Ghiaccio, fuoco, foresta
Il sole inizia piano ad alzarsi in cielo. I suoi
raggi colpiscono il mio viso come una dolce mano. Sono ancora in groppa al capo
centauro.
Mi tiro leggermente su e scorgo la fortezza
davanti a noi.
<< Che cosa è successo?>> chiede
Lucy ansiosa correndoci incontro; domanda retorica, basti vedere il numero dei
supestiti.
<< Chiedilo a lui!>> risponde
rabbioso Peter.
<< A me?>> Caspian ha il volto
triste << dovevi lasciar perdere! Il tempo c’era!>>
<< No, grazie a te! Dovevi eseguire il
piano! Se l’avessi fatto, molti di noi sarebbero ancora vivi!>>
<< Lo sarebbero sicuramente tutti, se
fossimo rimasti qua! Come avevo detto io!>> ribatte il principe alzando
la voce.
<< Ci hai chiamati tu, ti vorrei
ricordare!>> mio fratello fa altrettanto.
<< il mio primo errore…>> gli
ringhia il moro. Mi si stringe il cuore a quella frase. “Allora anche io sono
un errore per te?”
<< Ehi!>> l’urlo di Caspian mi
risveglia dai miei pensieri << non ho abbandonato io Narnia 1300 anni fa!>>
Peter deve avergli detto qualcosa, non vedo sennò il perché di questa frase.
<< Tu l’hai invasa invece! Tu e la tua
gente!Non hai il diritto di governarla! Tu, Miraz, tuo padre…!>> ma non
riesce a finire di parlare; il principe gli si scaglia contro con la spada. Mio
fratello però è pronto a difendersi. Sono scossa e delusa da entrambi.
<< FERMATEVI!>> grido parandomi
davanti ai due. Abbasso tutte e due le spade, una con una mano, una con
l’altra.
<< Smettetela! Sembrate due bambini! È andata
così, va bene? Nessuno poteva prevedere tutto questo. Poteva andare bene o
male, proprio com’è stato! Questo non vuol dire che un Telmaro, non possa
salvare Narnia e cambiare quello che è stato in passato…>> guardo mio
fratello << ma non vuol dire neanche che chiamarci, sia stato un
errore…>> nel dire questo, mi volto verso Caspian. Non riesco a non
mostrami offesa da quello che ha detto e glie lo mostro con il mio sguardo
mesto e deluso. Lui abbassa il volto. Mi avvicino a Lucy e le do una mano nel curare il nano
Briscola il quale, dopo quest’operazione, entra velocemente nella fortezza.
Guardo verso l’entrata e cerco Caspian con
gl’occhi, ma non lo vedo. Entro dentro insieme ai miei fratelli, loro vanno a
darsi una rinfrescata, io nella stanza di Aslan. Ormai mi sono abituata a quel
vicoletto stretto e scendo lentamente le scale. Arrivo.
<< Caspian…?>> nessuna risposta.
<< Caspian?>>
<< Che c’è?>> sento la voce del
ragazzo venire da dietro l’altare. Vi giro in torno e vedo che è seduto per
terra, appoggiato ad esso. Mi siedo anche io.
<< Ohi…>>
Non risponde. Accarezza la sua spada. Il suo
sguardo è basso e triste. Il mio cuore si stringe nel vederlo così, immaginando
il perché.
Mi adagio sulla sua spalla facendolo sobbalzare
per la sorpresa del gesto.
<< Non è stata colpa tua…>> gli
sussurro. Lui non risponde, ma continua a far scorrere la mano sulla lama
dell’arma.
<< Probabilmente sarebbe successo
comunque… è stata colpa mia in realtà… dovevo colpire subito Miraz…>>
<< No… non è colpa tua…>> mi scosta
leggermente da se per osservarmi
<<
Perché sei venuta qui?>>
<< Speravo d’incontrarti… non ti ho più
visto e…>>
<< Ma perché? Dopo quello che ho
detto…>> gira il viso di lato. Mi appoggio nuovamente sulla spalla.
