Buongiorno a tutti... Vi sono mancato? Questo è l'ultimo capitolo ma ci saranno altre storie che vedranno coinvolte Jacques Buon Divertimento

Rabbia e Serenità

Jacques stava correndo più velocemente possibile di quanto le sue stanche gambe gli permettessero, anche se sapeva che era assolutamente inutile, doveva vedere con i suoi occhi.
Laxus gli stava alle calcagna, forse più preoccupato che il compagno potesse perdere il controllo che per guardare con i suoi occhi quello che era successo.
I due stavano scendendo delle strette scalinate che portavano a metri e metri sottoterra.
Le celle laterali non lasciavano dubbi su dove si trovassero.
Ancora uno stretto corridoio e finalmente arrivarono al loro obbiettivo, ma lo scenario che gli si presentò non era dei migliori.
Ai loro occhi infatti quattro guardie erano riverse nel loro stesso sangue, provocato da ferite create con la magia.
Arrabbiato Jacques non si curò dei cadaveri, ma li oltrepassò, non degnandoli neanche di uno sguardo per avvicinarsi alla porta in legno massiccio, incisa con simboli magici per impedire la fuga all'occupante. Aperta e Vuota.
Jacques urlò con tutta la rabbia che aveva in corpo, una rabbia talmente profonda da far drizzare i capelli in testa anche a Laxus che era rimasto fuori ma che aveva capito.
Johann Strauss era riuscito a fuggire.
Conscio del pericolo Laxus colpì alle spalle Jacques con una delle sue scariche elettriche più potenti in modo da farlo svenire.
Quando Jacques si accasciò al suolo, il biondo Dragon Slayers se lo caricò in spalla e cominciò a risalire le scalinate della prigione sotterranea, avrebbe dovuto portare Jacques in qualche posto isolato prima che compisse una strage.

*****

Quando Jacques si riprese dalla scossa di Laxus, ma era come se non fosse passato nemmeno un secondo perché appena riprese i sensi ricominciò a urlare in preda alla rabbia.
L'urlo continuò fino a quando i polmoni non si furono svuotati completamente dall'aria e Jacques non fu costretto a piegarsi sulle ginocchia per prendere faito.
Ancora con il fiatone cominciò a guardarsi intorno, si trovava in una piccola radura circondata da alberi, che diffondevano una penombra opprimente, considerando anche l'altezza del sole che stava regalando gli ultimi raggi alla giornata.
Appoggiato ad un albero Laxus aspettava che Jacques si calmasse.
Appena lo vide, Jacques cercò di andargli incontro, non fosse altro per ripagarlo del colpo subito, ma la sua corsa fu bruscamente interrotta da una barriera di rune.
Jacques si massaggiò la testa, e cominciò a colpire il muro con tutte le sue forze, nella speranza di liberarsi.
-Inutile, non puoi aprirlo con la forza e neanche con la magia, Freed ci ha messo ore per scrivere queste rune e le ha inventate apposta per te contento?-
-Fammi subito uscire idiota fulminato- continuando a battere sulle rune.
Laxus si grattò la testa con fare annoiato -Non puoi uscire finchè non ti pieghi al volere delle rune, calmati e potrai uscirne tranquillamente.
-Col cavolo- Jacques non perse tempo e si trasformò nell'Angelo ma la gabbia sebbene esposta a una forte tensione magica non sembrò affatto risentirne.
-Redenzione Celeste- Jacques scagliò il suo colpo più potente contro le rune che però parvero assorbire il colpo e rimanere immutate.
-Ti ho detto che è tutto inutile, se non ti calmi non uscirai mai da qui- provò a spiegargli Laxus.
-Fammi uscire ti ho detto, non posso calmarmi, voglio fare una strage, avevo deciso di non uccidere Johann senza un regolare processo, ma quegli idioti del consiglio hanno deciso di fare di testa loro, volevo evitare una guerra, ma se a loro va bene, va bene anche a me, li sterminerò tutti. poi troverò Johann ma stavolta non mi piegherò a niente e nessuno e lo disintegrerò- la rabbia di Jacques stava montando, sebbene fosse tornato al suo aspetto normale.
-Capisco i tuoi sentimenti, ma adesso è la rabbia a governarti, e non uscirai di lì finché non avrai ti sarai calmato.
Detto questo si accomodò meglio vicino all'albero, voltò la testa e si addormentò, lasciando Jacques a camminare in circolo nella gabbia che tentava di mettere freno alla sua rabbia, inutilmente.
Jacuqes camminò per tutta la notte mentre il Dio del tuono dormiva e quando cominciarono a spuntare le prime luci, ancora Jacques stava camminando, la rabbia non pareva averlo abbandonato.
-Buongiorno- Laxus si stiracchiò le braccia a testimonianza di non aver dormito in una posizione abbastanza comoda e poi fece scricchiolare il collo -Ancora furioso eh? la testardaggine è di famiglia o personale?-
-Di famiglia- Jacques rispose sedendosi, le gambe gli facevano male dopo aver camminato per tutta la notte, ma la furia certo non scemava.
Laxus decise di lasciarlo perdere e rimasero tutta la giornata fermi, poi quando di nuovo il sole stava per tramontare, la gabbia si illuminò e scomparve.
Jacques si alzò e si diresse verso Laxus, colpendolo all'improvviso con un forte pugno -Questo è solo perché mi hai colpito alle spalle e hai rischiato di ammazzarmi, maledetta lampadina-
Laxus si tenne il pugno, massaggiandosi la mandibola -Almeno ti sei calmato-
-Non credo, è più la fame e la sete, da quanto tempo è che non metto qualcosa sotto i denti?-
-Tre giorni che sei rimasto svenuto più quello in cui eri cosciente-
-Volevi proprio uccidermi-
-C'è un ruscello d'acqua potabile qui vicino, poi ho qualcosa da farti mangiare.
Jacques andò a rinfrescarsi e a ber l'acqua del ruscello, era ghiacciata, ma rimase a mollo parecchi minuti, sentiva ancora il bisogno di rinfrescarsi sia le idee che il morale.
Quando tornò alla radura vide Laxus che stava seduto a gambe incrociate vicino ad un fuoco che scoppiettava allegro e sul fuoco erano stati messi a cuocere dei pezzi di carne di qualche animale non bene identificato ma la fame ebbe subito il sopravvento su di lui e ancora bollente diede il primo morso e la sbranò in pochi minuti.
Continuò a mangiare come se niente fosse, finché non si accorse di come Laxus lo guardasse con un sopracciglio alzato.
-Hai mangiato tutto, non mi hai lasciato neanche un pezzo.
-Mi hai tenuto in gabbia per quattro giorni- cercò di giustificarsi Jacques.
-Cambiando argomento, se hai finito di mangiare ti porto in un posto-
Jacques accconsentì e spense il fuoco incamminandosi alle spalle di Laxus che faceva da guida, cominciarono a inoltrarsi nel profondo del bosco, superando gli ostacoli in silenzio, più volte Laxus dovette ricorrere all'eltrricità per farsi strada.
Erano passate ore da quando camminavano e ormai doveva essere quasi l'alba quando gli alberi del bosco cominciarono a diradarsi senza che però Laxus avesse manifestato una minima voglia di fermarsi, e invece cominciò a scalare una piccola collinetta che dominava la zona.
La salita era gradevole e l'aria fresca accarezzava la pelle dei due.
Arrivati in cima Laxus si fece da parte per consentire a Jacques di guardare.
Sotto tutta la vallata era splendida e c'erano campi coltivati e piccole fattorie che intervallavano il verde dei prati.
Ma queste cose Jacques le vide dopo, nel momento esatto in cui vide la cima della collina cominciò a camminare verso la lapide che si ergeva protetta da un grosso albero di mele dai frutti gialli.
Conscio di cosa si trovava di fronte Jacques ne annullò la distanza, la lapide era molto semplice, un blocco di pietra, con inciso il simbolo dell'angelo e con su scritte poche parole

