Innanzitutto voglio scusarmi per il grandissimo ritardo (il dover andare a scuola manda la mia fantasia sotto le scarpe), spero quindi di riuscire ad aggiornare più frequentemente ora che ho tempo libero. Detto questo buona lettura!!
 
 
Era il giorno libero di Sherryel, Anthony era a casa di un compagno di scuola per studiare e non sarebbe tornato prima di sera. La giovane aveva pulito tutta casa, aveva giocato con i due gatti, aveva letto un paio di libri; erano solo le 17 quando realizzò che si stava annoiando. Decise in poco tempo, sarebbe andata da William in ufficio. Indossò l’uniforme, dimenticandosi il gilet, e corse velocemente fuori; percorse a piedi la strada che divideva casa sua dall’ufficio senza fare soste, tanta era la voglia di vedere il compagno.
Arrivata in dipartimento si affrettò a raggiungere la propria postazione di lavoro salutando i conoscenti con un sorriso od un cenno del capo; appena varcata la porta vide volare fuori dall’ufficio di William una macchia rossa che atterrò accanto a lei abbozzando il legno.
-Ciao Grell- fece la ragazza aiutandolo a tirarsi su. Il rosso si scosse di dosso la polvere e si rimise in sesto.
-Oh ciao tesoro, grazie…che ci fai qui?- domandò “lui” leggermente sorpreso mentre cercava la sua bambina, con scarsi risultati poiché William molto probabilmente l’aveva requisita.
-A casa mi annoiavo così sono venuta a trovare Will- Sherryel si guardò intorno per cercare qualche traccia del moro.
-Sei arrivata appena in tempo, credo stia per uscire a mietere- ribattè il rosso sedendosi alla propria scrivania ed iniziando a limarsi le unghie smaltate.
-va bene, grazie- La ragazza bussò alla porta che recava la targhetta W. Spears
-chi è? Non ricevo nessuno- la voce che provenne dall’interno sembrava scocciata.
-che peccato, ed io che speravo in un accoglienza calorosa- fece Sherryel volutamente ad alta voce cosi che William la sentisse, poi si nascose dietro la porta aspettando. Come aveva previsto pochi secondi dopo lo shinigami uscì di corsa guardandosi intorno per trovarla, non vedendola poi si apprestava tristemente a tornare nel suo ufficio quando la dea gli saltò addosso abbracciandolo e ridendo a crepapelle. Lui colto di sorpresa cadde all’indietro e si ritrovarono entrambi a ridere sul pavimento.
-Amore mio! Che ci fai qui???- chiese lui stringendola in un abbraccio.
-sai com’è, noia- fece l’altra sfoderando uno dei suoi migliori sorrisi e aiutando Will a rimettersi in piedi. Grell intanto guardava la scena e borbottava sul fatto che avrebbe usato quel metodo, visti i risultati.
-Anthony non era a casa?- chiese William mentre rientravano in ufficio chiudendosi la porta alle spalle
-no tesoro, è a studiare da un suo compagno, non ricordi?- Sherryel si sedette sopra la scrivania di Will coprendo volutamente le pratiche per evitargli di rimettersi a lavorare.
-Monella, guarda che se non mi fai finire torno più tardi a casa- nonostante il rimprovero sulle labbra dello shinigami affiorò un sorrisetto di scherno, segno che non avrebbe ceduto così facilmente ai dispetti di lei. Con uno sbuffo Sherryel scese dalla scrivania ed iniziò a gironzolare per l’ufficio fischiettando allegra.
-Will caro, perche quest’armadio è sempre chiuso?- In un angolo dell’ufficio c’era un vecchio armadio in legno, completamente diverso dal resto del mobilio.
-quello…quello è di quando ero giovane, contiene vecchi documenti e cose del genere- fece William cercando di evitare l’argomento, cosa che dava molto fastidio a Sherryel.
-posso vedere? Sai che mi piacciono le cose vecchie- Sherryel aveva punzecchiato apposta lo shinigami che aveva trecento anni più di lei
-ehm…no, preferirei di no- William non era irritato, sembrava come se non sapesse cosa rispondere e volesse cambiare discorso il prima possibile.
-per cena mi fai le verdure al forno? Quelle che sei tanto brava a cucinare?-
-eh no caro, ora mi dici che ti prende altrimenti la cena te la scordi proprio- Sherryel stava cominciando ad irritarsi.
-niente, non ho assolutamente niente, sto lavorando, va a casa, per favore…- quel per favore finale bastò a far capire alla dea che c’era qualcosa che non andava e lei era decisa a scoprire cosa.