Serie TV > Teen Wolf
Ricorda la storia  |       
Autore: lawlietismine    24/07/2014    3 recensioni
“Non sei un tipo di molte parole” borbottò come se lo stesse spiegando più a se stesso, ma l’altro in risposta grugnì infastidito, iniziando a faticare con il peso che stava tirando su. Fu uno dei pochi segni di vita che gli rivolse.
Stiles si concentrò sul suo volto, per studiarlo un po’: gli occhi verdi erano ridotti a due fessure, i denti stretti per lo sforzo e il volto imperlato di sudore.
Seguì pensieroso con lo sguardo una gocciolina che gli percorse il viso dalla fronte fino al collo, i cui muscoli erano decisamente contratti.
Chissà quanto gli ci era voluto per farsi quel fisico, si chiese guardandolo oltre la maglietta bianca completamente aderita al petto da quanto aveva sudato.
Sterek ~ [College!AU]
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


 


Best gift of fate - Sterek



Capitolo 1

 


Il giovane ragazzo seduto al tavolino del bar non aveva assolutamente dubbi sul fatto che i due seduti di fronte ai suoi occhi fossero fatti per stare insieme, Allison Argent e Scott McCall – nonostante tutte le loro insensate litigate e le loro stupide fissazioni – si erano proprio trovati l’un l’altra.
Per lui era normale pensare a questo: tutti – in fondo – si sarebbero preoccupati per il proprio fratello, no? E per quanto Scott non lo fosse legalmente o altro, Stiles riteneva di avere comunque tutto il diritto di considerarlo tale dopo la loro lunga vita di stretta e rara amicizia insieme. Per questo sorrise guardandoli, piegando leggermente un angolo della bocca all’insù quasi in un ghigno, mentre rimescolava distrattamente il ghiaccio nel bicchiere, l’unica cosa rimasta della sua fresca Cola.
Quando però i loro volti si avvicinarono fin troppo – ormai sul punto di baciarsi – con Scott che la stringeva maggiormente in quel mezzo abbraccio e lei che lo guardava rapita e compiaciuta, il caro Stilinski decise di averne abbastanza, sobbalzando/voltandosi di scatto, facendo quasi cadere il bicchiere.
   “Non in pubblico, per favore” sbottò con la bocca semiaperta, la gola asciutta e lo sguardo che vagava ovunque senza meta al posto di restare su di loro: lo capiva dalle loro facce, in quel momento si sarebbero volentieri trascinati su un piano –inclinato o meno – e l’immaginazione di qualsiasi essere umano non sarebbe bastata per illustrare cosa sarebbe successo dopo.
Stiles non voleva nemmeno pensarci mentre le sue guance si coloravano leggermente per il pudore e l’imbarazzo, ma ormai era troppo tardi, perciò iniziò a coprirsi gli occhi e le orecchie alla meglio – come se la scena nella sua testa fosse stata davvero di fronte a lui – e a maledire i due a voce alta: quelli – come se l’avessero fatto apposta – si lanciarono un’occhiata, si lasciarono un ultimo bacio a fior di labbra e poi risero davanti alla sua reazione.

Il moro si bloccò nel sentire come lo stavano deridendo. 
   “Oh, bene!” borbottò come offeso, tornando velocemente a guardarli sempre in quello stato imbarazzato “Ma come siete divertenti!” li rimproverò sembrando più un bambino impacciato.
Scott – al contrario di Allison – non riuscì a calmare le risate, anzi, quelle aumentarono.
   “Scott!” la sua ragazza gli mollò uno schiaffo leggero sulla nuca, lei non riusciva mai a resistere molto di fronte a quelle espressioni dell’amico: poteva essere davvero un dolce e piccolo cucciolo.
   “Forse sei contagioso!” ribatté McCall all’affermazione dell’altro una volta ripreso fiato e in tutta risposta ricevette solo un “Ah ah” non molto divertito “Che simpaticone, Scott”.

Non che fosse una novità, quelle scenette nella sua vita erano ormai di routine, anzi, sarebbe stato strano il contrario.
Stiles non lo avrebbe mai ammesso ad alta voce – o forse qualche volta gli era sbadatamente sfuggito dalle labbra contro il suo volere, in momenti in cui non era stato in grado di intendere e di volere – ma i primi tempi aveva quasi avuto paura che quella new entry al femminile nel loro mondo avrebbe rovinato il loro rapporto fraterno, che – spudoratamente indistruttibile – invece non aveva nemmeno vacillato.
Era stata una fortuna – oppure dipendeva dai punti di vista? – visto che poi si era formato il gruppo attuale, poiché Allison si era portata dietro Lydia Martin – la sua gigantesca cotta storica di cui ormai l’universo intero probabilmente era a conoscenza – che a sua volta aveva trascinato con sé il suo snervante  ragazzo, Jackson, il cui migliore amico era il pacifico Danny e così via.
Stiles non sapeva mai se esserne felice o meno, ma poi finiva per lasciar perdere.

