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Autore: nywilliams    24/07/2014    2 recensioni
Ciao a tutti, questa è la prima storia che pubblico... spero vi incuriosisca almeno un po' ( :
Camminavo tranquillamente sul marciapiede pensando a come dare la bella notizia ai miei genitori e ai miei amici, quando improvvisamente un rumore di clacson mi fece voltare, un’automobile si stava dirigendo velocemente verso la mia direzione, mi parve di sentire anche qualcuno gridare “attenta! Spostati!” ma non feci a tempo a realizzare, l’ultima cosa che vidi furono i fari dell’auto che si facevano più grandi man mano che si avvicinavano e poi il buio.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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CAPITOLO 14

 
 
La settimana passò velocemente, e finalmente era arrivato il tanto atteso sabato in cui la mia adorata Claire sarebbe finalmente tornata a casa! Non vedevo l’ora di abbracciarla, nonostante fossimo rimaste in contatto, durante quei mesi erano successe talmente tante cose che non poterle condividere con la mia migliore amica è stato brutto.
Dopo aver fatto una doccia ed essermi vestita, ero seduta sul divano con Totò, a guardare distrattamente un programma alla tv, mentre aspettavo che arrivasse Ryan per andare all’aeroporto a prendere Claire. Avevo preparato la pizza, dato che poi saremmo tornati a casa mia e di Claire per la cena e ci avrebbe raggiunti anche Logan.
Coccolando Totò pensai a ciò che era successo durante la settimana: avevo parlato con David della proposta di Liam, e gli avevo detto che per alcuni mesi non sarei quindi stata sempre disponibile, per fortuna non avevamo un termine di scadenza quindi potevamo lavorare con calma, anche perché, dopo l’incidente, avevo ancora qualche dolore alle costole perciò mantenere il diaframma contratto per cantare per troppo tempo mi risultava ancora un po’ difficile. Ero stata alla scuola di musica per comunicare a Liam che avevo deciso di aiutarlo, ed eravamo rimasti d’accordo che lunedì mattina ci saremmo di nuovo incontrati per organizzare le lezioni e dividerci i compiti. Avevo passato un’intera giornata con il mio adorato Tom, nella quale avevamo fatto i biscotti, guardato qualche cartone animato, e mi aveva aiutata nell’ardua impresa di fare il bagno a Totò! Infine avevo trascorso il resto del tempo con Ryan che passava quasi tutte le notti da me, e siamo usciti anche un paio di volte con Logan. Immersa nei miei pensieri non sentii il rumore dell’auto che si fermava nel vialetto, mi accorsi perciò che Ryan era arrivato quando suonò il campanello. Lasciai Totò sul divano ed andai ad aprire. Appena lo vidi il mio cuore perse un battito, ogni volta mi faceva lo stesso effetto, non mi sarei mai abituata alla bellezza del suo sorriso e all’intensità del blu dei suoi occhi. Inevitabilmente anch’io gli sorrisi e mi avvicinai per baciare dolcemente quelle sue morbide labbra.
Mi staccai leggermente da lui, lo guardai negli occhi e sorridendo lo salutai.
“Ciao”
Lui mi strinse in un abbraccio perché non prendessi freddo visto che eravamo praticamente fuori dalla porta di casa…
“Ciao piccola, sei splendida!”
Non indossavo niente di particolare, dei jeans, una t-shirt bianca e un cardigan celeste, i capelli raccolti in una coda alta, trucco leggero, e gli occhiali da vista perché quella mattina mi ero svegliata con un po’ di mal di testa.
“Anche tu lo sei! Ti aspettavo tra mezz’ora… mi hai fatto una bella sorpresa, mi annoiavo…”
“Sì, lo so, ma volevo stare un po’ con te prima di andare all’aeroporto..”
Mi staccai e lo feci entrare, cominciavo ad aver freddo sul serio, lui con un gesto automatico, si tolse il giaccone, lo appese all’appendi abiti e andò ad accomodarsi sul divano invitandomi a mettermi accanto a lui. Vedere come si sentiva a proprio agio anche a casa mia mi rendeva felice. Inizialmente non feci molto caso al suo abbigliamento perché ero troppo assorta nel guardarlo mentre si muoveva in casa mia, e mentre mi avvicinavo a lui, prima di sedermi, rimasi un momento incantata a guardarlo. Lui indossava dei pantaloni grigi che gli fasciavano alla perfezione le gambe, delle scarpe sportive ed una camicia color jeans con i primi bottoni aperti. I capelli un po’ scompigliati, e quel profumo che era diventato la mia droga. Non so pe quanto tempo restai impalata a contemplarlo, e probabilmente avevo anche un’espressione ridicola in volto perché lui scoppiò a ridere e mi riscossi subito…
“Ho qualcosa che non va?”
