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Autore: _Cthylla_    24/07/2014    2 recensioni
[ SOSPESA ]
La ricetta è sempre la stessa, una ragazza mai vista la cui vita si incrocia con quella di due chojin. Ma si sa, in una ricetta basta cambiare un paio di ingredienti perché la torta venga del tutto diversa.
Nasce da un'idea venuta all'improvviso, e com'è venuta potrebbe andarsene, non lo so. Siete avvisati.
Genere: Dark, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kevin Mask, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Warsman/Lord Flash
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Violenza
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…ma sei sicuro di stare bene?

«si, te l’ho già detto prima, non c’è niente di cui tu debba preoccuparti. Volevo soltanto sapere come stai, svet moy. Tra una faccenda e un’altra finisco sempre a farmi sentire poco».

Tanto bene Kevin era uscito, a Warsman era venuto in mente che telefonare a sua figlia avrebbe anche potuto rivelarsi una buona idea. O più che altro un toccasana.

Attualmente l’unica consolazione che aveva era quella, che Alya -a Londra- e Katya -su Amazon- stessero bene e fossero fuori dai guai. In una situazione come quella era una fortuna non essere solo, sapere che nella galassia c’era qualcuno che gli voleva bene, che lo amava incondizionatamente come solo una figlia può fare. Sentire una voce amica, sentirsi vicina Alya nonostante i chilometri che li separavano, era un sollievo per lui, e  lo aiutava a distrarsi un po’ dall’assurdo quanto orribile e doloroso intreccio in cui si era andato a cacciare: pensando ad Alya non pensava a se stesso, e non pensava nemmeno troppo a lei.

te l’ho chiesto perché mi sembri…sottotono. Ma se lo dici tu, alla fine non posso che fidarmi.

L’unico problema era stato darle a bere che stava bene, che era tutto a posto, yuppi yuppi evviva evviva. Si, nei limiti di quanto Warsman poteva essere “yuppi yuppi”.

«ecco, brava, fidati. Solo…porti ancora quel braccialetto? Quello in argento, che ti regalai quando eri bambina?»

certo. Perché?

Lo portava sempre, nonostante i ricordi di “contorno” fossero tra quelli non esattamente felici della sua infanzia, visto che suo padre nel regalarglielo aveva fatto una tirata terrorizzante sui vampiri. Talmente terrorizzante che era riuscito a farla piangere -Warsman si era sentito in colpa per giorni, per quella faccenda- e lei era corsa da sua madre. Questo nonostante Alya già allora fosse tutto meno che una bambina frignona.

Attualmente verso i vampiri provava qualcosa di simile a ciò che provava per i topi, molto mitigato dalla consapevolezza -errata- che erano solo dei mostri leggendari, e che era sciocco temere qualcosa che non esisteva, al di là di quello spaventoso “un vampiro ha ucciso tua nonna, Alya, tua nonna!”…

«così, per sapere. Devo andare, ci risentiamo».

Chiuse senza darle la possibilità di replicare, poggiando la schiena sul divano e socchiudendo gli occhi con un gran sospiro pensando che se Alya avesse incontrato per disgrazia il vampiro sbagliato nemmeno quel braccialetto avrebbe potuto fare veramente qualcosa.

“non potrebbe proteggerla da M…da quella cosa. A lei l’argento non fa nulla, o non porterebbe a sua volta un bracciale fatto di quel materiale, e con una Croce per di più”.

Anche davanti all’evidenza inizialmente Warsman aveva cercato di dire a se stesso che non era vero. Che si era sbagliato. Che lei non aveva quegli occhi, che lei non era un vampiro, che era stato lui ad avere visto male, che si era svolto tutto troppo velocemente, e che quando l’aveva guardata lui era ancora scioccato dal fatto che l’altro vampiro avesse tirato fuori la storia di sua madre.