Quando i due fidanzati tornarono a pomiciare come se non ci fosse stato un domani, il terzo in comodo ne ebbe davvero abbastanza.
   “Basta, basta! Me ne vado!” si alzò, raccogliendo di volata tutte le sue cose fra cellulare, volantini vari che si era ritrovato in mano dal percorso scuola-bar e la tracolla, dove spinse tutto dentro quasi a pugni tanto era in confusione, mentre se la filava.
Non rallentò il passo finché non sentì svanire in lontananza le loro nuove risate, poi si concesse una pausa per sistemare un minimo il caos appeso alla sua spalla: lottando un po’ impacciatamente con una forza invisibile, buttò la tracolla su un muretto, tirò tutto fuori e fece del suo meglio per rimettercelo con cura – anche se fallì miseramente.
Stava per chiudere la cerniera quando il suo telefono vibrò e squillò all’improvviso nella sua tasca, facendogli prendere un dannato colpo: un attimo dopo il contenuto della borsa era riversato totalmente a terra insieme alla borsa stessa.
Lanciò tutte le maledizioni che conosceva a chiunque gli avesse scritto e con un borbottio fra sé e sé – che lo fece passare per pazzo di fronte ad alcuni passanti – lo cacciò fuori dalla tasca, aprendo il messaggio ancor prima di leggere il mittente.

 
Imprevisto! Chiedo venia ma dovrai andarci da solo in palestra, oppure rimandiamo!

Rimase imbambolato a leggerlo e rileggerlo per una manciata di minuti, con le labbra schiuse e uno sguardo sconcertato: logico, lui riusciva a convincersi mentalmente che era l’ora di allenarsi un po’ e mettere su due muscoli e l’altro gli dava buca.
Isaac Lahey era uno di quelli che (s)fortunatamente si era unito al gruppo post-formazione della coppietta felice, a Stiles stava pure simpatico a dir la verità, ma in quel momento pensò a tanti modi per fargli del male – anche se non sarebbe stato capace di realizzarne neanche uno.
Quel tardo pomeriggio sarebbe dovuto andare con lui per vedere la sua palestra, infatti quando tempo prima Isaac lo aveva sentito uscirsene con quella bizzarra novità, gli aveva proposto di iscriversi a quella dove andava lui, aggiungendo che lo avrebbe accompagnato e che – conoscendo bene i gestori – gli avrebbe pure fatto fare lo sconto, Stiles aveva subito accettato.
Prese un profondo respiro, bloccò il telefono prima di scaraventarlo contro il muro (e con la fortuna che aveva quel giorno, pensò che – come minimo – sarebbe rimbalzato e gli sarebbe tornato dritto in faccia), si chinò per ributtare dentro la tracolla tutti i fogli a caso e poi si disse che aveva bisogno di un caffè.
O qualcosa con della caffeina.
O qualcosa che comunque gli concedesse un po’ di energia, il caffè lo agitava troppo, era già iperattivo di suo.
Si portò la borsa sulla pancia e – camminando a testa china – iniziò a cercare la sua borraccia termica portatile, sperando davvero che non si versasse casualmente fra i libri.

Non c’era niente di più sano di una bella spremuta di arance!

Quando la trovò, richiuse malamente la tracolla e continuò a camminare ignorando qualsiasi cosa avesse avuto davanti, perché – naturalmente – quel dannato tappino non aveva alcuna intenzione di tirarsi su per lasciarlo bere.
Tentò con i denti e poi ancora con la forza, ma niente.

Se l’era pure detto quella mattina quando si era svegliato che sarebbe stato meglio per lui non alzarsi e tornare fra le invitanti braccia di Morfeo, eppure – impossibile sapere dove e come – aveva trovato la forza per uscire dalle sue comode coperte.

