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Autore: Zomi    21/07/2014    4 recensioni
Piove.
È luglio inoltrato e piove.
L’ombrello rosso saltella sulle vie della città, evitando ogni pozzanghera che tintinna per il cadere della pioggia dal cielo.
Vorrebbe tornarsene a casa Nami, al calduccio della Sunny, avvolta in un bel plaid morbido a coccolare Chopper, sorseggiando un thè al mandarino servito da Sanji, leggendo un libro o dedicandosi al più totale relax personale.
E invece no...
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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IT’S RAINING, BURGLAR CAT
 
 
Piove.
È luglio inoltrato e piove.
L’ombrello rosso saltella sulle vie della città, evitando ogni pozzanghera che tintinna per il cadere della pioggia dal cielo.
Vorrebbe tornarsene a casa Nami, al calduccio della Sunny, avvolta in un bel plaid morbido a coccolare Chopper, sorseggiando un thè al mandarino servito da Sanji, leggendo un libro o dedicandosi al più totale relax personale.
E  invece no.
Non è al caldo della sua nave, non si sta rilassando, non è nemmeno vestita in modo adatto per affondare il maledettissimo acquazzone che si rovescia sulla città.
Indossa un abitino rossa antico, le pieghe della gonna formano una scia di arruffati e dolci petali di rosa sull’orlo dell’abito, ai piedi dei sandali, alti e tacco muniti, chiari.
Un vestito perfetto per fare shopping nel centro commerciale dell’isola, al caldo e protetta dalla pioggia, bagnata solamente dagli sguardi allupati degli uomini che la fissano.
E invece, ancora una volta, no.
È fuori, sotto la pioggia, con quel dannato ombrello bordò, a correre tra le pozzanghere in cerca di quella testa di muschio idiota.
Perché, giustamente, in una giornata di pioggia e in una nuova isola che nessuno della ciurma conosce, era troppo chiedere allo spadaccino di bordo di starsene, buono buono, sulla nave, a giocherellare con i pastelli, come il capitano.
No.
Zoro deve scendere a terra, cercare una locanda per bere, ubriacarsi e inevitabilmente perdersi.
E non necessariamente, i fatti, seguono questo ordine.
-Buzzurro!!!!- urla Nami, correndo sulla strada di ciottoli, schivando i gorgoglii pieni d’acqua delle grondaie –Zoro!!!!-
Niente, non risponde il babbeo.
-Dove diamine s’è cacciato?- stringe i denti furiosa.
Dovrebbero mettergli un sonaglio al collo, così che a ogni passo suoni e si capisca dove diamine sia.
Si, ottima idea.
Se lo torva, e Nami lo torva di sicuro, la sua punizione sarà quella di indossare un ridicolo e stupido sonaglio per i gatti, per farsi identificare.
La rossa già sogghigna divertita all’idea, ma prima di ridere sadica alla vista del buzzurro con un campanaccio al collo, lo deve trovare.
Svolta ad un incrocio, percorrendo la piazza centrale della città di corsa.
Rischia di scivolare un paio di volte, colpa della pioggia non dei vertiginosi sandali, fermandosi davanti a una taverna.
Le sembra di aver scorto una zazzera verdognola a lei nota, nel piccolo vicolo che costeggia l’edificio.
Si avvicina, e silenziosa come una ladra, sporge con il visino sulla piccola viuzza, guardando attenta.
-Ecco fatto- ghigna Zoro, bagnato da capo a piedi, serrando le braccia al petto.
-Così non rischiate più di bagnarvi e morire annegati- sistema meglio la strampalata casupola di casette di legno e coperchi di ferro dei bidoni, che ha costruito, fissando la sua opera con soddisfazione -Contenti?-
-Meow-
Gli occhi di Nami si sgranano, nel sentire quel leggero miagolio.
Deve sporgersi ancora un po’, per notare la dolce micia dal pelo rosso che è acciambellata sotto la strana costruzione del buzzurro, e che, con fare materno, asciuga dalla pioggia i suoi tre micini, leccandoli e producendo un leggero rumore di fusa.
Zoro si inginocchia davanti a loro, alzando una grossa e callosa mano ad accarezzare il capo arruffato della gatta.
Quella, alzate le orecchiette, chiude soddisfatta gli occhietti marroni, miagolando dolcemente in segno di ringraziamento.
-Meooow-
Lo spadaccino sogghigna divertito.
-Sai…- sussurra piano -… assomigli molto alla mia gatta…- a fior di dita, gratta il capo dell’animale, arruffandogli il pelo.
-Anche lei è rossa, e miagola contenta quando l’accarezzo- sghignazza, scuotendo il capo –Fa delle fusa meravigliose quando la stringo forte a me…-
-… e anche quando la baci-
La pioggia smette di tamburellare sul cranio verde dello spadaccino, sostituita da una cascata di capelli ricci e rossi.
Solleva lo sguardo Zoro, a incrociare gli occhi teneri e nocciola della sua gatta.
Ghigna, accarezzandole il viso proteso sopra il suo, dimenticandosi della pioggia.
-Che ci fai in giro?- si alza da terra, circondandole la vita.
-Ti cerco, che domande- ridacchia, coprendolo con l’ombrello –E tu? Che fai?-
-Mi pare ovvio- sbotta, strusciando la fronte su quella candida della rossa –Mi prendo la pioggia-
Nami ride, getta il capo all’indietro, e ride sotto la pioggia.
Le è passata la voglia di punirlo.
-Sei un buzzurro-
-Lo so- ghigna, accarezzandole i fianchi –Torniamo a casa?-
La rossa annuisce, ma si alza sulla punta dei tacchi e lo bacia, abbracciandolo per il collo e lasciando cadere a terra, tra le pozzanghere e i fiumiciattoli delle grondaie, l’ombrello.
-Si- si lecca le labbra al sapore di saké –Ora possiamo tornare a casa-


 
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