Serie TV > Grey's Anatomy
Segui la storia  |       
Autore: _only_ hope_    21/07/2014    2 recensioni
Nota del 26.01.2018
È una vita che non aggiorno più questa FanFiction. Ho passato momenti in cui avrei voluto riscriverla daccapo, altri in cui semplicemente avrei voluto continuarla, ma le parole sfuggivano. Il fatto è che adoro questa storia, e la sento ancora mia. Ma non sento più mio lo stile, non del tutto, e ci sono anche alcune cose che fanno parte della trama che vorrei cambiare.
Probabilmente la ripubblicherò entro l'anno. Voglio riprenderla, riscriverla, finirla. Questa resterà qui, perché è parte di me.
[STORIA IN PAUSA ED IN REVISIONE]
Questa storia parte da qualche mese dopo la conclusione della mia precedente FanFiction, "Per tutta la vita".
Jo é guarita, ma nuovi arrivi rischiano di minare la felicità nella ex "casa di Meredith".
Buona letttura!
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alex Karev, Altri, Jo Wilson, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Famiglie
 

Capitolo 1

Si sta facendo sera su Seattle e una faticosa giornata di lavoro è finalmente giunta al termine per la maggior parte dei medici del Grey Sloan Memorial Hospital. Jo Wilson è agli armadietti degli specializzandi: si è appena cambiata dopo aver concluso il suo primo giorno di lavoro dal giorno dell'operazione d'urgenza a cui è stata sottoposta per rimuovere parte del grande tumore al fegato che l'aveva colpita. Sorridendo si pregusta la serata rilassante che comincerà a breve con il suo compagno: deve solo andare a consegnare dei referti alla Torres e poi sarà libera fino a domattina! Ripone la parrucca che tanto odia nella scatola verde rotonda che le ha procurato premurosamente Alex affinché non si rovini: odia metterla, per questo la utilizza solo in ospedale, solo per non impaurire i pazienti, che dalla sua testa quasi calva noterebbero immediatamente il fatto che è un'ex paziente oncologica. Senza contare il fatto che odia la compassione che compare sui volti della gente, anche su quelli degli sconosciuti che incrocia per strada.
"Vuoi una mano?" le chiede una voce, distogliendola dai suoi pensieri: Jo ci mette un attimo a capire che si riferisce alla bandana rossa e verde che si sta annodando dietro la testa. Per di più quella persona accende anche la luce, facendole socchiudere gli occhi, abbagliati perché ormai si erano abituati alla penombra della stanza.
"No, Steph, grazie comunque: ho già fatto da sola" risponde all'amica specializzanda.
"Sei abile" osserva lei.
"Diciamo che otto mesi di calvizie aiutano" ribatte l'altra con un sorriso, senza neanche l'ombra di un po' di acidità nel tono di voce.
"Scusa, non do-" la Edwards viene prontamente interrotta dalla collega:
"È tutto a posto, non mi dà fastidio" dice, sempre con le labbra rivolte verso l'alto, per poi salutarla e uscire con la busta della Torres in mano. La voce di Stephanie, però, la blocca sulla porta:
"Continuo a chiedermi come tu faccia, sai?"
"A fare cosa?"
"A parlarne così... con facilità. Con molta serenità, anche"
"Ringrazia quelli che mi sono stati sempre accanto, te inclusa. Alex, in particolare" risponde Jo, imponendosi di non riportare alla mente le lunghe sedute di chemioterapia dei mesi scorsi, quelle sedute in cui è stata malissimo, quelle sedute dopo le quali non riusciva neppure a reggersi in piedi.

"Dottoressa Jo, sei tornata!" la vocina squillante e felice di una bimba fa fermare di scatto la Wilson in mezzo al corridoio. La donna guarda verso il basso e incrocia un faccino rivolto verso l'alto che la osserva curioso e due grandi, dolci e sorridenti occhi azzurri.
"Ciao" le dice la piccola.
"Ehilà, Katie! E tu che ci fai qui?" ribatte l'altra, palesemente sorpresa, mentre si piega sulle ginocchia per raggiungere la sua altezza.