<< Perché… perché ti ho già
incontrato…>>
<< Grazie! Nella foresta ci siamo visti la
prima…>>
<< Ti ho incontrato prima di venire qui a
Narnia… in un sogno…>> si volta nuovamente. È un po’ perplesso ma mette
una mano intorno alla mia vita, titubante. Io mi stringo di più a lui. Mi dà un
piccolo bacio in fronte.
<< Anche io ho sognato una ragazza, la
notte prima che nascesse mio cugino… il figlio di Miraz…>> è un sussurro
leggero, ma resto in silenzio e continuo ad ascoltare << ti assomigliava…
la sagoma, i capelli… ma non sono mai riuscito ad intravederne il
volto…>> mi stringe più forte e io gli bacio un braccio e in secondo
luogo, non so quale forza interiore mi ha spinto a farlo, gli do anche un
leggero bacio sul collo. Rendendomi conto immediatamente del gesto però, mi
alzo in piedi e scappo via, rossa in volto fin quando non entro nella mia
stanza.
Quanto sono stupida! Non so neanche perché l’ho
fatto e perché gli ho raccontato il mio sogno… stupida, stupida, stupida!
Prendo un nuovo vestito e vado al fiume a
lavarmi cercando di non pensare al principe, ma alle cose serie.
Impossibile!
Il viso di Caspian è impresso nella mia mente e
non riesco a scacciarlo.
“Magari neanche gli piaccio, forse lui non è
innamorato di me mentre io … un momento? Io INNAMORATA? Cosa? E quando mai mi è
successa una cosa del genere?! Io invento nomi per essere lascianta in pace dai
ragazzi e ora… non posso essermi innamorata del principe! È un bel ragazzo
indubbiamente… ok, è proprio bello e spesso mi immagino di come dev’essere
senza i vestiti… COSA?? Ma cosa vado pensando! Razza di cretina che non sono
altro! finiscila di pensare queste cose! Finiscila, smettila!” esco dal fiume e
mi asciugo in fretta. Mi vesto e salgo in camera mia, prendendo arco e faretra.
Poi scendo dove i nostri uomini stanno forgiando nuove armi.
<< Salve maestà…>> mi saluta con un
inchino il capo dei centauri. Rispondo con un gesto del capo.
<< Dobbiamo preparare un nuovo piano per
attaccare o difenderci, non ci vorrà molto perché i Telmari ci trovino…>>
<< Maestà, rilassatevi… è più importante
che ascoltiate il vostro cuore adesso…>> dice piano con voce profonda.
Non riesco a capire cosa intenda e lo guardo interrogativa. In risposta mi
sorride.
<< Il vostro cuore vuole pace e qualcuno…
lo dicono le stelle, lo dice il vostro cuore, e i vostri occhi… sono un libro aperto…>>
ora capisco e arrossisco.
<< Ehm… pensiamo alla battaglia è
meglio…>>
Mi allontano da lui e faccio per tornare dove
prima si trovava Caspian, sperando di non vederlo da una parte, ma dall’altra…
“Quanto vorrei che fosse lui a fare la prima
mossa… ma perché pensi a lui… va bene, ok, mi sono innamorata! Ebbene si
signori e signore Susan Penvensie si è INNAMORATA! Peccato che il caro principe
dei suoi sogni, in tutti i sensi, non dà segni di…” del trambusto viene
dalla stanza allontanandomi dei miei ragionamenti. Sta succedendo qualcosa e
anche se so che le scale da scendere sono ancora tante inizio a correre
disperatamente.
Andando avanti sento qualcosa, una voce, un
canto di donna metallico e glaciale.
<< … sarò tua poi mio re… sarò tua per
sempre… basta una goccia…>> la mia corsa si fa sempre più veloce.