“Mh no, direi proprio di no, sei perfetto!”
“Perfetto addirittura?”
“Sì, ti ho mai detto che passerei ore a guardarti senza stancarmi mai?”
“No, non me l’hai mai detto… anche io amo guardarti, e memorizzare ogni tuo singolo movimento, ogni tua singola abitudine, voglio conoscere tutto di te, tutto quanto!”
“Ecco! Perché ogni volta che ti dico una bella cosa tu in risposta me ne dici una ancora più bella? Mi lasci sempre senza parole… mi imbarazza non saper cosa dire…”
“Mi diverte vederti quando sei in imbarazzo, sei così carina…”
“Mi prendi in giro anche?”
Lui scoppiò a ridere, una risata contagiosa che in poco tempo contagiò anche me, lanciai un urlo di spavento quando improvvisamente mi prese per la vita e mi trascinò accanto a lui sul divano. Portò il suo braccio attorno alle mie spalle e io mi accoccolai al suo petto.
Restammo così, accoccolati e in silenzio, con Totò accucciato in mezzo a noi, che ogni tanto alzava la testa reclamando qualche coccola, cullati dai nostri respiri, scambi di sguardi intensi e carezze. Non sentivamo più nemmeno la televisione, era come se fossimo completamente isolati dal mondo, talmente isolati che non ci accorgemmo nemmeno del tempo che passava, ed improvvisamente scattai in piedi guardando l’orologio, fu così, che si interruppe quel magico momento…
“Ryan!”
“Sì?”
“Siamo in ritardo, siamo rimasti sul divano quasi un’ora, sono le 18 passate tra poco atterrerà l’aereo, dobbiamo andare!”
“Cosa?!? Ma se sono appena arrivato!”
“Anche a me sembrava, ma purtroppo non è così! Perciò alza quelle tue belle chiappette e andiamo, che se arriviamo in ritardo dovremo sopportare una ramanzina di Claire, e fidati, non sono mai corte…”
Lui non disse niente, ma aveva una strana espressione divertita in volto che non riuscivo a spiegarmi. Infilai i miei stivaletti, la giacca e la borsa e mi preparai ad uscire. Lui lentamente dietro di me eseguiva gli stessi movimenti senza però togliersi quel furbo ghigno. Nel frattempo andai a dare un bacetto sulla morbida testolina di Totò per salutarlo, anche se saremmo stati fuori per poco tempo, avevo l’abitudine di salutarlo ogni volta che uscivo di casa.
Quando feci per uscire Ryan era già in auto ad aspettarmi, perciò chiusi velocemente la porta e salii in macchina. Lo guardai e lui ancora aveva quello strano sorrisetto…
“Si può sapere che hai?”
“Perché?”
“C’è qualcosa che ti diverte?”
“Sì! Nessuno mi aveva mai detto di alzare le mie BELLE CHIAPPETTE!”
“Oh mio Dio non ci voglio credere!”
Ero rossa di vergogna, con le mani sul viso che cercavo di coprirmi, improvvisamente sentivo caldo!
“Non te n’eri accorta?”
“Sì, che me ne sono accorta, è una cosa che si dice! Non devi analizzare sempre tutto!”
“Se è una cosa che si dice, perché sei diventata tutta rossa? Significa che lo pensi davvero!! E la cosa mi diverte da morire!”
“Ma che stai dicendo?!? Finiscila! Metti in moto che siamo in ritardo!”
Mise in moto e partimmo subito… ma quel ghigno non se lo toglieva più, si stava divertendo un sacco, e mi divertivo anche io, ma cielo! Non avevo dato più di tanto peso a quello che avevo detto perché è una frase che si dice così, senza pensarci… anche se effettivamente non aveva tutti i torti… aveva un di dietro niente male! Specialmente con quei pantaloni grigi che lo fasciavano alla perfezione…
“Stai pensando alle mie belle chiappette per caso?”
Non riuscii a rimanere seria e scoppiai a ridere…
“Per quanto tempo hai intenzione di continuare ancora?”
“Per molto, molto tempo! Specialmente perché l’altra notte mi ci hai lasciato un bel graffio!”
“Oddio! Non ci credo! Mi stai prendendo in giro!!”
“Assolutamente no! Ho ancora il segno… dopo posso fartelo vedere se non mi credi…”
A quel punto capii che era meglio mettersi l’animo in pace perché non se ne sarebbe dimenticato molto in fretta…
 
Arrivammo all’aeroporto giusto in tempo, e battibeccando con Ryan, mentre ancora ci stavamo dirigendo agli arrivi, notai una chioma bionda farsi spazio tra la folla…
“Eccola! La vedo!!”