Ma si era presto reso conto che erano tutte stupidaggini. Che giustificare quanto era accaduto in qualsiasi modo non avrebbe cambiato la realtà dei fatti: May, o Anne, o Dubis, o come accidenti si chiamava era un vampiro.

Si era innamorato di una succhia sangue, di un esemplare di quella razza maledetta che lui voleva sterminare completamente.

L’aveva protetta quando non ne avrebbe avuto affatto bisogno, era stato con lei, si era aperto con lei, mentre May gli aveva rifilato soltanto una menzogna dopo l’altra.

Quei “ti voglio bene”, quei “ci tengo a te”…era stata tutta una messinscena. Lo aveva avvicinato perché voleva il suo sangue, niente di più e niente di meno, perché non poteva esistere nessun altro motivo valido.

Altro che “voglio uscire con te perché mi piaci”! Se mai le piaceva la calda vita rossa che gli scorreva nelle vene!!!

E lui che si era sentito un porco a sbavare dietro una ragazzina…altro che diciotto, May avrebbe potuto avere il doppio dei suoi anni o anche di più! Cristo, come minimo quella lì Giulio Cesare lo aveva conosciuto davvero, altro che scherzi!

E quindi veniva da sé anche che lei gli avesse mentito sulla faccenda dello scambio culturale, sui genitori in Val d’Aosta, e su chissà cos’altro.

«eppure sembravi così normale…a parte quelle tue uscite, certo» mormorò tra sé e sé «e sembrava tutto così vero che io non volevo crederci…mentre tu cosa volevi da me? nutrimento?»

Non capiva perché si stesse ancora arrovellando su quell’ultimo particolare. Si era ripetuto un’infinità di volte che in quanto vampiro lei non avrebbe potuto volere altro.

Però aveva passato molto tempo con lei, ci aveva perfino dormito insieme una volta, e non si era mai sentito mancare le forze, né aveva trovato strani segni sul collo o da qualche altra parte, né May aveva dato mostra di avere sete del suo sangue le volte che lo aveva visto ferito.

E soprattutto aveva sempre cercato di dirgli di stare al sicuro…

“tsk, quello era perché non voleva dividermi con qualche altro non morto”.

Ma considerata la visibile affinità con il suo ex compagno non avrebbe dovuto avere problemi a dividere il pasto con lui, un paio di sere prima, una volta scoperti.

E invece non lo aveva fatto. Lui l’aveva portata via. E lei gli era sembrata anche triste, e dispiaciuta, e addolorata e…e poi aveva detto al suo compagno che lui, Warsman, per lei non era stato un giocattolo…e lo aveva preso a male parole quando quel maledetto gli aveva fatto quella domanda così dolorosa.

Già, a proposito, il moroi stesso era rimasto sorpreso quando questa si era rivelata azzeccata -e idem May, era completamente sconvolta- come se l’avesse buttata lì così, e non sapesse davvero che era sua, la madre uccisa…però non avrebbe potuto “buttarla lì così”, se non avesse saputo in qualche modo com’era andata la faccenda, e nei dettagli.

Aveva detto che non era stato lui.

Avrebbe anche potuto mentire.

Ma perché avrebbe dovuto? Gli sembrava più il tipo che avrebbe potuto vantarsi di una cosa del genere. E poi lo aveva visto in forma mostruosa, e da quel che Flash ricordava quello che aveva ucciso sua madre non era un vampiro color viola lividi.

Ma se diceva il vero allora come poteva saperlo?!

A meno che, visto che May era un vampiro…

 

non te lo lassssscerò fare! Non sssssono tornato dall’oltretomba per vederti morire!!!”

 

…lei stava per dirgli qualcosa, prima che l’altro la portasse via.

E se…ma no. No, no.

Si rifiutava di credere che i due potessero essere a conoscenza della sua storia in altro modo che non fosse un averlo sentito raccontare da qualcun altro di quei mostri maledetti.

