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Autore: Marina Swift    21/07/2014    1 recensioni
Piove e non ho niente da fare, quindi stresso voi, lol.
Questa volta, i nostri protagonisti saranno impegnati a superare una triste giornata temporalesca.
Hope you like it!
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mark Kruger, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'MarkxEsther: love story for Lila May'
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Come sopravvivere ad una giornata di pioggia


L'estate imperversava ma, nonostante tutto, il cielo era grigio e nuvole nere facevano cadere grosse gocce di pioggia, che si infrangevano contro l'asfalto, l'erba dei giardini, i lampioni e i rami degli alberi.
Niente veniva risparmiato alla furia dell'acqua.
Insomma, era una giornata orribile. E questo, Mark Kruger lo sapeva bene.
Il biondino si stava bevendo calmo una limonata fuori, appoggiato ad un tavolino del suo bar preferito, quando un temporale improvviso l'aveva costretto a tornare a casa, fradicio dalla testa ai piedi.
Ora si ritrovava nell'enorme bagno di casa sua, nel tentativo di sistemare la massa dorata che si ritrovava in testa.
Inutile, l'umidità e il vento avevano reso i bellissimi capelli dell'ancora più affascinante americano un più completo orrore, un groviglio nodoso e informe.
E poi, aveva la pelle ancora appiccicaticcia, quindi magari era il caso di infilarsi sotto la doccia.
Mark aprì il rubinetto dell'acqua calda, aspettando che il vapore bollente appannasse il vetro della doccia, quello dello specchio e le piastrelle delle pareti di marmo bianco.
Poi, da un armadio prese un flacone di bagnoschiuma, una raffinata essenza francese.
Si rigirò un po' tra le mani la bottiglia argentata, poi l'aprì e una nuvola di profumo al limone invase la stanza, mescolandosi al vapor acqueo.
A quel punto, Mark entrò nella doccia, si lavò i capelli con un'abbondante dose di shampoo alla vaniglia, poi si fece passare lentamente il bagnoschiuma profumato lungo il corpo con una spugna.
Dopo una mezz'ora abbondante uscì dalla doccia, prese il suo accappatoio verde smeraldo e si avviò verso camera sua.
Prese una maglietta pulita, un paio di pantaloncini e la sua biancheria intima e, dopo essersi cambiato, tornò in bagno con l'intento di asciugarsi i capelli.
Appena anche l'ultima ciocca fu perfettamente asciutta e pettinata, Kruger sentì il suo cellulare emettere un bip.
Ciao Mark, sono Esther. Sei in casa?
Lui guardó lo schermo, stranito da quella domanda.
Si. Perchè? rispose poco dopo. Il messaggio successivo non tardò ad arrivare.
Bene. Apri la porta
Mark si precipitò di sotto, e davanti si ritrovò Esther, bagnata fradicia neanche fuori ci fosse stato il Diluvio Universale.
"Grazie. Posso entrare?"
Lui la fece accomodare dentro, poi le passò un asciugamano e una vestaglia di sua madre, per cambiarsi.
La ragazza sparì un secondo, per poi tornare dieci minuti dopo, con i capelli legati in una coda e addosso una vestaglia di seta lilla.
"Ti va una cioccolata?" le chiese poi Mark, quando la ragazza si fu beatamente buttata sul divano.
Lei annuì golosa.
E infatti, un secondo dopo i due si ritrovarono con due tazze di cioccolata con panna e dei biscotti da sgranocchiare.
"Cosa ti porta qui?" chiese poi Mark alla ragazza.
"Ero uscita per comprare del tè, ma poi è venuta giú tanta di quella pioggia... Casa tua era vicina, quindi..."
Lui guardó le lunghe ciglia della ragazza bagnate da delle gocce di pioggia sbattere ripetutamente, poi si perse nei movimenti dolci e aggraziati della ragazza mentre si muoveva gesticolando.
"Mark? Mi stai ascoltando?"
"Eh? Si..."
"Ci vediamo un film?" propose lei, che a quanto pare aveva capito che il ragazzo non la stava seguendo per niente.
"Ok. Scegli tu"
Per questo scegli tu, Mark si ritrovò a guardare una vecchia versione di Romeo e Giulietta che risaliva come minimo al tempo di Shakespeare, se i cinema fossero esistiti in quell'epoca.
Ma non importava, sinceramente per lui contava solo la compagnia di Esther.
Certo, anche se con un bel film sarebbe stata tutta un'altra storia...
Comunque, almeno poteva fare una cosa.
Usando una tecnica che si, era veramente antica come il mondo, fece finta di sbadigliare per portare il suo braccio destro dietro il collo di Esther, che si accoccolò appoggiando il suo viso contro il petto del capitano dell'Unicorno.
Ora il film decisamente non interessava più a nessuno.
Però, pensò Mark, se le cose vanno così, dovrebbe piovere più spesso.

Angolino dell'autrice:


Pensavate di esservi liberati di me dopo le tre storie di ieri?
E invece no *sorrisetto sadico*
Vi perseguiterò con la forza delle mie storie romantiche-diversamente-romantiche.
Ok. Prima che pensiate qualsiasi cosa, non passeró una vita a scrivere MarkxEsther.
Magari ne farò una al mese, o magari di più, chi lo sa, chi lo sa :)
Spiegazione dei fatti:
Mi piace troppo raccontare la mia vita nelle mie storie, quindi quando prendo ispirazioni per delle fic dalla mia vera vita, ci metto come protagonisti Mark ed Esther.
Perchè? Mah... Solo una cosa.
Che so che la mia carissima Lila (a cui dedicherò tutte le storie di questa serie, e che quindi ha il diritto di darmi dell'esagerata mortale), ama questa shipping che non esiste nella vera trama di Inazuma e, visto che sono perfettamente consapevole di cosa significhi, ho deciso di farla diventare anche un mio OTP e di pubblicare su di loro.
Anche perchè, so scrivere solo fic het, e ce ne sono poche, quindi una in più non guasta.
Spero che vi sia piaciuta (soprattutto a Lila, perchè se non piace a lei siamo morti).
Un bacio,
Marina Swift <3
   
 
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