“Dove?!?”
“È piccolina, si notano i capelli biondi, la vedi li in mezzo?”
“Ah, si! Ora si! Cavolo è davvero bassina!”
“Non farglielo notare troppo però! Altrimenti si offende!”
“Ricevuto capo!”
Cominciai a sbracciarmi per farmi notare
“Claire!! Siamo qui !!”
Non appena mi sentì alzò il volto e mi vide, si aprii in un enorme sorriso, mollò valige e borsoni e mi corse in contro, mi saltò letteralmente in braccio! Il dolore che sentii alle costole non appena si attaccò a me fu abbastanza forte da farmi perdere l’equilibrio, fortunatamente Ryan era pronto dietro di me per tenermi ed evitare che cadessimo entrambe!
Nonostante ciò non ci staccammo subito, fu un abbraccio lungo, pieno di affetto e di cose non dette. Finalmente la mia migliore amica era tornata dal suo lungo viaggio! Non so chi tra le due stringesse più forte l’altra, so solo che dovetti staccarmi perché il dolore cominciava ad essere troppo forte.
Non appena mi staccai vide sul mio volto un espressione contratta e si spaventò.
“Oddio Nicole, ti ho fatto male? Per un momento mi ero completamente dimenticata dell’incidente! Non sono proprio riuscita a trattenermi dal saltarti addosso scusa!”
“Stai tranquilla, sto bene! Una delle due stringeva un po’ troppo forte e ho sentito un po’ di dolore tutto qui! Come stai? Com’è andato il viaggio? Oddio ci sono cosi tante cose che mi devi raccontare!!”
“Sì, il viaggio è andato bene, è stato un po’ triste, sai il pensiero di dover tornare alla realtà, alla monotonia di tutti i giorni. Ma tu mi mancavi così tanto! Anche tu mi devi raccontare tantissime cose! Ti sei ripresa? Stai bene ora? Sei ancora più bella di quando sono partita. Ti vedo felice finalmente! I tuoi capelli sono cresciuti un sacco! Hai degli occhiali nuovi? E questo bracciale? Oh sì è quello che ti ha regalato super Ryan! È ancora più bello dal vivo…”
Ryan dietro di noi si schiarì la voce… e interruppe la raffica di parole di Claire. Ero talmente felice di rivederla che mi ero completamente dimenticata di presentarglielo.
“Oh! Ehm si… beh, l’hai già visto dallo schermo del pc… quindi l’avrai riconosciuto… comunque lui è Ryan”.
Lui fece per allungargli la mano ma lei non la strinse. Rimase ferma a guardarlo per un po’ come se volesse fargli una radiografia completa. E improvvisamente sorrise e saltò addosso anche a lui per abbracciarlo. Ryan fu colto di sorpresa ma a differenza mia riuscì a non cadere.
“Falla soffrire e ti massacro questo bel visino chiaro?”
“Non ho intenzione di farla soffrire tranquilla!”
“Perfetto! Oddio fatevi guardare! Siete bellissimi! I miei piccioncini preferiti in assoluto! Ryan ti chiedo scusa se sono stata un po’ brusca prima ma vederti dal vivo è diverso, volevo capire se quello che ho visto mentre stavo dall’altra parte del mondo fosse vero oppure tutta finzione. Ma mi sembri un tipo a posto! Sei riuscito a far tornare serena la mia migliore amica quindi non posso non volerti bene.”
“Non ho fatto niente di così speciale, è lei che mi ha stravolto la vita!”
“Oh quanta dolcezza!”
“Ehm ci sono anch’io qui! Ryan la aiuteresti con le valigie? Tra non molto arriverà Logan e non voglio che trovi la casa vuota…”
“Subito capo!”
 
Il viaggio di ritorno fu tutto tranne che silenzioso. Claire ci riempiva di domane in continuazione, voleva sapere tutto di tutti. Dopo sei mesi aveva paura di essersi persa qualche novità importante sui nostri amici o sulla gente del paese in generale, fortunatamente non accennò all’argomento Liam nemmeno una volta, Ryan non aveva ancora completamente digerito quel boccone amaro e lei sembrava averlo capito. Quando arrivammo la aiutammo a scaricare i bagagli e a riportarli di sopra nella sua stanza. Poco dopo arrivò Logan che fortunatamente aveva pensato a portare il dolce, cosa che mi era proprio sfuggita di mente.
