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Autore: Merope_Blackbow    22/07/2014    0 recensioni
Una ragazza semplice ma determinata, pronta a offrirsi volontaria per vendicare la morte del fratello. Pronta a uccidere, a sconfiggere, coloro che le hanno portato via il suo eroe.
All'età di soli 13 anni, Chiara conosce tutta la storia della Ghiandaia Imitatrice, colei che ha abolito gli Hunger Games. Sono passati 70 anni dalla vittoria dei ribelli, la capitale è riuscita a riconquistare il comando e ha fatto rinascere gli Hunger Games dalle loro ceneri, come una fenice. Suo fratello è morto alla 15° edizione. Ora Chiara, tributo del Distretto 10 nella 20° edizione dei giochi, vuole vendicare la sua morte e mettere un fermo all'ingiusta carneficina, ripercorrendo le orme di Katniss Everdeen, la Ghiandaia Imitatrice.
Dal testo:
"Mi alzai in silenzio e portai le tre dita centrali della mano sinistra alle labbra, per poi allungarle verso il pubblico. Ecco, l'avevo fatto. Il gesto del distretto 12, quel gesto che, all'inizio, significava ammirazione, rispetto e dire addio ad una persona cara; mentre, durante la rivolta, significava Ribellione."
"[…]…rabbrividii. Non perché mi facesse venire la nausea al solo pensiero di quelle morti, anzi, me ne rallegravo. Erano 6 tributi in meno. Sei possibilità in più di sopravvivere."
Genere: Azione, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Caesar Flickerman, Nuovi Tributi, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
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POV Andrew:

 

Fecero atterrare l'Hovercraft all'aeroporto di Capitol City, come ogni anno.

Non vedevo l'ora di tornarmene alle mie solite mansioni, ma prima dovevo accompagnare i vincitori nelle loro stanze.

Neanche fossi un Senza-Voce” pensai scocciato. Le porte si aprirono e ne uscirono due ragazzini. Erano titubanti, come se avessero paura di essere attaccati da un momento all'altro. Eppure avevano vinto. Perché avevano paura?

Li studiai da capo a piedi: i capelli neri della ragazza erano un vero disastro; aveva i vestiti strappati e qualche cicatrice sulle braccia e sul volto. Gli occhi verdi, però, erano accesi da una scintilla che non seppi riconoscere.

Il ragazzo aveva i capelli biondi scompigliati, come la ragazza, ma i suoi occhi non risplendevano della stessa luce.

-Benvenuti- li salutai non appena me li ritrovai di fronte.

Mi rivolsero un cenno col capo.

Stupidi ragazzini”, pensai, “Io spreco il mio preziosissimo tempo per loro e quelli nemmeno si degnano di rivolgermi la parola. Tsk.”

-Il mio nome è Andrew. Sarò il vostro cicerone, per oggi-, continuai, -Voi siete…-

-Messi male?- chiese la ragazza. Sorrisi divertito.

-In realtà stavo per dire che siete i vincitori, ma anche la tua espressione è corretta- risposi.

Lei mi lanciò un'occhiataccia e il mio sorriso si allargò.

-Seguitemi- ordinai voltandomi.

Non mi girai nemmeno una volta, ma sapevo che mi stavano seguendo: sentivo i loro passi dietro di me.

 

POV Chiara:

 

Avevamo vinto una battaglia, ma la guerra era ancora aperta. Scesi dall'Hovercraft mano nella mano con Matthew. Non riuscivamo a lasciarci.

Anche se il nostro amore era finto; anche se, probabilmente, fra pochi giorni sarebbe iniziata una rivoluzione.

Non riuscivamo a lasciarci. Avevamo paura che, se ci fossimo divisi, il mondo sarebbe crollato.

Un uomo ci stava aspettando appena fuori dalla struttura che chiamavano aeroporto. Una volta c'erano tante strutture simili a questa. Ora non più.

-Benvenuti- disse con una voce bassa; completamente diversa da quella dei Capitolini con cui avevo parlato fino a quel momento.

-Il mio nome è Andrew. Sarò il vostro cicerone, per oggi. E voi siete…-

-Messi male?- lo interruppi guardandolo negli occhi in segno di sfida.

-In realtà stavo per dire che siete i vincitori, ma anche la tua espressione è corretta- rispose con un sorriso divertito.

Che ha da ridere?” pensai infuriata. Gli lanciai un'occhiataccia, ma il risultato non fu altro se non il suo sorriso che si allargava.

Idiota” pensai sbuffando.

-Seguitemi- ci ordinò voltandosi.

Matthew mi strinse la mano. Lo guardai.

-Stai attenta- disse usando il labiale. Annuii.

-Tranquillo- risposi allo stesso modo.

Seguimmo Andrew fino ad una macchina dall'altra parte dell'edificio.

Matthew, vedendo la macchina, fischiò sommessamente.

-Però!-, esclamò, -Bella macchina!-

Scossi la testa, divertita: eravamo appena usciti vivi dall'arena, e lui si metteva ad ammirare le belle macchine?

Maschi” pensai rassegnata.

Andrew gli sorrise.

-Grazie-, disse, -È d'epoca-

Non sapevo se fosse un bene o no, quindi sorrisi e annuii. La miglior tattica di tutte.

