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Autore: JoJo    05/09/2008    1 recensioni
“Non l’avrei mai creduta una cosa possibile! Sei riuscita a smarcarti da Roberto!” Cristine fece una smorfia, ravviandosi intanto i biondi capelli con le mani e cercando di contenerli in una coda alta. “Ti prego basta con queste metafore calcistiche. Io odio il calcio!”
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Roberto Hongo, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Corrispondenza

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Pepe uscì sull'ampio terrazzo della villa che lui, Carlos e Leo avevano affittato per passare quelle vacanze a Hanalei, città situata sul paradiso terrestre di Maui, facente parte dell'arcipelago delle Hawaii.
Leo continuò imperterrito a leggere il libro che stringeva tra le mani, incurante del nuovo venuto, e anche Carlos, impegnato a sorseggiare una fresca bibita, parve intenzionato ad ignorarlo.
Il vivace calciatore carioca non si perse d'animo, continuando a sventolare felice un foglio di carta che aveva appena stampato “Hey, ragazzi, indovinate chi mi ha appena scritto?”

Uhm...un alieno che intende rapirti per studiare la stupidità degli esseri umani?” azzardò divertito Leo girando una pagina del suo tomo.
Santana abbozzò un sorriso divertito guardando la reazione del compagno che, infastidito, aveva increspato le labbra.

No.- rispose per niente sconsolato- Vi do un indizio: arriva dal Giappone!”
Ah. L'imperatore del Giappone?” scherzò il numero dieci carioca cercando, come al solito, di infastidire il solare Pepe.
L'interpellato sospirò rassegnato, completamente convinto di avere a che fare con un branco di bambini di tre anni “No.- Cominciò piatto per poi far trapelare la propria felicità dalla voce, quando riuscì finalmente a rivelare il motivo di quella mail- La mia dolce Cris mi ha scritto.”
Gli altri due sembrarono finalmente interessati al compagno, cosa che rese il calciatore particolarmente orgoglioso.

E che dice?” domandò incuriosito Leo, che aveva deciso di abbandonare per un po' la sua lettura.
Carlos strinse impercettibilmente la mascella, suo malgrado infastidito dal possessivo usato dall'amico.
Pepe si passò una mano fra i capelli, iniziando a elencare le novità con tono fatale “Ovviamente ha speso un centinaio di parole per decantare di come senta fortemente la mia mancanza, fra l'altro dice che siamo anime gemelle e che mi sposerà appena tornerà in Brasile...” scherzò contento.
Leo gli strappò con malagrazia il foglio di mano e lanciò uno sguardo d'insieme alle frasi scritte.

Non mi pare ci sia scritto niente di simile” mormorò perplesso Leo inarcando un sopracciglio.
Pepe scrollò le spalle “Devi leggere fra le righe!” sospirò.

Comunque dice di aver vinto la scommessa e che penserà alla tua penitenza.” precisò Leo sbirciando sul foglio che teneva ancora in mano.
Santana sbuffò lievemente infastidito “Quando la smetterete con questi stupidi comportamenti infantili?” domandò sbattendo con malagrazia il bicchiere sul tavolino di vimini poco distante.

Quando tu smetterai di fingere di trovarla indifferente” azzardò Leo, sperando di non infastidire troppo l'amico. Ma in fondo sapeva che fra quei due c'era qualcosa, ma che entrambi erano troppo ostinati per ammetterlo o per fare il primo passo.
Piantatela con queste idee ridicole!” sbottò Carlos, mettendo fine a quella discussione girando la propria sedia dalla parte opposta.
Leo e Pepe si lanciarono uno sguardo sconsolato, scuotendo la testa, prima di ricominciare a parlare fra loro.

Pare che abiti a casa Ozora. Non è molto felice della cosa.” Riassunse Leo facendo scorrere lo sguardo su quelle parole.
Pepe sghignazzò eccessivamente divertito “Già. Continua a ostinarsi a fare l'orco con lui.”