La bambina fa spallucce:
"Nonna è caduta dalle scale e si è rotta un osso grande. Tra un po' Calliope la opera" a queste parole la specializzanda inizialmente sorride: non c'è verso di farle accorciare il nome della Torres in Callie, ci hanno già provato in tanti, e anche l'interessata alla fine si è abituata. A Katie piace troppo come suona il nome per esteso. Beh, meglio che nessuno le dica che il secondo nome della sua Calliope è Iphgenia!
Poi realizza: se i nonni sono tutti e due in ospedale vuol dire che anche la piccola è costretta a rimanere lì... Ormai Caitlin vive con loro: appena i genitori hanno spedito loro la lettera per chiedere l'affidamento definitivo a loro o ad una famiglia affidataria non ci hanno pensato due volte e si sono rivolti al tribunale dei minori.
Sei mesi fa la bambina è uscita dall'ospedale, ma è rimasta nel cuore della maggior parte dei medici e delle infermiere che si sono presi cura di lei. Alex ogni tanto va anche a trovarla a casa, e allora lei si illumina: adora passare del tempo con il suo dottore preferito!
"Tanto sono abituata. E poi domani è sabato e non ho scuola" constata intanto Katie: "E tu sei guarita?" continua, senza neppure lasciare a Jo il tempo di parlare della situazione, mentre con la manina paffuta le tocca delicatamente la bandana.
"Sì, guarita guarita da quasi un mese!"le risponde sorridendo raggiante; anche il viso della bimba si illumina e si apre in un enorme sorriso.
"Ehi, devo dare questi fogli a Calliope: vado e torno subito subito, ok?" dice, dopo aver visto la Torres uscire dalla stanza di un paziente.
"Posso venire con te?"le chiede inaspettatamente Caitlin, con l faccino un poco rattristato: no, non vuole rimanere di nuovo da sola, stare da sola proprio non le piace. E non vuole tornare neanche dal nonno: è triste triste anche lui, e non le piace. E poi c'è anche la nonna che sta tanto male e non vuole disturbarla: ricorda fin troppo bene come si sentiva lei quando era in ospedale e aveva tanto tanto male ed era tanto tanto stanca.
Jo le sorride e la prende in braccio: "Veloci veloci, che sennò la dottoressa Torres scappa!" annuncia, cominciando a correre e facendola ballonzolare e ridere allo stesso tempo.
"Calliope, aiuto!" esclama, facendo voltare l'interessata, che sorride alla vista di quel duo davvero bizzarro.
"Che succede?" chiede loro, non appena sono di fronte a lei:
"I referti" annuncia una Wilson con il fiatone, porgendole la busta bianca che aveva in mano: "Serve altro?"
"No, Wilson, puoi andare, ci vediamo domani sera"
"Ok, gra-" dice, ma viene interrotta da Callie, a cui è venuta in mente una cosa:
"Ehi, Katie, perchè non vai a chiedere al nonno se questa sera puoi andare a dormire da Jo e Alex?"le chiede, e la vede illuminarsi, per poi affrettarsi a scendere dalle braccia della specializzanda e correre via.
"Il nonno mi ha già detto di sì: è un po' scosso, e non è propriamente un bene far vedere a Katie le sue figure di riferimento in quello stato. Spero che non ti scocci..."
Jo scuote energicamente la testa, come a confermare l'"Assolutamente no" che segue poco dopo:
"Alex ne sarà entusiasta" aggiunge poi sorridendo: "Adora quella piccola"
"Chi non la adora, qui dentro?"ribatte la Torres sorridendo, quasi parlando tra sè e sè, per poi andarsene.
Jo si avvia verso il banco delle infermiere mentre aspetta Caitlin, ma si blocca non appena sente la voce di un uomo lì vicino alludere a lei.
"Toh, ora lasciano pure girare liberamente per l'ospedale i pazienti di oncologia" a quelle parole si gira di scatto, furente, trattenendosi a stento dal dare un pugno a quel faccione biondo che si ritrova davanti:
"Qualche problema?" chiede gentilmente, ironica:
"Oh, no, nessuno" risponde l'altro con lo stesso tono.
"Bene, meglio così. Comunque, tanto per la cronaca, sono un chirurgo, non una paziente" decide di mettere in chiaro, rimarcando per bene le parole 'chirurgo' e 'paziente'.
