutto il corpo, specie nel busto, non era niente di terribile. Di certo non era una delle classiche punizioni per le anime dannate dell’aldilà.. Almeno, secondo le storie. E di certo non poteva andare nel Vhalalla, lo escludeva a priori.
 
Ma era sicuro di essere davvero morto?
Aprì gli occhi, sbattendo più volte le palpebre per abituarsi alla luce. Dove si trovava?
- Ben svegliato, Re Byleistr -, disse una voce femminile, che trovò stranamente calda e vagamente familiare.
 
Voltandosi alla sua sinistra, vide, seduta su una semplice sedia di legno e avvolta nelle pellicce, la Regina Frigga, con uno di quei sorrisi materni che di rado aveva visto nella sua vita.
 
E che non erano mai stati rivolti a lui, comunque.
 
Guardandosi intorno, capì di essere nella sua stanza. Sempre alla sua sinistra, dietro alla donna Asir, c’erano mobili che non aveva mai avuto prima: in una poltrona era seduto Helblindi, con la mano poggiata sul capo storto. In un piccolo divanetto, invece, Loki era appoggiato al petto di Thor, che aveva la testa appoggiata sull’alto schienale. Tutti e tre stavano dormendo un sonno profondo, e il Tonante, notò Byleistr irritato, russava.
 
- I tuoi fratelli volevano aspettare qui il tuo risveglio. Hanno vegliato su di te tutto il tempo, e hanno congiunto tutte le loro forze per guarirti. Thor non voleva lasciare solo Loki. Aveva paura che si sforzasse troppo, nelle sue condizioni. Mi ha chiesto di sostituirli nel caso ti riprendessi mentre si
riposavano -.
 
Byleistr non rispose subito. Cercò di mettersi a sedere, indolenzito come mai prima di allora. Nemmeno le impietose frustate di Laufey avevano mai avuto quest’effetto su di lui. E a tal proposito..
 
- Cosa è successo.. a Muspellheim? -, chiese, sforzandosi di non sembrare troppo esausto.
- Penso sarebbe meglio se adesso tu ti riposassi ancora un po’, Re Byleistr. Abbiamo vinto, ti basti sapere questo.. E sei rimasto incosciente per sei giorni. Non è il caso che tu faccia sforzi eccessivi -.
 
- Sei giorni? -, chiese, senza nascondere lo stupore.
 
La Regina annuì. – Nessuno sapeva se ti saresti ridestato o meno. Solo al quarto giorno siamo stati sicuri che era solo una questione di tempo -, continuò, versandogli un bicchiere di Concentrato da una brocca sul comodino, che il Gigante prese senza lamentarsi.
 
Mentre beveva, però, notò che c’era qualcos’altro di diverso, in quella stanza. Appoggiò il boccale sul mobile, e poi parlò, alzando un sopracciglio.
 
- ..Quelli.. cosa sarebbero? -, chiese, indicando il mobile ai piedi del letto strapieno di oggetti.
- Doni -.
- Doni -, ripeté lui. No, non aveva del tutto elaborato il significato di quella parola.
- Beh, non è da tutti affrontare un non-vivente sapendo di non poterne uscire vivi. Hai tenuto testa a tuo padre per ore, Byleistr. In condizioni normali, forse lo avresti anche battuto. Alcuni Reami hanno voluto ringraziarti. Sei stato l’unico che ha veramente sfiorato la morte durante l’attacco  -.
 
- ..Fantastico.. -, mormorò lui, senza nascondere troppo il suo sarcasmo.
 
Frigga sorrise.
 
 
 
 
 
Epilogo
Due mesi dopo..
 
 
Helblindi aprì il libro di anatomia Asir, pregustandosi un piacevole pomeriggio alla scoperta della medicina Asgardiana. Loki era in giro da qualche parte a organizzare i preparativi del matrimonio con Thor, e non lo avrebbe rivisto fino a sera. Byleistr stava sbrigando delle faccende burocratiche a Jotunheim, e lui si trovava nella biblioteca di Asgard, in quel momento completamente deserta.