Uhm...pare stia legando molto con Taro Misaki, invece.” continuò Leo, leggendo il resto della lettera.
Pepe sventolò una mano con indifferenza “Un tipo così va d' accordo con tutti. Mi domando come faccia lei a sopportarlo.”
L'altro si strinse nelle spalle con espressione interrogativa “Forse sta prendendo il tuo posto nel suo cuore e quando tornerà a casa sarà felicemente fidanzata!” buttò lì.
Pepe non gradì per niente quella probabilità “Affatto!Io e lei siamo anime gemelle- scherzò- destinate a stare insieme per sempre!”
I due scoppiarono a ridere e non si avvidero di Carlos che tornò in casa sbuffando infastidito.


Allora, vuoi dirmi che ti prende?” domandò con tono accondiscendente Leo, entrando nella stanza di Santana senza chiedere permesso al legittimo proprietario.
L'altro, per tutta risposta, fece un grugnito contrariato.
Leo alzò gli occhi al cielo, esasperato “Carlos?”

E' un giorno no.” borbottò senza girarsi a guardarlo.
Il giovane calciatore prese questa semplice frase come l'invito a continuare la conversazione “E perchè mai è una giornata no solo da quando è stata nominata Cristine?”
Il solo sentir pronunciare quel nome fece irrigidire Santana.
L'amico non potè far altro che guardarlo con un sorriso rassegnato stampato in viso “Non vorrei essere ripetitivo, ma quand'è che ti deciderai ad ammettere a te stresso che ti è tutt'altro che indifferente?” domandò al compagno.
Carlos si girò a guardarlo, fulminandolo con lo sguardo. Certo, niente a che vedere con le occhiatacce che lanciava quando era il freddo cyborg del calcio, ma comunque non certo rassicurante.

Il punto è che io l'ho ammesso a me stesso, ma tanto non cambierà niente!” sibilò tornando a guardare fuori dall'ampia vetrata su cui dava la stanza.
Leo gli si avvicino, confuso “Che cosa vuoi dire?”

Roberto mi ha detto di pensarci due volte prima di farmi un'idea del genere di sua figlia.” spiegò il goleador, ormai rassegnato a vuotare il sacco.
Roberto ti ha detto questo?” domandò incredulo Leo sedendosi di fianco all'amico.
Carlos annuì mesto “Già. Vuole che io sia sicuro al cento per cento di quello che provo per lei prima di avventurarmi in qualcosa che potrebbe scombussolarla o lasciarla delusa.”
L'altro non poté fare a meno di sorridere al pensiero del proprio allenatore che prendeva il compagno da parte per dirgli di lasciare in pace la figlia “E' tipico di un padre.”

Già- ammise Santana sospirando- Solo che non so fino a che punto potrò rispettare la sua volontà.”
Il volto di Leo si illuminò in un gran sorriso “Vuol dire che ti sei deciso finalmente a dirle quello che provi?”
Solo pronunciare quelle parole fece venire da ridere al ragazzo: insomma, Santana non era certo un tipo famoso per la propria loquacità, e il solo immaginarlo a fare qualcosa di così complicato come spiegare a parole i propri sentimenti gli faceva pensare all'assurdità della situazione.
Carlos si lasciò cadere di schiena sul materasso “Per forza!Se impazzisco di gelosia solo a sentire le stupide fantasie di Pepe, vuol dire che sono proprio messo male!”


Non credo di essere pronto psicologicamente per una cosa del genere.” si lamentò Roberto sedendosi sulla poltrona e facendo intendere che non aveva alcuna intenzione di abbandonare quel comodo rifugio.
Cris sbuffò esasperata dall'atteggiamento di suo padre: ormai era più di una settimana che si trovava in Giappone e non l'aveva ancora visto una volta recarsi all'ospedale per le visite di controllo in previsione dell'operazione.

Ti prego niente capricci! Sono sei giorni che passo le giornate con un gruppo di preadolescenti petulanti e almeno qui vorrei avere un dialogo con una persona adulta!” sbottò la ragazza, mettendosi le mani sui fianchi snelli.
Roberto tuttavia, non sembrava deciso a desistere dai propri intenti.

