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Autore: Ale __ scrittrice    22/07/2014    0 recensioni
"Subito dopo un uomo corre spericolato per i corridoi della Caxir School."
Chi è l'assassino del ricchissimo preside Smith? Chi quel Lunedì pomeriggio si è infiltrato nella scuola con l'obbiettivo di ucciderlo? A quale scopo poi?
E come, la studentessa Beth Sincer, si era avvicinata al temutissimo Zayn Malik?
Come potevano, due opposti attrarsi? Come potevano una bravissima ragazza e un temutissimo criminale stare insieme?
Come Zayn Malik svelerà il suo segreto, il segreto più segreto di tutti i segreti, alla sua ragazza? Lo svelerà?
Lo scoprirete leggendo.
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Second dimension.

 

Avete mai provato quelle diverse strade, chiamate diverse dimensioni, quando sai di essere in un posto ma sapere di trovarsi nello stesso momento, anche in un altro?

Immagino di no, quindi se siete capitati qua, significa che state per sperimentare esattamente questa idea. Presto sarete in due posti contemporaneamente. Basta solo continuare a leggere.

 “Caxir School.” Il posto dei sogni diventati realtà.

Era solito descrivere la mia scuola in questo modo, una sorta di istituto capace di far entrare piccoli ragazzi nemmeno in grado di fare un elementare calcolo di matematica e farli uscire con sviluppati cervelli, pari a Leonardo da Vinci o Einstein, per capirci. Come faccia questa scuola a fare tutto ciò, non chiedetemelo. Il detto “l’apparenza inganna” qua ci azzecca in tutto e per tutto. Da fuori, sembra una scuola per poveracci. Nemmeno un chiosco, un piccolo bar o una panineria, mentre da dentro, vieni avvolto dalla magia.

 “Stia attenta signorina, stiamo pulendo i servizi non vorrà fare un bel volo il primo giorno di scuola immagino!”

 I bidelli in questa scuola sono molto fissati sulla pulizia e sull’ordine. Per loro il mondo gira attorno a queste due parole. Mi scanso subito dal verso destro del corridoio. Non è facile per una studentessa del secondo anno, ritrovarsi a cercare la mensa, quando l’anno prima erano più i giorni di assenza che quelli di presenza.

 “Mi scusi, per l’aula 112?”

 Una ragazza sui quindici anni, alta, magra e con i capelli rosso fuoco chiedeva informazioni a me, ragazza di 14 anni e di statura direi alquanto bassa. Uhm, mi piaceva questa cosa.

 “In fondo al corridoio, a destra.” Squittì gesticolando con le mani

 “Grazie infinite.” Accennò la ragazza chinando leggermente il capo e scostando leggermente i lunghi capelli, dirigendosi verso l’aula.

Chinare leggermente il capo era un segno che veniva molto usato da noi studenti, era una sorta di ringraziamento, di gratitudine.

 L’ora seguente la passai a litigare col cibo che faceva alquanto ribrezzo, non era poi una novità, visto che la mensa era gratis da anni, non potevamo aspettarci grandi cose. Dovevamo accontentarci di quello che le suore della chiesa affianco alla nostra struttura ci offrivano. E la maggior parte delle volte questa offerta era minestra calda o carne, tutti piatti non molto graditi da degli adolescenti affamati.

 La prima ora mi spettava un corso di informatica, una materia che ritenevo abbastanza interessante e in cui me la cavavo facilmente.

Entrata nell’aula venni  inondata da vari profumi, riuscivo a distinguere lo Chanel e vari profumi di Dolce & Gabbana.

Notai che in fondo all’aula c’era seduta la stessa ragazza che mi aveva chiesto informazioni poco prima, mi feci largo tra le varie sedie, banchi e zaini e riuscì a conquistarmi il posto di fianco a lei, almeno per quell’anno mi sarei trovata qualcuno con cui parlare e non avrei passato un anno noioso come il precedente.

 “Piacere, io sono Beth, Beth Sincer.” Affermai allungando una mano verso la ragazza alla mia sinistra

 “Piacere mio, mi chiamo Lucilla Bettern.” Un sorriso caldo e dolce si impossessò della sua debole espressione, sembrava un angelo, quella ragazza rispecchiava tutti i miei parametri di “bellezza femminile”.

 “E’ il tuo primo anno qui?” chiesi cercando di iniziare una conversazione

 “No, è il mio secondo anno. Invece il tuo?”

