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Autore: roseoftheabyss_    20/07/2014    2 recensioni
"Lupin, mi hai sentita? Ho detto che non mi devi toccare!"
"Non ti mollerò fino a quando tu non mi ascolterai." Dichiarò egli, con un qualcosa di spaventosamente convincente. Non avevo la benchè minima intenzione di cedere, non volevo ascoltarlo.
"Bene, okay! Restiamo così per l'eternità allora." Mi ritrovai a sbottare, rassegnata al non potermi liberare in quel modo. "Se entro dieci secondi non mi lasci ti schianto." E sfoderai, con la mano libera, la bacchetta.
"Tonks, non mi sembra proprio il caso."
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nimphadora Tonks, Remus Lupin, Un po' tutti | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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"Visto?" Feci con tono nervoso. Guardavo torva Lupin. "Lei vuole sposarlo lo stesso, anche se è stato morso! Non le importa!"
"E' diverso." Ribattè Lupin, muovendo appena le labbra, d'un tratto agitato. "Bill non sarà un vero lupo mannaro. I casi sono completamente.."
"Ma anche a me non importa, non m'importa!" Esclamai, scuotendo Lupin per la veste. "Te l'ho detto un milione di volte.."
"E io ti ho detto un milione di volte" Replicò Lupin, rifiutandosi di guardarmi. "che sono troppo vecchio per te, troppo povero.. troppo pericoloso.."
"Ho sempre pensato che la tua sia una posizione ridicola, Remus." Intervenne la signora Weasley da sopra la spalla di Fleur, senza smettere di darle pacche sulla schiena. ~Benedetta donna~, pensai.
"Niente affatto." Ribadì Lupin, con fermezza. "Tonks merita qualcuno di sano e giovane." 
"Ma lei vuole te." Osservò il Signor Weasley con un sorrisetto. "E dopotutto, Remus, gli uomini giovani e sani non restano necessariamente tali." E fece un gesto triste verso il figlio che giaceva tra loro. ~Molly deve avergli detto tutto. Il punto è che ha assolutamente ragione, ma-- Oh, dopo tutto quello che è successo questa notte io mi comporto così egoisticamente~, pensai, ancora.
"Questo non è.. il momento di discuterne." Tagliò corto Lupin, evitando gli sguardi di tutti e guardandosi intorno, tormentato. "Silente è morto.."
"Silente sarebbe stato più felice di chiunque altro nel sapere che c'è un po' più d'amore nel mondo." Dichiarò asciutta la professoressa McGranitt. ~A quanto pare è diventato uno scoop mondiale. Meglio approffitarsene ed andare via, tornerò a trovare Bill in un altro momento.~ In quel momento le porte si aprirono di nuovo ed entrò Hagrid.
[...]
Harry si alzò, mormorò "Ci vediamo fra poco" a Ron, Hermione e Ginny e seguì la professoressa McGranitt lungo la corsia.
Rivolsi un ultimo sguardo a Remus, cercando un ripensamento che però non trovai nei suoi occhi. Bene, era tutto finito. Ma che dico, non era mai incominciato niente. Così, ignorando gli sguardi di tutti i presenti che si erano spostati su di me, presi a correre, dirigendomi all'infuori dell'infermeria puntando poi all'esterno del castello. Una volta giunta finalmente nell'ingresso, però, mi resi conto che qualcuno mi stava seguendo. ~Remus~. Dubbi? Nessuno. Affrettai la mia corsa, intenta a seminarlo quando inciampai un rubino che era appartenuto alla clessidrea di Gryffindor. Maledetta maldestria. Ormai era troppo tardi, Lupin mi aveva raggiunta e mi fronteggiava. Questione di meno di un secondo e stava già tentando di rialzarmi, cosa che si rivelò difficile per lui, senza il mio contributo.
"Non toccarmi." Sibilai, spostando la sua mano dalla mia spalla ed alzandomi da sola. Lo scrutai, velenosa, le braccia conserte poggiate sul petto.
"Nymphadora--"
"Non hai più il diritto di chiamarmi così. Tonks, prego." Difatti, nonostante la cosa mi infastidisse, Remus usava chiamarmi con il mio nome di battesimo solitamente. 
