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Autore: lovelymarz97    21/07/2014    1 recensioni
Puó uno sguardo cambiarti la vita?
Puó toglierti il fiato?
L'amore non c'entra, è il linguaggio del corpo che ti fa conoscere una persona.
[One-Shot]
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Puó un singolo sguardo cambiarti la vita? puó farti mancare il respiro? No, l'amore non c'entra molto qui. Qui c'entra il linguaggio del corpo **** Il mio legame con Harry era strano e diverso dagli altri. Mi bastava un suo sguardo e capivo tutto. Bastava che si passasse una mano nei capelli e arrivasse a sfregarsi il collo, per capire che era teso o preoccupato per qualcosa. Bastava osservare come si sfregasse le mani per capire se stesse pensando a qualcosa che lo faceva innervosire. Ma quel giorno no. Era steso sul letto. Col lenzuolo che gli copriva leggero il torso nudo. Guardava il soffitto e si mordicchiava le labbra. Sembrava in trans. Sembrava proiettato in un universo parallelo. Era bellissimo osservarlo. La stanza bianca illuminata dai timidi raggi solari inglesi, il letto scuro e le lenzuola chiare. I granelli di polvere fluttuanti illuminati e lui. I ricci scuri avevano preso riflessi biondi, il profilo abbronzato sembrava piu chiaro alla luce del sole, la pelle più lucida e luminosa. I suoi occhi verdi abbagliati dalla luce sembravano quasi gialli, le labbra piu rosee. Era un angelo caduto dal cielo, caduto nel mio letto, in una pigra mattina inglese. Sembrava non accorgersi che mi fossi svegliata e rimasta a fissarlo. Stava pensando a qualcosa di importante, data la mascella tirata. Rimasi a guardarlo per minuti che sembrarono ore. Non volevo disturbarlo, era uno spettacolo. «Ti hanno mai detto che fissare è da maleducati?», una fossetta esattamente sopra il labbro. Mi stava prendendo in giro. «Non ti stavo fissando. Stavo ammirando una bellezza rara.», dissi ridendo. «Mi stai paragonando a quei cani da concorso che vestono definiti 'bellezze rare'?» «No, i barboncini come te solitamente non partecipano ai concorsi.» «Che hai detto?», finalmente i suoi occhi nei miei. Lo sguardo vivo. Sprezzante e prepotente. L'harry giocoso era il mio preferito. «Sei un bel barboncino, Harry. Ammettiamolo.» Eravamo seduti sul letto con le lenzuola sulle gambe «Guardati!», gli indicai lo specchio grande di fronte a noi. Quando alzai lo sguardo sullo specchio mi stupii. Era perfetto. Come avevo fatto a non accorgermene subito? Rinvenni dai miei pensieri quando sentii la sua mani sulla mia schiena. Mi stava accarezzando, dolcemente. «Guardati. Marcia avanti, guardati...», mi disse. Alzai lo sguardo e lui si sedette dietro di me, prendendomi tra le sue gambe. «Sei bellissima, Marcia. Pur essendo mattina, pur essendo spettinata, pur avendo la mia T-shirt addosso. Sei perfetta. Sei perfetta, quando scalci nel sonno. Sei perfetta quando piangi, perchè "Tutto è troppo". Voglio che tu lo sappia. Tu sei perfetta per me. Per noi.» Ero senza fiato. Non me lo aveva mai detto. Era un anno ormai che ci frequentavamo. Un anno e non mi aveva mai detto niente di tutto questo. Lasció una scia di baci umidi da sotto la mascella, lungo il collo, fino alla spalla, senza mai staccare gli occhi dalla nostra immagine riflessa. «Ti amo» Non potei fare a meno di piangere. Era la prima volta dopo un anno. Era la prima volta che mi dichiarava i suoi sentimenti. Era la prima volta che lo aveva fatto da solo. Senza che io dovessi interpretare. Lo amavo anche io. «Ti amo anche io, Harry»
  
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