“Anche il mio!” esclamai

 “Signorina Sincer, è a un corso informatico, non un corso per parlare a suo piacimento, per quello esiste l’intervallo e la mensa. E’ pregata di fare silenzio!”

 “Mi scusi ha ragione.”

 Mi scusai subito, il professore di informatica era un uomo molto scorbutico e se non sarei intervenuta subito, sarebbe andato avanti anni e anni a spiegare il regolamento d’istituto, e sinceramente, non avevo voglia di starlo a sentire.

 “Troviamoci all’intervallo in giardino, parliamo un po’ lì.”

 Sussurrò Lucilla molto lievemente, faticavo quasi a capirla. Feci cenno di “si” con il capo e mi rimisi attenta ai lunghi discorsi del professore.

 L’ora non passò poi così lentamente, poi grazie alla mia abilità con i portatili, sono riuscita a cavarmela facilmente svolgendo ogni esercizio.

Suonata la campanella delle 15 che afferma l’inizio dell’intervallo per tutto l’istituto mi dirigetti al mio armadietto.

 “Ciao Beth!”

 La stessa voce melodica e calda di poco prima mi avvose anche in questi attimi, mi voltai sorridendo  e salutando la mia amica.

 “Allora, dov’eravamo rimasti Beth, come ti trovi alla Caxir?”

 “Non mi trovo né bene né male, per certi aspetti mi piace, per altri la demolirei all’istante!”

 Affermai ridendo un pochino.

 “Immagino che l’aspetto negativo sia quello del cibo, giusto?”

 “Hai proprio indovinato!”

 Affermai iniziando a trascinare la mia amica in una fragorosa risata.

 “Dai Beth, raccontami un po’ di te.” Affermò Lucilla

 “Su di me potrei fare un poema, ma ti riassumerò in qualche punto fondamentale. Adoro l’informatica e odio la matematica come il 99,9% degli alunni di questa scuola, sono stata praticamente rinchiusa qua dopo la morte di mia mamma, avvenuta 2 anni fa e da allora ho perso ogni rapporto con la mia famiglia. Non considero più mio padre come una vera figura paterna né mia sorella come un’amica con cui parlare, con cui litigare, con cui fare pazzie insieme, insomma tutto ciò che le ragazze pensano della propria sorella. Io e lei non ci parliamo quasi mai.

Non posso nemmeno definire di avere una famiglia in queste condizioni.

Amici ho solo te, sono stata abbandonata da tutti perché vengo considerata una “sfigata”, qualcosa che porta del negativo, un’aria non buona e non pulita. Non ho altro da aggiungere, di me scoprirai tante cose più avanti quando riuscirò ad aprirmi di più con te. Raccontami qualcosa te invece!”

 Mi asciugai una piccola lacrimuccia. Capitava sempre un momento debole quando raccontavo della mia famiglia, normale no?

  “Mi dispiace Beth, ora ci sono io qua con te, comunque! Su di me non ci sono cose molto negative, anche io non ho molti amici per colpa, diciamo, del mio carattere molto riservato e timido. Mi piace molto studiare e diciamo che mi riesce anche abbastanza bene. Ragazzi non ho mai avuto grossi problemi nel trovarli ma al momento non ho nessuno ma mi va bene così. Per il resto…”

               *Un fischio improvviso, molto rumoroso interrompe il dialogo tra le due ragazze.*

 “Cos’è stato?”

 Urlò una bidella sulla nostra destra, con l’espressione di chi si sta per buttare nel panico.

 Subito dopo, un uomo mascherato corre spericolato tra i corridoi della Caxir School. Cosa può essere successo in quel lunedì pomeriggio, che all’apparenza sembrava molto tranquillo?

 

SPAZIO SCRITTRICE

Buon pomeriggio a tutti!

Mi presento, mi chiamo Alessia e abito in un piccolo paesino nella periferia di Milano. Per qualsiasi altra informazione su di me, scrivetemi pure!

Non è la prima storia che scrivo, ne ho scritte alcune sul sito EfpFanfic e ora ho deciso di cambiare indirizzo, iscrivendomi a Wattpad.

Mi piacerebbe che lasciaste dei like e dei commenti, anche correggendomi quando sbaglio, sapete, i commenti costruttivi sono quelli migliori e quelli che servono di più! Per il resto, vi dico che aggiornerò presto e vi auguro un buon proseguimento! Baci, a presto.

 

-Alessia

   
 
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