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Autore: Ink Heart    23/07/2014    3 recensioni
From Preaviously:
"WORLD WIDE WEB, WWW in sintesi, significa “la rete grande quanto il mondo”, non credo si potesse scegliere nome migliore. Una rete, una tela di un perfido ragno, che ci cattura e ci incastra al suo interno senza una via di fuga, abbiamo solo l’imbarazzo della scelta per come morire, nella maggior parte dei casi, ci soffochiamo noi stessi [...]
Nate Clare rimpiange ancora il 31 Dicembre 1999, era uno di quelle persone che si erano impegnate per mesi di evitare il “Millennium Bug”, ora invece avrebbe volentieri ucciso chiunque si sarebbe avvicinato a quella banale soluzione di un cambio del software"
Un coinvolgente racconto fantascientifico, che ha la pretesa di farvi entrare nella sua RETE
Genere: Generale, Science-fiction, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Questo racconto nasce da un piccolo patto, nato dall’innocenza di una scommessa ancora più banale: uno scambio di generi, mi devo impegnare a scrivere una storia (a capitoli)il cui genere sia fantascientifico. Le mie conoscenze in questo genere sono pari a quelle di un gatto che afferma di saper nuotare: inesistenti. Ma voglio impegnarmi lo stesso. Questa nota si limita a dire come è nato il racconto e non a esplicare la genesi dello stesso, per questo ho deciso di dedicare il primo capitolo al prologo, PREVIOUSLY, si dice così sul web, no? Detto questo vi lascio al prologo, al mio personale PREVIOUSLY”
 
-Con affetto, Ink Heart
Previously on Online
Sapete, io sono nato insieme ad una grande invenzione, la rete. Dagli anni ’90, una rete comune si è espansa nel mondo come un’enorme macchia d’olio indelebile, ci sei dentro anche se non vuoi, spesso da quando nasci, ma questa è solo una metafora, il web, la rete è un concetto relativo. In realtà non lo vediamo, chi può dire che esista, che ci sia realmente una rete.
WORLD WIDE WEB, WWW in sintesi, significa “la rete grande quanto il mondo”, non credo si potesse scegliere nome migliore. Una rete, una tela di un perfido ragno, che ci cattura e ci incastra al suo interno senza una via di fuga, abbiamo solo l’imbarazzo della scelta per come morire, nella maggior parte dei casi, ci soffochiamo noi stessi, nessuno ci spinge a farlo, ma noi presi dal panico o per la così esaltante foga, ci soffochiamo all’interno della tela del regno, della rete, del web, tutto seduti comodamente a casa nostra, muovendo solo un paio di dita e cliccando qualche tasto, non ce ne accorgiamo nemmeno che ci stiamo soffocando, ma a noi sta bene così.
Ormai credo che chiunque, senza distinzioni, ci sia all’interno, pensate a qualcosa e provate a vedere se c’è della rete al suo interno, anche un minuscolo filamento, ne basta uno soltanto. Tutto è collegato, conti bancari, carte di credito, codici a barre, tutto, il vostro telefono, il vostro pc da dove leggete adesso, il vostro animale, ormai si ha una tecnologia a microchip per localizzarlo in caso si disperda o lo abbandoniate, la vostra auto e poi quello che preferisco: il GPS.
Quindici satelliti, che girano sopra le nostre teste, senza nemmeno chiederci la cortesia di farlo, possono trovarvi, in qualunque luogo, basta un comando, una stringa di dati per la richiesta di ricerca e prima che riusciate a dire “web”, sarete localizzati e sotto i riflettori di ignoti che osservano le vostre vite, un immenso grande fratello che non vi lascia nemmeno per un minuto.
Questo resti tra di noi, ma la gente sottovaluta quanto la loro vita sia controllata, quali spostamenti sono già stati localizzati e quali pagamenti sono stati effettuati, non pensano o forse semplicemente non sanno quello a cui vanno incontro.
Sarebbe stato un bene se nel 2000, sarebbe andato tutto in malora, se quel dannato “Millennium Bug” avesse funzionato davvero, saremmo di nuovo liberi e non ci vorrebbero centinaia, migliaia di trattati sulla privacy, ma non andò così, erano passati meno di dieci anni dal primo LOGIN sulla rete, che già si erano attrezzati per evitare il danno, ma alzare un polverone, piace a tutti, il 2012 vi ricorda qualcosa.
Nate Clare rimpiange ancora il 31 Dicembre 1999, era uno di quelle persone che si erano impegnate per mesi di evitare il “Millennium Bug”, ora invece avrebbe volentieri ucciso chiunque si sarebbe avvicinato a quella banale soluzione di un cambio del software, malediceva chiunque lo avesse aiutato e non fermato, avrebbe volentieri ascoltato quell’odioso del vicino che gli ripeteva:
-Ehi Clare! Non vali nulla ne come informatico ne come persona-
E quanto aveva ragione, ma ormai era troppo tardi cosa poteva farci, adesso che era…
ONLINE
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