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Autore: LucyWriites    22/07/2014    5 recensioni
Per Bridget Funkle sua sorella Grace significava il mondo. Ma dopo un grave incidente in cui la sorella perde la vita, Bridget torna a scuola in una totale apatia tra battute macabre e pillole calmanti spesso dimenticandosi che Grace sia morta e che non possa fare finta del contrario. Il primo giorno di scuola scopre che un nuovo compagno di classe è arrivato alla Norwest Christian College, il nome? Michael Clifford. Irritante e beffardo, è l'unico a trattare Bridget con leggerezza e con un'ironia che fa esasperare la ragazza. Dopo un iniziale atteggiamento di sfida, Michael trascina Bridget in un turbine colorato che sconvolgerà il grigio della ragazza. Tuttavia, Michael Clifford è un gran bel casino da decifrare e per Bridget sarà difficile non innamorarsene nonostante l'astio che prova nei suoi confronti.
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-Tu stai lì, a fare la santa, la ragazza di ghiaccio. Nessuno ti può toccare, nessuno ti può fare un cazzo. Sei solo una ragazzina spaventata e viziata che indossa i vestiti della sorella per sentirsi più sicura. Bridget, Grace è morta.- Bridget ammutolì, nessuno glielo aveva mai detto così chiaramente. Grace era morta ma lei no. Lei non era Grace.
Genere: Dark, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Michael Clifford, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Silence is better

-No, Nina; questo è troppo- disse Bridget dopo essere cresciuta di dieci centimetri indossando delle zeppe di pelle nera che affondavano nella morbida moquette di casa Benelli. Nina fece una piroetta pavoneggiandosi nel suo abitino striminzito -Dai, Bee... non vai ad una festa da quanto? Dieci anni?- le chiese mentre la raggiungeva davanti allo specchio. Bridget arricciò il naso -C'è un motivo- protestò squadrando con aria critica la sua immagine allo specchio -Oh sì che c'è- la voce di Nina si fece più profonda e suadente -Lo vuoi sapere?- le chiese avvicinando le labbra all'orecchio di Bridget -Sei una fifona- Bridget le diede uno spintone ma si aggrappò a lei dato che il suo equilibrio, al momento, era ancora più precario.
Nina, dopo un doppio cappuccino al cioccolato ed
un muffin ai mirtilli, l'aveva trascinata in un tornado di vestitini e gonne che sembravano più fasce di stoffa da appendersi alla vita. Bridget s'era divertita molto a scegliere i vestiti più provocanti e assurdi; ne aveva acquistato uno blu scuro che le lasciava completamente scoperta la schiena che le arrivava poco sopra le ginocchia dinoccolate.
Sì, s'era proprio divertita... finché Nina non se n'era uscita con -Lo puoi mettere questa sera!- Bridget aveva iniziato a boccheggiare -Cosa,cosa,cosa? Non dovevamo sbavare sopra Leo in Romeo+Juliet in imbarazzanti pigiami rosa?- aveva chiesto in preda al panico. Nina aveva alzato le spalle -Hood dà una festa e mi ha detto di
portare qualcuno- Bridget aveva strabuzzato gli occhi -Calum Hood? Quello dell...- Nina l'aveva interrotta -Quello della festa hawaiana, sì- Bridget era arrossita al ricordo delle natiche bronzee del ragazzo che sporgevano dal gonnellino.
Erano andate a casa di Nina tra battibecchi e musi e in quel momento Bridget era in preda all'agitazione. -Nina, io non so come ci si comporta alle feste- brontolò la bionda barcollando verso il letto dell'amica -Io non vengo- Nina si sedette accanto a lei -Bee- la pregò sporgendo il labbro inferiore -lo fai per me? Per favore?- Bridget alzò gli occhi al cielo -E va bene- cedette -ma tu dovrai starmi sempre vicina- disse con tono severo. Nina la abbracciò -Certo ma...- Bridget sapeva esattamente a cosa stesse pensando – se per caso...- continuò la mora cauta -Luke Hemmings mi invitasse a ballare
potrei lasciarti? Solo una canzone- le chiese tutta d'un fiato con voce stridula. Bridget sbuffò, Nina andava dietro a Hemmings dalla quinta elementare e nonostante con i ragazzi fosse solitamente spigliata e provocante, con quel ragazzo biondo e dagli occhi blu diventava impacciata e timida. -Ok- accettò con una smorfia Bridget tentando di alzarsi -però torniamo presto- disse dandosi la spinta decisiva. -Le tre?- tentò Nina con leggerezza -Nina!- la rimbeccò Bridget -Ok,ok... l'una e mezza e stop- e dopo averle dato un veloce bacio sulla guancia sparì nella doccia prima che Bridget potesse obbiettare.
 

