Kuroo lo squadrò ancora qualche istante, studiando con attenzione gli occhi color ambra dell’amico, in quel momento pieni d’incertezza, poi si sollevò dalla sedia e si avvicinò, silenzioso come un gatto, fermandosi a pochi passi da lui.
Si piegò appena in avanti per colmare la differenza d’altezza tra loro, e gli rivolse il solito ghigno sfrontato che Kenma proprio non riusciva a farsi piacere.