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Autore: MartaKim    25/07/2014    1 recensioni
Questa è la storia di una ragazza di ventanni, il suo nome è Martina Solazzo e racconterà di come la sua vita sia cambiata da quella monotona di nullafacente a quella di indaffarata aiuto-segretaria del manager di un gruppo coreano molto famoso, composto da 7 bellissimi principi asiatici. Cosa succederà a questa ragazza? Si farà soggiogare dalla bellezza stupefacente dei 7 ragazzi con cui, ahimè, dovrà convivere? Sono tante le avventure, (o disavventure?), che dovrà affrontare, ardui gli ostali da superare, per non parlare di un'avventura amorosa piena di nuove sensazioni, sorprese strane e tanto altro!
Se la storia vi interessa, leggete i miei capitoli!
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Un risveglio da favola, o forse no?

Passarono ore e ore, parevano infinite, ma lei era ancora lì, sul mio letto, spenta, fredda, immobile.
Era giorno, poi notte e poi nuovamente giorno. Ero lì, vicino a lei, sempre.
Cercavo di tenerla al caldo e allo stesso tempo farle abbassare la temperatura, cambiandole puntualmente la fascia bagnate poggiata sulla sua fronte.
Le asciugavo il sudore, le stringevo la mano e pregavo, pregavo come non mai che lei si risvegliasse.
Era finita l'acqua nella bacinella, così mi decisi a prendere dell'altra, anche se contrariato all'idea di doverla lasciare lì, da sola, nella mia camera, indifesa e debole.
"Torno subito, piccola mia. Torno subito." sussurrai piano, baciandole la punta del suo nasino, rialzandomi da quella sedia ed uscendo dalla camera.
Mi incamminai verso il bagno, poggiando la bacinella nella vasca e lasciandola riempire d'acqua fredda.
Mi avvicinai allo specchio e guardai il riflesso del mio volto, quasi non riconoscendomi.
Ero pallido, avevo gli occhi lucidi e arrossati, un'espressione preoccupata e sofferente dipinta sul mio volto. 
Decisi di sciacquarmi il volto, almeno per rinfrescarmi un po', per poi prendere la bacinella e tornare di là.
Camminavo lentamente, a testa bassa, come se il peso dell'intero mondo gravasse sulle mie spalle.
Non mi sarei mai aspettato di preoccuparmi così tanto per quella piccoletta.
Cosa mi spingeva a farlo? Ancora non riuscivo a capire, eppure qualcosa dentro di me mi spingeva a starle accanto, ad aiutarla, a proteggerla dal mondo intero.
A quel pensiero, mi fermai davanti alla mio porta e scossi più volte il capo, con gli occhi appena spalancati.
"Min Hyuk..ma che diavolo stai dicendo?" chiesi a me stesso, sospirando piano e aprendo la porta della mia camera.
Sentii un mugolio e intravidi uno spostamento davanti ai miei occhi, cosa che mi fece alzare di scatto gli occhi e paralizzare.
Era sveglia.
Era sveglia davanti ai miei occhi.
"Martina." sussurrai incredulo, per poi perdere alcuni battiti cardiaci nell'incontrare il suo sguardo disorientato.
Era sveglia.
***
Ero circondata dal buio più totale, eppure i miei sensi erano ben attivi. 
Sentivo odori, voci, tocchi, sentivo la costante presenza di qualcuno accanto a me.
Quel qualcuno mi accarezzava, mi stringeva la mano, a volte me la baciava e si prendeva cura di me, come pochi avevano fatto nella sua vita.
Sentiva le sue parole, mi infondevano coraggio, forza, felicità, ma non capivo il perché.
Sapevo di conoscere quella voce, eppure qualcosa mi diceva che non poteva essere, che forse stavo solo sognando di avere accanto a me la persona che di più desideravo.
Quella voce era dolce, gentile, carica di preoccupazione e voglia di proteggerla, mentre la voce desiderata era sempre fredda, tagliente, ironica, sarcastica, scorbutica.
No, decisamente quelle due voci non potevano combaciare, eppure erano così famigliari, così simili.
L'unico modo per capire chi fosse era aprire gli occhi, ma non riusciva a muoversi, appesantita da chissà cosa.
Non sapeva neanche quanto tempo era passato dal primo momento in cui aveva sentito quella voce e quei tocchi e neanche quanto tempo era passato da quando cercava con tutta se stessa di svegliarsi da quella specie di trance.
Si stava quasi per arrendere, quando qualcosa cambiò intorno a se, lo sapeva, lo sentiva.
Il freddo la circondava, nessuna voce le arrivava soave alle orecchie, nessuno le accarezzava delicatamente la pelle, nessuno le stava vicino.
Quella presenza che percepiva era sparita nel nulla.
