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Autore: Raven Callen    24/07/2014    4 recensioni
[AtsuYuuka - storia dedicata a _Kiiko Kyah]
Crossover con il film d'animazione "Anastasia".
***
Aiden sbuffa, sistemandosi il cappotto pesante.
Odia i treni. Non gli sono mai piaciuti, mai.
***
Buona lettura
Genere: Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hayden Frost/Atsuya Fubuki, Shawn/Shirou, Yuuka Gouenji/Julia Blaze
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Note: Piccola AU Crossover con il film “Anastasia”, in cui l’AtsuYuuka (Coppia creata da _Kiiko Kyah ) e i gemelli Fubuki stavano particolarmente bene.
Qui ho usato i nomi europei perché si intonavano meglio (Una reale russa con il nome giapponese non sarebbe stata molto credibile. Certo, nemmeno i nomi europei sono precisi e troppo azzeccati, ma di sicuro si accostano di più – siate clementi e chiudete un occhio, please.)
 
 
Storia dedicata a _Kiiko Kyah (spero di aver reso almeno decentemente la tua amata Pairing) a cui devo ancora recensire un magnifico capitolo di “Guardarti e sorridere”. Spero di farmi perdonare con questo piccolo pensiero.
 
 
 
 






 
***
 
 
 
 
 
Aiden sbuffa, sistemandosi il cappotto pesante.
Odia i treni. Non gli sono mai piaciuti, mai.
Se proprio voleva viaggiare su un mezzo che oscillasse in continuazione solo per il gusto di fargli venire la nausea, sarebbe andato in nave!
Perché la strada da San Pietroburgo a Parigi non può essere un lungo e tranquillo rettilineo, no di certo.
Deve essere ben piena di curve, di alti e bassi, di detriti sulle rotaie che fanno sobbalzare lo stomaco del povero Frost.
Proprio in quel momento la sua colazione sta minacciando di tornargli su per la gola.
E come se tutto questo non bastasse, deve anche soffrire in solitudine.
Shawn è uscito a passeggiare, con il viso serafico e tranquillo, totalmente privo di quella sfumatura verdognola che sta comparendo in quello del fratello.
Ma come fa?” si chiede Aiden, guardando l’argenteo con invidia “Ma come fa ad essere così tranquillo e rilassato mentre io sembro una rana di palude? Eppure siamo gemelli…
 
Per distrarsi, il giovane rosato lancia un’occhiata scocciata alla ragazza che sta riposando accanto a lui, in quel vagone.
La piccola Julia sta dormendo della grossa, utilizzando il proprio giaccone come coperta e la borsa –  quella di Aiden – come cuscino.
Sembra così dolce quando dorme, pare quasi angelica.
Ma non bisogna confondere il sonno con la veglia, perché la ragazzina ha un caratterino di tutto rispetto quando ha gli occhi aperti.
Odio questo, in una donna.”
Da lei ha già ricevuto uno scappellotto, e si conoscono da sole ventiquattro ore.
Ah, se non fosse per il piano, l’avrebbe già buttata giù dal treno.
 
Una vocina infingarda – perché la sua coscienza aveva sempre la voce di Shawn? Era fatta appositamente per fargli salire i sensi di colpa – gli sussurra che non è vero, non farebbe mai una cosa del genere.
E non c’entra il buttarla da un vagone in corsa, non sarebbe semplicemente capace di scacciarla, anche se non sa bene perché.
Forse il motivo è che tiene troppo al loro piano – trovare la Gran Duchessa scomparsa e portarla dai suoi parenti, a Parigi - alla ricompensa del Principe Axel, ultimo reale della sua stirpe.
 Ha sgobbato tre quarti della sua giovane vita nelle cucine e negli alloggi di quella famiglia, ha assaggiato la povertà al punto che ci è quasi annegato dentro, rischiando di non uscirne più. Ha anche rischiato di morirci, nella povertà.
Ora vuole solo risalire la china e prendersi quanto spetta a lui e a suo fratello.
Non gli importa molto che la loro piccola Julia sia o non sia realmente la vera Gran Duchessa Julia Blaze.
Non gli importa, neanche un po’…
Tanto il viaggio è ancora lungo.
 
