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Autore: castleforever    25/07/2014    5 recensioni
sola...ero sola in un momento così delicato...lui non c'era anche se mi aveva promesso tutt'altro...ma come sempre me la sarei cavata...strinsi la mano e chiusi gli occhi: in quel momento ti vidi lì di fronte a me con una mano che mi accarezzava la fronte...ce l'avrei fatta, anche questa volta!
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 11 - I'll take me home

 
Me ne sto qui, nel mio letto, a singhiozzare mentre risento ancora nella testa le sue urla, le nostre voci rabbiose che si sputano la rabbia repressa in tutti questi mesi: gli ho detto che lo amo, l'ho fatto guardandolo in faccia, mentre le lacrime inondavano il mio viso, gli ho detto la verità sui miei sentimenti e  tutto quello che ho letto nei suoi occhi è stato un misto di euforia, felicità, rabbia e paura….tanta rabbia e paura…tanta delusione per quello che gli ho taciuto, ho visto concretizzarsi nella sua mente l'idea che io non lo volessi come padre per Kate, ho intravisto trepidazione mentre gli parlavo della nostra famiglia, ma subito dopo ho compreso che tutte le emozioni positive erano state soggiogate dal nulla…
L'ho svuotato di tutto, ho permesso che un'incomprensione rovinasse le nostre vite, ma soprattutto mi sono arresa alle bugie invece che lottare per la verità.
 
I: è permesso?
S: a-avanti…
I: come sta? Non ho potuto non sentire quello che è accaduto poco fa e mi chiedevo se le servisse una spalla amica…
S: grazie…ma sarebbe così gentile da portarmi la bambina?
I: Stana…posso darle del tu?
S: certo!
I: ascolta forse è il caso che ti riposi…
S: no, tranquilla…mi farà bene avere vicino una parte di lui…mi farà sentire meno sola….
I: ok, ma se ti senti stanca non esitare a chiamare…ah un'ultima cosa, non ho potuto fare a meno di fargli un video…era così tenero…te lo lascio mentre vado a recuperare Kate…
S: grazie mm…oddio scusa non ti ho nemmeno chiesto come ti chiami…
I: Sara, piacere…Stana, non preoccuparti si risolverà tutto…
S: e tu come fai a saperlo?
I: gliel'ho letto negli occhi: quell'uomo non riuscirà a starti troppo lontano, ne va della sua salute mentale…
S: grazie..
I: di cosa?
S: di avermi fatto sorridere…difficilmente la gente ci riesce in queste occasioni…
I: ah bhè quello è un mio potere…io sono nata infermiera, ma sotto la divisa sono un difensore delle cause perse come voi…
S: ahah…e come mai saremmo cause perse?!
I: semplimente perché siete Stana e Nathan…che pensi che siccome siamo in ospedale i giornali e le televisioni non li guardiamo? Qui tutti sappiamo chi siete e che cosa fate…vado a prenderti la bimba, arrivo subito…
S: grazie…
 
Premo il tasto play del video e ti osservo mentre tieni stretta tra le braccia la nostra bimba, siete amore puro per il cuore e un forte pugno per lo stomaco…come ho fatto a tenerti fuori da tutto questo? Perché sono stata così testarda?
 
N: ciao tesoro, sei così piccola…sei così fragile…ma non ti preoccupare c'è il tuo papà qui con te e non ti lascerò mai più, hai capito? Ci sarò sempre per proteggerti perché tu sei la mia bambina, quella che mi ha rapito il cuore appena ti ho vista…ti voglio già un bene enorme…
 
Vi guardo e mi incanto a notare le più piccole sfumature della vostra somiglianza…sei l'amore della mia vita, sei il caos che colora le mie giornate, sei la mia ragione di vita ed ancora non so come ho fatto a tenerti a distanza…
Il video termina e lo schermo si scurisce, ma il mio sguardo rimane fisso come se stesse cercando di imprimere nella mente la sequenza di immagini che vi vede protagonisti…
Al diavolo l'orgoglio, al diavolo la rabbia, io voglio una famiglia con te Nate e lotterò per averla…
 