-Salite- c'incitò Andrew. Matt non se lo fece ripetere due volte e salì nell'auto. Lo seguii titubante: non mi fidavo di Loro. Per niente. Eravamo solo noi tre nella macchina, per fortuna.

I sedili erano comodissimi…o almeno lo erano rispetto agli alberi su cui avevo dormito negli ultimi giorni. Sospirai e cominciai a canticchiare la Canzone della Valle. Andrew mi guardò stupito e io mi ricordai che era una delle Canzoni Proibite. Continuai a cantarla con finta con noncuranza. Lui sorrise divertito e si mise a cantarla con me. Mi bloccai e lo fissai. Andrew finì la strofa e mi sorrise.

-Il fuoco divampa e se noi bruciamo…- sussurrò tornando a guardare la strada. Matthew si raddrizzò sul sedile accanto a me e sorrise raggiante.

-…voi bruciate con noi!- esclamò e mi baciò sulla guancia. Lo guardai confusa e lui rise.

-È uno dei ribelli, Chiara!-, mi spiegò sorridendo e poi si rivolse ad Andrew, -Tu, brutto idiota, quando pensavi di dirmelo che ti avrebbero mandato alla capitale?-

Andrew rise e l'auto cominciò a rallentare.

-Beh, te l'avrei detto Merluzzo, ma sai com'è…stavi lottando per sopravvivere- rispose divertito. Io li guardai sconcertata e i due scoppiarono a ridere.

-Il Distretto 13 fa infiltrare i ribelli ovunque-, mi spiegò Matthew e indicò Andrew, -Lui l'hanno infiltrato tra le schiere dei…Pacificatori, giusto Andy?-

Andrew annuì e Matt continuò:-Bene, lui nei Pacificatori; io…-, indica se stesso, -…nel Distretto 4 e George…-

-Nel Distretto 10…- sussurrai interrompendolo. Matthew annuì e rimanemmo in silenzio per il resto del viaggio.

-Potete scendere. I vostri truccatori vi stanno aspettando nelle vostre stanze. Un Senza-Voce vi accompagnerà dentro l'edificio- disse tornando serio. Stavo per scendere dall'auto quando Andrew mi prese per il polso. Lo guardai e lui mi sussurrò:-Sei la nostra Ghiandaia Imitatrice. Ti abbiamo scelto, per questo sei ancora viva-

Mi lasciò andare e io scesi dall'auto dirigendomi verso la Senza-Voce, leggermente turbata.

 

 

 

POV Abigale:

 

Guardavo i Giochi dallo schermo del Centro di Controllo.

-Signora Sutcliff, cosa facciamo?- mi chiese Ilenya con voce fastidiosa. Mi misi le le dita sulle tempie e chiusi gli occhi.

-Annuncio- ordinai. Subito mi misero di fronte un microfono e io lo presi in mano.

-Pronta- annunciai. Armeggiarono coi monitor e collegarono gli altoparlanti nell'arena.

-Attenzione, Tributi, attenzione!- esclamai.

-Siamo lieti di informarvi che gli Hunger Games sono finiti, dunque…permettetemi di presentarvi i vincitori della 20° edizione degli Hunger Games!-

Feci segno di scollegare il microfono e mi allontanai dalla mia postazione. Uscii dal Centro di Controllo.

-Sutcliff!-, ringhiò il Presidente Longhorn, -Come hai potuto farli vivere entrambi?-

Mi voltai verso di lui con un sorriso falso stampato in volto e pensai: “Mah, chissà perché, vecchio?”

-Ci pensi, saranno un intrattenimento delizioso per il pubblico- risposi invece.

Mi squadrò da capo a piedi e sorrise mostrando quella che io credevo fosse una dentiera da vecchietto. Annuì, si voltò e mi lasciò da sola. Sospirai e mi diressi verso la stanza della Vincitrice del decimo distretto. Bussai e mi aprì uno dei truccatori.

-Si?-, chiese con voce mielosa, -Mi spiace signora Sutcliff, ma non credo che lei possa stare qui-

Sorrisi e chinai leggermente il capo. -Volevo solo scambiare due parole con la Vincitrice- risposi guardandola negli occhi. Lei annuì e fece uscire gli altri due truccatori. Due uomini un po' effeminati, ma dall'aria gentile. Entrai nella stanza e Chiara si voltò e mi guardò con un'espressione stupita.

-Al Tour della Vittoria. Preparati- dissi, dopodiché mi voltai e mi diressi verso la porta.

-Che…che significa?- balbettò sconcertata. Risi e uscii dalla stanza, ma prima le rivolsi un cenno con la mano, lasciando scoperto il polso su cui tempo fa mi tatuarono la Ghiandaia Imitatrice.

-If we burn you burn with us…- sussurrai e m'incamminai verso il Centro di Controllo.

 

 

Angolo Autrice:

*s'inchina davanti a tutti i lettori* Gommennasaiiii!!! Perdonatemi l'enorme ritardo ma mi avevano tolto internet! Comincerò immediatamente a scrivere il prossimo capitolo. E spero che questo sia di vostro gradimento…

Ricordate: You can torture us, bombard us, set on fire our district, but you see that? Fire is catching and if we burn you burn with us!

*ribelle mode: on*

  
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