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Autore: PersephoneAm    25/07/2014    1 recensioni
' -Mi fai incazzare!-urlai,-Buonanotte!-.
Mi girai per andarmene, ma lui mi afferrò il polso e lo strinse saldamente.
-Ma quale buonanotte! Tu rimani qui!-. '
PS. Primi tre capitoli in revisione(:
Genere: Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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«Lasciami stare!»mi lamentai, mentre rientravamo in casa.
 
«Che succede?»domandò Stefania, accorrendo in pieno stile Baywatch o come cavolo si chiamava quel telefilm con Pamela Anderson.
 
«L'ho beccata in giro con Christian.»rispose Alex.
 
Tutti si irrigidirono e finalmente mio fratello lasciò la presa su di me. «Non ero in giro con Christian, deficente.»
 
Thomas si alzò dal divano e mi venne incontro. «Cosa ci facevi in giro con quelli?»
 
«Ma come ve lo devo dire che non ero in giro con loro?»urlai, a voce alta.
 
«Ma se mi hai chiamato Christian.»intervenne mio fratello.
 
«Mi sarò sbagliata, magari?»provai a negare.
 
«Alli, quelli non sono gente raccomandabile.»mi disse Stefania, carezzandomi un braccio.
 
Alzai gli occhi al cielo. «Ancora? Ma come ve lo devo dire che...»
 
«Dammi il tuo telefono e va' in camera tua.»mi disse calmo Alex.
 
«Cosa?!»gridai io. «Ma ti senti quando parli? Ma chi sei, nostro padre, per caso?»
 
«Non farmi ripetere, Alice. Dammi il tuo telefono.»
 
«Non se ne parla.»esclamai. «Non ho dieci anni e non mi pare di dover meritare punzioni per bambini.»
 
Matteo e Luca si avvicinarono a noi due. Si aspettavano ancora che mio fratello mi schiaffeggiasse davanti a loro? Beh, una cosa del genere era probabile a dire il vero, vista l'espressione da bruto di Alex.
 
«Tu sei una bambina, Alice.»mi rimproverò Alex. «Ora dammi il tuo telefono.»
 
«Va a farti fottere.»dissi, saledno le scale epr andarmene in casa mia.
 
Sentii dietro di me Alex rincorrermi, mentre i suoi amici cercavano di trattenerlo. Mi chiusi a chiave in camera e per non sentire le urla di mio fratello che, fuori dalla porta, mi minacciava di non farmi più uscire, accesi lo stereo e lo misi al massimo volume.
 
Uno spacciatore. Lui era uno spacciatore e aveva il coraggio di rimproverarmi del fatto che mi avesse sentita dire il nome di Christian. Assurdo.
 
Dopo qualche minuto i colpi alla porta terminarono, ma ancora non avevano finito di rompermi le scatole.
 
«Alice!»mi chiamò Stefania. «Alice, ti prego, esci di qui e vieni giù.»
 
«Ancora qui siete?»urlai.
 
Spensi lo stereo e misi le cuffie. Ben presto però la musica si fermò e sul display del telefono apparve la scritta: "Teo. Chiamata." e attaccai, così la musica riprese a riempirmi la testa.
 
Poco dopo mi arrivò un messaggio.
 
Teo:"Alice, per favore, scendi! Dobbiamo parlare."
 
Risposi:" Non ho nulla da dire. Voglio solo dormire e non rivedere mio fratello per un bel po'. "
 
Arrivò un altro messaggio: " Tuo fratello è uscito con Luca e gli altri. Si sentiva in colpa per averti trattata in quel modo. Ci siamo solo io e Stefania di sotto. Scendi dai".
 
Ci pensai su per un momento. Scesi di sotto e trovai Matteo e Stefania seduti sul divano ad aspettarmi.
 
«Alli!»mi venne incontro Stefania, abbracciandomi. «Stai bene?»
 
Annuii, andando in cucina. «Ho bisogno di un po' di ghiaccio: mi fa un male cane la guancia.»
 
Stefania mi guardò colpevole. «Ci hai fatti preoccupare Alex teme addirittura che non lo perdonerai, per ciò che ti ha fatto.»
 
«Beh, una cosa l'ha capita.»dissi acida, mettendo un paio di cubetti di ghiaccio dentro un pezzo di scottex e appoggiandolo piano alla guancia.
 
«Alli, mettiti nei suoi panni...»provò a difenderlo Teo. «L'idea di te con Christian non piace a nessuno di noi. Tommy e Alex sono andati fuori di testa prima. Christian non è un ragazzo con cui andare in giro.»
 
«E questo chi te lo dice? Chi può affermarlo con certezza?»
 
«Lucisa ha detto che le ha somministrato della droga e che l'ha violentata, l'anno scorso.»mi disse Teo.
 
«La ex di Thomas?»chiesi. «Lo sanno tutti che di lei non ci si deve fidare.»
 
«Ma Christian non ha negato nulla. Mai, Alli.»
 
«Nemmeno io negherei colpe false che mi vengono attribuite: chi mi crede bene, chi non mi crede se ne può anche andare.»
 
«Comunque stagli lontano.»mi pregò Teo. «Almeno epr farci stare tranquilli, tutti quanti.»
 
«Certo, certo. Buonanotte.»terminai la conversazione.
 
«Buonanotte.»sospirarono i due, non troppo convinti che avessi davvero sonno.
 
Nella notte sentii qualcuno entrare nella mia stanza e sfiorarmi piano lo zigomo, dove Alex mi aveva colpita. Quell'intruso lasciò sulla mia fronte un bacio.
 
«Scusami tanto, sorellina.»sospirò affranto Alex, lasciando la stanza e chiudendo la porta.
 
Rimasi senza parole: Alex era venuto a chiedermi scusa e in più mi aveva baciato la fronte, cosa che aveva smesso di fare da quando avevo tredici anni. Mi toccai il punto in cui la mia pelle aveva incontrato le sue labbra e lo sentii ancora caldo. Chiusi gli occhi, poi mi alzai dal letto e mi recai piano piano in camera del fratello, che rimase sbalordito vedendomi sdraiarmi accanto a lui.
 
«Buonanotte e scusami anche tu.»sussurrai, mentre Alex sorrideva e mi riabbracciava.
 
Al diavolo l'orgoglio: lui era mio fratello maggiore e avevo il dovere di ascoltare le sue parole. L'indomani avremmo parlato meglio, ora volevo solo abbracciarlo come non facevo da tanto tempo.
   
 
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