From: Me
To: Nate
 
Nat, si ti chiamo così perché l'ho coniato io questo nome, perché mi piace e mi fa sentire a casa…mi permette di sperare di poter essere ancora tua…mi dispiace, mi dispiace tanto per averti mentito, per averti fatto credere che non mi bastassi, per averti ferito, per tutto…ho bisogno di parlarti, di vederti, di sentirti, adesso che anche a me stessa ho ammesso la verità…
Nate tu sei e resterai per sempre il padre di Kate per cui né io né nessun altro ti vieterà di far parte della vita di nostra figlia…nostra Nate e di nessun altro!
Penso che domani mi dimetteranno per cui poi torneremo a casa, da Tam presumibilmente, almeno per qualche giorno, poi vedremo come organizzarci…se vorrai passare noi siamo lì, anche solo per un saluto, una carezza…un bacio…quanto mi mancano i tuoi baci…in questi giorni in cui ho vissuto con Kate mi sono ritrovata spesso ad annusarla perché indovina?! Profuma di te…Nat se puoi perdonami e se riesci torna ad amarmi. Tua e solo tua S.
 
Premo il tasto invio e rimango a fissare la casella di posta ricevuta, sperando che entro qualche secondo appaia il numero 1, segno che mi hai risposto…rigiro tra le mani l'i-phone cercando di occupare il tempo perché senza di te le lancette dell'orologio smettono di girare veloci, rallentano rendendo il tempo pesante e soffocante…
 
I: eccoci mamma…questa bimba è quasi pronta per la nanna…
S: ciao amore…grazie Sara, a dopo…ciao Kate, amore della mamma sei stupenda…allora hai visto che bel papà che hai? Peccato che la mamma è stata sciocca e l'ha tenuto lontano…ma sai adesso che succede?! La tua mamma è testarda e riuscirà ad ottenere quello che vuole…alla fine papà non riuscirà a resistere al fascino delle Katic…
 
Appoggio Katherine nella culla e torno a rifissare il cellulare, tutto tace: ormai dovresti aver letto la mail…oddio sudo nemmeno avessi 15 anni…ma magari, allora avrei alzato il culo e ti avrei affrontato faccia a faccia e ti avrei tormentato fino a che non mi avresti dato una risposta.
Mi sembra di rivivere le prime volte in cui siamo usciti, quando abbiamo cominciato a frequentarci al di fuori dal set, da soli: stavo ore a fissare il cellulare in attesa di una tua risposta…chissà se lo facevi anche tu Nat? Chissà se anche ora dopo tutto quello che c'è stato tra noi, provi la trepidazione mista ad ansia che sto assaporando io in attesa di un tuo messaggio?
 
E presa da questi pensieri, guardando nostra figlia, mi faccio cullare dal silenzio di questa stanza…
 
NATHAN
 
È ormai trascorsa mezz'ora da quando ho lasciato la tua stanza, ma sono ancora qui fuori dalle porte dell'ospedale: sono seduto su una panchina intento a fissare un cespuglio, sperando che i miei pensieri si riordinino o che perlomeno la mia testa si svuoti…
Sto ancora cercando di digerire tutto, le tue parole, i tuoi silenzi, le tue lacrime…queste ultime proprio non mi vanno giù, ho sempre odiato vederti piangere, anche quando il copione lo richiedeva…non so cosa mi scattava dentro, ma so solo che avevo sempre l'istinto di abbracciarti per consolarti e farti smettere di piangere…
Mi ricordo che Tamala per prendermi in giro mi chiamava kleenex perché diceva che con te ero come un fazzolettino, pronto all'uso qualora ce ne fosse stato bisogno; oppure quella volta in cui Andrew mi ha ripreso perché gli ho rovinato l'effetto realistico dopo aver girato una parte di Always.
 