Quando arrivarono davanti alla grande casa bianca, la musica rimbombava loro nelle orecchie e Bridget stava maledendosi per aver accettato. Al contrario di lei, Nina aveva un sorriso entusiasta stampato in viso e sembrava particolarmente euforica. Dopo essere scese dall'auto del signor Benelli, le due si avviarono verso l'ingresso, Bridget barcollava incerta sulle zeppe mentre Nina sembrava fluttuare con un'eleganza quasi regale. -Prendi un bel respiro e divertiti- sussurrò Nina all'orecchio di Bridget che aveva un'espressione terrorizzata ed aveva la flessuosità di un pezzo di legno -Facile per te- sibilò -sembri una modella- disse acida e Nina le rivolse un sorrisetto. Nina era davvero bellissima quella sera mentre Bridget si sentiva assolutamente inadeguata; sulle labbra sottili c'era una traccia di rosso ciliegia e Nina le aveva truccato gli occhi con un ombretto scuro che la faceva sentire Mercoledì Addams. Sentiva sulle gambe uno strato di pelle d'oca dovuta al vento che soffiava e si sentiva la gola secca per il nervosismo. Merda,merda, merda. La porta era aperta e nessuno le accolse e Bridget ne fu immensamente grata; gli occhi di Nina zigzagavano entusiasti al vedere tutto ciò che per Bridget era solo un ammasso di diciassettenni ubriachi marci collassati sulla scalinata. Il lampadario all'ingresso tremava pericolosamente e sul muro era stato appeso un lenzuolo su cui qualcuno aveva spruzzato con una bomboletta verde fosforescente una figura fallica -Di classe- borbottò Bridget mentre Nina la trascinava nel salotto da cui proveniva la musica.
Un folto gruppo di ragazzi e ragazze si stava contorcendo come serpenti al ritmo di una canzone particolarmente ritmata. Bridget intravide Kitty inguainata in un tubino nero che lasciava ben poco spazio all'immaginazione che muoveva il proprio fondoschiena con l'eleganza di una prostituta e lo stesso facevano le altre ragazze nella stanza, tutte rigorosamente truccate e vestite di sessanta centimetri di stoffa. -Secondo te è qui?- le domandò Nina alzandosi sulle punte, non c'era bisogno che indicasse un soggetto -Non lo so- bofonchiò Bridget tentando di aderire alla parete -forse è in... ah no, guarda, eccolo lì- indicò la parte opposta della sala dove aveva scorto il ciuffo biondo di Luke Hemmings. Nina sorrise e la prese per mano trascinandola attraverso la pista con una disinvoltura che Bridget le aveva sempre invidiato. Era la prima volta che non guardava le persone dal basso e questo le piaceva ma si sentiva instabile e terribilmente a disagio, aveva la sensazione di essere fissata nonostante fosse tutto frutto del suo subconscio. Dopo aver oltrepassato due ragazzi che si stavano esplorando con le mani i rispettivi fondoschiena, Nina iniziò ad ondeggiare i fianchi meglio di Shakira nella sua direzione facendo ciondolare la testa a ritmo di musica, era incredibile come riuscisse ad essere sensuale ma non volgare e Bridget tentò di imitarla ma riusciva soltanto a scuotere i lunghi capelli biondi e a spostare il peso da un piede all'altro. Le luci stroboscopiche si alternavano a laser verde acido creando un'atmosfera surreale, Bridget si sentiva come sotto l'effetto di un eccesso di Xanax nonostante non avesse toccato le pillole dalla sera prima e avesse rifiutato lo shottino "pre serata" che le aveva offerto l'amica. Nina le si avvicinò con un sorriso -Ti stai divertendo?- le chiese dopo aver fatto la piroetta che aveva provato a casa, lei annuì e sorrise a sua volta. Divertirsi era una parola grossa, se la stava passando, per dirla come sua madre. -Non lo vedo più- disse Nina imbronciata ma uno sguardo di Bridget la fece voltare e trovare il perfetto naso alla francese di Luke Hemmings a pochi centimetri dal proprio. Bridget lo vide prenderla per i fianchi ed i due iniziarono a muoversi sinuosi su una musica più... sexy? Sì, forse era quella la parola giusta. Era molto felice per Nina che le aveva lanciato uno sguardo colmo di gioia ma ora si trovava da sola e si sentiva terribilmente stupida lì, in mezzo a un video scadente di 50 cent. Dopo aver tirato gomitate a destra e a manca per raggiungere uno spazio che le consentisse di allargare le braccia, si diresse verso il tavolo delle bibite sperando di trovare una gazosa.

