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Autore: KyubiKonanOfAkatsuki    05/09/2008    2 recensioni
[A Kurenai88 per il suo compleanno! Un bel crack pairing: KyuubixYamato] Lei si staccò dall’uomo, gli voltò incurante le spalle e, ancheggiando, fece per tornare dietro le sbarre. Ma a metà strada, si voltò...
Genere: Generale, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri | Coppie: Tenzo/Yamato
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Yamato aveva fermato quel terribile chakra parecchie volte durante l’allenamento.

Quel chakra che, volendo, lo avrebbe potuto bruciare sotto forma di zampa di volpe. Non ci sarebbe voluto molto, Naruto in quei giorni era abbastanza indebolito dagli intensi addestramenti. E quale occasione migliore per permettere a Kyuubi di soffermarsi?

 

Nel corridoio regnava un forte odore di disinfettante. Il bianco delle mattonelle, risaltato dalle luci artificiali, rendeva l’atmosfera innaturale, accentuata anche grazie all’assoluto silenzio. Ma dopotutto, era in un ospedale.

Yamato procedeva verso la stanza di Kakashi. Era rimasto gravemente ferito durante l’ultimo allenamento con Naruto. Stava diventando troppo pericoloso, quel ragazzo. Il sigillo non sarebbe durato ancora per molto, loro tre lo sapevano, che volendo Kyuubi con un minimo sforzo avrebbe distrutto definitivamente la sua prigione. Ma perché non lo faceva, allora?!

 

Yamato: -Eccomi, Kakashi-

 

Disse l’Ambu, entrando nella stanza ove riposava il Jonin. Aveva gli occhi semichiusi, ma sembrava perfettamente cosciente. Infatti, in un rantolo, salutò l’amico.

 

Yamato: -Ti senti meglio?-

Kakashi: -Abbastanza. Naruto?-

Yamato: -Non lo so. Suppongo sia andato all’Ichiraku a prendersi un’altra scodella di Ramen-

Kakashi: -Come sempre… Ma il sigillo…-

Yamato: -Lo so. Bisogna pensare alla svelta, prima che sia troppo tardi-

Kakashi: -Spero… Di essere in grado di fermarlo… In caso…-

Yamato: -Non preoccuparti. Pensa a riposarti, piuttosto, che è meglio. Il sacrificio del Quarto Hokage non sarà stato vano. Bene, ora sarà meglio che torni a controllare quel piccolo delinquente-

 

Yamato se ne andò. A dire la verità, non ci sarebbe voluto entrare in quel covo di malati e affini. Nonostante l’aria condizionata, si sentiva come una sensazione di soffocamento. Molto meglio, poi, l’aria pura di quella ‘cosa’ riciclata dell’ospedale. E comunque, quei corridoi bianco-abbacinante davano un senso di prigionia molto forte. Appena uscito, infatti, respirò un’avida boccata d’ossigeno. Poi, finalmente, si avviò verso l’Ichiraku. Ma Naruto non era lì.

 

Yamato: -Ma dove è andato…-

 

Allontanandosi, arrivò al Campo di pratica, dove facevano gli allenamenti. Era in piedi, voltato di spalle, forse non l’aveva sentito arrivare. Impossibile.

 

Yamato: -Naruto…?-

Naruto: -Naruto? Non esiste più…-

Yamato: -Cosa…?-

 

Il ragazzo si girò, rivelando due occhi rossi, i marchi sulle sue guance più scuri e marcati. Si avvicinò, in tutta tranquillità, tenendo lo sguardo fisso nei suoi occhi. Poi, afferrò le braccia dell’Ambu in modo tremendamente sicuro.

 

Yamato: -Ma che stai facendo?!-

 

In un battito di ciglia, non aveva più davanti Naruto, né il Campo di Pratica. Al suo posto, si trovava in un corridoio. Le tenebre regnavano, se non fosse per qualche luce al soffitto, per di più mal funzionante, non si vedrebbe un’accidenti. C’era un caldo infernale. Yamato, ancora confuso, camminò per l’unica via che gli era possibile. Per terra, c’era dell’acqua rossa, incandescente, e più avanti andava più caldo c’era, senza contare il vapore che gli andava incontro. Alla fine, arrivò in una sala tremendamente grande e, davanti a lui, una gabbia altrettanto gigantesca. Vi era un sigillo posizionato al centro.

 

???: -Finalmente sei qui!-

Yamato: -Ma tu sei…-

???: -E’ da molto che mi dai parecchio fastidio, bloccandomi durante gli allenamenti…-

Yamato: -Kyuubi!-

Kyuubi: -… Ora non ce l’hai fatta. Io controllo Naruto-

Yamato: -Naruto è un ragazzo forte. Se vuole, può ricacciarti indietro!-

 

Dimenticandosi con chi parlava, concluse Yamato, secco. La Volpe scoppiò in una risata sguaiata, profonda, che però… Andava lentamente modificandosi in quella di una ragazza.