“Ehi Logan! Accomodati pure, ho appena infornato le pizze”
“Mhh che buon profumino! Carino qui! Mi piace molto anche la zona…”
“Sì piace anche a me, è un posto molto tranquillo, io detesto i posti troppo affollati… Vieni, ti presento Claire, sta apparecchiando la tavola con Ryan!”
Andò subito a salutare Ryan mentre Claire non appena lo vide fece cadere le forchette che teneva in mano, ovviamente il fascino di Logan aveva fatto centro un’altra volta.
“Claire, lui è Logan, il migliore amico di Ryan…”
Logan le porse la mano, Claire si ridestò dallo stato di trance in cui era caduta e gliela strinse.
“È un piacere conoscerti Claire, Nicole mi ha parlato molto di te!”
“Il piacere è tutto mio!”
Fortunatamente andarono subito d’accordo, la cena tutti assieme fu fantastica e molto divertente. Logan era stato diverse volte a Parigi quindi ascoltava interessato i racconti di Claire e viceversa, e immancabilmente continuava a ripetere che se non fosse stato per lui tra me e Ryan non sarebbe ancora successo niente. Infatti ci accordammo per andare al cinema tutti e quattro il giorno dopo a vedere un film appena uscito nelle sale. Quando mi alzai per andare a prendere il dolce Claire decise di accompagnarmi per darmi una mano.
“Non mi avevi detto che fosse così sexy quel Logan”
“Ti avevo detto che era un bel ragazzo…”
“Sì beh non mi aspettavo che fosse così bello!”
“Ti piace? Lo sapevo io che sareste stati perfetti l’uno per l’altra. Sai credo proprio che..”
“Alt! Ferma! Non ho detto che mi piace! Ho detto che è un figo da paura e basta! Non penso che potrebbe andare bene per me, io cerco qualcosa di serio e penso che con uno come lui potrei semplicemente divertirmici per una notte… è simpatico e divertente ma non credo faccia al caso mio. E poi al momento non cerco nessuno!”
“Ma che stai dicendo? Non starai ancora male per Nicholas spero!!”
“No, sai che non è così! Solo che beh, a Parigi ho conosciuto un ragazzo e, sebbene sappiamo entrambi che ci sono troppi chilometri che ci separano ci siamo salutati con la promessa di rivederci presto e mi sembrerebbe di tradirlo…”
“Oh, beh non me ne avevi parlato… perché lo vengo a sapere solo ora?”
“Perché è stato tutto troppo bello con lui! Non sembrava reale e la cosa mi spaventava a morte. Avevo paura che dal momento in cui ne avessi parlato con qualcuno mi sarei trovata improvvisamente nella realtà e sarebbe finito tutto. Mi dispiace.”
“Questo cambia le cose, già sognavo te e Logan innamorati. Lui è un ragazzo fantastico, aldilà dell’aspetto fisico intendo. Ha un passato pieno di avventure di una notte ed è stanco ora, vuole trovare qualcuna a cui possa piacere sul serio, e fidati, se le ragazze che incontrasse si soffermassero a cercare di conoscerlo un po’ capirebbero che oltre ad essere un figo da paura è anche una bellissima persona.”
“Mi stai per caso dicendo che sono superficiale?”
“No! Non sto dicendo questo, solo ti sto facendo capire che se pensi che lui potrebbe andare bene solo per una notte ti sbagli. Comunque non dico più niente, se hai in testa qualcun altro è giusto che pensi a lui. Mi dici almeno come si chiama?”
“Si chiama Laurent! Ha un paio d’anni più di me ed è dolcissimo, mi riempiva di regali e di attenzioni, quando stava con me era come se al di fuori non esistesse nessun altro!”
“Ne sei innamorata?”
“Credo di si! Ma non ho mai avuto il coraggio di dirglielo perché poi sarei partita e non sapevo se l’avrei rivisto! Se tutto va bene il mese prossimo viene a trovarmi!”
“Davvero? Sono così felice per te!”
“Sìì!! Grazie Nicole, davvero scusami se non te ne ho parlato prima!”
“Non ti preoccupare, l’importante è che tu ora me ne abbia parlato! Ora è meglio tornare di la prima che vengano a cercarci!”
Dopo il dolce restammo ancora a lungo a chiacchierare e a raccontarci alcuni aneddoti divertenti del passato. Dopo un po’ Logan si alzò…
“Ragazzi, si è fatto davvero molto tardi, direi che è meglio se me ne torno a casa, oggi sono proprio esausto! Tu Ryan resti qui stanotte?”
“No, torno a casa ma mi fermo ancora un attimo! A domani Logan!”