Non poteva essersene andata, no, NO!
Come aveva potuto abbandonarmi così, dopo che mi era stata così tanto accanto?
L'agitazione, la solitudine, la preoccupazione e quella sensazione di vuoto che provavo dentro di me mi diedero la forza di riprendere possesso del mio corpo.
Riuscii a muovere prima un dito, poi la mano, poi entrambe ed infine riuscii finalmente a fare quel che da tempo desideravo fare: aprire gli occhi.
Aprii gli occhi e la luce che entrava dalla finestra mi avvolse, facendomi bruciare gli occhi e accecandomi per un attimo.
Mugolai di fastidio e lentamente cercai di abituarsi a quella luce, guardandomi intorno e non riconoscendo la stanza.
Mille domande affollarono la mia mente in cerca di risposte.
Dove mi trovavo? Perché ero lì? Cosa mi era successo?
Dov'era quella persona che sentivo accanto a me??
Sentii un cigolio, un passo e poi il silenzio più totale. 
L'unica cosa che sentii fu il mio nome ed il mio cuore che martellava nelle mie orecchie, riconoscendo quella voce che per tutto quel tempo mi era stata accanto.
Mi voltai di scatto verso il proprietario di quella voce, ritrovandomi davanti la figura della persona che più desideravo e odiavo.
Min Hyuk.
Persi alcuni battiti nell'incontrare il suo sguardo, notando subito quanto fosse affaticato, stanco e pallido.
Non poteva essere vero.
Era lui la persona che si era presa cura di me? Era lui quella persona che mi aveva incoraggiata e protetta?
Lo vidi lasciare la bacinella e avvicinarsi lentamente a me, sedendosi al mio fianco con quell'aria pacata, tranquilla e gelida di sempre.
"Noto che ti sei svegliata." sibilò lui, ironico e sarcastico come sempre.
Aspetta un attimo.
Cos'era quel tono?
Era il tono che usava sempre con me, ma come mai non combaciava con quello della persona che si era presa cura di me?
Lo guarda sconcertata e confusa, aggrottando le sopracciglia, immobile e silenziosa.
"Non farti strane idee, piccoletta. Sono qui solo per fare un favore ad un amico, non di certo per stare con te. Il solo pensiero mi disgusta e nausea." mi disse lui, con un tono che mi fece gelare e che mi ferì.
Sfilai la mano dalla sua e lo guardai delusa e nauseata da quel suo comportamento, ferita ed indignata.
"Allora puoi anche andartene." sussurrai piano, lasciando uscire solo quel tono velenoso, che usavo sempre quando si trattava di lui, e distogliendo lo sguardo dal suo.
"Certo." mi rispose lui, più gelido del solito.
C'era qualcosa di strano nel suo tono, qualcosa che mi fece voltare nuovamente verso di lui, solo in tempo per vederlo alzarsi e sparire dietro la porta di quella cameretta.
"Che stronzo." sussurrai, accorgendomi troppo tardi di essere scoppiata a piangere.
Le lacrime scendevano, taglienti come una lama, rigandomi il volto.
***
Perché avevo reagito così?
Perché in sua presenza mi comportavo sempre così?
Perché non facevo altro che aggredirla e ferirla, come ben sapevo di fare?
Perché non le avevo semplicemente detto che ero lì per lei e che gli ero rimasto accanto per due giorni, prendendomi cura di lei e proteggendola da tutto e tutti?
Perché ero così stupido?
Continuavo a farmi quelle domande, dandomi dei pugnetti in testa, maledicendomi da solo.
Sentii una voce famigliare ed alzai lo sguardo su di lui, riconoscendo EunKwang, il nostro affidabile leader.
Chi meglio di lui poteva prendersi cura di qualcuno?
"EunKwang." sussurrai, ricambiando la sua attenzione.
"Ehi, Min Hyuk." mi salutò con il suo solito sorriso raggiante, mentre mi avvicinavo a lui, fino ad affiancarlo.
"Ho bisogno di un favore. Entra nella mia camera, fingi che sia la mia e dille di esserti preso cura tu di lei." sussurrai, facendo una smorfia per le mie stesse parole.
Lo salutai con un cenno del capo, passandogli la mano sulla spalla ed allontanandomi da lui.
Sapevo che avrebbe capito tutto da solo e sapevo quanto contrariato fosse per la mia scelta.
Uscii dal dormitorio, senza guardare in faccia nessuno, dirigendomi verso una meta ignota.

Eccomi di nuovo qui!
Ciao a tutti, come state?
Io sto abbastanza bene.
Ecco il mio nuovo capitolo!
Finalmente sono riuscito a completarlo e pubblicarlo!
So di avervi fatto penare e attendere molto, ma adesso è qui e sto per scriverne un altro.

Buona lettura, spero vi piaccia!
Recensite, bye!
Kimmie.

  
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