C’era un limite a quel che poteva riuscire ad accettare, e che May potesse essere l’assassina che cercava non ci rientrava, assolutamente no.

E poco importava che, per logica:

- a lei l’argento non faceva niente, era comprovato

- al vampirone della festa l’argento non faceva niente, ed era altrettanto comprovato

- il vampirone della festa parlava

- anche il vampiro che aveva ucciso sua madre parlava

- c’erano forti possibilità che May e il vampirone fossero la stessa cosa.

Rifiutava a priori quel collegamento più che logico, e preferiva concentrarsi sull’altro vampiro, l’ex di May, pensando che se il bastardo comandava orde di vampiri sicuramente aveva sentito quella storia da uno di loro. E quell’uno avrebbe anche potuto essere già stato ucciso. Chiuso il discorso.

O almeno quella parte di esso.

In quei giorni oltre a pensare e ripensare a tutto in maniera ossessiva si era chiesto cosa fosse meglio fare. Il buonsenso suggeriva di cercarla per ucciderla, perché non c’era altro da fare con un vampiro…

 

“Lord Flash, sarò più diretta: per me non sarebbe un problema nemmeno se ti mancasse tutta la faccia”.

“…tu non sai quello che dici, un conto è parlarne un altro è vederlo, e…tu dopo magari non vorrai più vedere me”.

“devo dedurre che mi ritieni una persona estremamente superficiale, allora, se dici queste cose”.

“no!!! Non ti ritengo superficiale è che…è…ah, al diavolo! Guarda! Ecco! Sei contenta adesso? Capisci quel che volevo dire?!”

“è tutto qui?”

 

«May, ma perché dovevi essere proprio tu?...» mormorò «un vampiro, proprio tu».

E collusa con un mostro incasina menti, poi.

Kevin in quei giorni aveva tentato di rimettere in ordine il disastro che l’altro vampiro gli aveva lasciato nella testa. Quell’essere maligno lo aveva confuso, e per un pezzo aveva avuto solo frammenti molto molto vaghi. Ad un certo punto si era anche dimostrato sorpreso che May fosse un vampiro, quando lui glielo aveva detto…quindi se anche in quel breve lasso di tempo passato da che lui se n’era andato al suo ritorno fosse venuto a sapere qualcosa in più, non avrebbe potuto dirglielo.

Nello specifico, non avrebbe potuto confermargli che il vampirone della festa era proprio lei, costringendolo ad accettare tutto quel che ne sarebbe conseguito.

E al russo continuavano a tornare in mente tutti i bei momenti passati con lei. Si sentiva anche ridicolo, si conoscevano da un paio di mesi circa ed erano stati insieme solo una settimana, quindi continuava a ripetersi che doveva piantarla di fare il cretino e di comportarsi come l’adolescente ebbro di ormoni che non era più da un pezzo, che non poteva essere stato così importante.

Eppure lo era stato eccome. E lo era anche in quel momento.

 “che io sia troppo…troppo innamorato per ucciderla?”

Ma no! Non poteva amare un essere dannato come quello!

Doveva togliersi dalla testa i propri ricordi con lei, e sforzarsi di pensare che erano tutte sporche bugie.

Ma era dura pensare che quel suo sguardo dolce ed apparentemente onesto potesse non essere stato tale.

Come aveva potuto mentirgli in quel modo?! Sembrava così sincera! E invece…

“si…però c’è da dire che non avrebbe potuto essere sincera nemmeno volendo, se anche mi avesse voluto bene davvero. Perché se mi avesse rivelato la verità da subito, io…”

…l’avrebbe uccisa senza darsi il tempo di conoscerla.

“già. Ma il fatto è che…come può volermi bene davvero? È impossibile!”

Poi si trovò a pensare qualcos’altro. Ataru Kinniku era stato con lei molti anni prima, e forse nemmeno per poco tempo; In fin dei conti le era tuttora affezionato, da quel che Kevin aveva visto.

