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Autore: AliceCutso    21/07/2014    4 recensioni
E se Clary avesse un'altra sorella? E se Valentine la prendesse per primo?
Alexis è la sorella eterozigote, abbandonata da Jocelyn in una casa famiglia in quanto Magnus non era riuscito a nasconderle la Vista.
Un giorno Valentine ne scopre l'esistenza e manda Sebastian a prenderla per poterla sfruttare come alleata, introducendola nel mondo già in guerra degli Shadowhunters.
Alexis si legherà indissolubilmente al fratello e, convincendosi di poterlo salvare dal sangue demoniaco, sarà disposta a tutto pur di riuscirci.
Ma, come scoprirà, forse si è immischiata in questioni troppo grandi per lei, perdendo, ben presto, il controllo della situazione.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jonathan, Nuovo personaggio, Sebastian / Jonathan Christopher Morgenstern, Simon Lewis, Valentine Morgenstern
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Incest
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POV Alexis

 

Una torrenziale pioggia batte con insistenza contro la finestra di camera mia mentre io aggiorno il mio piccolo diario. Rileggendo i primi fogli, quelli che ho usato all'inizio più per sfogo che per altro, mi sorprendo nel pensare a quante cose sono cambiate in pochi mesi.
Però adesso non ho tempo per questo. Devo trovare un modo per riuscire a rimettermi in contatto con gli angeli ma non ho la minima idea di come fare. Mi viene in mente che magari, fra le poche cose che Jas ha lasciato da me, tutte tenute con cura in un angolo del baule, c'è qualcosa che mi può tornare utile ma la sola idea di frugare tra la sua roba mi lancia una fitta di dolore lungo la spina dorsale. Jonathan mi ha chiesto di gettare tutto ma io proprio non ci riesco. Perfino vedere quelle maglie così familiari mi è difficile tant'è che le ho coperte con un mio maglione.
Scuoto la testa perchè, come ho già detto, non posso permettermi di pensare al passato sopratutto non adesso che un mondo di vampiri, lupi mannari, stregoni e guerrieri esperti mi vuole morta. Quando tutto questo sarà finito potrò crogiolarmi nel dolore dei ricordi ma per il momento questo è un lusso che non mi posso permettere. Almeno ho Jonathan a proteggermi.
Improvvisamente dei rumori provenienti dal corridoio attirano la mia attenzione. La penna mi si blocca in mano mentre aguzzo l'udito. Inizialmente sento dei passi, almeno 2 persone, e poi più niente.
Subito la mia mano va verso un cassetto della scrivania, dove tengo un pugnale ma loro sono più veloci. La porta si palanca con uno schianto e due Shadowhunters irrompono nella stanza, le spade angeliche tese sopra la testa con elegante forza mentre un urlo di battaglia e odio gli esplode fra i denti.
Subito mi scanso, appena un secondo prima che la lama affondi nel legno pregiato dello scrittoio. Indietreggio disarmata fino ad arrivare con le spalle contro la finestra, in trappola. I miei aguzzini si voltano verso di me, sorridenti, mentre il primo di loro estrae la spada dal mobile per poi ripuntarmela contro. Vicino all'occhio ha una vistosa cicatrice e dalla giacca da combattimento nera riesco ad intravedere i muscoli enormi guizzare minacciosamente. È uno degli uomini più massicci che abbia mai visto mentre al contrario il suo compare mi sembra più nella media anche se qualcosa mi dice che deve eccellere in agilità.
-bene, bene- fa il primo -temo che sia finita, piccola Morgenstern-.
La mia mano va disperata verso le tende blu e le strattono così forte da staccare il sostegno in ottone che le sorreggeva. Il tutto mi ricade ai piedi proprio mentre i due cacciatori fanno per ripartire all'attacco.
Io nuovamente li scanso ma stavolta uno di loro mi prende di striscio al braccio procurandomi un profondo squarcio nella carne. Trattengo a stento un urlo di dolore ma impugno comunque con decisione il bastone in ottone cercando di ricordare i trucchi insegnatomi da Jonathan.
La mia arma improvvisata è piuttosto pesante per me però riesco in ogni caso a colpire con una delle estremità lo stomaco dello shadowhunter con la cicatrice. Nel frattempo però l'altro tenta di colpirmi al fianco e io faccio appena in tempo a sollevare l'altro lato dell'asta, parando il colpo. Un istante dopo però il cacciatore con la cicatrice fa per colpirmi allora, estremamente frustrata, con tutta la forza che ho faccio roteare la mia arma colpendolo proprio sulla tempia. Lui collassa al suolo e io mi concentro sull'altro shadowhunter che pare essersi piuttosto arrabbiato. Tenta un colpo furioso dopo l'altro tanto che le braccia cominciano a dolermi per sostenere la forza dei suoi attacchi.
Al momento giusto salto di lato, colpendolo dietro i ginocchi, poi sullo stomaco facendolo cadere a terra. Prima che possa rialzarsi sollevo l'asta sopra la testa prendendolo, una, due volte alla testa finchè pure lui non perde i sensi.
Il mio pensiero va immediatamente a Jonathan, probabilmente anche lui impegnato in qualche combattimento. Abbandono la pensate asta, sporca di sangue, e, ignorando il dolore al braccio sinistro che brucia a causa della ferita fresca, mi chino per recuperare l'arco e la faretra sotto al letto. Per sicurezza prendo anche una delle spade angeliche dei cacciatori legandomela alla cintura.
Subito corro fuori dalla stanza e mi lancio nel corridoio, volando come il vento verso le grida di battaglia che provengono dall'ingresso.
