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Autore: Debora93    23/07/2014    1 recensioni
E se Hermione e Draco ormai adulti all'ultimo anno di scuola si trovassero ad avere un problema comune, una particolare ossessione per l'altro??
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Draco

L'avevo guardata miliardi di volte, aveva quella sottospecie di luce attorno, che la Cooman avrebbe chiamato aura, era calda,
alimentata dalla persone che la circondavano e lei sorrideva cordiale a chi appena conosceva, col cuore a quelli a cui voleva bene,
con l'anima a chi amava, sorrideva, sempre ed era sincera, sempre.
Non  avevo paura, ero più impaziente che timoroso, non vedevo l'ora di liberarmi da quel peso,
mi tormentava con il suo volto dolce e cordiale, caldo e rassicurante, spesso i nostri occhi si incrociavano e non c'era nessuno sguardo
di disprezzo per me, per quello che era successo quando era stata catturata e torturata, come se fosse al di sopra, come se non
sentisse più nessun odio nei miei confronti, adirittura qualche volta mi rivolgeva la parola, ma la maggior parte erano sguardi,
molti sguardi, fugaci e silenziosi, sospesi nell'aria, perchè mi teneva sempre sospeso lei, perfino nei miei sogni,
sognavo un sacco di baci, di carezze e effusioni, mi trasmetteva amore, passione e forza. Era cambiata da quando era finita
la guerra  e questo mi faceva innervosire, non era più una bambina era una donna al quale probabilmente delle sciocchezze
di cui era fatta la scuola, delle scorribande, delle vicende amorose delle compagne più piccole, dei miei insulti importava poco,
era come al di sopra e adesso mi tormentava.
Così mi ero deciso a parlagli, dopo l'ora di pozioni, quando tutti sarebbero andati via e noi come Prefetti saremmo dovuti rimanere
a rimettere a posto l'aula, aveva i capelli raccolti in una crocchia scomposta, non le importava di apparire disordinata,

aveva il volto serio e concentrato, mi schiarì la voce, con la bacchetta chiusi tutti i libri di seconda mano e lei si voltò a guardami accigliata,
<<  Granger.  >> storse il capo, inevitabilmente incuriosita dal suo nome pronunciato dalle mie labbra in tono così serio,
 strabuzzò gli occhi non vedendomi proseguire e disse  << Malfoy? >> mi appoggiai al banco e presi una sigaretta,
lei mi osservo nel mio tentativo di accenderla, ma si sporse immediatamente strappandomela via dalle labbra, rimasi inebetito e ghignai,
<< ok, ho capito,  non si fuma... >> << Malfoy, cosa vuoi? >> mi schiarì nuovamente la gola e risposi, il silenzio nell'aula era violato
soltanto dal verseggiare indispettito della cornacchia poggiata, nella sua gabbia, sulla cattedra << cosa voglio Granger? io voglio te...>> socchiuse gli occhi umettandosi le labbra, si appoggio al banco di fronte a me e sospirò, << mi vuoi? fisicamente intendi?>>
 non aveva reagito come mi ero aspettato, leggermento scocciatto risposi, << e che altro potrei intendere secondo te Mezzosangue? >>
si slacciò i capelli emanando un intenso profumo di vaniglia, << scusa eh, ma non si vede tutti i giorni una cosa del genere,
noi due non ci siamo mai sopportati Malfoy, dovevo controllare di aver capito bene. >> << hai capito bene, benissimo anzi. >>
 << ok >> disse riavviandosi poi la chioma dietro le spalle, << ok?? >> << prima o poi sarebbe successo,
o questo o ci saremmo fatti la guerra, in qualche modo doveva finire, le occhiatacce tra un uomo e una donna possono
significare solo due cose no? >> << e ti va bene? >> dissi, ero alquanto sorpreso<< certo, guardaci Malfoy,
tra noi ce della tensione sessuale, probabilmente fai sogni strani su di me e io a dirla tutta qualche fantasia ad occhi aperti
me la elaboro durante le ore con la McGrannit,  questo però non vuol dire che andrà tutto liscio >> << cosa intendi?>>