“A domani ragazze, buona notte!”
Lo salutammo e Ryan lo accompagnò alla porta. Quando tornò da noi anche Claire ci salutò:
“Beh direi che è il caso che anche io vada a farmi una doccia e mi metta a letto, è stata una lunga giornata. Buona notte piccioncini!”
“Buona notte Claire a domani!”
Io e Ryan ci accoccolammo un po’ sul divano, eravamo entrambi stanchi ma volevamo goderci ancora un momento per noi.
“Credo che la nostra missione come cupido sia fallita!”
“Lo credo anch’io! Non siamo portati per creare coppiette…”
“Nemmeno a Logan piace Claire?”
“Dice che è carina e simpatica ma non è scoccata nessuna scintilla. Potrebbe crearsi una bella amicizia ma non crede che possa mai accadere niente di più.”
“È lo stesso che ha detto Claire, poi ho saputo che si è innamorata di un ragazzo che ha conosciuto a Parigi e che il mese prossimo verrà a trovarla.”
“Mhh la cosa non mi dispiace sai? Potresti stare da me e lasciare la casa a loro due mentre lui sarà qui…”
“Molto allettante come proposta!”
“Non vedo l’ora del mese prossimo allora, così potrò averti tutta per me!”
“Speriamo che si fermi qui per un bel po’ allora!”
Lui sorrise teneramente e mi baciò. Era tutta la sera che non mi baciava, perciò era tanto desiderato da entrambi. Il contatto con delle sue labbra con le mie mi destabilizzava sempre, oltre al suo profumo, anche i suoi baci erano diventati una droga per me. Ci separammo dopo un tempo indefinito, prima che la situazione cominciasse ad essere fuori controllo, con i respiri affannati e le labbra gonfie ed arrossate.
Ryan poggiò la sua fronte contro la mia e guardandomi intensamente mi disse
“È meglio se ci fermiamo, non siamo soli stasera…”
“Sì, è vero! Vorrei che restassi ancora qui!”
“Nemmeno io voglio andarmene, ma è giusto che domani passi un po’ tempo con Claire, oggi quando l’hai vista avevi gli occhi che brillavano”
“Sì mi è mancata da morire! Sono davvero felice di riaverla qui!”
“Mi accompagni alla porta o lasci che me ne vada da solo?”
Mi sedetti su di lui, incrociando le braccia al suo collo e le gambe dietro alla sua schiena come un coala.
“Ti accompagno, andiamo!”
Sì alzò in piedi senza mollarmi e mi tenne in braccio fino alla porta, dove mi posò per mettersi la giacca. Una volta indossata mi diede un ultimo dolce bacio e mi salutò.
“A domani piccola”
“A domani! Buona notte amore”
“Buona notte amore mio”
 
Non feci in tempo a chiudere la porta di casa e rientrare il salotto che c’era già Claire in cima alle scale che mi guardava con un sorriso che andava da un orecchio all’altro.
“Siete la dolcezza in persona voi due!”
“Ci hai spiati per caso?”
“Sì, scusa è che sono uscita dalla stanza per andare al bagno e ti ho vista aggrappata a lui come un coala, non ho resistito ahahah!”
“Mi fa piacere che ti facciamo cosi tanto ridere!”
Non rispose, scese dalle scale, e ci sedemmo entrambe sul divano.
“Allora, com’è sentirsi di nuovo a casa?”
“Bello! Più bello di prima! Non è cambiato niente eppure è tutto così diverso. Beh apparte che ora tu stai con Ryan e sono così felice per voi. Vedervi assieme mi riempie il cuore sul serio! Io c’ero quando stavi male per Liam, c’ero quando hai visto le sue fotografie con altre ragazze, c’ero quando provavi ad uscire con altri ragazzi che ti facevo conoscere ma poi tornavi a casa in lacrime perché non riuscivi a lasciarti andare e continuava a tornarti in mente Liam. Eri sempre assente, ed era difficile vederti ridere di gusto. Ora invece sono tornata da poche ore e non ti ho vista ancora una volta senza il sorriso. Vederti così mi riempie di gioia, sei felice e serena come non lo eri da tempo. Ryan è davvero un tesoro, e si vede lontano chilometri che ti ama da morire. Ed è lo stesso per te.”
“Così mi commuovi!”
“Hai passato due mesi infernali per l’incidente, ma tu hai avuto la meglio su tutto! Per l’incontro con Liam di lunedì sei preoccupata?”