Pace. Finalmente.

Non era la prima volta che inseguiva persone gravide per evitare che facessero idiozie (Loki era un tipo fin troppo vivace, sotto quel punto di vista. Forse lui e Thor avrebbero dovuto legarlo a una sedia, chissà, prima che uno dei suoi esperimenti magici gli esplodesse in faccia durante la gestazione), ma stare ad Asgard come ‘ospite diplomatico’ (la posizione ufficiale era quella), era stato più faticoso del previsto. Stare in mezzo a tutti quegli Asir (con la loro puzza di idromele inclusa) era davvero noioso. Anche quando erano amichevoli sapevano parlare solo di duelli!
 
E poi c’erano le faccende politiche.
Meglio non parlarne. Anzi, basti dire che più volte Byleistr e Loki avrebbero voluto strozzarlo.
La sincerità legata al sarcasmo tendeva a fare poche amicizie.
 
 
In ogni caso era lì, ed era deciso a rimanerci finché non fosse calata la notte.
Era persino passato su Midgard a prendere una di quelle specialità preconfezionate chiamate ‘patatine’, ed anche un pacco di biscotti, cosicché non avrebbe dovuto interrompere la lettura per andare al banchetto.
A guardarlo nessuno lo avrebbe mai pensato, ma Helblindi mangiava parecchio e non disdegnava le schifezze sostanzialmente nocive che gli umani del ventunesimo secolo si ostinavano a mangiare. Lui si giustificava dicendo che la sua rigenerazione bruciava un sacco di sostanze nutritive, compresi i grassi. Chissà se era vero.
 
 
Stette lì a leggere per un po’, rilassato.
Non aveva mai avuto molto sesto senso riguardo agli eventi futuri, altrimenti sarebbe stato piuttosto nervoso.
 
 
Perciò si stupì nel vedere Lady Sif entrare dentro la biblioteca di corsa, presto seguita dai Tre Guerrieri. Ella stava urlando loro di smettere di inseguirla, perché era una donna adulta e autonoma. 

Ma che diamine succede?, pensava Helblindi. Sif pareva piuttosto alterata.

Alterata con lui.
Il che era strano, perché non le aveva fatto assolutamente niente e nelle ultime settimane stavano persino stringendo un rapporto di simpatia.
 


Che abbia il ciclo?, pensò Helblindi. Poi scosse la testa.
Solo le femmine terrestri avevano così tanta sfiga da avere le mestruazioni.


 
- Helblindi, devo parlare con te. Urgentemente -, disse lei.
Il mago si alzò, lasciando il libro aperto alla pagina che stava leggendo. Si avvicinò.
- Dimmi pure. C’è qualche problema? -, le chiese.
 





 
Sif lo fissò in silenzio per un istante. – Sono incinta -, gli disse diretta.

Helblindi non sembrò molto turbato.
- Congratulazioni. Sei venuta da me per qualche consiglio? -.
Non vide Hogun che si era coperto il volto con una mano.
Stupido, aveva pensato il Vanir.



 
Sif scosse la testa, altrettanto esasperata. – Non hai capito. Aspetto un bambino.. E il padre sei tu -.


Lo Jotun alzò un sopracciglio. – Impossibile, Sif. Te l’ho detto, sono sterile. Non posso essere io, dev’essere stato qualcun altro a.. -, rispose Helblindi, ma la valchiria lo interruppe.
- Negli ultimi tempi non ho avuto rapporti con nessuno, Helblindi. Tranne che con te. Puoi essere soltanto tu -, disse, fissandolo negli occhi. Il mago cominciò a innervosirsi.
- Ti dico che ti sbagli Sif. Sono sterile. Come un deserto. Se non hai fatto sesso con nessun altro, probabilmente è un falso allarme, nulla di cui tu ti debba preoccupa.. -.
- Non è un falso allarme! Ne sono certa. Più che certa -, ribatté lei. – Controlla, se non ti fidi -, continuò, poggiando le mani suoi fianchi. I suoi occhi lanciavano una sfida. Una sfida che era sicura di vincere.

