25/07/2014
1 recensioniIl pallone ed io – la storia infinita
Primo capitolo
CORO: Nel bel Giappone dove poniamo la scena, per antica rivalità scoppia fra due squadre di pari abilità una nuova partita nella quale il sudore macchia le divise dei giocatori. Dai fatali schieramenti discende una coppia di amanti nati sotto cattiva stella le cui sventurate e pietose vicende seppelliscono con la loro parità nel match degli avversari. I terribili casi del loro amore segnato dalla sconfitta e l'ira prolungata dei loro allenatori alla quale nulla potrà mettere fine se non la vittoria dei calciatori sono lo spettacolo che la nostra partita vi offrirà per 90° minuti; se voi vorrete assistere con paziente occhio il nostro telecronista cercherà di rimediare a quello che non capirete a causa degli schiamazzi degli spettatori.
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La vicenda è lunga e intricata, e per non far cadere i gentili spettatori in un profondo sonno pressoché assicurato, imprimerò sulla carta (o lo schermo) l’episodio più significativo della contorta vicenda dei due innamorati.Una figura con una divisa da portiere si trova su un balcone, che somiglia stranamente a una porta da calcio. Il giovane prima mantiene una posa da duro, poi inizia a sbracciarsi, sporgendosi dal balcone. Inizia a urlare, con un braccio teatralmente davanti agli occhi.
“Oh Romeo Romeo, sei tu Romeo? Rinnega la tua squadra! O se proprio non puoi, permettimi di giocare a calcio insieme a te!”
Dopo lunghi istanti di silenzio, il personaggio si sistema la fascia arancione che porta sulle tempie, la quale nella foga della sua disperazione era calata sugli occhi. Ruota il busto, e si accascia sulla traversa della porta, volevo dire sulla ringhiera del balcone, come una balena piaggiata.
“O Romeo Romeo, perché non mi rispondi??”
Il suo amato è chiuso in un impenetrabile silenzio.
Il giovane si lascia scivolare sulla fredda pietra del balcone, piangendo lacrimoni degni di mamma coccodrillo.
“O Romeo Romeo, rispondimi, te ne prego, il tuo silenzio mi uccide!”
Tutto tace. Insomma, tutto il palcoscenico … L’uditorio sbuffa, chiacchiera … sembra di udire anche il lieve russare di un orso in letargo.
“ OH INSOMMA ROMEO, TI VUOI DECIDERE A PARLARE, Sì O NO?” urla l’educata Giulietta, con i capelli castani sparati in aria, e le mani con tanto di guanti da portiere che gesticolano animatamente, facendo anche gesti che è meglio per la vostra sensibilità non descrivere.
Le luci di scena si concentrano ai piedi del balcone. Romeo, più piccolo, sferico, bianco e nero di quanto ricordassi, giace immobile e muto.
Una voce giunge da dietro le quinte.
“Ehi, Endou, il ventriloquo ha perso la voce cantando sotto la doccia prima di venire qui”
Si ode un tonfo. Una dolce damigella, o forse dovrei dire damigello, è schiantata al suolo, troppo scossa dalle nuove rivelazioni. Un ragazzo con dei lunghi rasta e degli occhiali da aviatore giunge sul palco, prende in mano l’oggetto sferico e con voce profondamente imbarazzata proclama:
“Credo che per la storia tormentata tra Romeo il Pallone e Giulietta il Portiere sia giunta la
FINE
Angolo pazzoide:
Buongiorno, fandom. Sono nuova di qui, e spero di non farvi rimpiangere la mia presenza. In ogni caso ho in ballo altre storie a cui mi sto impegnando, quindi credo che non aggiornerò prestissimo. Spero che questa storiella, scritta velocemente, vi piaccia.
I personaggi che ho citato non mi appartengono, né quelli di Inazuma, né tantomeno Romeo e Giulietta. Non voglio prendermi diritti o plagiare l’opera originale, ma soltanto sdrammatizzare un po’.
Alla prossima!
AxelKyo