"Buon per Lei"ribatte l'altro con noncuranza, e Jo gli sta per sferrare davvero un pugno ben piazzato, ma la donna al suo fianco la precede:
"Piantala, Aaron! È un medico, magari ci aiuta a trovare Alex" gli dice, per poi rivolgersi a lei. "Lo scusi: ogni tanto si comporta davvero da idiota. Non è così di solito, ha solo passato un brutto periodo, ultimamente..."
"Chi non ha brutti periodi"nborbotta la Wilson, così piano che nè i due presenti, nè il silenzio, possono sentirla. Intanto la mora continua:
"Potrei chiederle una cortesia?"
"Certo, ditemi pure" dice sorridendo, anche se vorrebbe solo andarsene in malo modo.
"Stiamo cercando il dottor Karev, sa per caso dove possiamo trovarlo?"
La donna li guarda malissimo: "Alex Karev? Il pediatra?" chiede, quasi incredula, mentre l'altra annuisce energicamente, felice che quella dottoressa sappia almeno chi sta cercando: magari sa anche dove è Alex...
"Non lavora più qui da qualche anno, ha cambiato ospedale..."
"Figlio di p-" comincia Aaron, ma si becca un pugno sulla spalla prima ancora di riuscire a finire la frase.
"Oh, ma è vero. Per non parlare del padre!"
"Ma taci!"
"Comunque" continua Jo, forse anche per arginare un pochino quella discussione: "Se volete vi posso portare a casa sua, sto uscendo giusto ora"
"Oh, sì, grazie, ci farebbe un grosso favore!"esclama la mora, illuminandosi, mentre Katie arriva correndo:
"Dottoressa Jo, nonno mi ha detto di sì!" esclama, esaltata.
"Sono contenta contenta! Abbassa un pochino la voce, però, eh! Lo sai meglio di me che se sei malato non ti piace sentire urlare..."
"Hai ragione..." sussurra, mentre rivolge le braccine sottili verso l'alto e  si fa prendere in braccio: "Secondo te il dottor Alex dopo mi legge una storia?"
"Se glielo chiedi dubito che ti dirà di no" risponde l'altra, trattenendo una risata.
"Chi sono loro?" chiede intanto la piccola, che cambia argomento con la facilità con cui solo i bambini sono capaci di farlo.
"Io sono Amber e lui è Aaron" risponde per Jo la giovane di fronte a lei. "Siamo i fratelli del dottor Alex"
"Ooh!" esclama Caitlin, mentre i suoi occhi si illuminano. Jo, invece, rimane alquanto shokkata: aveva molto sentito parlare dei fratelli del suo compagno, ma non li aveva mai visti nemmeno in fotografia. Da quanto ne sa non sono propriamente in buoni rapporti: si sentono al telefono al massimo tre vote al mese e non si raccontano quasi nulla. Almeno, Alex della sua vita sentimentale e di quella lavorativa non ha mai parlato, da dopo l'allontanamento della prima moglie.
 
 
Mezz'ora di viaggio dopo, passato con una Caitlin decisamente loquace sul sedile posteriore, Jo accosta davanti alla veranda della casa, seguita dal taxy che trasporta i fratelli Karev. Presto si trovano davanti alla porta di casa e, mentre la specializzanda fruga nella borsa alla ricerca delle chiavi assieme alla bambina, Aaron e Amber osservano alzando la testa l'intera costruzione: lei a bocca aperta, lui con faccia scocciata.
"Me la ricordo, questa casa: è dell'amica gentile di Alex, giusto?"
"Oh, ora è di Alex: Meredith gliel'ha venduta qualche anno fa"risponde la Wilson.
"Allora prende più soldi... È finalmente diventato un vero medico?"
"Sì, è dottore in un ospedale che devi pagare" conferma Caitlin.
"Anche gli specializzandi sono medici" bofonchia Jo, ma nessuno la ascolta, tutti sono attenti a ciò che dice la bambina. Così apre la porta e li lascia lì, per poi togliersi le scarpe lanciandole chissaddove nell'ingresso e avviarsi in cucina.
"Sono tornata!" esclama, per poi abbracciare da dietro un Alex ai fornelli.
"Oh, ciao, non ti-" comincia, ma viene interrotto da un urlo:
"Dottor Alex!!" esclama Katie, mentre gli corre incontro lasciando sul pavimento qualche impronta fangosa.