Affezionato pur conoscendo la sua vera natura, e vivo, ed in salute.

E probabilmente…oddio, probabilmente a quel punto lo sapeva anche Kid Muscle, Kevin aveva sentito zio e nipote parlare di May da soli come se fossero a conoscenza di “qualcosa”.

E anche a Kid Muscle lei non aveva fatto niente.

…a proposito, arrivati a quel punto c’era da chiedersi come fosse andata davvero quella faccenda dell’incidente col motorino, se c’era stato sul serio…

“tsk…chiaro, ovvio, che a loro non abbia fatto niente. Ataru Kinniku può esserle utile, ed ha agganci che potrebbero farle comodo, e Kid Muscle è suo nipote. È naturale che non li abbia toccati…anche se tempo fa Sergent Muscle era una specie di reietto” era scappato via nel momento in cui si era rotto le scatole degli allenamenti spartani impostigli da suo padre e non si era fatto più vedere fino a quando non aveva compiuto ben trentaquattro anni “e se l’avesse conosciuto allora non avrebbe avuto ragione di risparmiarlo, e…e ci sono tante cose che non capisco…”

Forse doveva cercare di ritrovarla. Così avrebbe potuto chiederle spiegazioni, se non altro…

“e dare credito alle sue parole dopo le bugie che ti ha rifilato?!”

“che doveva fare, arrivare e dirmi ‘ehi, sono un vampiro, ammazzami dato che odi quelli come me’!...non poteva fare altro!”

La sua coscienza al momento aveva due voci in lotta tra loro. Curioso che quella più ragionevole e che lo spingeva a non credere a May fosse molto simile a quella di Alya che con tutta quella storia non c’entrava niente.

“ma vuoi aprire gli occhi una buona volta?! La vuoi piantare di giustificarla?!! Non ti ama, non ti ha mai amato, ti sei preso una cotta per quella sbagliata, ora risolvi la questione ed ammazzala finché sei in tempo”.

E oltretutto dubitava fortemente che sua figlia avrebbe mai detto qualcosa di simile, tanto più visto che era un medico.

“si, io dovrei fare questo, ma come?!”

Lord Flash si prese la testa tra le mani. Tutta quella faccenda era un’ingiustizia bella e buona. Davvero avrebbe dovuto ucciderla?! Affondare gli artigli nel suo morbido petto fino a sfondarle il cuore?!!

Cristo…come avrebbe fatto a trovare la forza che gli serviva per fare una cosa del genere, se al solo pensiero gli tremavano le mani?

«io non voglio ucciderla!»

Nemmeno sapere che gli aveva mentito su tutta la linea gliene dava la forza decente. Forse sapere che era l’assassina di sua madre gliel’avrebbe data, o forse invece si sarebbe semplicemente rivelato il colpo di grazia che l’avrebbe fatto sprofondare in un abisso di follia pura in cui poteva cadere solo qualcuno che ne aveva passate veramente troppe per poterne sopportare di più.

“io devo parlarle”.

“pessima idea”.

“devo, o diventerò pazzo”.

“sicuro di non esserlo già diventato? Parli anche da solo! Noi odiamo i vampiri, ricordi?!”

“e se lei fosse diversa?”

“e perché dovrebbe, perché lo vuoi tu?”

“finora non mi ha fatto del male”.

“appunto, otets, finora”.

Warsman afferrò uno dei soprammobili e fu fortemente tentato di scagliarlo contro la parete, ma si trattenne pensando che se l’avesse fatto Kevin avrebbe attaccato una lagna senza fine. Quindi lo posò delicatamente dov’era prima, con la mente che partiva in uno strano volo pindarico in cui c’erano lui, May ed Alya. Non avrebbe saputo dire se quest’ultima avrebbe accettato facilmente un legame tra lui e May, nonostante l’immensa apertura mentale delle Deva. Sarebbe stato come presentarsi davanti a lei dichiarando di volersi accompagnare ad un ratto di un metro e ottanta…

Momento, momento.