   “Dannato –-” sbottò snervato, decidendo di strappare via direttamente il coperchio, lo tirò come se avesse voluto sbarbarlo, fin quando – ovviamente – quello non gli rimase improvvisamente in mano, mentre tutta la sua spremuta volò in avanti fuori dalla borraccia e – di certo – non nella sua bocca.
Ma stranamente neanche in terra, infatti – con sguardo sconvolto – Stiles si rese conto di aver appena colpito in pieno un passante.
Rimase immobile a fissare la grossa chiazza sulla maglietta che aveva davanti, desiderando di sprofondare nel marciapiede, e non ebbe minimamente il coraggio di alzare gli occhi per vedere l’espressione dello sconosciuto colpito.
   “Oh mio dio…” esalò con la gola prosciugata e nella stessa posizione, incapace di connettere il cervello.
Vide il petto dell’altro alzarsi lentamente in un profondo respiro, probabilmente per calmarsi ed evitare di spaccargli la faccia, si disse Stiles.
Alzò la testa solo in quel momento per accertarsi che non fosse così, visto che al suo bel faccino in fondo ci teneva, e rimase – se possibile – ancora più imbambolato.
Il ragazzo che aveva di fronte non era affatto divertito, in confronto a lui era enorme e tremendamente serio, lo fissava con un che di truce attraverso gli occhi verdi, e la barba accennata – unita a quella massa muscolosa e all’espressione – gli dava un che di minaccioso che fece partire in Stiles una risatina nervosa.
   “S-Scusa” balbettò senza muoversi.
Lui dal canto suo prese un altro respiro profondo prima di aprir bocca e “Lasciamo perdere” si limitò a ringhiare fra i denti, prima di smuovere in uno scatto le spalle per sistemare la giacca di pelle aperta e andarsene, superandolo con una poco delicata spallata che lo fece quasi cadere a terra.

Ma per qualche parte remota e desiderosa di morire di Stiles, quello non doveva essere abbastanza, perché – senza sapere il motivo – il ragazzo si voltò, dopo qualche attimo che gli era servito per scongelarsi da quello sguardo freddo ricevuto.
Si girò di scatto, lasciando cadere a terra la borraccia, e afferrò di sfuggita l’altro per la giacca per fermarlo “Aspetta!” lo richiamò di volata, scivolando però sui suoi stessi piedi e finendo per strattonarlo per restare in equilibrio.
E ci riuscì, perché infatti – anche se per un pelo – rimase fermo su un piede e con le braccia spalancate per equilibrare il tutto, solo allora però si accorse di avere fra le mani un pezzo della giacca di pelle dello sconosciuto, mentre quello se ne stava steso in terra.

Stiles si pietrificò sul posto.

   “O-OH MIO––” balbettò più che sconvolto, fissando terrorizzato prima la stoffa fra le sue mani, poi l’altro caduto, che con uno sguardo di fuoco si voltò per guardare anche lui prima il pezzo del giacchetto rotto e poi colui che gli stava intralciando il cammino senza una ragione logica.
Mentre il giovane Stilinski tentava di trovare le parole e la forza per scusarsi e sistemare le cose, l’altro si tirò su con un ringhio e “Lasciamo. Perdere!” sbottò di nuovo, strappandogli di mano il pezzo e andandosene furioso.

Stiles sperò di non doverlo più incontrare, era sicuro che quello lì gli avrebbe spezzato il collo se lo avesse rivisto.
 



 
 

Ehilà ~ 
Buongiorno a tutti e molto piacere! 
Sono circa dieci/quindici giorni (forse di più? Il tempo passa troppo velocemente) che lavoro a questa cosa. 
Ho in programma una fanfic corta, tipo cinque capitoli o forse sei.
Ne ho già scritti tre ^^  Anche se non importa a nessuno. 
Avevo pensato di pubblicarla più in là, magari una volta finita di scrivere, ma... Boh, eccomi qui dopo aver riavuto (finalmente) il mio pc, il mio kindle, il mio telefono, il mio Ipod... Ecco perchè sono ancora al terzo capitolo ç_ç Già, mia madre a volte è perfida. 
Non so con quale coraggio, visto tutto quello che devo fare, ma avevo una voglia tremenda di scrivere qualcosa su loro due ç_ç 
Comunque, come ho scritto nella descrizione, i ragazzi vanno al college, quindi si conoscono da tanto (?) Vabbè. 
Penso (spero) di aggiornare...Non so, tipo due volte a settimana visto che sono pochi capitoli.
(Ormai per quanto riguarda questa solo una volta visto che oggi è govedì...) 
Duuunque, nada... Non aggiungo altro, spero che il primo capitolo vi sia piaciuto! 
Fatemi sapere cosa ne pensate ^^ 


Lawlietismine.
 


 
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Teen Wolf / Vai alla pagina dell'autore: lawlietismine