“No, non particolarmente! Ryan lo è ma cerca di non darlo a vedere. Io so quello che provo per lui, e anche lui lo sa. Il nostro sarà solo un rapporto di lavoro. Domani lo incontrerò per organizzarci, poi dal momento in cui comincerò a fare lezione lui non ci sarà quindi non penso ci vedremo spesso.”
“Sappi che se hai bisogno qualcuno che venga con te posso accompagnarti io!”
“Ti ringrazio ma non ce ne sarà bisogno. Si tratta solo di lavoro, niente di più!”
“Ok, come vuoi! Che effetto ti ha fatto rivederlo?”
“È stato strano! Beh quando l’ho incontrato per caso mentre ero con Ryan è stato un colpo al cuore! Mi mancava il respiro, non so come spiegartelo, da una parte ero contenta di rivederlo finalmente, ma dall’altra ero anche arrabbiata quindi non saprei dirti precisamente come mi sentivo! Ma quando ci siamo incontrati di nuovo è stato diverso, inizialmente ero arrabbiata, ma pian piano mi sono resa conto che non era cambiato niente, mi piaceva parlare con lui prima, e sinceramente mi piace parlare con lui anche adesso. Ma quando mi ha chiesto se avrei lasciato Ryan per lui non ho esitato un momento nel dirgli di no.”
“A me preoccupa questa cosa invece. Sai che io sono dell’idea che un ex deve rimanere ex e che rimanere amici come tanti dicono di fare è impossibile”
“Ma noi non siamo amici. Lavoriamo assieme e basta!”
“Ok, va bene, stai attenta però per favore!”
“Lo farò, stai tranquilla!”
Rimanemmo a chiacchierare ancora un po’ poi andammo entrambe a dormire. Dormire era un parolone, le parole di Claire mi avevano messa un po’ in agitazione… sarei stata davvero in grado di avere un rapporto professionale con Liam? Sia il mio cuore che la mia testa dicevano di si, ma allora cos’era questo senso d’agitazione che sentivo nello stomaco? Dopo più di due ore in cui continuavo a rigirarmi nel letto riuscii a prendere sonno. Ma non fu un sonno tranquillo.
Il giorno seguente aiutai Claire a disfare le valigie e sistemare le sue cose nella stanza. Nel pomeriggio lei andò a far visita ai suoi genitori mentre io rimasi a casa a prepararmi per quando sarebbero arrivati Logan e Ryan.
Verso le 18 arrivarono e andammo tutti assieme al cinema. Era una commedia divertente e fu uno spasso, e rischiammo di essere buttati fuori dalla sala perché Logan e Ryan continuavano a fare battutine durante il film. Al ritorno ci fermammo a mangiare qualcosa e poi tornammo ognuno a casa propria. Quella sera ebbi proprio la conferma che la mia sensazione era sbagliata. Claire e Logan no sarebbero mai potuti essere più che amici.
Anche quella notte il sonno tardò ad arrivare. Claire si offrì di nuovo di accompagnarmi alla scuola di musica l’indomani ma io rifiutai, anche perché sicuramente se quei due si fossero incontrati Claire non sarebbe stata capace di tenersi la lingua fra i denti e sarebbe sicuramente partita una gara d’insulti tra i due, che non erano mai andati molto d’accordo nemmeno prima.
 
Quel lunedì mattina il suono della sveglia fu traumatico. Mi svegliai di pessimo umore e ancora con quello strano senso di agitazione allo stomaco. Non feci colazione, bevvi un bicchiere di succo d’arancia e basta. Feci una doccia sperando di scrollarmi di dosso quel malumore ma non servì a nulla. Se solo avessi potuto dormire qualche ora in più sono certa che sarebbe stata una giornata migliore. La testa mi pulsava perciò presi una pastiglia e tornai a vestirmi. Indossai dei collant bordeaux e un vestito di lana lungo fino alle ginocchia di colore grigio. Presi la mia borsa e il cappotto, indossai degli stivaletti bassi e uscii di casa. Claire dormiva ancora e non mi andava di svegliarla solo per dirle che stavo uscendo, così le lasciai un biglietto.
Quando arrivai alla scuola fortunatamente almeno la pastiglia aveva fatto il suo effetto e il mal di testa era passato. Nel pomeriggio avrei dovuto incontrare David per sistemare alcune faccende burocratiche quindi non sarei riuscita a vedere Ryan. Era davvero una pessima giornata!!
Entrai nell’ufficio del padre di Liam dove ora stava seduto lui alla scrivania con la testa bassa intento a leggere scartoffie. Bussai alla porta e alzò subito lo sguardo verso di me. Anche questa volta vederlo mi provocò quella strana sensazione che non sapevo definire, quel suo sorriso che prima tanto mi piaceva e mi faceva sentire bene ora mi metteva ancora di più in agitazione. Ma che mi prendeva? Avevamo parlato e deciso che il nostro sarebbe stato un rapporto puramente professionale eppure quel sorriso mi sembrava tutto tranne che professionale!