"Tonks, ascolta--"
"No. Tanto che senso ha? Nemmeno dieci secondi e staresti dicendo che tu sei così, tu qua, tu la. Certo, hai ragione tu. Adesso, se permetti, io non ce la faccio più. Ah, e sai che c'è? Non voglio più vederti." 
E detto ciò, mi voltai e ripresi la mia corsa verso l'esterno, intenta a raggiungere Hogsmeade per smaterializzarmi. Tuttavia, non riuscii ad arrivare molto lontano, perchè poco prima che percorressi tre metri di distanza dal punto in cui ero caduta in precedenza, qualcuno - ~Per Merlino, Remus, basta~ - mi bloccò il polso. La sua presa era salda come non mai, motivo per cui i miei tentativi di liberarmi risultarono futili.
"Lupin, mi hai sentita? Ho detto che non mi devi toccare!"
"Non ti mollerò fino a quando tu non mi ascolterai." Dichiarò egli, con un qualcosa di spaventosamente convincente. Non avevo la benchè minima intenzione di cedere, non volevo ascoltarlo. 
"Bene, okay! Restiamo così per l'eternità allora." Mi ritrovai a sbottare, rassegnata al non potermi liberare in quel modo. "Se entro dieci secondi non mi lasci ti schianto." E sfoderai, con la mano libera, la bacchetta.
"Tonks, non mi sembra proprio il caso." Esortò lui, con la sua maledetta estrema calma. Tuttavia, sapeva bene che presa dalla rabbia com'ero ne sarei stata più che capace. 
"Uno, due, tre, quattro.." Iniziai, senza nemmeno ascoltare quello che aveva blaterato. "..cinque, sei, sette." Remus, intanto, aveva impugnato a sua volta la bacchetta e puntava verso la mia. "Lupin, non osare--"
"Expelliarmus." E la bacchetta mi volò via dalle mani, atterrando ad un paio di metri di distanza da noi. "Accio bacchetta di Nymphadora." Bene, per me era giunta l'ora di usare l'unica arma che mi rimaneva. Noncurante di niente, gli assestai uno schiaffo sulla guancia, facendo in modo che egli, istintivamente, mollasse la presa al mio polso e portasse la mano sulla guancia dolorante. 
"Tonks!" Neanche due secondi ed avevo ripreso a correre, questa volta non intenzionata a farmi bloccare in qualsiasi modo da nessuno, anche perchè ero senza bacche.. Diamine, se volevo smaterializzarmi, mi serviva. Consapevole del fatto che Remus aveva ripreso a rincorrermi, mi fermai, aspettando che egli mi raggiungesse.
"Stanca?" In effetti, dopo aver corso ininterrottamente per qualche piano ad Hogwarts, per poi fermarmi qualche minuto all'ingresso e ritornare a correre fino a metà del cortile, sì, ero stanca. 
"La mia bacchetta." Lupin la posò nella mano che intanto gli avervo porso. Senza dire altro, mi incamminai verso Hogsmeade, questa volta però, senza correre. Di nuovo, egli mi raggiunse, affiancandomi. Mi imposi di ignorarlo, continuando a camminare. Poco dopo, intravidi due figure in lontananza. Dopo aver messo a fuoco, realizzai che si trattava soltanto del Ministro, Rufus Scrimgeour e di Percy Weasley, il suo assistente. 
"Oh, buonasera signorina Tonks." Fece il ministro, scorgendo la mia riconoscibile chioma color topo. "Signor Lupin." E fece un cenno con il capo anche a Remus, che in precedenza non aveva riconosciuto. Doveva essere l'ennesima persona che provava ostilità nei confronti dei licantropi, a giudicare dai saluti diversi che ci aveva dedicato. A me, Auror, aveva salutato con cortesia e cordialità, mentre aveva salutato Remus, lupo mannaro, soltanto per educazione, il tono seccato e lievemente piatto. ~Un altro idiota, insomma.~
"Buonasera." Salutammo entrambi, quasi all'unisono. Il mio sguardo, però, era caduto su Percy, il quale pareva molto teso.