Hermione

<< Probabilmente dopo ce ne pentiremo >> mi aveva chiesto di concedermi a lui e forse era l'unica soluzione per togliermeglo
finalmente dalla testa, certo però dovevo provare a scoraggiarlo, << beh, probabile>> disse, in piedi, apoggiato ad un banco  
<< io piangerò e tu riderai>>  raccolsi i libri di pozioni e li misi nell'armadietto,  <<  probabile >> , << però ne sarà varsa la pena>>
<< molto probabile>> fece aggiustandosi il colletto, quasi inorgoglito, il volerlo scoraggiare era stato eleminato senza remore dalla
voglia che dai nostri occhi si dipanava nell'aria. Lo guardai come un gatto che guarda la sua preda attento e serio, lui mi guardò
esterefatto da tanta attenzione, afferrai il suo polso e lo trascinai con me nello stanzino, chiusi la porta con un colpo di bacchetta,
la infilai nello zaino e lo lasciai cadere, mi voltai mettendo le mani dietro la schiena e mi appoggiai alla porta, ero tesa e curiosa,
probabilmente quanto, se non più di lui, rise facendo cadere a sua volta lo zaino a terra, probabilmente non poteva nemmeno
immaginare che sarebbe stato quello a farmi scattare, così mi lanciai verso di lui, spingendomi con le mani dalla porta all'altro
lato delle stanzino,  dietro di lui inguenti di tutti i tipi e pozioni dimostrative stavano in bella vista così lo tirai a me afferrando il
colletto e stampai un bacio a fior di labbra, fu quasi uno scontro tra ossa e denti più che un bacio, ci allontanammo e piantammo
gli occhi gli uni negli altri, una pausa di pochi secondi fatta di dubbi e incertezze, poi lui ghignò e  ricominciammo, afferrai la sua
cravatta e lui il mio maglione, io il mantello e lui il collo della camicia, poi la sua camicia  volò,  il suo collo, il mio, baci uno dietro
l'altro dovunque, mi sollevò a sedere su un banco dismesso e traballante e quasi cadevamo, perciò mi allacciai con le gambe
a lui e ci guardammo, c'era una vera e propria guerra li, non l'avevamo evitata, era fatta di sguardi, sospiri, forza e orgoglio,
passione e sentimento, ma era pur sempre una guerra quella che quel pomeriggio si stava svolgendo nello stanzino buio e
maleodorante dell'aula di pozioni.

Posai le miei mani sulle sue spalle, se davvero quella era una battaglia adesso il caccia era precipitato in mare e noi eravamo
i giubbotti di salvataggio, l'uno per l'altro, non fu delicato, ne zuccheroso, fu potente e goffo, fu lui che mi abassava il reggiseno
senza toglierlo, porgendo attenzioni fameliche ai miei seni succhiando e mordendo quanta più pelle trovava sotto i suoi occhi,
e sotto la sua bocca, umida e insazziabile, fu la mia mano che tirava piano i suoi capelli serafici guidandolo nella ricerca del piacere,
furono i miei denti che mordevano le spalle e il collo, fu infine lui che  alzava la gonna strappando via le mutandine e si insinuava
piano dentro di me, fissando i miei occhi e la mia bocca, guardandoci completarci, trovare quella parte di noi che per due esseri
alla ricerca continua della perfezione era il nirvana, posò la sua fronte sulla mia, eravamo sudati, chiudemmo gli occhi, insieme e
poi un gemito, due sempre più forte, sempre più veloce e sempre più in profondità alla ricerca di chissà quale incantesimo che non
ci faceva più slegare, i sospiri sempre più forti fino a far cadere della radice di "non so cosa" a terra, frantumando il barattolo in
mille piccoli pezzi e giungere sfiniti e sudati al vero piacere.

 Ci guardammo come due cani che si studiano prima di attaccare era strano avremmo potuto dire qualunque cosa ma preferimmo il silenzio,
lui mi sorrise, col suo solito sorriso strafottente mentre si rivestiva, io riparavo le mutandine ridotte a pezzi mentre rideva e dall'altro lato un occhiataccia e un mezzo sorriso spuntavano sul mio volto, gli tirai un pugno sul braccio, << scemo>> dicevamo tutto e niente,
stavamo bene e male, non parlavamo ma ci era piaciuto e tanto anche, era così palese e ovvio che era inutile dirlo.
Raccolse la mia borsa e me la porse, sorrisi e dissi << Grazie >>,  lui si riavviò la chioma bionda e un pò sudata  e disse
<< di nulla, ci vediamo Granger... >>  << ci vediamo in giro Malfoy >> poi uscì da quella porta a passo svelto.

   
 
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