Anime & Manga > Nagi No Asukara
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Autore: Gamblut    25/07/2014    2 recensioni
Ho voluto rimescolare un po' tutte le coppie che c'erano nell'anime ed ecco qui il risultato..
"Lei è MIA."
"Tu mi piaci..."
"E tu piaci a me."
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"Ti amo, non sai da quanto tempo."
"Non da quanto ti amo io."
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"Da un po' di tempo... ho..capito...che tu.. mi piaci."
"e allora ti vorrò anche io. "
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Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Buona lettura c:

 

Capitolo 10

Hikari
 
 Dopo un mese dall'Ofunehiki
 

La brezza marina mi scompiglia i capelli. Gli innamorati passeggiano mano nella mano sul lungo mare, i bambini corrono e giocano mentre io rimango qui, ad osservare l’oceano, da solo.  Ormai è passato un mese da quell’evento, che non oso nemmeno nominare. Io sono rimasto solo, in questo mondo sconosciuto ai miei occhi azzurri come l’oceano. Nulla assomiglia a Shioshishio, tutto è diverso. Le strade, i posti... ancora mi devo abituare. Sembra che non entro in acqua da secoli, anche se sono andato proprio qualche minuto fa. Più di una volta al giorno mi butto a mare per rinfrescare l’Ena e per cercare di entrare a Shioshishio, ma invano. Non so se è perché ormai non mi recepiscono più come abitante di Shioshishio o perché ci sono troppe correnti o altro, beh... non sono molto esperto in questo campo. Ma comunque,in ogni momento mi sento solo. In ogni singolo istante li penso, quando vedo del cibo, penso alla nostra uscita quando abbiamo mangiato il ramen, se osservo la luna, il sole o qualsiasi altra cosa, mi vengono sempre in mente dei nostri ricordi. Qualcosa che abbiamo fatto da piccoli, le nostre uscite, le nostre litigate, le volte in cui abbiamo fatto pace.. tutti questi ricordi entrano nel mio cervello e io non riesco a reagire, non riesco a combattere... e vengo sconfitto dai miei stessi ricordi che si impadroniscono di me, del mio corpo. Non mi comporto normalmente e mia sorella crede che io sia malato. Mi procura diverse medicine ma sono inefficaci e  questi pensieri rimangono perché ormai hanno segnato tutta la mia vita. Akari mi dice di riposare, ma io non ci provo da giorni.. quando incomincio a prendere sonno faccio sempre gli stessi incubi riguardo QUELLA SERA.
QUELLA NOTTE non ho dormito neanche per un momento,  pensavo ancora a quello che era successo, come faccio tutti i giorni, però... La sera dopo ho dormito per qualche ora e ho iniziato a sognare. Quella è stata la prima volta che ho fatto quell’incubo unito sempre a quel ricordo.
 
