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Autore: MagikaMemy    05/09/2008    9 recensioni
E' arrivato il momento di dirsi addio. Il momento di capire che niente, per Sora e gli altri, tornerà ad essere come prima.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 9: accappatoi scomparsi, docce movimentate e cuffie da donna

Demyx studiò il viso di Axel, intento a cercare l’asciugamano nella sua borsa rosso fuoco e spargere i vestiti che vi erano stati gettati dentro con disattenzione sul pavimento della camera.

Si conoscevano da ventitré anni, avevano passato l’intera vita assieme, e fino a qualche mese fa Demyx avrebbe giurato di conoscere tutto di lui, anche quelle cose che Axel credeva fossero segrete.

Era sempre stato convinto che niente, assolutamente niente li avrebbe separati.

C’erano stati incidenti stradali, c’erano state morti, c’erano state bocciature, c’erano state donne, ma nessuna di queste cose era riuscita a dividerli.

Ma ora, mentre Axel cercava quel dannatissimo accappatoio, con un’espressione che lasciava trasparire tutta la sua paura di averlo dimenticato a casa, Demyx capì che la loro amicizia non sarebbe potuta durare per sempre.

Che un giorno, lontano o vicino che fosse, uno dei due avrebbe compiuto un errore irreparabile, qualcosa di pericoloso.

Uno di loro due avrebbe svoltato un vicolo, lasciando l’altro indietro, senza guardarsi le spalle.

“E che cazzo, a che me la sono portata a fare ‘sta roba se poi i vestiti me li perdo lo stesso per la stanza?” fece Axel, alzandosi da terra e dando un calcio alla valigia, che finì accanto alla parete.

Demyx pizzicò le corde della chitarra che aveva in grembo, senza troppa attenzione alla melodia che emanavano, e sorrise incerto: “Akuchan, non mi sembra il caso di dare la colpa alla valigia se hai scordato l’accappatoio a casa.”

“Io non ho scordato proprio un bel niente! Piuttosto, prestami un asciugamano dei tuoi và.”

“Cooosa?! Non se ne parla!” sbottò Demyx, lasciando da parte i pensieri seri di qualche istante prima “ L’ultima volta a momenti se lo mangiava il pitbull del guardiano, per colpa tua!”

Axel sbottò a ridere ricordando l’episodio, ma smise non appena vide la faccia di Demyx che tutto sembrava fuorché intenzionata a sghignazzare sull’accaduto.

“E’ stato un incidente, e lo sai. Dài, che sennò non mi posso fare la doccia.”

“Da quando sei un fan dell’igiene?”

Axel, che gli stava dando le spalle per prendere un flacone di shampoo ai mirtilli, si voltò e fece uno dei suoi sorrisi che sembravano quelli che gli attori usavano nei film porno.

“Da quando in questa giungla selvaggia sono arrivati tanti bei cuccioli di città, ecco da quando. E, se non sbaglio, la doccia in camera loro è rotta, giusto?”

Demyx arrossì, imbarazzato, anche se in parte si aspettava una motivazione del genere.

Che razza di maniaco pervertito! Era un caso senza speranza.

Axel aveva sempre avuto un debole per i ragazzi più piccoli, meglio ancora se del liceo.

Era una delle sue perversioni, e lui lo sapeva bene.

Fece una breve risata, abbandonando la chitarra sul letto e prendendo due asciugamani dall’armadio lì accanto.

“Eheh…è inutile che ci provi, non sono così scemi da farsi sodomizzare da uno come te, Akuchan. Tantomeno Roxas.” Marcò la voce sull’ultimo nome, per rendere ancora più evidente il suo tono ironico ma allo stesso tempo convinto.

Axel si avviò verso la porta, con Demyx che lo seguiva, e prima di aprirla lo guardò negli occhi con un’espressione tanto sensuale quanto pericolosa.

“Intanto io sono riuscito a strappargli un bacio. Scommetto che tu non ci riesci.”

Demyx deglutì.

Cavolooooo, la discussione stava prendendo una piega a dir poco pessima.

Però…però…non poteva farsi dare del codardo a quel modo!

Axel lo stava sfidando, come faceva sempre, anche nelle situazioni più stupide.

Erano ventitrè anni che gareggiavano, scommettevano, lottavano per qualsiasi sciocchezza.

A sedici anni avevano scommesso su chi sarebbe collassato per ultimo dopo essersi fatti canne per tutta la notte.

