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Autore: E M M A    24/07/2014    3 recensioni
Vide Laney abbracciare i suoi genitori e non poté far altro che sorridere, allora anche lei aveva avuto paura...
-Noi ci accorgiamo di amare qualcuno, solo quando lo perdiamo, o quando siamo in difficoltà, ma se il nostro amore è ricambiato realmente, quella persona, non ci abbandonerà mai...-
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Corey Riffin, Laney Penn, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Allora, dove si trova questo tesoro?- che deficiente, Laney non poteva credere che quel tizio abbia abboccato così facilmente, che allocco! La rossa comunque non rispose, rimase a fissare il panorama fuori dal finestrino, con gli occhi ancora rossi e gonfi dalle lacrime -Vuoi parlare!-
-Io…- si passò entrambe le mani sul viso e poi tra i capelli -Ho bisogno di andare in bagno- l’uomo sospirò pesantemente
-E va bene- parcheggiò in un autogrill, facendola scendere, gentilmente scortata dall’altro tizio, che la seguì fino alla porta del bagno delle ragazze
-Beh? Cos’è vuoi anche entrare?- lo bloccò la rossa, chiaramente seccata -Lo vedi questo?- disse indicando l’omino rosa con la gonna attaccato sulla porta del bagno -Significa che tu non puoi entrare!!- l’uomo annuì, leggermente intimorito dal tono omicida della ragazza, che poco dopo entrò in bagno. Finalmente sola.
 
Cause you had a bad day 
You're taking one down 
You sing a sad song just to turn it around.

 
La suoneria del suo cellulare che teneva in tasca attirò la sua attenzione, prima di rispondere si asciugò l’ultima volta gli occhi, per poi notare il nome scritto sul display: -C… Corey?- i suoi occhi si riempirono di entusiasmo, e le sue mani cominciarono a tremare, poi, giurerei di averle visto, per un secondo, un sorriso stampato in faccia.
Si affrettò a rispondere, anche se le mani che tremavano glielo impediva, perciò l’aggeggio le scivolò dalle mani –No no no!- esclamò buttandosi a terra e strisciando verso il cellulare, schiacciò il pulsante verde, e poi…
-Corey!-
-Laney!- Era. Ancora. Vivo.
-Cosa… come...- non sapeva ancora cosa dire
-Dopo, adesso dimmi dove sei!- ordinò lui con un tono che andava dal premuroso al nervoso
-Non lo so io… sto improvvisando, avevo intenzione di guadagnare tempo e… siamo in un autogrill sulla superstrada!-
-Vengo a prenderti!-
-Cosa!?- ma dall’altra parte aveva già riattaccato -Corey? Pronto!- si morse il labbro, okay niente panico… allora, Corey era ancora vivo! E adesso lei non sapeva né dove fosse, né cos’avesse in mente (infondo era quasi impossibile capire come funzionasse la sua testa). Quindi in poche parole, la sua vita era nelle mani di Corey… okay panico!
Deglutì rumorosamente sfilandosi il rossetto alla fragola dalla tasca, scrivendo frettolosa qualcosa sulla parete di fronte a lei, poi uscì dal bagno
-Hai fatto?-
-Che t’importa?- ribatté la rossa, lasciando cadere qualcosa a terra, per poi salire nuovamente sul furgone, non essendoci alcun tesoro, dovette indicargli un’altra strada, e sapeva benissimo dove farlo andare
-Devi tornare a Peaceville!-
-Non ti stai prendendo gioco di me vero mocciosa?-
-Nient’affatto!- concluse, fingendo un tono offeso, per poi girarsi cercando di nascondere l’enorme ghigno disegnatosi sul suo volto.
 
Il blu riattaccò la chiamata, guardando con rammarico, la casa della sua migliore amica ardere tra le fiamme, fece il numero dei vigili del fuoco, che arrivarono  dopo circa un quarto d’ora.
Mentre alcuni pompieri spegnevano le fiamme, lui non poté far altro che pensare alla su… emh.. a Laney!
Uno di quegli uomini gli si avvicinò, forse attirato dalla fuliggine sul suo viso
-Tu stai bene? Puoi dirmi cos’è successo?-
-Beh…-
 
FLASHBACK:
-COREY!- riuscì solo a sentire le urla della sua amica, scorgendo la paura nei suoi occhioni verdi, poi l’uomo chiuse la porta del garage, fu allora che il ragazzo capì che Laney aveva bisogno di lui… non poteva importargli della sua situazione, insomma, si trovava intrappolato in una casa in fiamme, che molto probabilmente tra poco, pochissimo tempo, sarebbe andata in pezzi, eppure in quel momento gli importava solo che lei stesse bene! Con una forza surreale, (che nemmeno lui sapeva di avere), riuscì ad alzarsi in piedi, notando che tra gli scaffali alti del garage, c’era una motosega…
 
È pericoloso, azzardato e mortale. Pensò. È perfetto!
 
Si avvicinò allo scaffale, colpendo più e più volte con la schiena, e scansandosi prima che la sega a motore gli potesse cadere addosso. Così si inginocchiò di fronte a quell’aggeggio armeggiando con i piedi fino farlo funzione. Riuscì –ancora incredulo- ad accenderla, mozzò la corda che ormai gli aveva impedito la circolazione dei polsi con la motosega, riuscendo comunque a non sfracellarsi le braccia, e si staccò con una mossa veloce il nastro adesivo dalla bocca, (tirando poi un urlo di dolore).
Cominciò a correre verso la porta del garage, cercando un punto che non fosse totalmente ricoperto dalle fiamme. Un rumore per niente rassicurante proveniente da sopra la sua testa lo incitò a schivare un pezzo del soffitto, che ancora qualche secondo e lo avrebbe preso in piena testa. La porta del garage era ufficialmente sbarrata.
Il suo respiro era affannato, e la tentazione di rinunciare era sempre più allettante, ma non sarebbe morto oggi, non finché Laney era ancora in pericolo.
Raggirò uno scaffale, scansando le fiamme che pian piano si facevano sempre più ostili, salì quei cinque gradini che lo dividevano dalla salvezza due a due, e scassinò la serratura della porta, per poi ritrovarsi nel corridoio di casa Penn, dove per fortuna, non erano ancora giunte le fiamme.
Attraversò a grandi passi la hall, e usci dalla porta d’ingresso, finalmente respirando aria… pulita.
Adesso gli toccava salvare Laney, ma prima di agire, doveva pensare a qualcosa di intelligente da fare, perché questa volta i suoi folli piani no-sens non lo avrebbero affatto aiutato. Si gettò a capofitto sul telefono pubblico dall’altra parte della strada, digitando impacciatamente il numero della sua amica, rispondi rispondi rispondi. Dopo tre squilli ancora non parlava, forse avrebbe dovuto mollare… poi, al quinto squillo, sentì la sua meravigliosa voce.
-Corey?-
-Laney!-
Dopo una dettagliata conversazione con la sua amica, che a quanto pare si trovava in un autogrill sulla superstrada, capì cosa fare…
-Vengo a prenderti!- esclamò riattaccando. Subito dopo chiamò i vigili del fuoco.
FINE FLASHBACK.
 
-Ho… lasciato il gas acceso….- mentì in risposta al pompiere, per poi scappare via.
 

Angolo me:
Ehy!
Scusate lo schifo di capitolo! :P Non mi veniva in mente niente!
Corey che si libera con la motosega…. Beh… o quello o moriva! (comunque lo avrei voluto vedere XD)
Riguardo Laney… ecco la vera utilità del rossetto! ^.^
Ahahah sono molto di fretta ciao ciao!
Laney… *corre*
  
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