22/07/2014
0 recensioniDrowning in Lies
Prologo
“No Harry, io non ho intenzione di tenere questa.. Questa cosa!”Prologo
“Che ti piaccia o no, è nostro figlio. Non ti lascerò abortire, anche a costo di crescerlo da solo.”
Ed Harry, quelle parole, le pensava sul serio. Non gli importava di quanto fosse giovane, né che i suoi genitori non fossero d’accordo. Non le avrebbe permesso di uccidere una piccola creatura innocente. Quell’essere non aveva certamente chiesto di nascere, ma ora era qui. Ed era suo compito proteggerlo, proprio come gli avevano sempre insegnato: l’omicidio è un peccato. E, secondo lui, l’aborto non era altro che ciò: un omicidio legalizzato. Avrebbe lottato contro tutto e tutti per difendere suo figlio.
Harry si ritrova così, a soli venti anni, a doversi prendere cura di una bambina. E’ costretto ad abbandonare l’Università perché i genitori si rifiutano di aiutarlo economicamente o, meglio ancora, rifiutano di considerarlo come figlio. Di conseguenza, Harry è costretto a trovare lavoro come cameriere per guadagnare dei soldi. Si trasferisce da Niall, il suo migliore amico, che lo ospita fin quando Harry non avrà abbastanza soldi da potersi permettere un appartamento minuscolo, grande abbastanza da ospitare lui e sua figlia. Harry rinchiude tutti i suoi sogni in un cassetto per amore di Chelsey, dedicandosi completamente a lei e al lavoro.
Non è abituato a essere lontano dalla sua famiglia: aveva sempre vissuto con loro e aveva un rapporto unico con la madre, Anne. Ha provato a riallacciare i rapporti con lei soprattutto dopo la nascita della bambina, Voleva farle conoscere la sua nipote e, anche se non lo avrebbe mai ammesso, voleva usarla per riappacificarsi con la madre. Ma, dopo svariate porte sbattute in faccia e chiamate ignorate, si era arreso. Ormai era rassegnato: Chelsey sarebbe cresciuta senza madre e senza nonni. La sua unica famiglia sono lui e Niall, che ormai è come uno zio per la bambina.
Harry è rimasto segnato dal rifiuto da parte della sua famiglia, quindi ha deciso di nascondere a tutti che Chelsey è sua figlia: oltre a Niall e alle loro famiglie, nessuno avrebbe dovuto sapere che quella bambina è sua figlia. Ha paura di essere rifiutato nuovamente, proprio com’è successo con la sua famiglia.
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Louis si ritrovò a pensare alla sua vita disteso sul letto dell'appartamento che, ormai da anni, condivideva con il suo migliore amico Zayn, dopo una lunga giornata all’University College. Ripensò a quanto stupido fosse stato a cambiare città per studiare, —cosa che, tra l'altro, non gli piaceva poi così tanto, ad abbandonare il piccolo esercito di sorelle, a ritrovarsi indipendente appena uscito dall'adolescenza. Ripensò a quando ogni mattino si ritrovava a svegliare Lottie per la scuola; ai fine settimana dove le gemelle raggiungevano silenziosamente la stanza e saltavano sul suo letto fino a quando il loro fratellone non si svegliava; a quando Georgia gli portava una colazione solo per ricordargli che un po' erano legati; a quando Johannah lo accompagnava agli incontri di calcio con la squadra del paese, i Doncaster Rovers, o a quando si ritrovava a fare i conti con suo padre. O almeno, uno dei tanti. Insomma, Louis non aveva avuto una vita facile, e lo sapevano tutti ormai. E sì, per un attimo si ritenne stupido, si pentì di ciò che aveva fatto, ma tutto cambiò quando Zayn si presentò nella loro camera con un grande sorriso stampato in volto, un pacchetto di patatine in una mano, due birre in un'altra e la faccia di chi aveva l'intenzione di passare una serata in compagnia del suo migliore amico. Il maggiore si ritrovò il primo giorno di corsi a gironzolare per l'Università durante la breve pausa. Aveva trovato il corso che tanto desiderava, nonostante fosse abbastanza faticoso.
Ciò che gli mancava era un appartamento, e di certo non poteva permettersi di trovare un lavoro su due piedi che gli permettesse di guadagnare abbastanza in un solo giorno. Non sapeva dove dormire, e non sapeva nemmeno come avrebbe fatto. Poi, un colpo di fortuna: "Sia santificata la bacheca della University Collage!" Zayn Malik, ragazzo del primo anno proprio come Louis, cercava un coinquilino per l'appartamento che aveva trovato a pochi metri dall'Università. Inutile dire che Louis non ci pensò due volte, staccò quel numero e chiamò il ragazzo, con il quale parlò per un bel po' di tempo. Si organizzarono e il costo non era poi così alto, ma il ragazzo si ritrovò comunque costretto a chiedere un piccolo appoggio da parte della sua famiglia, almeno per pagare i primi mesi; inoltre, con i turni per le pulizie, si trovarono abbastanza bene: Zayn metteva l'appartamento sottosopra, Louis lo seguiva e nessuno metteva in ordine fino a quando qualche amico non li aiutava. In quel caso, l'amico era Stan, una sorta di fratello mai avuto —fino all'anno prima, all'arrivo del piccolo Ernest. Quel ragazzo si ritrovava ogni giorno libero a raccattare i jeans di Zayn, con il quale aveva stretto amicizia, le magliette e i cappelli targati Vans di Louis e dei boxer, cosa che un po' lo disgustava.
Nel frattempo, Louis discuteva con Zayn sui turni delle pulizie delle settimane prossime. Tutto finiva con un sonoro cinque, e degli sguardi che urlavano chiaramente che non avrebbero pulito assolutamente nulla. Nei fine settimana, invece, Louis si metteva in macchina e raggiungeva la sua Doncaster. Tre ore di viaggio, qualche sosta per una sigaretta e poi dritto a casa Tomlinson, dalle sue piccole sorelle.
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Salve a tutti!
Se siete arrivati fin qui, grazie mille! Questa FF è scritta a quattro mani, ovvero da louissvans e Wonderwall_3.
Speriamo davvero che apprezzerete questa storia. Magari lasciateci una piccola recensione se vi va, dicendoci se vale la pena continuarla oppure possiamo cestinarla direttamente!
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