Helblindi sospirò. Tanto non è possibile, pensava, allungando la mano verso il ventre di lei.
 



Bastò un banale incantesimo per confermare che si sbagliava.
 
 



Un fascio di luce blu comparì tra le sue mani, e nella sua mente percepì una presenza, estranea eppure dannatamente familiare (come se il suo corpo la riconoscesse), presente dentro l’utero di Sif.
 

Confuso, alzò lo sguardo verso di lei, sudando freddo.
 
- Sei.. sei incinta? -.
- Sì -.
- E sei.. sei sicura che sia proprio mio..? -.
- E’ tuo. Non ho alcun dubbio -.
 



 

 
Il Gigante la fissò per un solo istante, sconvolto.
Poi, sentì la terra mancare sotto i suoi piedi, e svenne.
L’ultima cosa che sentì, prima di perdere i sensi, furono le braccia di Frandal e Volstagg afferrarlo.








 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 





 
 




 NOTE AUTRICE - SI PREGA DI LEGGERE PER FAVORE!
 
E mentre una coppietta d’imbarazzati russi chiacchiera allegramente, io mi accingo ad aggiornare.
No davvero, sono teneri. Non capisco – ovviamente – quello che si dicono (tra di noi parliamo in inglese) ma si capisce che si piacciono, dato che è tipo la quarta serata che passano insieme solo loro due (non credo che facciano altro, perché mi sembrano piccioncini troppo innocenti, però non posso saperlo: ho il sonno MOLTO pesante xD).
Eh sì signore e signori, sono all’estero in vacanza-studio, precisamente a Liverpool (esatto, la città dei Beatles xD). Sono qui da circa una settimana, e fortunatamente ci sono connessioni wi-fi per gli studenti :D teoricamente avrei dovuto aggiornare ieri, ma eravamo a Londra e siamo tornati tardi. Posso aggiornare solo di sera ma ovviamente ero stanca morta, stranamente c’era molto caldo e quindi la gita è stata più faticosa xD
Perciò eccomi qui! Ma bando alle ciance. Il capitolo finale non mi è piaciuto PER NIENTE =.=’ e da qui sono arrivata alla conclusione che non mi trasferirò mai all’estero a tempo indeterminato, perché parlando in inglese tutto il giorno poi le parole italiane la sera non mi vengono quando scrivo -.- è frustrante.
 
 
Comunque, come vi pare il finale? Siete sorpresi? Sconvolti? O ve lo aspettavate?
Ora per sapere come finisce si va a CAPELLI, miei cari lettori e mie care lettrici ^^ (per chi non lo sapesse è una mia long in corso da qualche tempo, che include anche Missing Moment della vita di Sif).
Ma prima di passare a quella raccolta sono molto CURIOSA…
Che ne pensate della fanfiction? Vi è piaciuta? L’avete letta con piacere? Avreste preferito che le cose andassero diversamente? Insomma, cosa ne pensate? C’è qualcosa che devo migliorare, avete idee o pareri da darmi? Mi piacerebbe se tutte le persone che mi hanno seguito lasciassero una piccola recensione per sapere cosa ne pensano :) in tal caso ve ne sarei infinitamente grata!
Non pretendo un rotolo di pergamena, ovviamente ^^’
 
Comunque, adesso credo che per qualche settimana mi fermerò (esclusi gli aggiornamenti di CAPELLI, tanto i capitoli sono già pronti xD), poi si passerà a The Crown Prince, ovvero la long pre-NSSARDS con i Missing Moments sulla vita di Byleistr (precisamente dal suo divenire Sterminatore di Scarti al patto con Frigga). Se avete domande riguardo questa long, non esitate a chiedere, risponderò ;)
 
Bene, adesso me ne vado ad aggiornare CAPELLI.. poi non so, forse me ne andrò nella mia stanza a vedere un film con il mio amato Richard Armitage.. o perché no uno con Michael Fassbender, vedremo.
 
 
Alla prossima! Ci vediamo all’angolo delle recensioni :D
Un bacio,
Madama Pigna :* 
  
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