 

[- Ci pensi, Shawn? Basta documenti falsi, basta merce rubata. Avremo tre biglietti per andarcene. Uno per me, uno per te e uno per Julia! -]



 
***
 
 
 
 
- Ehm… fratellino? –
La testa di suo fratello sbuca dalla porta del vagone. Sembra più pallido del solito, ed è un’affermazione ironica visto che loro hanno la pelle sempre pallida come la neve.
- Che c’è, Shawn? –
- Abbiamo qualche problema con i documenti… -
- Cosa?! –
E’ passato solo un secondo e Aiden è già in piedi con il cappotto ben chiuso, il cappello sulla testa e le valige sottobraccio.
- Tra quanto il controllore sarà qui? –
- Meno di dieci minuti. –
- Dobbiamo spostarci al vagone bagagli. –
- Passami le valige, vado avanti io. Tu sveglia Julia e raggiungetemi lì. –
- Devo svegliarla io?! – Non è il momento migliore per discutere, quello. – Questa me la paghi, fratellino! –
Ma la testa chiara di suo fratello è già sparita con le loro cose e a lui tocca l’ingrato compito di svegliare la belva.
 
- Jul? Sveglia, dai, dobbiamo muoverci. –
La scrolla delicatamente, quasi con dolcezza.
In fondo è carina, con quei capelli castano scuro legati in due trecce. Ha un bel viso da bambina e gli occhi, ora chiusi, sono scuri e intensi. Sanno essere magnetici, quando vogliono.
Al giovane quasi dispiace di doverla svegliare.
In un moto di tenerezza improvvisa – che non è da lui, ma proprio per niente. E’ da Shawn, una cosa così, il rosato è decisamente più menefreghista – prova a sfiorarle una guancia.
Sta per scrollarla ancora quando la ragazza, mezza addormentata, gli tira un gran ceffone.
“Sul naso! Dannazione, il mio povero naso!”
 
- Oh scusa, Frost, ti ho fatto male? – chiede, e qualsiasi altro essere sulla terra ci avrebbe messo una buona dose di ironia, in quella frase. Ma lei no. Lei è sincera, forse complice il risveglio brusco, forse non si è nemmeno resa conto di avergli distrutto la cartilagine.
La risposta è un impasto di imprecazioni, maledizioni e forse pure una bestemmia. Se c’è un Dio, lassù, di sicuro se la merita tutta, visto il guaio in gonnella che gli ha affibbiato.
- Muoviti, moccio setta, dobbiamo andarcene subito. –
- Perché, siamo già arrivati? – La ragazzina guarda verso il finestrino, confusa. Non riesce a capire.
Ed è anche comprensibile, lei non è come i gemelli Frost, abili e scaltri truffatori abituati a non avere i permessi in regola e in grado di sgusciare via senza farsi notare.
- Te lo spiego più tardi, ora dobbiamo andare. –
Aiden esce in corridoio con una mano sul polso di Julia e l’altro che ancora si massaggia la cartilagine del naso.
- Fammi indovinare, non abbiamo i permessi in regola. –
No, lei non è di certo una dei gemelli Frost, abili truffatori, e non lo sarà mai, ma di certo non è stupida.
E al rosato fa quasi ridere l’occhiata di disappunto che la moretta mette su, come se volesse rimproverarlo di star facendo qualcosa di non proprio lecito.
Quasi, comunque. Non ride perché ha fretta.
- Vuoi arrivare a Parigi oppure no? Non è il momento di fare la schizzinosa. –
Julia scivola via dalla sua presa e si dirige a passo spedito verso il vagone bagagli.
 
- Prego, Milady, dopo di voi. – la sbeffeggia il salmone e come ringraziamento riceve una porta sbattuta in faccia. Però ormai è vigile ed evita che lo colpisca in pieno, compromettendo irreversibilmente i suoi tratti somatici.
Appena riesce ad entrare, vede Shawn che sta cercando di consolare la ragazza – come se fosse lei quella bisognosa di consolazione! – e allora sbuffa sonoramente per poi sedersi il più lontano possibile dai due.
 
Lo sapeva che prendere il treno non era una buona idea.
 
 
 







 
 
Angolo del Corvo:
 
Salve, salve a tutti.
Da quant’è che non mi faccio sentire? Un secolo.
Innanzitutto mi scuso con tutti colori a cui devo recensire un capitolo/storia oppure a cui devo rispondere ad un messaggio. E’ stato un periodo pieno e domani poi sarò a Londra, quindi prima del mio ritorno  (30 Luglio) non potrò fare alcunché. Vi chiedo di avere pazienza e, nel frattempo, di ingannare l’attesa con questa piccola shot.
Spero vi piaccia, ci vediamo al mio ritorno
 
Kiss

 
The Raven
  
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