Vinse Axel, ovviamente.

Axel vinceva sempre.

Aveva vinto anche quando, a quattordici anni, era passato per maggiorenne e lo avevano fatto entrare al cinema per vedere un film vietato ai minori.

Quella volta avevano scommesso, e Demyx per penitenza, oltre a non essersi visto quel film fantasmagorico, aveva dovuto aggiustare la tazza del water dei nonni di Zexion.

Che crudeltà.

Ricordando quest’ultimo episodio ebbe un brivido lungo la schiena.

Lui adorava Socchan e gli altri, ma..ma…per una volta, sentì che voleva riuscire a vincere contro il suo migliore amico.

Almeno una volta.

“Non sono così codardo, Akuchan!” fece offeso, assumendo la posa di un bimbo di sei anni.

“Posso baciare Roxas quando mi pare!”

Axel diventò serio all’improvviso.

Non capiva mai niente, quello stupido biondino!

Sentì una strana morsa al petto mentre s’immaginava Demyx che rubava un bacio a Roxas, e si chinò su di lui minaccioso senza sapere bene neanche lui stesso cosa stava facendo ma, soprattutto, a cosa era dovuta quella reazione.

“Se proprio vuoi farlo, scegliti qualcun altro, chiaro? Quel cagnolino me lo sono preso io!”

Demyx rimase in silenzio per qualche istante, stupito per l’atteggiamento tempestivo di Axel, ma sapeva che farglielo notare sarebbe equivalso a morire, perciò si limitò a sorridere.

“Roxas sta cominciando a piacerci sul serio, eh Akuchan?” fece, ironico e con un sorriso a trentadue denti.

Axel, come Demyx aveva previsto, allargò gli occhi e si affrettò a girarsi verso la porta, aprendola.

“Non sono affari tuoi.” Esclamò convinto, e prese a camminare.

Demyx chiuse la porta alle sue spalle e lo raggiunse, ancora sorridente.

…chi l’avrebbe mai detto che anche Axel, un giorno, avrebbe trovato un punto debole?

**

“Io non capisco cosa ci trovi in Selphie, Wakka. Non sta mai zitta, quella là.”

“Da qual pulpito” osservò Riku, passandosi la spugna sulla schiena.

Sora, nella doccia accanto, riconoscendo la voce di Riku sbuffò.

“Uffaaaa, Rikuuu! Basta con questa storia che sono logorroico!”

“Ma è la verità, cosa ci posso fare io se parli in continuazione?”

“Ha ragione Riku, Socchan” si intromise Tidus dalla sua doccia, togliendosi lo shampoo dagli occhi con un gesto fastidioso della mano “non sei proprio il tipo che può permettersi di dire agli altri che parlano troppo.”

“Tsk, ti ci metti anche tu ora?!” protestò Sora, sentendosi circondato da traditori “Rox, dì qualcosa a questi due! Lo vedi come sono cattiiiiviiii??” fece, con voce lamentosa.

Roxas, che per la testa aveva tutt’altro (e questo tutt’altro era, ovviamente, Axel e quel bacio), troncò la discussione con un “So, non farmi parlare che sennò ingoio lo shampoo”.

Sora, fortunatamente, non si accorse che quella dell’amico era una scusa (piuttosto patetica, oltretutto) e riprese il suo alquanto discutibile discorso sul fatto che, citando le sue esatte parole, ‘era diventato la vittima di turno’, con una conseguente alzata di occhi al cielo da parte dei presenti.

Wakka aprì la porta della sua doccia, un asciugamano da spiaggia che copriva tutta la sua figura alta e muscolosa.

“So-chan, Selphie è una ragazza fantastica! E poi a me piace, non posso farci niente! Anche a te piace Kairi, no?!”

La scena che seguì se la sarebbero ricordata tutti per il resto delle loro vite: Sora, ovviamente del tutto nudo, aprì la porta della sua doccia, con il bagnoschiuma per bambini sul pancino piatto e su una spalla e, soprattutto…una cuffia che gli copriva i capelli.

Una cuffia.

Da donna.

“ODDIO!!” Fecero Wakka e Tidus, che era uscito in quel momento, ed entrambi si coprirono gli occhi con le mani.

“Che succede, che succede?!” chiese Riku, affacciandosi preoccupato, e con lui Roxas, che si era destato dal suo sonno ad occhi aperti solo grazie alle urla di quei due.

