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Autore: hogvwartss    21/07/2014    3 recensioni
Cato Hadley in 16 anni non si è mai innamorato davvero, non ha mai provato le sensazioni che sua madre Erin gli descriveva.
Clove Sevina invece si è innamorata di una persona sola in tutta la sua vita, ma se questa persona non ci fosse più?
Cosa possono avere in comune questi due ragazzi?
VIDEO TRAILER DELLA FAN FICTION: http://youtu.be/J22F66Lsfdg
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Cato, Clove
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Clove.
Ecco l’unica parola che mi veniva in mente.
L’avevo vista per l’ultima volta mentre un hovercraft la portava via, trasportando il suo corpo quasi come fosse spazzatura.
Ma la spazzatura era Capitol City, che mi aveva portato via l’unica persona che avevo realmente amato.
I giorni passano ma senza di lei, nulla ha più senso.
Per chi dovrei vincere ora? Per una capitale che mi ha usato? Per la mia famiglia? Per me stesso?
Avrei vinto per lei. Solo per lei. Solo per poter tornare a casa e dire alla madre di Clove che tutto ciò che avrei vinto sarebbe andato a loro, alla sorellina di Clove, in sua memoria.
Avrei instaurato una statua per lei, ma nulla avrebbe riportato una bellezza simile.
Prima però dovevo vincere.
E l’unico modo per farlo era uccidere i tributi che mancavano, e il primo che dovevo cercare era Thresh, l’assassino di Clove.
Sapevo che si nascondeva nei boschi, lo cercai per giorni senza successo, ma poi lo vidi, in lontananza.
Mangiava un coniglio mentre era seduto a terra noncurante che qualcuno potesse avvicinarsi a lui per ucciderlo.
Presi un coltello, uno di quelli che usava Clove di solito. Non sono mai stato eccellente come lei con i coltelli, ma sapevo come usarli.
Quello sarebbe finito nel cuore di Thresh.
Piano piano mi avvicinai al tributo del Distretto 11, afferrai con sicurezza la spada e lo colpì allo stomaco ripetutamente.
Lui urlava fortissimo.
Io piangevo.
“Questo è per Clove.” dissi io mentre le lacrime scendevano sulle mie guancie.
Strinsi il coltello nella mano sinistra e glielo ficcai nel petto.
Sentì il suono di un cannone.
All’inizio pensavo fosse per me, perché il cuore andava così veloce che credevo stesse per scoppiare.
Tirai su la maglietta di Thresh, tolsi il coltello dal suo cuore e nel petto incisi una ‘C’.
Poteva significare Clove, come poteva significare Cato.
Era la prima volta che notavo che i nostri nomi avevano la stessa iniziale.
Ecco, allora.
Quella morte non era invana, era per noi.
Per Cato e Clove, gli innamorati sventurati del Distretto 2.
Tornato alla Cornucopia, dopo aver ucciso Thresh cercai soprattutto di preparami a combattere.
Rimanevano tre tributi oltre a me: Katniss, Peeta e la rossa del Distretto 5.
La mia giornata era una routine: mi svegliavo, facevo colazione con qualche mela mezza bruciacchiata, mi allenavo con spada, coltelli, macete e lancia, le uniche armi rimaste,
pranzavo, ancora allenamento e poi dormivo.
Andò avanti così per tre giorni, finchè non sentì lo sparo di un cannone.
Un altro tributo era morto. Un altro ragazzo o ragazza aveva sacrificato la vita per colpa di Capitol City.
Quella sera, dopo l’inno vidi il viso della ragazza dai capelli rossi del Distretto 5. Era una così bella ragazza, ed è morta.
Poteva avere una vita felice al suo Distretto, poteva vivere.
Invece è stata costretta a morire, per mano di chissà quale dei due ragazzi del 12, solo per far divertire il pubblico di Capitol.
Perché alla fine noi eravamo questo: dei giullari di corte.
Ai cittadini della capitale non importava chi potevamo essere noi, interessava solo divertirsi, e vedendoci morire era probabilmente il loro divertimento preferito.