Aveva veramente pensato di presentarla a sua figlia?!

Era decisamente confuso. Prima pensava di ucciderla, poi di tornare con lei…! non ci stava capendo più niente.

“si, ok, sto impazzendo completamente. E il fattore vampiro alquanto porco non morto suo ex? Dove lo mettiamo?!”

Fosse stato per lui, sottoterra. Definitivamente. Ma non era una cosa semplice da fare, sia perché il tizio era forte che perché se ci avesse provato forse si sarebbe trovato contro entrambi gli ex amanti. Adesso capiva anche meglio perché lei non aveva voluto che lui fosse ucciso. Sembravano essere vampiri particolari, come loro magari ce n’erano molto pochi, o forse erano unici, era ovvio che non si sarebbero ammazzati tra loro, specie visto che uno dei due era morto violentemente all’improvviso.

otets, non pensi che forse in questo caso è bene che il simile stia con il simile?...”

Già. Forse lasciarla al non morto sarebbe stata la miglior cosa. Lasciargliela e dimenticarla.

Eppure il solo rievocare l’orrendo ricordo di quando li aveva visti insieme sul divano lo faceva diventare una belva, quindi non riteneva di potergliela lasciare senza lottare. Era un uomo orgoglioso. Sentiva che se l’avesse fatto avrebbe perso dignità, ed era inaccettabile.

“no. Non lo penso”.

Adesso il problema era solo uno: come trovarla e riuscire a parlarci senza che quell’altro si mettesse in mezzo?

…mh…forse aveva avuto un’idea. Rischiosa, si, ma sempre meglio di niente.

Se il non morto comandava gli altri vampiri, e lui avesse trovato ed ucciso un folto gruppo di essi, la cosa lo avrebbe attirato allo scoperto, indi avrebbe attirato anche May!

Forse avrebbe dovuto ricordarsi di avere una figlia che a soli venticinque anni non avrebbe gradito affatto rischiare di perdere suo padre.

Ed un’ex compagna a cui ancora voleva bene, e che gliene voleva altrettanto.

Ed un bambino gigante -Kevin- che gli si era affezionato.

“Alya e Kevin sono grandi, e Katya è lontana” si disse, e fu proprio mentre affilava gli artigli che Kevin rientrò in casa di corsa.

«non hai idea di quel che è successo!!! Ero con Niamh, la stavo…la stavo solo riaccompagnando a casa…»

Il russo si alzò per controllare meglio le condizioni di Kevin. «sta bene? state bene?»

«si...abbiamo giusto qualche graffio» e un bello shock da parte della ragazza, che non aveva creduto molto ai racconti di Kevin riguardo i vampiri, almeno fino a quel momento! «ne ho ucciso qualcuno…siamo riusciti a scappare, l’ho fatta chiudere in casa, e…Lord Flash, dove vai?!»

«di quei vampiri ce ne sono ancora?» gli domandò l’altro avviandosi verso la porta. Kevin lo seguì.

«vuoi andare ad affrontarli da solo?!»

«si, così che la cosa attiri chi di dovere allo scoperto…Kevin. Togliti di mezzo».

Il ragazzo si era parato davanti alla porta. Non era così tanto stupido da non arrivare a capire cosa aveva in mente il suo allenatore, e non pensava di poterglielo lasciar fare. «per andare lì fuori ad attirarti quei mostri nella speranza che venga fuori anche lei dovrai passare sul mio cadavere, hai capito?!»

«la cosa non ti riguarda, va bene?! Io non mi intrometto nella tua vita privata, e tu non devi intrometterti nella mia».

«già, il fatto è che la persona con cui mi vedo io non è una succhia sangue che sta con un altro succhia sangue che a sua volta comanda orde di altri succhia sangue ancora!!!»