Riku e Roxas rimasero un secondo a fissare Sora nudo con quella cuffietta stile Barbie, poi guardarono Tidus e Wakka che, sconvolti, continuavano a gridare con le mani sugli occhi, poi di nuovo si voltarono verso Sora.

Un secondo dopo, ovviamente, anche loro reagirono come Wakka e Tidus, e Roxas pregò il Signore che, un giorno, gli avrebbe fatto dimenticare quella visione terrificante.

“Sora, e che cazzo! Evitaci certe scene, no?!”

“Chi…chi te l’ha detto che mi piace Kairi? Non è affatto vero!!!” riuscì solo a dire Sora, che evidentemente ancora non aveva capito di aver scandalizzato i suoi amici per sempre.

Wakka, che al momento non riusciva a pensare ad altro che allo spettacolo indecente a cui aveva appena assistito, rispose con un mezzo grugnito e, prendendo il suo shampoo, si buttò a capofitto fuori dalla stanza, seguito a ruota da Tidus.

“Ehy, dove andate, traditori? Tornate indietro!! Non è vero che mi piace Kairiiiii!!” fece Sora, uscendo completamente dalla doccia e in procinto di raggiungerli fuori.

Fortunatamente, fece in tempo ad ascoltare la voce di un Riku un po’ sconvolto che, con un asciugamano attorno alla vita, era intento, dandogli le spalle ovviamente, a prendere le sue ciabatte.

“Sora…prima di uscire da qui, non pensi che sarebbe il caso di metterti qualcosa addosso?” chiese, ricordando per un attimo la vista del corpo nudo di Sora.

Non aveva fatto nemmeno in tempo a guardare in basso, perciò era particolarmente nervoso, nonostante si rendesse conto che voler guardare le parti intime di quel menomato era una perversione da maniaci.

Sora si fermò di botto sulla porta, e lentamente gettò un rapido sguardo all’ombelico, per poi scendere più giù e…

“AAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!!! ODDIO, SONO NUDO! SONO NUDOOOO!!!!”

Roxas, che era rientrato in doccia per evitarsi quello spettacolo, che lo aveva già scioccato abbastanza, sbottò a ridere sentendo quelle grida spaccatimpani.

Mio Dio, tra lui, Axel, Demyx e Marluxia si sentiva circondato da un branco di deficienti.

Sora, nel frattempo, aveva cominciato a correre qua e là per la stanza delle docce, le mani tra le gambe, senza preoccuparsi di coprire anche il suo didietro.

“ODDIO! ODDIO! SONO NUDO!”

“Ti sbagli, So. Indossi la cuffia di tua madre” gli ricordò finalmente Riku.

Per un attimo regnò il silenzio più assoluto, con Sora che si era pietrificato al centro della stanza, Riku che, con tutta la noncuranza del mondo, stava radunando i suoi flaconi e Roxas che, da dentro la sua doccia, era intento a farsi un’altra passata di shampoo, perché l’aria di mare gli rendeva quei capelli uno schifo.

“…NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!”

Sora, accorgendosi solo allora che, per tutto questo tempo, era rimasto con la cuffia in testa, se la strappò con un unico gesto e iniziò a saltarci sopra con rabbia, maledicendo lei e quel suo colore assolutamente da frocio, e a Roxas sembrò strano che non avesse fatto alcuna battuta a riguardo.

Riku bussò alla porta della doccia di Roxas, evitando accuratamente di guardare in direzione di Sora –cosa che sarebbe stata impossibile comunque, visto che questi continuava a girare come una trottola urlante per tutta la stanza- e disse secco: “Rox, io e questo Caso Umano andiamo in stanza, prima che lo scemo faccia accorrere qui mezzo villaggio con le sue urla isteriche. Ci vediamo lì”

“D’accordo” fece Roxas, prendendo del bagnoschiuma nella mano e spargendolo sulle spalle un po’ abbronzate.

Senza aggiungere altro, Riku lanciò un asciugamano a Sora e, preso per un polso, lo trascinò fuori di lì.

Roxas si assaporò il silenzio, rotto solo dal suono dell’acqua che sgusciava sulle mattonelle del pavimento.

Finalmente aveva un po’ di pace!

Forse adesso poteva concentrarsi sul problema di Axel.

Doveva assolutamente trovare un modo per tenersi alla larga da quello stupratore.

