23/07/2014
0 recensioniTutti i volti senza nome mostravano emozioni simili, felicità, commozione, alcuni erano rigati da lacrime, la maggior parte da sudore, ma a nessuno importava perchè tutti gli occhi erano puntati nella stessa direzione, il palco.
Marianna dal punto in cui si trovava riusciva a malapena a vederlo, tra tutte quelle braccia in movimento era costretta a stare sulle punte dei piedi e ad allungare il collo il più possibile. Era a pochi metri dal palco, che nonostante tutto non era il vero protagonista, le figure che vi correvano sopra lo erano, dalla sua posizione la ragazza riusciva a distinguerli facilmente, per il taglio di capelli o dallo stile dei vestiti.
I suoi occhi erano puntati sul ragazzo più vicino a lei quello vestito completamente di nero e col microfono blu. Un filo di barba copriva il suo volto affilato, quasi elfico. Sentiva la sua voce rimbombare nella propria cassa toracica il volume era al massimo e la calca cantava insieme a lui, quasi coprendo la sua voce.
Lo sguardo di Louis Tomlison vagava sulla folla urlante sorridendo e indicando qualcuno di tanto in tanto. Fu in quel momento che Marianna sentì il mondo fermarsi i loro occhi si incontrarono quelli azzurro ghiaccio del ragazzo si incatenarono per un momento ai suoi nocciola.
La ragazza non sentiva più nulla, la musica era sparita, la maglia appiccicata al suo corpo dal sudore non le dava più fastidio e le continue gomitate delle ragazze accanto a lei cominciarono a sembrare carezze. Le uniche cose che le sembravano reali erano il battito del suo cuore, che sembrava impazzito, deciso ad uscirle dal petto da quanto era forte, e gli occhi di quel ragazzo.
Il suo idolo.
Louis Tomlison.
Il secondo dopo, quando quegli occhi si spostarono da lei tutto tornò normale, l'afa, la calca e la vibrazione delle casse nel suo petto, che ora creava una melodia propria col battito insistente del suo cuore.
Marianna sapeva che quell'attimo era solo frutto della sua immaginazione, lui non poteva averla vista, nel buio e con le luci puntate addosso.
Ma lei non poteva far altro che sperare di sbagliarsi, desiderando solo che per un momento il ragazzo che aveva sempre guardato da dietro uno schermo potesse per la prima volta ricambiare il suo sguardo, venendo a conoscenza della sua esistenza, invisibile, mescolata tra quella di tutte le altre fan.
Sapeva che era solo un sogno irraggiungibile, che per lui tutte le fan erano simili, e che erano troppe per ricordarne qualcuna in particolare. Ma lei continuava a sperare, come aveva sperato di avere quel biglietto quasi un anno prima, e se alla fine quel sogno si era realizzato, perchè non poteva realizzarsi anche questo?
Ciao gente! Con questa breve ff ho voluto descrivere cosa ho provato al concerto, perché vi giuro c'è stato un momento in cui ho pensato mi vedesse davvero ed è stato un momento magico, difficile da descrivere a parole, e anche se so che non è possibile... LA SPERANZA È L'ULTIMA A MORIRE!
Aspetto i vostri commenti :).
Detto questo, alla prossima ciao :*
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Detto questo, alla prossima ciao :*