 

Kyuubi: -Haha! Tu non sai con chi hai a che fare!-

Yamato: -Con un’orribile demone… Un demone che ha reso un povero bambino solo per quindici anni!-

Kyuubi: -Dici davvero, Yamato?-

 

Dalle tenebre dietro le sbarre, spuntò fuori non l’artiglio di una bestia, ma il corpo di una donna. E parecchio bello, anche.

 

Kyuubi: -… Dici, davvero?!-

 

La pelle bianca e perfetta, gli occhi d’oro circondati da quello che sembrava khol, capelli rossi e lunghissimi fino ai piedi, legati in nove trecce arancioni.

 

Yamato: -…!!!-

Kyuubi: -Fanno tutti così quando scoprono il mio vero aspetto…-

 

Kyuubi, senza vergogna per il suo corpo nudo, si avvicinò a Yamato, che sembrava come paralizzato davanti alla donna. Lei gli andò alle spalle, cingendogli il collo con le braccia.

 

Kyuubi: -Peccato poi che non vivono per raccontarlo!-

 

Concluse lei, in un sussurro, leccandosi le labbra nere.

 

Kyuubi: -Pensa, potrei distruggerti soltanto con il mio chakra…-

Yamato: -E allora… Che aspetti? Fallo!-

Kyuubi: -Ma smettila! Li conosco, io, gli umani! Lo dicono sempre apposta… In realtà, è solo uno stupido tentativo per impressionarmi…-

 

Kyuubi si spostò, sempre restando avvinghiata a Yamato. Glielo faceva apposta, e lui lo sapeva. La donna aveva uno sguardo in cui si leggeva espressamente quanto lussuriosa fosse. Infatti, gli si avvicinò pericolosamente alle labbra. Anche lei aveva gli stessi marchi di Naruto, sul viso. Poi, più che un bacio, gli diede un morso, che gli fece sangue. L’Ambu si lasciò sfuggire un lieve lamento, che però non passò inosservato alla donna, che si avvicinò per ripulirlo dal sangue con la lingua.

 

Kyuubi: -Ti è piaciuto?-

Yamato: -…-

Kyuubi: -Lo sapevo!-

 

Lei si staccò dall’uomo, gli voltò incurante le spalle e, ancheggiando, fece per tornare dietro le sbarre. Ma a metà strada, si voltò:

 

Kyuubi: -Non vuoi…?-

 

Aggiunse, con un’espressione divertita, Kyuubi. Yamato non voleva darle alcuna soddisfazione, quelli erano i trucchi di cui la Volpe andava ghiotta. Ma le sue gambe si mossero come in automatico. La donna attraversò le sbarre di acciaio, bloccando l’Ambu.

 

Kyuubi: -… E allora toglimi il sigillo!-

Yamato: -Questo… No-

Kyuubi: -Non mi resisterai ancora a lungo. Lo so. Da ciò che ti leggo negli occhi, io so già che mi basta… Come ti posso dire… Qualcosa di più per convincerti. Io ho modi e modi…-

 

Una risata maligna, femminile, prima che Yamato si trovò disteso sul lettino bianco dell’ospedale. Kakashi lo guardava dall’altra parte.

 

Sakura: -Yamato-sensei? E’ sveglio?-

Yamato: -Che… Cosa è successo? Perché sono qui?-

Sai: -L’abbiamo visto disteso al centro del campo per l’addestramento, e così eccoci qui. Pensavamo stesse male-

Naruto: -Yamato-sensei!-

Yamato: -N… NARUTO?! DOV’E’ LEI?!-

Naruto: -E’ impazzito! Lei chi?!-

Yamato: -COME LEI CHI?!-

Kakashi: -Calmati! Non devi urlare così in un ospedale!-

Sakura: -Ora capisco perché l’hanno ricoverato!-

 

Un’infermiera entrò nella stanza, con un ago in mano. Lo infilò nel braccio dell’uomo, che si calmò.

 

Infermiera: -Dovrebbe starsi buono invece di gridare così. Sveglierà tutti. Ora ragazzi, andate, l’orario di visita è terminato-

 

Sakura e Sai salutarono entrambi i loro maestri, uscendo dalla stanza e facendo segno a Naruto di seguirli. Lui salutò Kakashi, ma sussurrò all’orecchio di Yamato…

 

Naruto: -Ho modi e modi…-

 

E se ne andò.

 

 

Miki-dono, auguri per i suoi vent'anni! Che lei possa vivere un sacco di momenti felici come questo! (LinguaggioFormale*off*)

 

 

  
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