Era già passato un mese
dall'ultima volta che Amber e Krystal si videro, la più piccola si era
trasferita a casa della sorella perché non riusciva più a stare in casa con le
ragazze e soprattutto a stare in camera con Amber, la opprimeva, la più grande
appena ne aveva l'occasione cercava sempre un contatto fisico con la più
piccola ma quest' ultima la evitava o la guardava male e Amber era distrutta,
non ce la faceva più, era a pezzi, anche se a Krystal piangeva il cuore vedere
la sua ragazza in quello stato, ma non riusciva a fare di meglio, si sforzava
ad essere gentile con lei nei programmi televisivi o comunque in pubblico e la
più grande sapeva benissimo che stava
fingendo ma nonostante tutto in quei pochi momenti stava bene anche se era
finzione, anche se lo capiva benissimo dallo sguardo di Krystal che stava solo
recitando ma era lo stesso.
Finalmente, avevano le prove e
Amber poteva vedere la più piccola, era nervosa, le faceva male lo stomaco,
aveva anche risposto male a Victoria ma che poi subito dopo si era scusata e le
aveva chiesto un' abbraccio, la più grande accettò e le disse di stare
tranquilla, che tutto si sarebbe sistemato, un po’ ci sperava, la speranza
secondo lei era sempre l'ultima a morire.
Finite le prove, Krystal
cercò di dileguarsi il più in fretta possibile
- Krystal, ti prego, posso
parlarti? – la più grande l'aveva rincorsa, piangendo- io non ce la faccio più
con questa situazione, ti amo da impazzire,
voglio stare con te, non voglio nessun altra, voglio te al mio fianco,
sono pronta a dirlo ai miei genitori, non me ne frega della loro reazione, tu sei più importante, si lo so la
famiglia per me è importante, ma loro non devono interferire con la mia vita e
con la mia felicità- aveva detto tutto questo con tutto il fiato che aveva nei
polmoni, non sapeva più cosa fare, non sapeva più come far capire a Krystal che
la amava più della sua stessa vita e che doveva pensare con la sua testa e non
quella degl' altri.
- Amber, io non so più se
voglio continuare la nostra storia, non so cosa mi stia succedendo, non mi
sento più bene con te, un giorno penso " ma chi è che mi tratterebbe
meglio di lei? Chi è migliore di lei?" ma poi mille pensieri mi pervadono
la testa- la più piccola era restata fredda, impassibile, non aveva fatto
trasudare nessuna emozione, era distaccata, trattava Amber quasi come un peso, ma
non era un peso, non sapeva neanche lei cosa fare, o forse si, pensava che
lasciarsi sarebbe stata la cosa migliore per lei, forse il loro amore era
finito o forse doveva far chiarezza nella sua testa, le serviva tempo per
capire o forse la più grande l'aveva salvata, ed ora era pronta per camminare
da sola, per poter prendere la sua strada, non lo sapeva neanche lei.
- Krystal, io penso che tu
debba ragionare con la tua testa e non quella degl' altri, capisco che sono i
tuoi genitori e che tu debba dar ascolto a loro, ma per una volta puoi
ascoltare il tuo cuore? Puoi ascoltare quello che ti dice? Lo sai che lui non
ti dirà mai bugie, lo sai che lui pensa differente dalla tua testa e ti prego,
pensa alla tua felicità e non a quella degl'altri, lo so che è più facile
accontentare gli altri che sé stessi, ma ti prego provaci- era tornata calma,
voleva far ragionare la più piccola, voleva farle capire che insieme avrebbero
superato tutto, che l'importante è quello che si prova e non quello che provano
gli altri, voleva dannatamente farglielo capire ma non ci riusciva.
- Amber, io ora devo andare, ci si vede – disse
la più piccola abbassando lo sguardo, conscia del fatto che per un bel pezzo
non si sarebbero più riviste
-T-ti posso abbracciare almeno?
Ne ho bisogno, voglio almeno un' ultima volta sentire il tuo profumo e stare
abbracciata a te- la più grande lo disse con un nodo in gola, era distrutta. Appena
appoggiò la testa sulla spalla di Krystal iniziò a piangere, quasi d'istinto,
continuava a ripetere "Perché? Perché ?" e con la mano le accarezzava i capelli e piano piano si
calmò
-Adesso devo andare, ciao
Amber – e le diede un' ultimo abbraccio e se ne andò