«non costringermi a toglierti di torno con la forza, non voglio, e non ti piacerebbe».

Era perfino arrivato a minacciare il suo pupillo pur di fare un tentativo di rivederla!

«è una minaccia?!»

Un attimo di teso silenzio passò tra i due.

«Kevin, ti chiedo di evitare di ostacolarmi».

«e io invece ti chiedo di renderti conto che forse quei due vampiri non hanno fatto qualcosa alla testa solo a me, ma anche a te, se sei arrivato a questo punto. Voglio dire, me l’hai detto tu che sono degli assassini bugiardi, ma non hai l’aria di chi vuole cercarla per ucciderla» disse «per quanto effettivamente…si, insomma…non le ero attaccato quanto te, però…nemmeno a me piace molto l’idea di fare una cosa del genere. È che sembrava normale, no?»

«vedo che hai afferrato il concetto».

«ho detto che lo sembrava, non che lo era…»

«non ci ha mai fatto del male».

«no…infatti. Aveva anche cercato di farmi restare a casa la sera della festa, a dire il vero» ammise il ragazzo «p-però…sss….» si portò le mani alle tempie, sentendo una dolorosa fitta al capo «c’era qualcosa a riguardo della festa, m-ma io non riesco a-»

«è colpa dell’altro vampiro. Forse è meglio che tu vada a letto».

«non se esci!!!» sbottò Kevin «se vuoi attirarla fatti venire in mente dell’altro che non sia farti ammazzare, va bene?!»

Warsman fu tentato di ribattere un “si, mamma”, ma si contenne. Forse poteva davvero escogitare qualcosa di meglio, perché in effetti farsi ammazzare non era una grande idea, e non garantiva il successo.

Fece un lungo sospiro, lasciando cadere le braccia lungo i fianchi. «penserò a qualcos’altro».

«oh. Bene» Kevin si rilassò, ed entrambi si diressero verso il divano «lo sai cosa, stavo pensando che forse i Kinniku sanno qualcosa su dove possa essersi cacciata».

«aggredire Kid Muscle per fargli dire tutto quello che sa comporterebbe l’espulsione dal Torneo…quando ricomincerà!» e se fosse stato per lui non avrebbe dovuto ricominciare proprio.

«si, si, lo so…» si buttò di schioppo sul divano «e se si facesse viva lei?»

«mi eviterebbe di cercarla».

Kevin di commenti da fare ne avrebbe avuti tanti, ma alla fine ne tirò fuori uno che forse era stupido e forse no. «secondo te ha incontrato davvero Maria Antonietta?»

«a questo punto tutto può essere. Magari ha incontrato anche Giulio Cesare».

«eh! Allora ci credo che non ti considerava vecch-ehm, adesso che ci penso, forse vista l’ora è meglio che vada a preparare la cena…»

«ecco, bravo, vai a preparare la cena!»

Seguì i movimenti del ragazzo con uno sguardo da far venire i brividi, per poi sedersi a sua volta sul divano ed appoggiarsi stancamente contro lo schienale. Sarebbe stata una lunga serata.

 

 

«…mettila così, se ti fai ammazzare scateno sulla città tutte le orde di vampiri che ho a disposizione, e ti garantisco che sarà un grande macello. È questo che vuoi?!»

«e se prima facessi fuori te?»

«non preoccuparti. Una volta terminato l’attacco ti raggiungerei comunque» sbuffò l’altro «Lu, sarebbe qualcosa di completamente inutile. Tanto la madre di Volkoff doveva morire, prima o poi. Hai solo accelerato il processo. Tu non pensi nell’ottica di un essere immortale quale sei».

«l’ho fatto già per troppo tempo, e non amo ricordare cosa facevo quando lo pensavo».

«specialmente perché quel che facevi ti piaceva. Andiamo, nel milleseicento avanti Cristo avevi un idromassaggio proprio perché non ti importava di far spolmonare centinaia di schiavi che dovevano soffiare con dei tubi nella tua vasca piena di latte d’asina!…»

«accidenti a me che te l’ho raccontato».

