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Autore: strawberrylemonade    21/07/2014    0 recensioni
"Le mani insicure intrecciate con le sue, dure e callose, mani di artista, strette in un groviglio inestricabile almeno quanto la matassa di sentimenti che Liam sentiva in quel momento."
Suggerisco a chiunque sia così gentile da leggere e recensire di ascoltare 505 degli Arctic Monkeys :) è la prima ff che pubblico, quindi spero in qualsiasi tipo di recensione, please lol spero non vi faccia totalmente schifo (?) buona lettura!
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Payne, Niall Horan, Zayn Malik
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Si risvegliò nel caldo opprimente di un afoso mattino. Il cielo coperto portava con sé nuvole gravide di pioggia e pensieri cupi.
Si sollevò dal letto con fatica, sentendo un sapore acre e pungente sulle labbra: si chiese se fosse quello il gusto del dolore e della perdita, cercando di riordinare i capelli in maniera talmente veemente che sembrava quasi volesse rimescolare i pensieri che urlavano nella sua testa, come per portare in superficie quelli più piacevoli, quelli meno dolorosi.
Come grattando, cercava di rimuovere la patina di confusione che lo ottenebrava e, con le lacrime che pizzicavano le sue palpebre come aguzzi cocci, rievocò l'accaduto.
Sentiva ancora la sua presa forte, i loro muscoli guizzanti che cozzavano come candide onde su una spiaggia color  miele, il sapore del sangue misto al gusto forte del tabacco, i languidi baci sul collo, i brividi di piacere che lo sconquassavano, le urla e i sussurri sommessi che riecheggiavano nell'ampia e disordinata stanza, le mani insicure intrecciate con le sue, dure e callose, mani di artista, strette in un groviglio inestricabile almeno quanto la matassa di sentimenti che Liam sentiva in quel momento.
Con uno sbuffo si alzò, pur non volendo abbandonare le lenzuola, testimoni dell'addio di Zayn, dell'estremo saluto che i due si erano scambiati due giorni prima.
Liam non sentiva la luce del sole sulla pelle da quando aveva ricevuto la notizia, volendo ripudiare quella vita che ora era vuota e priva di senso, di utilità, di validità.
Aveva ricevuto una chiamata asettica dal loro manager: "Zayn è andato": e l'intero universo aveva iniziato a rimpicciolire per poi implodere e lasciare una landa desolata e sabbiosa nel cuore di Liam.
Quando Zayn aveva bussato alla sua porta il giorno dopo l'annuncio del matrimonio, Liam percepiva l'urgenza nei suoi occhi stanchi e nei suoi gesti scattanti e nervoso. Aveva pianto, senza dire una sola parola, e aveva chiesto a Liam se fosse capace di amarlo un'ultima volta, prima che fosse costretto ad impersonare il ruolo del marito perfetto per il bene della band: e Liam l'aveva amato, cercando di infondere calore in quel corpo freddo e tremante, pallida ombra del ragazzo sorridente e spensierato che l'aveva costretto a mettere in discussione il suo mondo.
Gli occhi di Zayn brillavano quando, ansimanti e stremati, si erano staccati, e il suo respiro era regolare mentre, scivolando in un sonno profondo, solleticava il collo di Liam.
Si erano addormentati abbracciati, come non succedeva da anni ormai, e Zayn sembrava così sereno che Liam, contemplando i disegni che le lunghe ciglia proiettavano sulle guance scavate del suo amato, era certo della sua decisione, e quasi voleva svegliare Zayn per esporgli freneticamente i progetti per il loro futuro insieme: ma abbandonò l'idea, rimandando a poche ore dopo, quando si sarebbe svegliato stringendo il suo centro di gravità personale.
Ma Zayn non sopportava gli addii, e questo Liam lo sapeva sin troppo bene: quando si risvegliò, nel letto freddo e troppo grande, si maledisse per essersi rivelato, ancora una volta, troppo inadatto a rappresentare un punto di riferimento per Zayn, e sentiva una sensazione di disagio, che l'accompagnò fino all'ora della fatidica chiamata.
Ora Liam, vestendosi per andare al funerale, ripensava ai momenti felici con lui: quando erano stati a Parigi, di nascosto dagli altri, per festeggiare il loro anniversario; quando Zayn l'aveva presentato alla sua famiglia come "il mio ragazzo"; i baci e i momenti rubati nei backstage dei concerti, i brividi d'eccitazione quando si sfioravano sul palco; il loro appartamento a Covent Garden, rifugio sicuro quando entrambi avevano bisogno di una pausa dal mondo circostante, quando avevano bisogno di viversi. Aveva preparato il discorso funebre, ma suonava così stupido e fuori luogo, così banale rispetto alla straordinarietà della loro storia..