Qui giaccioni Isaac, Marion e Viviane Offenbach
Terremo i nostri occhi pieni di goia puntati nei tuoi pieni di lacrime.

-Ti lascio da solo per un po- disse Laxus allontanandosi
Jacques non ebbe neanche la forza di acconsentire ma si sedette di fronte alla tomba in silenzio.

*****

-Da quanto tempo è lì?- era stata Evergreen a chiederlo a Laxus che da lontano ancora osservava l'amico che ancora non aveva dato segni di vita dopo essersi seduto di fronte alla tomba della sua famiglia.
Evergreen, Freed e Bixlow erano arrivati da poco insieme al signor Kletus.
Il signor Kletus decise di interrompere il momento di contemplazione del ragazzo e gli si avvicinò ma Jacques non diede segno di averlo sentito.
-Salve ragazzo!-
Finalmente Jacques si voltò a guardarlo :-Chi?
-E lo chiedi? Sono stato io naturalmente, ho preso i loro corpi e li ho sepolti qui dove possono essere accarezzati dal vento e dalla luce del sole. Scusa se non te l'ho detto prima ma pensavo che la tua missione fosse più importante.
-Grazie- Jacques ancora non distoglieva lo sguardo mentre il vecchio si girava e tornava indietro.
-VOI UOMINI NON CAPITE NULLAAAAAAA!!!- le urla di Evergreen distolsero Jacques dalla contemplazione e sentì i passi della fata avvicinarsi, non gli importava, era pronto anche a subire una sfuriata, ma quello che accadde lo sorprese ancora di più.
Evergreen non lo colpì, anzi gli mise le braccia attorno al collo e lo abbracciò da dietro, rimanendo per un po così a cercare di fargli la sua vicinanza.
-Ever- sussurò Jacques -Li ho delusi?-
-Come potresti deluderli? Guarda la frase incisa sulla lapide, sei diventato un uomo forte e determinato, hai battuto Johann e adesso lui è in fuga e il mondo sa cosa è... Sarebbero orgogliosi di te-
Le parole di Ever riuscirono ad alleviare leggermente il tormento interiore di Jacques che con quelle parole scoppiò in un pianto liberatorio.
Evergreen rimase lì ad abbracciarlo finchè non si fu calmato.
Jacques si alzò e si diresse verso gli altri compagni che ancora lo aspettavano
-Adesso che qui hai finito cosa farai?-
-Torniamo a Fairy Tail.

Campagna di Promozione Sociale - Messaggio No Profit:

Dona l’8% del tuo tempo alla causa pro recensioni. Farai felice milioni di scrittori.

Puoi copia-e-incollare questo messaggio anche nelle tue storie, supportiamo la causa delle recensioni.