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Autore: itsqwerty    24/07/2014    5 recensioni
E l'universo com'è? Infinito.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Ed ora siamo qui. Non ci riesco ancora a credere, tu si?

Il coronamento del nostro sogno, il nostro più grande desiderio si sta per avverare. Il mio cuore batte forte, consapevole di quello che sta per accadere. Sono qua in piedi ad aspettarti, cosa che potrei fare per una vita. Sono presenti così tante persone, ma i miei occhi vedono solo te.
Ti osservo e noto che sei imbarazzata. Credo sia normale, sai?

Cammini lenta e cerchi appoggio in tuo padre. Ma come puoi pretendere che lui possa essere un sostegno? È così commosso che non riesce quasi a vedere dove va a causa degli occhi umidi. 
È così orgoglioso di te e come biasimarlo. Ha una figlia bellissima che sta per sposarsi.
 Lo sguardo ti tutti è fisso su di te. Hai sempre detto di non volere un matrimonio troppo estroso.... ma qualcosa di semplice e sentito. Il tuo vestito è quello classico, ma ti sei ostinata a non voler indossare la gioielleria adeguata. Hai preferito abbellire il tuo viso con i regali che ti ho fatto negli ultimi anni.

Finalmente arrivi dove sono io e non c'è bisogno di parlare per spiegare le nostre emozioni.
Tuo padre si accomoda al suo posto e mi fa un cenno con la testa, come a dirmi "Grazie figliolo."
 Mi viene quasi da ridere. 
Se solo penso alla prima volta che mi hai portato a casa tua per farmi conoscere i tuoi. All'inizio non avevo fatto loro una buona impressione, avevano addirittura provato a farti chiudere la relazione.

Ma, grazie al cielo, hai deciso di seguire il tuo cuore e, adesso, siamo qui per sigillare per sempre il nostro amore.
E non mi starei nemmeno rendendo conto che siamo già arrivati al momento dello scambio delle fedi se non fosse per la vista della nostra damigella Beatrice, la tua amata sorellina pestifera, che si avvia con passo un po' timoroso lungo la navata illuminata meravigliosamente dalla luce che traspare dai finestroni di vetro colorati: credo che non riuscirà ad arrivare all'altare senza fare cadere gli anelli per terra o senza scivolare nel tappeto bianco.
E invece eccola qui: arriva sorridente, poggia il cuscinetto sul banchetto e quando sta per tornare indietro, uno degli anelli, che malauguratamente non abbiamo fatto legare, cade e inizia a rotolare giù per i gradini.
Lei si fionda a prenderlo, ma questo è arrivato troppo lontano e non riuscirà a recuperarlo velocemente. Quindi con fare assolutamente spontaneo le vado incontro, lo recupero e la riporto in braccio fino al suo posto, dove la faccio sedere lasciandole un dolce bacio sulla guancia.

Torno davanti a te, prendo l'anello e, subito dopo avere pronunciato le promesse, lo infilo nel tuo anulare. Tu fai ugualmente, alzi il viso e mi sorridi raggiante... e proprio in questo momento trovo la risposta a un mio dubbio, forse il più grande!

Mi sono sempre chiesto cosa volesse dire appartenere ad un'altra persona.
Quando ero al liceo pensavo fosse una cosa molto stupida: perchè dovremmo appartenere a qualcun'altro quando, alla fine di tutto, la nostra anima non apparterrà più nemmeno a noi? Quando, dopo tante promesse, tutto sarà spazzato via dal destino, la realtà più dura di tutte, quella che non potremo mai affrontare senza venire lesi... in modo magari impercettibile, ma pur sempre lesi! Da adesso invece posso sapere che quel giorno non verrò minimamente toccato da lui, non potrà nulla contro di me. Perchè da adesso ti appartengo: solo se il destino mi trafiggerà il cuore, come la lama di un pugnale, e sarò lontano da te... solo allora potrò di dire che il destino non si può vincere!

Siamo alla fine del ricevimento. Ci pensi?

Siamo già arrivati a questo punto... passa tutto così in fretta quando stai bene. 
Beh, se davvero è così, allora la mia vita con te passerà in un battito di ciglia.
Tuo fratello ha appena fatto uno dei suoi discorsi strampalati.
 Probabilmente si sentiva obbligato a parlare al matrimonio della sorella. Di sicuro è felice, si vede da un miglio. Quando si è alzato e ha attirato l'attenzione di tutti con il bicchiere, sei arrossita immediatamente.

È così bello vedere il tuo viso cambiare espressione... non sapresti mai mentire!!