Prese in considerazione le varie opzioni, tra le quali spiccava per prima il fidanzarsi con una ragazza per convincere il mondo (ma soprattutto quella istrice) che lui NON era gay.

Già, una genialata, peccato che avesse già tentato di chiederlo a Namichan, che naturalmente era stata colta dall’unico momento di cattiveria della sua vita e si era rifiutata di aiutarlo, cosa mai avvenuta prima d’ora.

Naminè era una di quelle persone che per qualsiasi cosa, anche la più stupida, era prontissima a darti una mano.

Certo, conquistare la sua fiducia non era molto facile, ma una volta che le diventavi amico capivi che era veramente una ragazza d’oro.

Non aveva mai avuto molti amici prima di conoscere lui e gli altri verso la seconda media, e questa solitudine era causata da una incomprensibile, quasi innaturale timidezza, che spariva solo quando si trovava davvero a suo agio (ad esempio, quando era con i suoi genitori).

Loro due erano diventati amici quasi da subito.

Non sapeva perché, ma si sentivano quasi in simbiosi a volte, forse perché, anche se all’apparenza non era molto evidente, di carattere si assomigliavano parecchio.

Entrambi si sentivano spesso soli, ma allo stesso tempo cicrondati da sorrisi sinceri e persone amichevoli.

Entrambi, talvolta, quando erano spaventati, o preoccupati, tendevano a crearsi una barriera invisibile, a costruire un muro che, nonostante fosse pronto a crollare con una parola, credevano invalicabile.

Entrambi, semplicemente…erano troppo stanchi di essere delusi per sentirsi abbastanza forti, abbastanza…felici per lasciarsi andare e fidarsi veramente di qualcuno.

Certo, lui aveva Sora, e Namichan poi aveva instaurato un bellissimo rapporto con Kairi, così diversa da lei ma, al tempo stesso, curiosa di avvicinarsi a lei, di esserle amica.

Ma, nonostante questo, né lui nè lei, lo sapeva, sarebbero mai riusciti a vivere …in maniera soddisfatta.

Non sarebbero mai riusciti a vivere…completamente sereni.

Per un attimo, la sua mente rievocò quella mattina di Ottobre.

…per quanti anni sarebbero passati, il dolore sarebbe rimasto sempre lo stesso.

Troppo, per poterlo dimenticare.

Anche se avesse incontrato altri mille amici come Sora, o altre cento persone comprensive e dolci come Naminè…nessuno lo avrebbe mai fatto sentire a casa.

Nessuna voce lo avrebbe mai accolto… come faceva lei.

**

“E basta con questa storia, Demyx!”

Roxas sussultò da sotto l’asciugamano quando sentì quella voce provenire dall’esterno.

No.

No.

NONONONONONONONONONONONONO!!!

Tutti, tutti, ma NON Axel!

Rimase fermo immobile quando ascoltò altri passi seguire quelli di Axel, con un’andatura più rapida, quasi saltellante, e immediatamente riconobbe la voce squillante di Demyx.

“Oh, andiamo, Akuchan! Ammettilo! Non c’è niente di male se ti piace sul serio, sai?”

Roxas, che aveva la mano sulla maniglia della porta per aprirla e uscire di lì, si arrestò di colpo.

Pensò per un secondo a cosa fare.

Se fosse uscito di lì in quel momento, entrambi quei due criceti troppo cresciuti lo avrebbero visto, e Axel avrebbe fatto una delle sue facce da maniaco notando che aveva solo un asciugamano legato in vita, e sinceramente non se la sentiva di essere di nuovo vittima di frecciatine a doppio senso, così decise semplicemente di tenere la bocca chiusa e fingere di non esserci.

Prima o poi, pensò, quei due sarebbero entrati nelle docce, chiudendo le rispettive porte, e il rumore dell’acqua avrebe coperto quello delle sue ciabatte.

Era un piano di fuga perfetto.

Perciò, come se nulla fosse, anzi, come se non ci fosse, e sperando che nessuno dei due notasse i suoi piedi da sotto la porta, scostò lentamente la mano dalla maniglia e aspettò che entrassero.

“Te lo ripeto” esordì Axel d’un tratto, e Roxas sentì un fruscìo che doveva essere il suo asciugamano “non mi piace affatto quel ragazzino! Mi sto solo divertendo”

“Tu scherzi col fuoco, Axel” osservò Demyx, la voce un po’ divertita “ So che ti piacciono le storielle estive, ma io ti conosco da una vita e posso giurare che ci stai proprio uscendo di testa, per Roxas.”