Giusto, la tua squadra. Perchè non sei ad allenarli?” domandò, cercando di trovare un argomento alternativo che non lo coinvolgesse di prima persona.
Cristine sentiva di essere sul punto di perdere la pazienza “Perchè oggi ho chiesto a Taro se poteva allenarli lui.” rispose con tono esasperato.
Lo sguardo di suo padre parve illuminarsi nel sentire quel nome: forse aveva trovato un argomento abbastanza interessante da far cadere l'attenzione della figlia nei suoi confronti.

Quindi fra te e Taro va tutto ancora a gonfie vele?” azzardò, sapendo di aver toccato il tasto giusto.
Per Cris questa fu la goccia che fece traboccare il vaso “Tra me e Misaki non c'è un bel niente!Come tu sai è solo una copertura per togliermi di torno Sanae- ringhiò prima di afferrare con forza l'orecchio di Roberto e costringerlo ad alzarsi da quella maledetta poltrona- Ed ora, se tieni al tuo organo uditivo, ti conviene seguirmi fino all'ospedale o dovrò chiamare un addetto con la camicia di forza per portarti dal dottor Yamamoto!”
Con passo pesante la ragazza uscì dalla villetta degli Ozora, trascinandosi dietro un Roberto decisamente contrario che cercava di liberarsi dalla stretta.

Ahia!” si lamentò sedendosi sul sedile del passeggero, mentre Cris aveva già avviato la macchina.
Quando Hongo si accorse che sua figlia era partita senza nemmeno aspettare che lui avesse chiuso la portiera gli venne un piccolo dubbio.

Uhm...Cris tu hai la patente?” domandò a bruciapelo, osservando perplesso la ragazza a suo fianco.
Cris si esibì in un sorpasso decisamente azzardato prima di girarsi a guardarlo in faccia “No.Credo di avere il foglio rosa, da qualche parte...Perchè, serve a qualcosa?” rispose sorridendo dolcemente.

Cosa?!- urlò l'allenatore brasiliano allacciandosi con foga la cintura di sicurezza- Cristine Mariesol Hongo ti ordino di fermare immediatamente questa macchina!”
La bionda non potè fare a meno di lasciarsi sfuggire una risata cristallina “Andiamo, papà! Fra neanche dieci minuti siamo arrivati.” spiegò senza togliergli gli occhi di dosso per indagare la sua reazione.

E guarda la strada, maledizione!” sbottò con voce stridula Roberto, non riuscendo a impedire a se stesso di sobbalzare terrorizzato ad ogni curva, ogni sorpasso e ogni volta che sua figlia decideva che i novanta all'ora le sembravano una velocità troppo bassa.
Un'inchiodata improvvisa all'interno del parcheggio dell'ospedale di Fujisawa lo avvisò che quella tortura era finalmente finita.
Con passo tremante scese dall'abitacolo, vincendo l'impulso di gettarsi a terra e baciare il terreno ghiaioso.

Dammi immediatamente quelle chiavi!- ordinò allungando una mano verso la ragazza, che aveva appena chiuso con forza la portiera- E non ti azzardare mai più a guidare un qualsiasi mezzo a motore!O una bicicletta...forse è meglio che stai lontana anche da skateboard e tricicli!”
Cristine rise nel guardare il volto di Roberto pallido e sudato “Ne deduco che non ti piace la mia guida...”
Il brasiliano non rispose nemmeno, voltandosi di scatto e avviandosi con passo pesante e affrettato verso le porte d'entrata dell'ospedale.

Papa?- chiamò Cris, ridendo- Papà!”
La bionda scrollò la testa avviandosi velocemente dietro al genitore offeso.


Hai intenzione di tenermi il muso ancora per molto?- domandò Cris indagando la reazione a quella domanda sul volto di suo padre- In fondo non è successo niente di male. Mica lo sapevo che non ti piace la guida veloce e poi...”
Non è questo il punto.” sbottò Roberto accostando e fermando l'auto.
Il tono duro e la faccia seria del genitore fecero insospettire Cris: non era certa che il motivo del suo pessimo umore fosse stato solo per la faccenda della macchina.

Non credi di dovermi dire qualcosa?” domandò l'uomo, con la voce incrinata per l'irritazione.
Cristine aggrottò le sopracciglia confusa, in primo luogo perchè non l'aveva mai visto così arrabbiato e poi perchè non era certa che stessero parlando della stessa cosa.