“Andrà tutto bene.” Avevamo detto tutti insieme e poi andiamo ognuno nelle rispettive barche. Inizia la tempesta e non vedo Kaname. Poi Chisaki e anche Manaka entrano in acqua. Io mi butto immediatamente ma qualcosa mi tiene la gamba, però io non ci do conto. Nuoto il più velocemente possibile verso i miei amici, ma sono ancora troppo lontani. Ancora qualcuno è attaccato alla mia caviglia, ma io non perdo tempo a girarmi. Avanzo sempre di più e ormai sono vicino a loro, riesco a raggiungere la loro mano. Sto per prendere la mano di Manaka, le nostre dita ci stanno per toccare, ma... dietro loro tre arriva un mostro enorme che li risucchia nel proprio mondo e poi sento urlarmi da voci malefiche: “PERCHE’ NON CI HAI SALVATO? TU. TI ODIAMO, RIMARRAI SOLO PER SEMPRE.” Sono le voci di Kaname, Chisaki, Manaka, le persone della mia vita. Poi come un flash si vedono tutte le persone che ci sono a Shioshishio e ho abbandonato, tipo Uroko, mio padre, i negozianti e tutti gli altri miei amici.. e tutti in una volta i loro volti si spezzano in due, come trafitti da una lama. E infine, dulcis in fundo, dopo che da questa lama esce tutto il sangue di queste persone, si vede una faccia. “IO SONO STATA, SOLO IO, ODIAMI.” MIUNA. E poi il sogno finisce, io mi alzo di scatto, sbarrando gli occhi e non riuscendo quasi  più a respirare. Ogni volta che faccio questo incubo o altri simili, cioè ogni notte che vado a dormire, senza rendermene conto, incomincio ad urlare cose senza senso. Akari, che mi ha ospitato a casa sua, si sveglia, mi sorride, prende una spugna e incomincia a lavarmi con l’acqua salata. Sono solo un disturbo, per lei, ma non lo dà a vedere. Le ho detto molte volte che potrei trovare un altro posto, anche un piccolo appartamento o altro, per non disturbarla. Ma ogni volta che la faccio questa proposta, il suo volto diventa triste e qualche volta le cade qualche lacrima, poi dice: “So che vivere qui non è come stare a Shioshishio, però.. io sto cercando di farti ambientare. Tu sei l’unico che mi ricorda ancora la nostra patria, ti prego, non te ne andare.”e poi mi abbraccia. Assomiglia veramente tanto a Miuna, come carattere. Ormai io e lei ci parliamo veramente poco, ogni mattina quando mi sveglio e vado a fare colazione mentre sono ancora stravolto per il sogno, Miuna è  già a tavola che manga e beve. Mi saluta sempre con un “Buongiorno” e un sorriso, ma la sua faccia, ogni volta che la vedo, si stravolge e mi ricorda quella frase del sogno. Diciamo che alla fine è colpa sua se sono qui. Ma... ma se fossi entrato in acqua, dove sarei adesso? Sempre con i miei amici? Potevo essere anche trasportato da una corrente come mi avevano detto quelli della nave. Ancora non capisco se dovrei essere arrabbiato con Miuna o no. Lei l’ha fatto solo per proteggermi, non ha voluto farmi del male. Ma perché appare sempre alla fine di quell’incubo? Fa veramente paura. Sapere che una ragazzina con un sorriso così splendente riesce a fare quella faccia malefica e rivolgermi quelle parole, wow. Ma sicuramente non è lei quella del sogno, cioè, non la Miuna che conosco, solo quella della mia immaginazione. “Non mi lasciare sola.”  Ormai questa frase mi è entrata in testa , come anche la faccia di Manaka e Chisaki quando sono entrate in acqua. Prima, infatti, si sono girate verso di me, mi hanno sorriso, e poi sono entrate. Pensare ai loro sorrisi mi fa venire sempre da piangere, non me lo so spiegare. Io non sono mai stato un piagnucolone, quando è morta mia mamma ho pianto molto, ma avevo accanto mia sorella che mi ha sempre aiutato. E allora, mentre sono qui, cerco di starle accanto. Le chiedo oggi se la posso accompagnare al Saya Mart,  il piccolo supermercato dove lavora. Miuna non dice niente, forse capisce che, almeno per adesso,  non le voglio stare accanto. Mia sorella accetta. Rinfresco l’Ena, mi vesto e poi entrambi usciamo. Andiamo a piedi per passeggiare un po’ e tutti e due ci ritroviamo a guardare il mare. Prima che io possa dire qualcosa riguardo all’evento o altro, che poi è diventato il mio unico argomento di discussione con gli altri, mia sorella incomincia a parlare del più o del meno. Arriviamo al negozio e mia sorella entra. È da tanto che non vengo qui, da più di un mese. Poi mia sorella mi consegna dei pacchi e mi chiede gentilmente di posarli dove c’è la piccola stradina. Prendo gli scatoloni e li porto lì, ma c’è qualcosa di strano. Mentre poso quelli, sento un lieve rumore. Non capisco cosa sia però poi vedo qualcuno...... Sayu. Non la vedo da QUELLA SERA, subito dopo l’evento lei se n’è andata e io non l’ho più vista. Non sembra nemmeno lei. La divisa tutta sporca, i capelli sistemati male, il viso rosso che sembra invecchiato di anni e i suoi occhi tristi che piangono. Non ce bisogno che io dica niente perché ormai queste cose le capisco,  mi siedo accanto a lei,  la prendo dai fianchi e l’abbraccio, incominciando a piangere un pochino anche io.





Se vi è piaciuto questo capitolo, vi prego, recensite, mi farebbe molto piacere :3
Al prossimo c:
  
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