"Jo sorride e si stacca dal suo compagno, lasciandolo libero di afferrare la piccola per la vita e sollevarla: "Ehi, Katie, che ci fai tu qui?" le chiede sorridendo, si vede da lontano che è felicissimo di quella visita inaspettata.
"La nonna si è rotta un osso e Calliope la opera, allora sono venuta a dormire a casa tua" risponde la piccola, come se fosse la cosa più naturale del mondo, facendo anche spallucce.
"Non mi hai dato il bacio" lo accusa poi:
"Oh, subito principessina" le dice lui, per poi baciarle la guancia: "Mi lasci dare un bacio anche alla mia regina?" la bambina sorride con la lingua tra i denti, poi chiude gli occhi, mentre Alex saluta finalmente Jo come si deve.
"Come è andata?" le chiede.
"Pensavo peggio"
"Lo sai che è brava" li interrompe Katie, ancora con gli occhi chiusi. Alex ride: "Ma aprili quegli occhioni, che sono bellissimi!"
"Davvero?" esclama lei, spalancandoli
"Sì" rispondono in coro Alex e Jo, mentre rischiano di scoppiare a ridere da un momento all'altro. Poi lui alza distrattamente gli occhi, e incrocia gli sguardi noti dei due 'intrusi' sulla soglia della cucina. Apre la bocca per parlare, poi la richiude di scatto: no, non ha proprio parole.
"Li ho trovati in ospedale: ti cercavano" spiega Jo, mentre Aaron prende la parola:
"È la tua ragazza la malata di cancro?" il solito pugno da parte di Amber arriva fulmineo:
"Scusalo di nuovo" dice poi, rivolta alla Wilson, che fa spallucce:
"Ci ho già fatto l'abitudine"
"Cosa ci fate qui?"chiede a quel punto Alex, che, con sua sorpresa, ha recuperato l'uso della parola.
"Era un po' che non ti facevi sentire: siamo venuti a vedere se eri ancora vivo" risponde Aaron, avvicinandosi, mentre la sorella annuisce. Ad Alex, però, quelle parole non convincono molto.
"Una settimana e vi preoccupate? Amber, sputa il rospo!"
"Come dice lui, è vero" ribatte la giovane.
"Amber?!" rimarca Alex, il tono leggermente più autoritario: sa come ottenere le informazioni che vuole. Aaron le tocca un braccio intimandola a non proferir parola, ma alla fine lei cede:
"Ok, va bene. È stato ingiustamente accusato di stalking e deve stare lontano. Odiavamo gli sguardi accusatori della gente, anche se ci eravamo già abituati per via di mamma e papà, così siamo venuti a chiederti asilo: sei pur sempre nostro fratello maggiore, no?!" dice tutto d'un fiato, mentre il fratello mezzano sospira e scuote la testa.
Alex, intanto, fa un respiro profondo: deve ancora realizzare del tutto:
"Per quanto intendereste restare?"
"Volevamo cercare lavoro. Ce ne andiamo non appena troviamo i soldi, promesso" interviene Aaron, che sembra essersi rabbonito.
"Potete rimanere quanto volete: non è un problema" ribatte Jo.
"Grazie" sorride sincera Amber.
Alex sospira di nuovo: ha una paura tremende di questa nuova routine. E, oltretutto, questa è l'ultima novità che si sarebbe aspettato, oggi...
"Dai, venite qui" dice infine, mettendo a terra Katie e allargando le braccia. Prima la sorella, poi anche il fratello, vanno ad abbracciarlo, seguiti da Caitlin, che abbraccia le gambe di tutti.
 


 

Angoletto di Hope-barra-Gio:
Eccomi qua, come avevo promesso ad alcune di voi: spero vivamente che questa storia non vi deluda!
Come avrete di sicuro notato questa é una long: non so quanto sarà long, non so neppure come continuerà, se non vagamente. Vorrà dire che lo scopriremo assieme!
Non prometto nulla sui tempi di pubblicazione, sperando che non diventino troppo lunghi...
Le recensioni, anche se brevi brevi, ma soprattutto se con qualche consiglio per migliorarmi, sono sempre molto gradite! 
A presto (spero)!
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Grey's Anatomy / Vai alla pagina dell'autore: _only_ hope_