Quei giorni erano stati difficili sia per Lord Flash che per May, ed anche per Guido che stava facendo di tutto per convincerla a non andare dal russo per farsi uccidere.

«tornando a noi…non ti pare di avergli già dato troppo dolore? Non pensi che confessargli il resto peggiorerebbe soltanto le cose? Già gli umani vivono poco, vuoi farlo anche vivere male? vuoi costringerlo ad ammazzare…» trattenne una risata «…la donna di cui è innamorato perso? Come pensi che vivrebbe dopo? Te lo dico io: male. Gli faresti vivere da cani quel poco di tempo che ha. Tienitelo per te».

May sbuffò, distesa sul letto. Si erano rifugiati in casa di Guido, cosa che aveva se non altro fatto diminuire gli attacchi. Quello a Kevin non era stato ordinato da lui, era stato un caso, una questione di vampiri lasciati allo stato brado insomma.

«devo riconoscere che non hai tutti i torti, ma non sarebbe…giusto».

«non sarebbe giusto evitare a quell’umano di soffrire?»

Guido ovviamente continuava ad odiare tutti quanti gli umani, tutti quegli sciocchi esseri inferiori, ma dire così era l’unico modo per impedire all’unico amore della sua vita di fare qualche idiozia.

Togliendo i sette anni passati sottoterra, lui l’aveva amata per ben settecentosessantadue anni. Settecentosessantadue. Oltre seicento dei quali li aveva passati a cercarla, ed in tutto quel tempo mai aveva conosciuto altra donna, vampira e tantomeno umana.

«quello…ovvio che sarebbe giusto, ha patito così tanto».

«appunto, se lo incontrerai ancora dunque non dirgli niente. La verità non è sempre la miglior cosa. Lascia che gli umani continuino a crederlo, ma tieni a mente che per noi non vale».

«va contro quel che ho sempre dichiarato riguardo quel bambino».

«aaah, Dubis! La stai facendo troppo lunga! Lascia perdere, quel che è fatto è fatto, farti uccidere non riporterà indietro sua madre, e probabilmente dopo tutti questi anni sarebbe anche già morta di suo».

«beh, per colpa mia non potremo mai saperlo» si mise a guardare il soffitto «…come pensi che reagirà, al nostro prossimo incontro?»

non me ne frega niente”.

«hai detto che odia i vampiri, come vuoi che reagisca?»

«già».

Il moroi le diede le spalle, voltandosi a guardare il paesaggio fuori dalla finestra. «lo ami davvero?».

«mh?»

«mi hai sentito. Due sere fa hai detto che non era il tuo giocattolo, e adesso sei anche legata a lui dal senso di colpa. Ma devi superare la cosa…» si voltò nuovamente verso di lei «se morisse saresti libera».

«non voglio che lo tocchi. Mi hai capito?! e a proposito, mi auguro che tu in questi giorni non abbia ordinato psichicamente qualche attacco…»

«oh, no. Ho avuto cose più importanti a cui pensare: nello specifico una Nata di seimila anni con assurde aspirazioni di subire un omicidio-suicidio» ribatté lui con una punta di sarcasmo «ma non garantisco che nessuno abbia subito attacchi, proprio perché non mi sono messo a controllarli, e poi ormai se si tratta dei chojin…conoscono la strada!»


Volevo semplicemente mostrare com'è che chi è più coinvolto ha preso la cosa, ma nel prossimo capitolo tornano anche i ragazzi  della League, non vi preoccupate -specialmente tu cristy_duck, non preoccuparti... e comunque credo che il prossimo aggiornamento sarà di "alla ricerca dell'ispirazione perduta" :) anche se dopo "Faida di sangue", teoricamente.
Al prossimo capitolo...prima o poi!
   
 
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