Come si sa, una volta diventati jonin, i ninja hanno la possibilità di diventare maestri di altri ninja.
Questo è il caso di Gaara, Kankuro e Temari.
Il primo non lo sceglieva nessuno, nonostante fosse il Kazekage, per paura. Che codardi...
Poi una ragazza ella sua età si fece avanti, e si innamorò del ragazzo:Matsuri
Il secondo non fu scelto da nessuno, perchè reputato ''strano''.
L'ultima era la scelta principale, severa, ma alla fine più o meno gentile.
Insomma, più o meno flessibile. Comunque questa è la storia di Kankuro, non di Gaara nè di Temari.
Era una giornata calda a Suna, che novità...
Kankuro poltriva beatamente sul letto, mentre i fratelli si facevano in quattro per allenare quei scansa fatiche.
La loro casa non aveva serrande, quindi coprivano le finestre con le tende, ma la luce oltrepassava.
Il sole è tremendo nel villaggio della Sabbia, cosa pretendono?
Kankuro a malavoglia si alzò, molto, molto lentamente, e si diresse in cucina, dove trovò un biglietto.
Lo prese in manoe rimase a guardarlo per molto tempo. ''Ho una cosa importante da dirti. Quando ti svegli vieni nel mio ufficio. Kazekage Gaara''
Questo diceva il biglietto. ''Ma come fa ad essere così formale anche con i suoi fratelli?''-Si ripeteva il ragazzo tra sè e sè. Ripose il bigliettino sul tavolo, poi sbuffò. Si diresse dritto dritto in camera, frugò nell'armadio, si vestì, stranamente con dei pantaloncini neri fino alle ginocchia, una maglietta del medesimo colore a maniche corte, senza guanti, copricapo o trucco.  Niente coprifronte. E soprattutto senza la marionetta dietro la schiena. Sembrava una persona normale.
Aprì molto lentamente la porta, uscì e si diresse al palazzo del Kazekage.
Una volta arrivato, senza bussare, fece irruzione nell'ufficio di Gaara, pultroppo li c'era la rovina di Kankuro:Temari.
''Ma ti pare modo di presentarti in questo stato al Kazekage?! E per giunta non hai neanche bussato! Sei solo un tirapiedi, ricordatelo!''-Sbuffò irritata lei, di fianco a Gaara, comodamente seduto dietro la scrivania.
Kankuro non rispose, non l'ascoltò completamente, puntava gli occhi fissi in quelli di Gaara.
''Che mi dovevi dire?''-Disse irritato. ''Modera i termini!''-Urlò Temari. Kankuro sospirò. Gaara ruppe il ghiaccio.
''Hai un'allieva.''-Disse come se fosse qualcosa di poco conto. Kankuro sbiancò.
''Un'allieva?''-Gaara nnuì in contemporanea a Temari.
''Si chiama Shayla, ha due anni in meno di te, 15, e a quanto pare è portata per il mestiere di ninja.''
''Quindi molta meno fatica...''-Pensò tra s'è e s'è il fratello del Kazekage.
''E' al piano di sotto. Presentatevi.''-Disse Gaara in tono autorevole. Kankuro annuì.
Come gli fu detto, scese al piano di sotto.
Prorpio sotto le scale si trovava una ragazza dal fisico slanciato, con i capelli rosso scuro, quasi marroni, ondulati, gli occhi grandi e nerissimi e le lentigini popolavano le sue gote.
Kankuro le si avvicinò. ''Shayla?''-La ragazza annuì. S'inchinò.
''Kankuro-Sensei, piacere. Mi chiamo Shayla, ho 15 anni e sogno di diventare Kazekage da quando ho 7 anni.''-Disse alzando il capo, tornando in una pisizione normale. ''Ehm...Piacere, Kankuro. 17 anni e nessun sogno particolare. E, per favore, dammi del tu.''-Disse semplicemente, imbarazzato un tantino dalla strana bellezza della ragazza.
Lei annuì di nuovo e uscirono insieme dal Palazzo. Camminarono per un bel pò nelle strade di Suna parlando.
''Ti sei diplomata a ninja ora?''-Chiese curioso Kankur. Lei scosse la testa.
''I maestri scarseggiano...Fin'ora mi ha allenata mio padre, ma qualche tempo fa è morto in missione. E mi hanno chiesto di scegliere tra te, il Kazekage Gaara o l'onorevole Temari.''-Disse con un tono stranamente impassibile e con il sorriso stampato in faccia. Ok, un sorriso un pò amaro.
''L'onorevole Temari? Ma fammi il piacere!''-Kankuro cominciò a ridere, convolgendo nelle risa la ragazza.
''Come mai hai scelto me?''
''Molto tempo fa ero innamorata del Kazekage, ma poi ho visto che anche Matsuri, che è una mia amica, è innamorata di lui, quindi ho lasciato perdere. E Temari secondo me è un pò severuccia. Poi dicono che nessuno ti vuole come maestro perchè sei strano, volevo capire cosa ci fosse di così tanto strano in te.''-Disse sorridendo e arrossendo un pochino.
''Forse il fatto che mi porto sempre dietro le marionette...''-Pensò Kankuro ad alta voce.
''Ma le marionette sono belle!''-Ribadì, sempre sorridendo, Shayla.
''Davvero? Ti piacciono sul serio? E perchè?''-Chiese curioso.
''Bè, perchè utilizzare un qualcosa di legno per combattere, per farlo diciamo ''vivere'', mi pare fantasioso. Tipo la storia di Pinocchio...Non riesco a spiegarmi...''-Rispose lei arrossendo e voltando il capo altrove.
''Invece ho capito.''-Affermò lui. Shayla ricambiò il sorriso.
Arrivarono al confine del villaggio, dove c'era un rialzamento a mò dirupe in miniatura, dove entrambi si sedettero.
Il sole tramontava, come se cadesse da un momento all'altro sul deserto, illuminando qualunque cosa. Era uno spettacolo bellissimo. Kankuro si voltò lentamente e di soppiatto verso Shayla, che continuava a guardare tranquillamente il tramonto.
Era così bella quando lo scirocco le scompigliava i capelli, la luce del sole le illuminava il viso, facendolo apparire più luminoso, la luce riflessa  nei suoi occhi, rendendoli lucidi, come se stesse per mettersi a piangere, però sorridendo.
''Sembra ammirarmi.''-Pensò tra sè e sè Kankuro.
''Lo sai...''-A farlo tornare alla realtà fu Shayla stessa, che lo chiamò.
''Sei davvero simpatico!''-Disse ridendo. Dio, quant'era bella quando rideva...
Eh si, anche Kankuro alla fine ha trovato l'amore.