“Ciao Nicole! Entra pure e accomodati!”
“Ciao Liam, grazie!”
“Come stai? Passato un buon week end?”
“Bene grazie. Sì ho passato un ottimo week end e tu?”
“Beh, sono stato chiuso qui dentro a sistemare le scartoffie arretrate che ha lasciato mio padre. Ora finalmente credo di esserne venuto quasi a galla.”
“Beh se c’è qualcosa che posso aiutarti a fare fammelo sapere.”
Nel frattempo tolsi il cappotto e mi accomodai sulla sedia di fronte a lui, feci finta di non notarlo ma mi sentii il suo sguardo puntato addosso, e la cosa non mi metteva propriamente a mio agio.
“Lo farò! Ti ringrazio!”
“Figurati!”
“So che è tutto un po’strano e imbarazzante ma non posso evitare di dirti che sei bellissima!”
“Ehm si, è piuttosto imbarazzante.. grazie comunque!”
“Direi che è meglio se parliamo di lavoro a questo punto che ne dici?”
“Direi che sarebbe meglio… hai già in mente qualcosa?”
“Sì ti propongo quello che ho pensato io poi mi dici se vuoi fare qualche cambiamento.”
“Ok perfetto!”
“Allora, ho pensato che potresti occuparti delle lezioni private di pianoforte per il livello intermedio e avanzato, mentre io mi occuperò dei principianti e delle lezioni di teoria per chi deve ancora cominciare la pratica. Per quanto riguarda gli altri strumenti, gli altri insegnanti sono ancora a disposizione. L’unica questione ancora in sospeso è per le lezioni di canto, delle due insegnanti che c’erano prima solo una mi ha confermato la sua disponibilità quindi se per te non è un problema, nel caso in cui mi dicesse che non c’è ti chiederei se ti andrebbe di sostituire anche lei, sai che il canto non è proprio il mio forte…”
Inevitabilmente sorrisi, mi ricordavo eccome che si limitava a cantare sotto la doccia e ogni volta era impossibile non scoppiare a ridere.
“Sì, me lo ricordo! Io penso che possa andare bene così! Avrei giusto bisogno di avere il programma e sapere gli orari delle lezioni in modo da potermi organizzare con gli altri impegni di lavoro.”
“Allora, le lezioni di pianoforte ti terrebbero occupata il martedì e il giovedì, ti stampo subito le tabelle con gli orari e i nomi degli alunni. Per il canto invece purtroppo non ti so ancora dire niente ma ti aggiornerò appena saprò qualcosa.”
“Perfetto! Quindi inizierei domani?”
“Esatto! È un problema?”
“No, va benissimo !”
“Ecco a te le tabelle. Grazie Nicole, grazie di cuore, non sai che grande aiuto mi stai dando. Mio padre faceva tutto da solo ma con gli esami che sto preparando per l’accademia io non ce l’avrei fatta senza di te.”
“Sarà un piacere lavorare qui. In questa scuola ci sono praticamente cresciuta, ed è sempre bello ritornarci”
“Già, anche per me queste mura racchiudono tanti ricordi…”
Mi guardò in modo di farmi capire cosa alludeva e non mi ci volle molto a capire che pensava a noi due. Non dissi niente, mi limitai ad alzarmi, mettere via le mie cose e salutarlo.
“Direi che siamo a posto allora, ci si vede domani Liam!”
“Sì! A domani!”
Feci un cenno con la mano e uscii da quell’ufficio. Quando uscii completamente dall’edificio fui colpita da una ventata d’aria fredda che mi fece provare subito una sensazione di sollievo. Li dentro mi mancava l’aria. Speravo vivamente che l’indomani sarei riuscita a non vederlo troppo spesso.
Mi diressi subito da David per comunicargli i miei nuovi orari e organizzai anche con lui un piano di lavoro. Eravamo riusciti ad organizzarci in modo da avere due mezze giornate libere a settimana. Il mercoledì mattina e il venerdì pomeriggio. Rimasi comunque con lui tutto il pomeriggio a concludere le ultime faccende burocratiche e firmare le ultime scartoffie.
Quella sera Claire sarebbe rimasta a dormire dai suoi genitori, mentre io passai la serata al telefono con mia madre e poi con Ryan a cui comunicai il mio nuovo programma di lavoro. Non mi nascose la sua preoccupazione, ma dopo un po’ riuscii a tranquillizzare anche lui. Il fatto che si trattava di fare lezioni private significava che nell’aula saremmo stati solo io e l’alunno perciò ero più tranquilla anch’io.