"Come sta Bill?" Domandò, con un filo di voce. 
"Non sappiamo quale sarà il suo comportamento finchè non si risveglierà, potrebbe esserci qualche forma di contagio. Non diventerà un lupo mannaro; Greyback non era trasformato mentre l'ha aggredito." Spiegò Remus. Percy parve più sollevato, mentre Scrimgeour sembrava stare acquistando fiducia nei suoi confronti.
"Oh."
"Percy, va' da lui." Gli consigliai, consapevole che dopo tutto Rufus glielo avrebbe fatto fare, poichè del resto, non c'era molto che potesse fare come assistente in quel momento e in più, andiamo, suo fratello era stato morso da Greyback.
"Credo che la mia presenza non sarebbe gradita." Mormorò lui. C'erano stati diversi battibecchi con la sua famiglia, tuttavia ero sicura che lo avrebbero perdonato, se solo si fosse degnato di andare a far visita al fratello.
"E allora scusati con la tua famiglia. Vedrai che capiranno." Il rosso annuì, in parte rincuorato, e dopo aver ricevuto uno sguardo d'assenso del ministro, affrettò il passo, diretto in infermeria.
"Signorina Tonks, torni a casa, la vedo fin troppo scossa." Ordinò Scrimgeour, che intanto stava esaminando con lo sguardo Remus, il quale pareva parecchio a disagio. 
"Ministro--"
"Lupin, se non ha altro da fare, la accompagni e magari resti con lei. Conoscendo l'elemento sarebbe di ritorno qui entro dieci secondi." Normalmente, sarebbe stato così, tuttavia questa volta non avevo proprio intenzione di tornare lì, anche perchè era stata una mia spontanea iniziativa quella di andare via. Silente morto, Bill aggredito, l'ennesimo rifiuto di Remus.. troppo. ~Fottuto ministro. Vi siete messi d'accordo o cosa?~
"..Certo." Detto ciò, Lupin mi rivolse uno sguardo come a dire 'adesso dovrai ascoltarmi' ed io ricambiai lasciando che il mio sguardo lasciasse trapelare le seguenti parole: 'non contarci troppo'.
"Bene, adesso mi congedo; la McGranitt mi sta aspettando." Rivolse al licantropo un ultimo, intenso sguardo, un po' come a volersi raccomandare - cosa che non mi garbò affatto - e poi riprese il cammino lungo il sentiero, lasciandoci soli.
"Non ho bisogno che tu mi accompagni. Tranquillo, lupacchiotto, ce la faccio anche da sola. Del resto, non ho intenzione di tornare qui, così come di vederti." Notai la sua mascella contrarsi non appena usai quell'appellativo decisamente fastidio per nominarlo, cosa che mi fece sorridere compiaciuta: era quello che desideravo ottenere.
"Andiamo." Questa volta fu lui a far finta di non aver sentito le mie parole, cosa che non mi fece molto piacere. Tuttavia, decisi di riprendere a comportarmi come prima che incontrassimo il ministro. Ergo, mi incamminai, fingendo l'assenza di Remus. Raggiungemmo Hogsmeade, dove decisi di interrompere quel silenzio che si era creato.
"Dimmi, mio bel randagio, sono in grado di smaterializzarmi da sola o dobbiamo ricorrere alla smaterializzazione congiunta?"
"Tonks." Mi richiamò, seccato dai nomignoli che tanto detestava e che io gli stavo affibiando e dal mio sarcasmo. Senza ulteriori indugi mi smaterializzai a casa mia e poco dopo che ebbi raggiunto la meta predestinata, sentii un pop alle mie spalle, segno che anche egli era arrivato. Stabilii che avrei continuato ad ignorarlo, che si fosse trattenuto o meno. Al massimo, gli avrei detto lo stretto necessario. Così, mi diressi nella mia stanza, dove, arrivata, mi spogliai, nonostante il fatto che Remus mi aveva seguita anche lì, ostinato a parlarmi. Forse non aveva capito che non volevo ascoltarlo. Sebbene mi sentissi decisamente osservata, agii con disinvoltura, indossando poi il pigiama ed infilandomi nel letto. Ero stanca, sia mentalmente che fisicamente. Chiusi gli occhi, intenta ad addormentarmi, ma con lo sguardo fisso su di me di Lupin non era facile. Restai per circa dieci minuti in silenzio, cercando di far finta di niente, cosa che si rivelò impossibile. Mi alzai di colpo, per poi incipare a terra a causa delle coperte nelle quali ero ancora avvolta. ~Fantastico.~ Inspirai profondamente e raggiunsi Remus fino a fronteggiarlo. 