Flashback                 
 
Quella settimana stavamo girando ininterrottamente per finire la serie in tempo per le vacanze di Pasqua, ma Andrew ci aveva detto che per rendere al meglio la suspance non avremmo potuto leggere fino all'ultimo il finale di stagione, anche perché non sapevamo ancora se ci avrebbero rinnovato la serie per un altro anno.
Eravamo tutti, o almeno così pensavamo dato che in realtà gli unici a non sapere eravamo noi, col fiato sospeso perché effettivamente non sapevamo se realmente Rick avrebbe salvato Kate dal salto nel vuoto dal cornicione e mi ricordo che durante uno stop ti eri nascosta dietro in tuo camerino a piangere perché non volevi che tutto finisse.
Nessuno ancora sapeva apertamente di noi perché avevamo deciso di tenere la cosa per noi almeno fino alla fine delle riprese; ti avevo cercato in giro per tutto il set finché Andrew non mi aveva detto che eri in camerino a sistemarti il trucco: in realtà ti avevo trovato seduta sui gradini con la faccia tra le mani in preda ai singhiozzi.
N: ehi Stana che ci fai qui tutta sola a piangere? Tesoro, mi guardi?!
 
Non mi avevi risposto, ma ti eri fiondata a razzo tra le mie braccia, biascicando qualche parola incomprensibile…allora ti avevo accarezzato i capelli, preso il viso tra le mani e dato un bacio sulle labbra, mentre con i pollici avevo inconsapevolmente rovinato il trucco…avresti infatti dovuto essere truccata come se avessi pianto a lungo e io avevo rovinato l'opera.
Appena tornati sul set avevo ricevuto una strigliata da Andrew perché tu eri tutta bella pulita, mentre le mia mani piene di mascara.
 

Ripensando a quello scena mi ritrovo a sorridere e mi sento leggero, quasi non mi sentissi più come se un treno mi fosse passato sopra: a dir la verità tutto quello che riguarda te mi fa sentire bene, anzi mi basta il pensiero rivolto verso di te che sento il cuore accelerare i battiti.
Ad un certo punto sento il cellulare vibrare e sullo schermo appare il tuo sorriso, segno che mi hai scritto; apro la mail e leggo, soffermandomi più del dovuto sulla parte riferita ai nostri baci…anche a me manca sentire la tua pelle sulla mia, le tue labbra che sfiorano il mio viso, le nostre mani che si intrecciano e rimandano il calore dell'altro.
Mi manca tutto di te, dalle litigate alle risate, alla lotta su chi deve scegliere il film da vedere in tv, al fare l'amore…mi manca il profumo del tuo shampoo sul cuscino la mattina, mi mancano i tuoi baci a stampo che sanno di burrocacao, mi mancano i tuoi capelli che mi solleticano il collo quando siamo abbracciati sul divano di casa…ma se penso che mi hai tenuto lontano per tutti questi mesi e non mi hai permesso di vedere la tua pancia crescere mentre nostra figlia ti cresceva dentro, mi sale una rabbia.
Stana non ho mai smesso di amarti e penso che ,mai smetterò perché sei la mia metà, sei l'essere che mi completa, anche io voglio una famiglia con te…
Clicco sul messaggio e rispondo…
 
From: Me
To: Stana
 
Ciao Amore, Tesoro, Stana…come ti devo chiamare non lo so più, fino a qualche giorno fa non riuscivo nemmeno a pronunciarlo i tuo nome ed ora sono qui seduto su una panchina al di fuori dell'ospedale che lotto con tutte le mie forze per impedire alle mie gambe di mettersi a correre per raggiungere la tua stanza.
Amore, tanto vale che ti chiamo così, non ho mai smesso di amarti, e questo sono certo che tu lo sappia, nemmeno nel momento in cui mi avevi confessato che mi avevi tradito, ho sempre continuato ad amarti: in questi mesi ho lottato contro il mio cuore che mi diceva di fregarmene e di correre da te per ricominciare tutto da capo insieme.
Anche io voglio avere una famiglia con te, ma per ora ho bisogno di un po' di tempo, non so quanto, ho bisogno di allontanarmi da te per capire quanto ancora posso fidarmi te…
Sono sempre tuo, anzi vostro.
Nat
 
Premo invio e poi, spegnendo il telefono, mi avvio verso casa, un po' più felice e meno confuso di prima.




 

Angolo mio: finalmenteee ho postatooooo!!!!! santa ispirazione è tornata..spero ci siate ancora e che vi piacciano gli sviluppi...un bacio a tutti!!!
  
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