 
Quella notte dormii tranquillamente, e la sensazione di agitazione aveva lasciato spazio ad una nuova sensazione, diversa, ma più bella. Ero elettrizzata all’idea di tornare in quella scuola. Volevo che i nuovi alunni trascorressero bene quelle ore come succedeva a lei, che ogni settimana non vedevo l’ora di potermi andare a sedere a quel pianoforte e imparare cose nuove. La mia fame di musica non aveva confini e ogni volta era un piacere infinito.
Parcheggiai la mia auto nello stesso parcheggio del giorno prima. Quando scesi dalla macchina ogni movimento mi venne automatico, proprio come quando ero ragazzina, le mie gambe si muovevano praticamente da sole dirette verso la mia vecchia aula.
Arrivò poco dopo la prima ragazza a cui avrei dovuto fare lezione. Insegnare tutto il giorno a quei ragazzi fu una sensazione magnifica. Non solo mi faceva tornare in dietro nel tempo e ricordare tutti i bei momenti trascorsi li dentro, e non parlo solo di quelli con Liam, ma erano ormai quasi 4 mesi che non toccavo i tasti di un pianoforte, da prima dell’incidente, e poterlo rifare era bellissimo.
La giornata fu tutt’altro che lunga, trascorse velocissima e nel modo migliore, i miei alunni erano contenti e io ero soddisfatta del mio lavoro. Dopo l’ultima lezione presa da un attacco di malinconia, rimasta da sola in aula, mi sedetti di nuovo a quel pianoforte, chiusi gli occhi e cominciai a suonare. Mi lasciai trasportare da quella sensazione di benessere, in quel momento mi sentivo completa e felice. Avevo tutto, Claire era tornata, avevo trovato uno splendido ragazzo che mi amava almeno tanto quanto io amavo lui e poi c’era la musica a completare il tutto.
“Mi sembra di essere tornato in dietro nel tempo…”
Riconobbi subito quella voce che interruppe il mio momento di beatitudine, mi voltai e vidi Liam poggiato con una spalla allo stipite della porta.
“Già, anche a me…”
“La prima volta che ti ho vista era proprio tutto come in questo momento, tu non vedesti nessuno arrivare e cominciasti a suonare, e io prima di presentarmi rimasi rapito ad ascoltarti proprio su questa porta…”
“Oh già, non ci avevo pensato… stavo pensando a tutta la giornata in generale non ad un momento preciso…”
“Posso entrare?”
“Certo! Sei il direttore ormai… puoi fare quello che vuoi…”
“Non sarei mai entrato senza il tuo permesso”
Entrò nell’aula e si sedette sulla panchina accanto a me…
“Ti sei accorta che stavi proprio suonando anche la stessa melodia?”
“Davvero? No, non ci avevo pensato..”
“Era proprio come adesso, io ero seduto accanto a te, e tu mi guardavi con quegli occhi increduli, poi anche il nostro primo bacio è stato qui…”
“Già … me lo ricordo…”
“Nicole, so che ti ho promesso che ti sarei stato alla larga, ma è più forte di me… non ci riesco, specialmente ora che sei qui in questa scuola…”
“Liam io credo che dovresti fare appello alla tua forza di volontà e tornare a fare il tuo lavoro, abbiamo già discusso di come stanno le cose tra noi e vorrei che fosse chiaro per te quanto lo è per me…”
“Lo so, è solo che ho una domanda che mi tormenta da tutto il giorno…”
“Ovvero?”
Cominciarono a tremarmi sia le mani che le gambe quando notai che si stava avvicinando ancora di più a me…
“Liam io credo che non dovresti..”
“Shh”
Posò un dito sulle mie labbra ed io rimasi pietrificata.
“Mi chiedo come reagiresti se io facessi questo.. “
Avevo già capito dove voleva andare a parare, feci per alzarmi ma lui fu più veloce di me. Non mi accorsi di come successe, so solo che mi ritrovai con le sue labbra sulle mie …






Ciaaaaaaaaaaaooooo !!
Finalmente sono riuscita ad aggiornare!
Chiedo scusa per il ritardo ma ho passato davvero un brutto periodo e pieno di impegni, spero che questo capitolo vi possa piacere. L'ho scritto velocemente e sinceramente non l'ho nemmeno riletto e spero non ci siano troppi errori.
Sono curiosa di sapere cosa ne pensate... :)
a presto !
buona lettura
NYwilliams

 
  
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