-Ovviamente- sbuffò mentre si rese conto che la cosa che contenesse meno alcol di quel tavolo era una vodka alla fragola di qualità scadente in mezzo a due bottiglie di birra. Decise di afferrare un bicchiere colmo d'acqua sull'orlo della tavola, la buttò giù tutta d'un fiato ma se ne pentì subito: era vodka liscia. -Posso offrirti qualcosa?- disse una voce allegra dietro di lei, si sentì stringere il fianco destro e dopo essersi girata vide la sorpresa negli occhi scuri e allungati del ragazzo davanti a lei, era Calum Hood. -Ehi, scusa- borbottò il ragazzo togliendo la mano dal fianco di Bridget che inclinò la testa -Fai così perché mia sorella è morta,vero?- le parole le uscirono di bocca prima che lei potesse mordersi la lingua. Calum spalancò gli occhi -No! C'è...aspetta...cosa?- le chiese confuso, la ragazza gli sorrise -Bridget- si presentò tendendogli la mano pallida, la vodka l'aveva resa particolarmente euforica. -Calum- disse il ragazzo cauto e le strinse la mano con un sorriso incerto E' carino pensò Bridget mentre lo fissava con le labbra semiaperte. -Quindi... dopo avermi fatto bere mi avresti portata in camera tua?- gli chiese innocentemente, lui fece una smorfia e strabuzzò gli occhi -Cosa? Sei fuori?- le domandò stupito e lei rise -Così dicono- disse con semplicità, non sapeva da dove le venisse fuori tutta quella sfacciataggine e forse era meglio così. Calum la guardò stranito e poi scoppiò a ridere -Usciamo?- chiese cortesemente prendendole la mano, Bridget si guardò attorno in cerca di Nina ma la vide sbaciucchiarsi con Luke contro il muro quindi ghignò e lo seguì. Dopo aver oltrepassato la cucina in cui un ragazzo stava vomitando l'anima nel lavandino, Calum la portò nel giardino sul retro dove c'era solamente una coppia intenta ad amoreggiare. Si sedettero su una sdraio e Bridget lo osservò tirare fuori una canna dalla tasca e mettersela tra le labbra carnose, la accese e il tipico odore di Maria entrò nelle narici di Bridget. -Vuoi?- le chiese offrendole la canna, gli occhi erano completamente neri e aveva stampato in volto un sorriso da ebete. Bridget scosse la testa e Calum alzò le spalle mentre si distendeva sulla sdraio, lei restò seduta incerta sul da farsi e sperando che lui dicesse qualcosa poiché il silenzio s'era fatto imbarazzante. -Cal!- un ragazzo chiamò Calum con una nota di panico nella voce, lui sbuffò -Che c'è?- sbraitò seccato alzandosi a sedere e posando la mano sulla coscia di Bridget che si scostò bruscamente. -Ehm... hanno iniziato a salire per le scale- disse il ragazzo incerto, Calum gemette -Cazzo- e corse dentro barcollando per il fumo e l'alcol. Bridget lo guardò divertita, era stato gentile con lei ed era simpatico. Respirò e fece per alzarsi ma si fermò quando vide che a fianco a lei s'era seduto in jeans e maglietta dei Nirvana Michael Clifford. Gli occhi verdi acqua del ragazzo la guardavano divertiti mentre sorseggiava una bottiglia di birra.
Bridget guardò dritta davanti a sé, non sapeva cosa dire così decise di rimanere in silenzio; non era un silenzio imbarazzato come quello che c'era stato fra lei e Calum, stettero a guardare la coppietta che si stava mangiando la faccia sotto la luna piena per un po'.
Dopo la sfuriata di lunedì, Michael l'aveva totalmente ignorata e lei non lo poteva biasimare nonostante avesse voluto.; lo vedeva ridere con i suoi amici a mensa e in classe ma quando i loro sguardi si incrociavano gli occhi di lui diventavano freddi.

-Eravamo in vacanza a Perth- iniziò Bridget rompendo il silenzio -lei voleva fare un bagno poiché era la nostra “ultima estate da sorelle libere”- disse piegando gli indici e i medi delle mani sottili -c'era vento e le onde erano alte ma... a Grace non si riusciva a dire di no- la voce piatta senza l'ombra di un'emozione. -Vi siete buttate?- chiese Michael incerto, Bridget annuì -La corrente l'ha portata via e io sono svenuta... mi hanno ritrovato la sera, ero in coma ma me la sono cavata con un trauma cranico e qualche graffio, Grace invece...- la sua voce si spezzò -No- concluse Michael appoggiando la bottiglia sull'erba secca. Bridget annuì -Scusa...- borbottò -Avrei dovuto dirtelo, immagino- il ragazzo annuì -Sì, avresti dovuto- ma sorrideva e ciò le diede conforto. -Non c'era nessuno che stesse salendo di sopra, vero?- gli chiese Bridget incerta, Michael sorrise -Naaaah-. Il silenzio calò ma a loro andava bene, a volte il silenzio è meglio.

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Ce l'ho fatta, in ritardo ma ce l'ho fatta.
Grazie delle recensioni e scusate se vi ho fatto perdere diottrie però io avevo messo la lente d'ingrandimento dello schermo al 200% quindi vedevo moolto più grande di voi, fatemi sapere se è ancora troppo piccolo.
Michael e Bridget si sono riconciliati... aaaaww e Calum è stato friendzonato, povero kiwi♥
Fatemi sapere se vi è piaciuta
xxxLucy
  
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