Sento la voce di Peter dire di no. Corro ancora…
<< Caspian, FERMATI! NON FARLO!>> mi
fermo di botto. La voce di mio fratello è affaticata e sentoun ululato.
<<… sarò tua mio re… avanti… vieni.. vieni
da me…>> comincio nuovamente a correre, fin quando non arrivo sull’ultima
rampa di scale e vedo la scena, rimanendo impietrita. Mesta. Arrabbiata.
Delusa. Con il cuore in pezzi…
Caspian si trova con una mano protesa in avanti verso
una lastra di ghiaccio, che copre la figura di Aslan. Dentro al ghiaccio c’è
una donna. All'inizio faccio fatica a vedere i lineamenti, in seguito copisco. E' la Strega Bianca, Jadis…
Mio fratello riesce a liberarsi del lupo che gli
è di sopra e sposta Caspian, gettandolo per terra. Jadis cambia espressione,
poi torna a sorridere.
<< Peter, caro…>> dice sensuale e
leggera << mi sei mancato… vieni… una goccia basterà… sai che non ce la
farai da solo…>>
Il giovane re rimane immobile, con la spada puntata verso ella. Rimane immobile.
Noto Briscola che combatte contro Nicobrik, il
suo compagno nano, Lucy contro un essere mostruoso che non riesco a
identificare, Edmund contro il lupo che Peter aveva scansato.
In automatico, impugno l’arco e scaglio una
freccia sopra la lastra di ghiaccio. Prima una, un’altra, un’altra e un’altra… ad un certo momento il
volto della Strega Bianca si fa serio e un secondo dopo urla.
Il ghiaccio si
frantuma e torna a splendere il basso rilievo di Aslan. Edmund vi è dietro, la
spada ancora in mano, il ghiaccio sulla sua lama.
<< Sì, lo so >> esclama scocciato
<< era tutto sotto controllo…>>
Non mi sono accorta di aver sceso la scala e di
essere arrivata sino alla Tavola di Pietra nell’attacco al lastrone ghiacciato.
Caspian e mio fratello guardano la
rappresentazione del leone per qualche secondo, poi si voltano verso di me.
Il principe mi osserva per un secondo. Non riesco
a mascherare gli occhi lucidi e dopo un’occhiata rabbiosa e delusa, che sembra durare secoli, gli getto
l’arco in faccia, dopo di che scappo via, cercando di resistere prima di piangere e
aspettare di arrivare fuori dalla fortezza per sdraiarmi sul prato e nascondermi
dietro un albero.
Lì non mi trattengo e comincio a
singhiozzare forte, lasciando che tutta l'amarezza esca fuori da me.
<< Susan…>>
Mi volto. È solo la mia sorellina. Continuo a piangere. Si
avvicina e mi abbraccia. Ha capito perfettamente perché sto in queste condizioni.
<< Dai Sue…>>
Non riesco a smettere, ma sono contenta che lei
si trovi quì. Dopo un po’ lascia che altre due braccia mi stringano.
Sono quelle di Edmund. lo abbraccio stretto, ricambiata da quel gesto e continuo il mio sfogo.
“Lo conosco appena da due giorni… perché sto
così male al pensiero che un’altra possa portarmelo via?”
I capelli completamente sciolti mi ricadono
sparsi sul viso.
Il mio cervello è ormai spento, sono nell'ultima fase del
dormiveglia, pronta per quella del sonno profondo, ma qualcosa mi
sveglia. Mi affaccio alla finestra e il sangue
delle mie vene si gela svegliandomi all'istante peggio di un secchio
d'acqua fredda: i Telmari sono qui. Un
esercito enorme, penso siano un milione, avanza. Trabucchi e catapulte
li accompagnano
rendendo più minacciosa l'avanzata dei soldati.
Immediatamente, mi cambio, indossando
un vestito da battaglia; decido di lasciare la cotta di maglia sul letto. In caso la
prenderò dopo.