È il momento di aprire le danze, però ci eravamo fatto una promessa, ricordi? Volevamo essere originali e cambiare le tradizioni. Il tuo sguardo mi sta dicendo che sai cosa sto pensando ed immediatamente ti alzi. Mi porgi la mano, la mano che adesso mostra sull'anulare il nostro legame. Ti seguo senza preoccupazioni.
Chiediamo alla banda di farci spazio. Già, avevamo deciso di essere noi a suonare qualcosa. La musica ci ha unito. Frequentavamo lo stesso corso di musica, quel corso che faceva parte delle attività di svago dell'università. I nostri strumenti sembravano già amarsi. Non abbiamo dato importanza a ciò che ci diceva l'insegnate e abbiamo cominciato a suonare insieme una melodia che ha risvegliato il mio mondo. Adesso siamo qua ed io mi sto sedendo sul panchetto del pianoforte, mentre ti vedo afferrare il tuo caro violoncello. Non abbiamo bisogno di darci il tempo...

I nostri cuori sono rimasti sincronizzai da allora. Le mie dita si muovono senza freni su quella tastiera bianca e nera, mentre tu fai vibrare le corde quasi accarezzandole.
Stiamo suonando ancora una volta quella melodia, quella che sta per diventare la colonna sonora della nostra vita. L'inverno di Vivaldi.
Strano, vero? Tutti amano la primavera e noi? No, noi ci distinguiamo.

Appariamo come freddi e distaccati, ma in realtà il tuo sguardo è capace di sciogliermi. Finiamo lo spartito e tutti ci applaudono. Non mi importa cosa pensino, io sono sicuro di esser riuscito a congelare il nostro amore nel tempo. Sì, ne sono certo...ti amerò sempre come ti sto amando in questo giorno. Ti volti ed i tuoi occhi mi dicono che anche tu stai pensando questo. E riesco a riconoscere al tuo collo il ciondolo rappresentante l'infinito.

Te l'ho regalato quando abbiamo festeggiato il nostro primo anno insieme. All'inizio avevi paura del suo significato e detestavi indossarlo. Con il tempo lo hai messo sempre di più. Sono ancora del tutto sicuro che tu non abbia capito il significato di quell'otto argentato con sopra dei brillantini. Ti ho fatto quel regalo per provare ad esprimere l'infinità di emozioni che crei in me. Ma è possibile descrivere qualcosa di così astratto?? Non credo. Io senza te sono limitato, sono solo un giovane uomo. Quando sei arrivata nella mia vita, i miei confini si sono ridisegnati e ancora non sono riuscito a vederne la fine. Mi hai reso onnipotente, mi hai reso una persona migliore... mi hai reso felice. Siamo capaci di ottenere tutto insieme, vero mia cara Emily?
Già... come dice la frase di quella canzone che ti piace tanto.

 
"Senza avere niente al mondo, in fondo il mondo lo avevamo"

Non esiste riassunto migliore della nostra storia. Cosa avevo io prima di te? Nulla. Dopo oggi avrò l'intero universo.

E come è l'universo? Infinito.

 
Ti amerò per sempre,
 
tuo Victor."


 


Mi ricordo come fosse ieri di quel giorno... come potrei dimenticarmene? Era tutto così perfetto...

È passato un anno, ti rendi conto? Oggi sarebbe stato il nostro primo anno di matrimonio.
Ma la vita è ingiusta, no? Perchè?? Perchè il destino ci ha separati?

Forse abbiamo commesso un errore, forse pensavamo di aver raggiunto l'apice della felicità. Forse ci hanno voluto punire proprio perchè abbiamo ottenuto quella felicità pura, proibita all'uomo. Forse ci hanno separati per invidia. Forse abbiamo vissuto anni così intensi insieme da riempire già una vita.
O forse è stato semplicemente lui... il destino. Mi ricordo ancora di quando mi hai detto di avere un tumore maligno. Lo sapevi da quattro mesi, ma non hai voluto dirmelo. Il dottore aveva previsto un termine di circa cinque mesi e hai cercato di vivere le tue ultime giornate indossando il tuo sorriso più bello per non spogliarmi del mio. Quando sei stata costretta a dirmi la verità, poiché il tuo fisico e la tua mente erano ormai troppo stanchi, lo hai fatto con tutta la delicatezza che avevi in corpo.

Ma come potevi pensare di poter alleggerire un peso del genere? Abbiamo pianto per giorni, consumando tutta l'acqua nel nostro corpo.
Avevamo paura: paura di una morte prematura per te, paura di una vita inutile per me. Il tempo purtroppo è sempre nemico dell'uomo. Quando ne hai bisogno corre in fretta, quando non lo desideri è ostinato nel rallentare. Per noi non sarebbe bastato un secolo. Avevamo così tanti progetti, così tanti sogni da realizzare.