Sentendo il suo nome, e riallacciando così il senso delle frasi che entrambi avevano appena pronunciato, Roxas ebbe la certezza che non se l’era immaginato, che stavano veramente parlando di lui e non di un altro ragazzino vittima di quel surfista pazzo.

Un momento…Demyx aveva appena detto che…che…

No, non era possibile, era fuori discussione.

Axel non poteva innamorarsi di lui.

Uno con quel carattere era scientificamente negato per le relazioni serie.

Non che lui volesse avere una relazione con Axel, eh!!

Assolutamente no!!!

…assolutamente…no…

Oddio!!

Oddio, oddio, oddio!

Perché si era sentito arrossire?

Stava..stava arrossendo? MENTRE PENSAVA AD AXEL?

Roxas rimase così scioccato da quella reazione inaspettata del suo corpo che restò inerme come una di quelle statue che piacciono tanto ai piccioni, incapace di reagire.

Era arrossito.

A-r-r-o-s-s-i-t-o.

Arrossito.

Quell’aggettivo gli riempì la testa per quasi un minuto, fino a quando la voce di Axel non lo fece sussultare e tornare alla realtà.

“…e va bene, visto che ci tieni tanto lo ammetto, così magari la smetti di rompermi le palle. Sì, Roxas mi piace. Ora la pianti con questa rottura?!”

Roxas, dal suo piccolo nascondiglio, si arrese all’idea di avere ormai lo stesso colore di peperoni che cucinava Xaldin, e, istintivamente, si sfiorò le labbra con le dita.

…cosa gli stava succedendo?

“No che non la pianto! Devi dirmi come te ne sei accorto! Dimmelo, altrimenti dico a Marluxia e Larxen di non venderti più le sigarette!” fece Demyx, che aveva l’aria di divertirsi come un pazzo, come un bambino che gioca al suo videogame preferito.

“Cosa?! Non puoi farlo! Ma che cavolo ti dice la testa?” si lamentò Axel, aprendo la porta della doccia accanto a quella dove Roxas era nascosto.

Demyx aveva un tono di voce squillante, ma Roxas sentì una nota di serietà nella sua voce, e se avesse potuto vedere la sua espressione avrebbe capito che, in effetti, tutt’un tratto non sembrava più che volesse scherzare.

“Sai che posso farlo. Marluchan non mi dice mai di no.” Rimase un attimo in silenzio, indugiando sul corpo nudo dell’amico, che aveva visto già un sacco di volte quando, dopo le partite di calcio della squadra di cui erano parte a diciotto anni, tutti si cambiavano i vestiti “…Roxas ti piace…seriamente, vero?”

Roxas trattenne il fiato.

Non voleva ascoltare la risposta di Axel, ma al tempo stesso provò il fortissimo desiderio di sentire una risposta diversa da quella che si aspettava.

Era vero, non conosceva Axel da molto, ma lo aveva inquadrato sin dal loro primo incontro: era uno di quei tipi tutti arroganti e pieni di sé, che adoravano divertirsi ed illudere la gente.

E lui non voleva cascarci.

Non voleva illudersi come tutti gli altri.

“…non lo so neanche io”.

Il più piccolo sentì il battito cardiaco femarsi.

Che voleva dire con quella frase?
…perché aveva usato quel tono?

Sentì Demyx sospirare, ma si capiva che non era ancora soddisfatto.

Ciononostante, e prima che Roxas potesse coprirsi le orecchie per non ascoltare altro, Axel rirpese a parlare, stavolta, sembrava, più a sé stesso che a Demyx.

“…quello stupido ragazzino..è irritante, e parla poco. E’ l’esatto opposto di me.”fece una pausa, che Demyx non osò interrompere con alcuna stupida battuta, e Roxas dovette tapparsì la bocca con le mani per non far sentire il proprio respiro, orami pesantissimo.

Aveva…una voce…così…

“…ma…” Axel guardò il pavimento, la mano ancora sulla maniglia “…quando guarda il cielo, o sta in silenzio…o quando sta da solo ad ascoltare quel suo i-pod inguardabile…ha uno sguardo pazzesco”. E, senza agiungere altro, Roxas lo sentì entrare lì accanto, chiudersi la porta alle spalle e aprire l’acqua della doccia.