Scendo alla Tavola di Pietra. Sono tutti lì: il
capo centauro, Briscola, Ripicì, altre creature di Narnia, Lucy, Ed, Peter… e
Caspian. Non lo degno di uno sguardo, anche se sento i suoi occhi puntati su di
me. Mi avvicino a Lucy.
<< Allora, Pet, quel’è il piano?>>
chiedo sedendomi su un sasso.
Per un momento rimane in silenzio, poi parla
piano << Far andare Lucy nel bosco alla ricerca di Aslan…>>
<< Cosa?>> grida Briscola << è
il tuo nuovo brillante piano? Mandare una bambina nel profondo della foresta,
da sola?>>
<< È la nostra unica speranza…>>
dice il re risoluto.
<< Non sarà sola. Io andrò con
lei.>> stringo la spalla di mia sorella per far vedere il mio appoggio.
<< Vostre maestà… non mi sembra proprio il
caso! Non sono morti già troppi della nostra gente?>> è la prima volta
che vedo così in ansia Briscola, deve volere un gran bene a Lucy, più di quanto
pensassi.
<< Nicobrik era mio amico, ma aveva perso
la speranza. La regina Lucy, no! E nemmeno io>> è il signor tasso che ha
parlato e sono contenta di sentirgli dire quelle parole sagge. So perfettamente
anche io che Lucy è l’unica in grado di far venire Aslan in nostro aiuto…
<< Per Aslan!>> esclama Ripicì.
<< Per Aslan!>> tutti iniziano a
urlare quel grido di speranza. “Per Aslan!” strillo dentro di me.
<< Allora io vengo con te!>> esclama
Briscola prendendo la mano di mia sorella. Che carini sono!
<< No, tu servi qui, mio cara PCA…>>
<< Bisogna resistere finché non
torneranno>> mio fratello è tornato a essere davvero Peter il
Magnifico.
<< Se mi posso permettere…>> la voce
di Caspian fa fare la solita capovolta al mio stomaco, ma non lo guardo
<< Miraz, potrà essere un tiranno e un assassino… ma in quanto Re, deve
seguire le tradizioni e ciò che il popolo si aspetta da lui… una in particolare ci
farebbe guadagnare tempo…>>
<< Posso parlarti?>>
<< Di cosa dovremmo parlare?>>
chiedo all’interlocutore, senza alzare lo sguardo dal foglio.
<< Di quello che è successo prima…>>
<< Perché è successo qualcosa?>> la
mia voce e dura, carica di astio.
<< Non è stata colpa mia! Non volevo che
la Strega Bianca tornasse! E poi…>>
<< Non mi interessa!>> dico con voce
stridula. Non sono molto convincente, vorrei piangere perché la cosa
m’interessa e come. Ma non voglio dargli questa soddisfazione.
<< Quella è una strega! I suoi occhi sono
ipnotici e…>>
<< HO DETTO CHE NON MI INTERESSA!>> strillo così
forte da provocare l'eco nella stanza. Non mi accorgo che le lacrime mi
stanno
bagnando il viso << non m’interessa…>>
Caspian rimane fermo per un istante.
<< Non è vero, stai cercando di non ammetterlo
nemmeno a te stessa, ma lo sai perfettamente che non è così…>>
<< Non hai nessun impegno con me! Ma dato che nemmeno io ho impegni verso di te gradirei che mi lasciassi in pace!>>
<< Ma Sus…>>
<< VATTENE! SPARISCI!>> sbatto il pugno
sull’altare facendomi un male tremendo. Non voglio darlo a vedere e cerco di
rimanere tranquilla e di sopportare il dolore.
Un silenzio quasi innaturale riempie la stanza.
Lui sospira e se ne va.
Quando non avverto la presenza di nessuno
ricomincio a piangere, un po’ per il dolore alla mano, MA SOPRATTUTTO per la tremenda
situazione.