Il giorno dopo la morte della ragazza del 5, si fece buio all’improvviso.
Doveva essere quasi mezzogiorno, perché stavo per mangiare, ma il cielo diventò buoi pesto.
Sento degli ululati venire da lontano.
Lupi?
In queste settimane non ci sono mai stati lupi.
Vedo alcune ombre scure avvicinarsi, ma non sono lupi.
Ibridi.
Ce ne sono quattro e corrono esattamente verso la Cornucopia.
Inizio ad arrampicarmi, ma con me ho solamente due coltelli e una piccola spada.
Arrivato in cima boccheggiando inizio ad intravedere due tributi che corrono verso la Cornucopia: Katniss e Peeta.
Guardo in basso, verso gli Ibridi e mi accorgo che un Ibrido, dal pelo corvino ha i suoi stessi occhi.
Gli occhi di Clove, e quando anche Katniss lo dice a voce alta ne sono certo.
Quelli sono i suoi occhi.
Le lacrime questa volta però non scendono, restano dietro i miei occhi, perché devo uccidere questi due tributi.
Per lei.
Katniss e Peeta iniziano a salire verso la cima della Cornucopia.
“Uccidilo, Peeta! Uccidilo!” grida Katniss al suo compagno che pugnala un Ibrido.
E’ Marvel, riconosco i suoi occhi.
La rabbia sale sempre di più così afferro Peeta e con il braccio gli stringo la gola, mozzandogli il fiato.
Peeta tenta di graffiarmi, ma lo fa troppo debolmente come se non riuscisse a capire se è più importante respirare o arginare il fiotto di sangue che esce dal grosso taglio
che un Ibrido gli ha fatto sul polpaccio.
Katniss punta una freccia alla mia testa.
“Uccidimi e lui viene giù con me.” le dico.
Dal suo volto capisco che mi sta dando ragione.
Le ho fatto raggiungere una situazione di stallo, non può uccidermi senza uccidere anche il Ragazzo Innamorato, ma al tempo stesso io non posso uccidere Peeta senza che Peeta mi uccida.
Restiamo immobili, cercando entrambi una via di uscita.
Gli Ibridi smettono di ululare e di abbaiare.
C’è silenzio, un silenzio perfetto per pensare.
Cosa posso fare?
Mi basterebbe buttare Peeta dagli Ibridi e poi buttarmi velocemente su Katniss per ucciderla. Ce la posso fare.
Faccio uno sguardo trionfante verso Katniss, e mi preparo.
Poi Peeta alza la sua mano verso la mia e inizia a toccarmela.
Che diavolo sta facendo?
Katniss punta la sua freccia sulla mia mano e li capisco.
Cerco di sposare la mano, ma lei è più veloce e una freccia d’argento me la trafigge.
Urlo e mollo la presa su Peeta che cade all’indietro sbattendo contro di me.
Cado all’indietro e cerco di portare Peeta con me, se devo morire, lui morirà con me.
Invece Katniss lo afferra e l’unico a cadere sono io.
Sbatto la schiena a terra e sento qualche osso che si rompe.
Cerco di rialzarmi ma tutti gli Ibridi si sono automaticamente catapultati verso di me.
Vorrei sentire l’anima lasciare subito il mio corpo, ma non succede.
Sento gli animali mangiarmi la pelle, togliemi dita e piedi.
E in quel momento urlo e piango.
Perché è questo il momento culmine degli Hunger Games, dove il pubblico più si diverte.
Vuole vedermi soffrire, ma io non posso morire come un vigliacco.
Se proprio devo morire voglio essere ricordato per aver lottato.
Così, tiro fuori la spada dalla cintura, e anche se mi mancano due dita riesco ad uccidere tre ubridi.
Inizio a spostarmi verso l’interno della Cornucopia, cercando di scacciare gli Ibridi e tornare verso Katniss e Peeta.
Ma nonostante tutto, ad un certo punto vedo un Ibrido con gli occhi verdi come l’erba d’estate, che mi guarda confuso, ma non fa nulla.
La notte cala e cerco di uccidere quanti più Ibridi posso evitando accuratamente Clove.
Ad un certo punto mi ritrovo a parlarle.
“Mi dispiace di non aver vinto per te amore mio.” dico all’Ibrido, anche se so che non potrà rispondermi.
Ma invece lo  fa.
Mi lecca la guancia.
Dopotutto forse c’è qualcosa di Clove in questo animale selvaggio.
La notte passa e gli Ibridi continuano ad attaccare, cercando di uccidermi.
All’alba riesco ad intravedere Katniss.
Tra i gemiti di dolore riesco a dire: “Per favore.”
Lei sembra capire, punta il suo arco e lo tira verso il mio cranio.
Non sentì mai il cannone sparare, perché ero già morto.
Morto per misericordia, per pietà, sperando di poter riabbracciare la mia amata.

Cato e Clove, gli innamorati sventurati del Distretto 2.
Cato il ragazzo buono, disponibile e gentile che credeva di avere un cuore a prova di proiettile, e Clove la ragazza ferita e sola che credeva che non avrebbe mai più amato qualcun altro.
E invece sono finiti nei giochi assieme, si sono innamorati, ma non hanno mai potuto tornare a casa insieme per vivere felici.
Non sono stati così fortunati come Katniss e Peeta, ma loro due hanno avuto l’occasione di amarsi davvero almeno per un po’.
Loro hanno avuto l’occasione di capire cos’è l’amore, ma hanno anche capito cos’è il dolore della perdita.
Volete sapere se Cato e Clove si sono mai  incontrati ancora in Paradiso?
Io al Paradiso non ci credo, ma una cosa la so. Se due anime sono destinate a incontrarsi di nuovo prima o poi lo faranno.
E le loro anime, sicuramente lo faranno.

  
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