"Hai finito di fissarmi?"
"Hai finito di ignorarmi?" 
"No, Lupin."
"Non chiamarmi così." Nonostante le parole appena proferite, riusciva a mantenere quella calma che ormai per me era snervante.
"Se vuoi dormire qui, il divano è in salotto, Lupin." Rimasi qualche altro attimo a scrutarlo, torva, per poi tornare al mio letto, dando le spalle all'uomo. Sentii dei passi e sorrisi soddisfatta, pensando che Remus avesse smesso di fissarmi e che avesse deciso di occupare il divano o, ancora meglio, di andare via. Se ve lo state chiedendo, no, non avevo di certo smesso di amarlo nè tantomeno lo odiavo, soltanto, pensavo che stando lontana da lui forse lo avrei dimenticato e l'unica maniera per farlo allontanare da me era questa. Siccome così convinta del fatto che egli avesse abbandonato la stanza, non appena, poco dopo, sentii un'ulteriore pressione sul materasso, non potei non sobbalzare, sorpresa e lievemente spaventata al contempo. Ancora lui. Mi sentii cingere i fianchi dalle sue braccia, cosa che mi diede un familiare senso di protezione, quello che soltanto lui riusciva a darmi. 
Non dovevo cedere assolutamente..
Istintivamente, persi quella precedente rigidità.
Non dovevo cedere..
Un piccolo e spontaneo sorriso mi increspò le labbra.
Non dovevo..
Posai le mie mani sulle sue.
Non..
Mi voltai in direzione di Remus, per poi scrutarlo, questa volta non torva o ostile, ma decisamente più tranquilla. In seguito, gli cinsi il collo con le braccia. Sembrava che la tempesta tutto d'un tratto fosse terminata, così, improvvisamente.
"Che cosa dovevi dirmi?" Sussurrai, adesso invasa dalla curiosità. A quanto pareva, la sua calma era contagiosa.
"Ecco, è una lunga storia. Prima, quando tu hai lasciato l'infermeria, una versione particolarmente simile alla madre di Ginny Weasley mi ha fatto capire quanto stessi sbagliando e mi ha praticamente buttato fuori, dicendomi di venire immediatamente da te. Solo dopo il suo discorso ho capito che tutto questo è così stupido, che avevi ragione."
"Io.. Remus, mi dispiace."
"Di cosa?" 
"Di averti trattato.. in quel modo. Sono stata una sciocca, avrei dovuto ascoltarti, prima e.. davvero, perdonami. Non--" 
"..importa." Affermò Remus, completando a modo sua la frase che mi aveva fatto interrompere. "Ti amo, Nymphadora Tonks." Potevo scorgere la sincerità più pura nei suoi occhi.
"Anch'io ti amo, Remus Lupin." E, praticamente al contempo, ci avvicinammo l'uno al viso dell'altra, unendoci poi in un bacio. Le nostre lingue, con una dolcezza ed una passione inaudita, danzavano. Dopo un po' Remus interruppe il bacio, posando la sua fronte sulla mia con un sorriso immenso sulle labbra.
"Mi piace questa tonalità di rosa." Dichiarò, prendendo delicatamente una ciocca dei miei capelli tra le mani ed analizzandola.
"Sono.. tornati rosa?" Egli annuì ed in seguito, di nuovo, ci baciammo.
Tanti, troppi ostacoli c'erano stati nel nostro cammino, quello che ci avrebbe condotti l'uno tra le braccia dell'altra.
Ma, dopo tutto, ce l'avevamo fatta.
Ma, dopo tutto, noi.
   
 
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