Improvvisamente ho paura. L'adrenalina di poco prima che aveva risvegliato il sangue della guerriera shadowhunter che è in me si sta mano a mano spegnendo lasciando il posto al terrore che stia succedendo qualcosa di male a mio fratello.
Quando arrivo in cima alle scale davanti a me si para la peggiore delle immagini. La prima cosa che vedo sono tre cacciatori che circondano Jonathan e la secondo è che uno di loro è Jace Lightwood. Lui mi da le spalle mentre con un movimento fluido e fulmineo del braccio trapassa il petto di mio fratello.
-JONATHAN!-.
I presenti, Jace escluso, si voltano verso di me mentre una delle mie frecce si pianta nella spalla del ragazzo, mancando di pochi centimetri il mio reale bersaglio ovvero il suo collo.
Dentro la gola percepisco uno strano, amaro sapore e sento che la mia furia potrebbe mandare in cenere l'intero universo.
Ma quel briciolo di razionalismo che rimane lucido in me mi ricorda che loro sono in tre e che se sono riusciti ad uccidere mio fratello, io non ho speranze contro di loro.
-Ci penso io a lei- dice uno.
Non perdo tempo a vedere chi è, mi volto imboccando il primo corridoio che trovo e scappo, corro all'impazzata, più veloce che posso senza sapere bene dove sto realmente andando.
Improvvisamente mi ritrovo nella stanza degli strumenti al cui centro troneggia ancora il pianoforte, meraviglioso cose se Jas avesse appena smesso di suonarlo. Mi sbatto la porta arrugginita alle spalle ma un istante dopo questa si riapre. Il cacciatore che mi ha inseguito si richiude la porta alle spalle e io mi rendo conto di conoscerlo.
Marck, la strana guardia che mi ha aiutato.
I suoi occhi chiari si puntano su di me trasudando determinazione. Mi si avvicina velocemente ma proprio quando penso che voglia attaccarmi lui mi supera, spostando la sua attenzione a una finestra. In un secondo estrae il pugnale e con il manico la colpisce, mandandola in frantumi.
-forza, salta!-.
Mentre lo osservo scuoto la testa sconcertata -tu sei pazzo! Si accorgeranno che non è un caso che riesco a scappare tutte le volte che rimaniamo soli!-.
-Allora vorrà dire che scapperò e mi nasconderò anch'io da qualche parte. Senti, non c'è tempo, stanno arrivando- lui mi vede ancora incerta così mi afferra il braccio stringendolo rudemente -Non ho messo in pericolo tutta la mia carriera e la mia stessa vita per poi vederti uccisa, hai capito? E ora muoviti!-.
Senza aspettare una mia risposta mi spinge oltre la finestra. Purtroppo siamo al secondo piano così, nonostante l'addestramento, non atterro benissimo infatti quando tocco terra le gambe mi cedono e rotolo per un paio di metri. Subito mi rialzo e mi rimetto a correre verso la stalla, cercando di ignorare il dolore che sento per tutto il corpo.
A metà strada volto la testa e vedo che anche Marck è saltato giù e sta già schizzando in direzione della foresta, veloce e aggraziato come un lupo.
Una vola alla stalla non perdo tempo a sellare Caster, l'imponente cavallo nero di Jonathan, e lo monto direttamente a pelo aggrappandomi alla criniera e serrando più forte che posso le gambe intorno alla cassa toracica dell'animale.
Un'istante dopo stiamo sfrecciando fuori dalla stalla con la pioggia che ormai mi ha completamente inzuppata. I vestiti mi aderiscono spiacevolmente al corpo e sento i capelli essersi appiccicati sulle guance e la fronte.
Io però non punto subito verso la foresta prediligendo una strada più lunga.
Il mio sguardo infatti si punta sulle sponde del lago dove un'enorme sagoma scura si dimena, costretta a terra da delle strane funi.
Nero.
Mentre galoppo verso di lui estraggo dalla cintura la spada angelica ed invoco il nome del primo angelo che mi viene in mente.
L'arma si infiamma, illuminandomi nella foschia e mentre passo accanto al drago la abbasso recidendo le corde al mio passaggio.
Lui subito spicca in volo, chiaramente infuriato per essere stato imprigionato.
Fa per seguirmi ma io lo fermo.
-Vattene! Va via!-.
Lui sembra non volermi ascoltare, desideroso di stare con la proprio madre, ma io insisto arrivando persino a lanciargli contro una freccia.Lui la scansa con grazie ma mi ruggisce contro.
E poi se ne va, vola lontano nel cielo pieno di nubi nere, confondendosi fra di esse.
Fa male vederlo andare via ma ho dovuto farlo, se fossimo stati insieme sarebbe stato troppo semplice individuarci e poi adesso non devo preoccuparmi anche della sua di sicurezza.
In sella a Caster mi tuffo nella foresta, lasciandomi alle spalle casa Morgenstern con dentro gli ultimi ricordi di Jas e il corpo di mio fratello.
In un attimo la consapevolezza di essere completamente sola mi colpisce, sola contro un mondo intero che mi odia con tutto se stesso e che farà di tutto per vedere la mi testa su una picca.
Con tutta la forza che ho ricaccio indietro le lacrime, lacrime di dolore e paura, e incito Caster a correre più veloce.

 

Fine Prima Parte

 

La storia continua con "We are Morgenstern", ambientato durante "Città delle anime perdute". Alexis si ritroverà a dover fare i conti con il proprio passato e con Clary mentre dovrà capire se in lei prevale il bene o il male. 
Il primo capitolo è in corso e verrà pubblicato prossimamente, vi aspetto!


Colgo l'occasione per ringraziare tutte le persone che mi hanno seguito e incoraggiato fin'ora in particolare riveraslegs, Bibi_Herondale, ClaryMorgensternFray, Black ace, Mia Morgenstern, akucintakamu e trendyv

 
  
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