Demyx rimase imbabolato davanti alla porta chiusa, poi fece un breve sorriso e anche lui entrò, abbandonando il corridoio.

Roxas, ora, sarebbe potuto uscire tranquillamente, andarsene da lì, lasciare quella doccia piena di vapore e di profumi di shampoo sconosciuti.

Ma le sue gambe non riuscivano a muoversi, né le sue mani, ancora sulla bocca, né il suo cuore, rimasto immobile.

Impiegò qualche minuto a dare un nome a quell’emozione che aveva provato mentre Axel parlava, con quella voce così diversa, così seria, così…sincera.

E, quando riuscì a farlo, sì abbandonò contro il muro, privo di forze, la testa che gli girava come mai in vita sua.

Dopo qualche minuto, finalmente il suo cervello sembrò riaccendersi e, capendo finalmente che ora poteva andarsene tranquillamente, si alzò con debolezza e, piano, uscì dalla sua doccia e lasciò la stanza, reggendosi la testa dolorante e dimenticando il bagnoschiuma sul pavimento.

…no…

…non poteva essere…

Note dell’autrice:

Io con questi capitoli inutili ci sto prendendo gusto, mi sa XD! Ok, piccola parentesi: questa volta nin ci sono state ragazze XDXD Questa fanfiction sta diventando tutta al maschile, piano piano! Evviva i ragazzi, soprattutto se sono così carini! Ok basta con gli scleri…come al solito, spero tantissimo che il capitolo vi sia piaciuto! Informazione: io lo odio più di quello precedente, ma questa scena della doccia…Dio, lapensavo da almeo un mese e DVEVO inserirla altrimenti n avrei trovao pace, temo.

Un’altra cosa che tenevo molto di scrivere er il rapporto tra Demyx e Axel. La loro è un’amicizia molto particolare, che non si basa su un qualcosa di stabile, ma è proprio questa paura di smarrirsi che ha Demyx che mi piace, e credo anche che, nonostante il suo carattere sempre allegro, come Sora nasonda molte paure che, spero, nei prosssimi capitoli riuscirò ad analizzare.

Bene, ho finito di accollarmi XD Oh, un’ultima informazione (non richiesta, ma vabbè): nonostante le vacanze siano ormai agli sgoccioli, e con esse l’estate, non crediate che mollerò questa ficcy facilmente XD Perciò non vi libererete di me tanto presto, mi sa O___o. Bene, ora rispondo alle recensioniiii!!!Yatta!

Faby (ti chiamo così da ora in poi ok? ^^): sìsì, quello era davvero il primo bacio di Roxy, e pensare che l’abbia dato prima lui di Riku mi fa uno strano effetto, non so perché XD

Roxas: Eccoti qui, Piccola Stella Cadente!

M: non insultare i miei lettorucci, soprattutto se sono affezzionati come lei è____é

Ro: e tu taci!!! Siete due pazze! E poi non è vero che sono contento di aver dato il mio first kiss a quello là!
Quello là: uhuhuhuhuhuh *senza un motivo, gioca con un accendino*

M: …*li chiude, come sempre, nello sgabuzzino*

Emh…perdona l’intrusione di quei due casi umani…torniamo a noi! Riku e Sora non è che sono timidi…è che, anche se non si direbbe, hanno molto in comune. Se si baceranno o no non posso dirtelo XDXD Ma ti assicuro che Sora, presto, si ritroverà parecchio confuso…ok, basta basta con gli spoiler! Un abbraccione fortisimo, spero recensirai anche questo capitolo ^^ kiss kiss

Coco Bandicoot: felice che il capitolo vechio ti sia piaciuto ^____^ spero che a soddisfarti non sia solo la storia, ma anche la grammatica e…cose del genere XDXD e TU PER CHE COPPIA TIFI? Dimmi dimmi che sono curiosa! Ancora un enorme grazie per la recensione! Bacini

E INFINE UN ‘GRAZIE’ IMMENSO ANCHE A CHI LEGGE LA STORIA SENZA RECENSIRE O LA AGGIUNGE TRA I PREFERITI! SE VI VA, DITEMI COSA NE PENSATE!

SPERO IL CAPITOLO VI SIA PIACIUTO! Al prossimo ^^

*MagikaMemy*
   
 
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