Uhm...Scusa?” tentò, anche se qualcosa dentro di lei sapeva che non era quellociò che suo padre voleva sentirsi dire.
Avevamo fatto un patto, Cris- sbottò Roberto guardandola con sguardo furente- Niente bugie, niente segreti. Come hai potuto nascondermi una cosa del genere?”
Tu non stai parlando del fatto che non ho la patente, vero?” chiese con tono leggero, sperando di smorzare la tensione che si era creata.
Tua madre mi ha chiamato, mentre ti trattenevi a farti spiegare dal professor Yamamoto tutte le fasi della mia operazione.” spiegò piatto Hongo, fissandola indagatore.
La bionda non potè fare a meno di sbuffare rassegnata “Ah, è questo.”

Già, proprio questo!- continuò Roberto irato- Insomma cosa aspettavi a dirmi che saresti tornata a vivere da Mary?”
Cosa?!” gridò Cris alzando la testa, gli occhi grigi fiammeggianti di irritazione.
Mary mi ha detto che dato che lei è incinta, tornerai definitivamente in Inghilterra per aiutarla col bambino!”
Cristine incrociò con rabbia le braccia al petto “Questo non è assolutamente vero!”

Vuoi vedere il test di gravidanza?” domandò acido il brasiliano, mettendosi inconsciamente nella stessa postura della figlia.
Non è quello che intendevo: io non ritornerò in Inghilterra. La mamma me lo aveva chiesto ma io non le ho mai risposto di sì.”
Lo sguardo di Roberto parve riaccendersi “Davvero?”
Cris scosse la testa “Mi ero ripromessa che ci avrei pensato ancora un po', ma considerando gli ultimi eventi ti comunico la mia decisione.”
L'allenatore brasiliano annuì, per incitarla a continuare. Cristine deglutì fortemente prima di continuare a parlare.

Ho intenzione di rimanere a San Paolo con te in modo definitivo, voglio iscrivermi all'università e...”
Le parole le morirono in gola quando Roberto le gettò le braccia al collo entusiasta.
Non avrebbe mai pensato che la sola idea che Cristine se ne andasse lo avrebbe fatto stare così male. Le ultime parole della figlia erano state un vero sollievo per lui!

P-papà...Sto soffocando!” brontolò Cris cercando di sciogliersi da quella stretta.
Roberto si staccò da lei controvoglia “Scusa. È davvero una bella notizia Cris, sono felice che rimani con me, davvero.”

Vuol dire che potrò guidare la tua auto sportiva?” chiese speranzosa la ragazza.
No.” fu la laconica risposta di Hongo, che tuttavia non riusciva ancora togliersi dalla faccia quel sorriso felice che gli era comparso pochi secondi prima.
Sai cosa si dice di donne e motori, no?” azzardò divertito per provocarla.
Cris sbuffò sonoramente “Si dice che possono entrambi scoppiare e causare vittime?” ribattè per niente contenta del fatto che si era giocata qualsiasi possibilità di poter guidare con il permesso di suo padre. Stranamente si stava abituando a quella nuova famiglia e fare qualcosa senza avere il suo consenso la metteva a disagio.
Roberto si lasciò sfuggire una risata spensierata guardandole la faccia imbronciata “Non fare così, non sai cosa ti aspetta a casa Ozora, stasera!”

Ti prego, non dirmi che viene Ishizaki a cena di nuovo.” si lamentò, guardandolo preoccupata.
Più o meno.” rispose sibillino.
Cristine osservò preoccupata l'espressione di suo padre trasformasi in un ghigno soddisfatto.
Il suo sesto senso le diceva che ciò che si celava dietro la porta lucida della casa in cui erano ospiti poteva non essere piacevole per lei.


Eccomi qua!Stavolta sono riuscita a mantenere le mie promesse!Quasi non riesco a crederci nemmeno io...
Vi ringrazio infinitamente per i commenti!Non avete idea della gioia che provo quando li leggo. Grazie, grazie, grazie! 
Fatemi sapere che ne pensate di questo capitolo...Bacio JoJo

   
 
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