Gli ultimi giorni in ospedale sono arrivati, ma, per fortuna, il dolore è sempre stato contenuto. Ancora oggi vedo la tua immagine: con i tuoi occhi stanchi, che si abbassavano per non incrociarmi... ma riuscivi a trovare quel minimo di forze per alzare lo sguardo e trasmettermi ancora tutte le emozioni positive che avevi da donarmi. Poi è arrivato il momento in cui i tuoi occhi non si sono più alzati ed il tuo sguardo è diventato freddo e incapace di riscaldarmi.

Desideravi essere bruciata e, ovviamente, ho rispettato la tua volontà. Non avevi specificato cosa fare con le ceneri e, così, ho provveduto da solo al problema.
Ho voluto renderti libera, rompere le catene che ti legavano a questo mondo una volta per tutte. Sono andato sugli scogli e ho lasciato che le tue polveri si mischiassero al vento di Libeccio, alla brezza che mi faceva pizzicare gli occhi e al mare in tempesta, che probabilmente non voleva accettare di averti con lui... non ancora.
Adesso sono qui, da solo nella casa che avrebbe dovuto ospitare tutti e due fino a quando non avremmo dovuto dirci addio, perchè vecchi e ormai consumati dall'età. Prendo le chiavi della macchina e mi dirigo nuovamente verso quel lido, sede del mio ultimo contatto con te.
Il vento soffia forte ed il mare è in tempesta proprio come quel giorno. Prendo la foto più bella che ho di te e l'avvicino al cuore. Posso sentire la tua presenza.

Posso sentirti vicino a me.
In un movimento rapido, trafiggo l'immagine ed il mio cuore con un coltello e, così, facciamo anche questo insieme.

Il sangue inizia a sgorgare, a riempirmi le mani e i vestiti fino a scendere giù sino alla sabbia... quella stessa sabbia che vorrei sprofondasse, inghiottendo al suo interno ogni minimo pilastro di speranza al quale mi sto disperatemante aggrappando proprio adesso, per trovare il coraggio di compiere questo gest.

Le gambe iniziano a cedermi e cado sulla roccia. Mentre sono accasciato a terra e sto per perdere per sempre i sensi, sono contento. Sì, sono contento, consapevole del fatto che sto per raggiungerti verso quello che sarà il nostro eterno infinito.
 


******************

 

NIENTE.

DOPO TUTTO QUESTO... SOLO NIENTE??

SOLO BUIO??

Eppure avrei sempre giurato che ci sarebbe stata una forte luce bianca a guidarmi da te.
Del resto non bastava tutto il buio che c'era nella mia vita senza di te??

Gli occhi iniziano a pizzicarmi... E' COME SE SENTISSI LA NECESSITA' DI APRIRLI.
E sulla fronte posso giurare di sentire una carezza, forse la tua.

DEVE essere la tua!
Forse ci siamo già ricongiunti e tu ti stai già prendendo cura di me, come hai sempre fatto.
Di scatto mi accorgo di riuscire a vedere.
Cerco di tendere la mano per cercare di sfiorare il volto che si presenta davanti al mio.

Mi fa male il cuore, non per la ferita, ma perchè mi rendo finalmente conto che quella che mi ha salvato non sei tu.
Lei mi sorride e con quell'espressione, simbolo della voglia di vivere infinitamente, simile a quella che avevi tu, riesce a farmi capire che l'ultima cosa che avessi mai voluto, mia cara Emily, era quella di vedermi smettere di lottare.

Tu non l'hai mai fatto, sino all'ultimo secondo in cui qualcuno ti ha permesso di urlare al mondo la tua voglia di esserci... ed è per questo che non avresti voluto che lo facessi io. 
Tutto questo mi ha fatto capire che ferendo me, ho ferito anche te...
... PERCHE' LA VERITA' E' CHE TU HAI SEMPRE CONTINUATO A VIVERE NEL MIO CUORE.








Angolo autori:

Ciaoooooo a tuttiiii!!
Abbiamo scritto questa one-shot un po' per ispirazione, un po' per metterci alla prova.
Eravamo curiosi di vedere se i nostri stili fossero compatibili, di vedere come lavoriamo insieme, di vedere quali sono le reali difficoltà di un lavoro a quattro mani svolto a kilometri di distanza! Speriamo che la mini-storia vi piaccia! Aspettiamo vostri commenti e pareri!
Grazieeeee per la lettura :)


 A presto!

 Ale&Leo :)
 
   
 
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