Afferrò, insieme alle chiavi della macchina, il discorso che avrebbe dovuto fargli due giorni prima.

Dopo una corsa forsennata nel traffico della City, era giunto alla chiesa, bianca contro il cielo plumbeo e il nero degli abiti dei presenti.
La cerimonia fu semplice. Era seduto vicino ai suoi compagni, dietro alla famiglia di Zayn, ma sembrava che nessuno provasse il suo stesso dilaniante e feroce dolore: i ragazzi avevano perso un amico, un compagno di vita, e gli occhi gonfi e purpurei di Niall lo testimoniavano; i suoi familiari avevano perso un figlio, un fratello. Ma nessuno aveva gli occhi spenti quanto Liam, che sembrava animato da una forza esterna, con dei movimenti meccanici che ricordavano un automa: nessuno di quelli che erano vicini a Zayn si oppose quando egli chiese di poter dire due parole d'addio a nome di tutti loro.
Si alzò in piedi dopo il discorso di Perrie, che sembrava quasi credere nelle sue mute parole. "... tragico incidente... nessuno poteva prevederlo... il ricordo del suo amore non svanirà mai in tutti noi... rimarrà sempre l'unico amore della mia vita..", un discorso sicuramente toccante, se non fosse che Perrie vedeva Zayn come un sacco pieno di banconote.
La situazione gli apparve quanto mai irreale quando si ritrovò di fronte alla folla. Si schiarì la voce e strinse forte il foglietto spiegazzato che aveva redatto faticosamente alcuni giorni prima.
"Vorrei sapere da dove cominciare, vorrei trovare le parole adatte, ma mi sembrano tutte così sciocche..
Sapete, anni fa ho letto un mito bellissimo, credo l'abbia riportato un filosofo greco, Platone credo. Secondo il mito, in un tempo lontano, gli uomini erano sferici: quattro braccia, quattro gambe, quattro occhi.. Dopo che vennero divise in due da un dio a causa della loro superbia, le due metà dell'uomo si misero alla ricerca disperata l'una dell'altra, trascorrendo la loro intera vita a cercarsi, a volte morendo senza riunirai.
Ora vedo nei vostri occhi lo stesso sguardo che avrebbe Zayn, a metà tra il divertito e lo scettico: vedete, per quanto suoni infantile, Zayn era la mia metà.
Per me è sempre esistito solo e soltanto lui, da quando ho posato gli occhi su di lui e incrociato il suo sguardo.. La lontananza tra di noi lacerava entrambi, e il fatto che entrambi dovessimo fingere delle storie per fugare ogni dubbio sulla nostra sessualità ci ha distrutti, e Zayn ha sofferto maggiormente di questo.
In tanti lo vedevano come una persona scostante, fin troppo chiusa e riservata.. Zayn aveva bisogno di una persona che gli stesse accanto, che lo aiutasse ad aprirsi al mondo, che fosse pronta a donare l'intera anima,esattamente come faceva lui. Ed io, in questo, non sono stato adatto. Ho avuto paura, e non sono stato in grado di superarla e di donarmi a lui.. Non sono stato in grado di ricongiungermi alla mia metà, non ho voluto rischiare la mia vita per fonderla insieme a quella di Zayn, mentre lui aveva fatto ciò appena mi aveva conosciuto.
È stato un onore amarti Zayn, e lo è stato per me come per tutti noi qui presenti, e vorrei solo averti detto prima che non mi importa del resto del mondo, se non ci sei tu al mio fianco a scoprirlo.
Oh, Zayn", Liam non riusciva quasi più a parlare e cominciava a tremare, scosso dai singhiozzi e dal freddo che la voragine nel suo petto emanava, "Zayn, se solo avessi avuto il coraggio di parlarti un mese fa, forse ora saresti qui, e io non dovrei stare qua a piangerti, forse saremmo nell'appartamento al 505 di Boulevard Montmartre, e ora è come se ti vedessi davanti a me, mentre aspetti il mio ritorno a casa, sei sulla poltrona di fronte alla finestra che da' sulla Senna, hai le mani tra le cosce e sorridi al pensiero di noi..".
Liam cadde a terra, livido in volto. Niall corse, aveva capito troppo tardi che Liam aveva ingerito chissà quante pastiglie, e così non poté fare altro che raccogliere le ultime parole dell'amico innamorato "Zayn, sto arrivando a casa.. Aspettami".
  
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