“Non sei innamorata di lui, non sei innamorata
di lui, non lo ami…” ALT! Parlare addirittura di amore dopo due giorni, fa
diventare ancora più critica la situazione. Mi siedo sopra Tavola di Pietra.
Una mano si poggia sulla mia spalla. Alzo lo
sguardo: è Peter.
<< Che c’è?>> mi chiede con un
sorriso.
<< N… ni… niente…>>
<< Come niente? Stai
piangendo!>> dice lui con voce
tranquilla.
Non rispondo. Mi fa alzare, si siede lui e poi
mi fa sedere sulle sue ginocchia.
<< Non è che questo niente
si chiama Caspian?>> non gli rispondo ma continuo a piangere, senza singhiozzare.
<< Ho visto come lo guardi…>>
continua rilassato << come l’hai guardato prima, dopo che Ed ha abbattuto
il lastrone di ghiaccio in cui si trovava la Strega Bianca…>> adesso mi
volto verso di lui. Non pensavo che mio fratello fosse così perspicace...
<< Non è stata colpa sua >> dice piano accarezzandomi i capelli
<< penso di aver provato la stessa sensazione quando mi sono trovato di
fronte a lei… e poi io ho
sentito le sue urla di diniego a trovarsi là di fronte ad essa, per
questo sono corso giù a vedere cosa stava succedendo…>>
<< Cosa stai cercando di dirmi con
questo?>>
<< Che non devi trattarlo così male, non è
stata colpa sua… non pensare solo guardando le cose solo dal tuo punto
di vista, ma cercando di ascoltarlo e dargli fiducia…>>
<< Ma io ci sto male… lui… ma tanto a lui
non importa di me… tanto vale lasciar perdere subito…>> sussurro mesta abbassando
lo sguardo.
<< Uhm… io non direi! Non è che lui non ti
guardi, anzi! Ieri avevo la tentazione di ucciderlo mentre ti squadrava…>>
<< Eh??>> il mio fratellone mi
abbraccia stretta e io pure; anche se litighiamo spesso, non vuol dire
che non gli voglia tanto bene e che non abbia bisogni di lui. Inoltre non
pensavo mi capisse così tanto.
Prende il foglio di pergamena da me scritto e lo
legge. Mi sorride dandomi un bacio sulla guancia.
<< Perfetto! Ora pensiamo alla
burocrazia!>>
<< Destriero mi ha sempre servito
fedelmente. Siete in buone mani…>>
<< Forse è meglio zoccoli>> Lucy
ride. Caspian la guarda gentile.
Sento che mette il mio piede al posto giusto per
non cadere da cavallo. Il mio cuore batte, sento che quel gesto è fatto con
particolare cura. Il suo sguardo inoltre cerca il mio, ma voglio fare la
preziosa.
<< Buona fortuna…>> sento una leggera ansia nella voce. Lo dice più a me che a Lucy.
<< Grazie…>> rispondo fredda senza
guardarlo neppure. Il fatto che Peter mi abbia detto come sono andate le cose
non m’impediscono di essere un po’ distaccata.
Rimaniamo per un attimo in silenzio, poi lo vedo
prendere qualcosa dalla tasca.
<< Senti >> dice mesto <<
forse è ora che ti restituisca questo…>>
Il mio corno! La prima
tentazione e quella di riprenderlelo, ma non so perché mi viene voglia di fare la sarcastica e
lanciargli una battutina:
<< Tienilo tu >> gli sorrido
<< potrebbe servirti per chiamarmi…>> do un botta con la mano al
cavallo e partiamo.
Sento che sta sorridendo e che è felice; ha capito che non ce
l’ho più con lui. Lucy ride vistosamente invece
<< Potrebbe servirti per chiamarmi?>>
<< Dai, piantala!>> rido anche io.
Ho qualche speranza ancora con il bel principe e mi figuro il suo viso mentre
giochiamo ad acchiapparella o negli sguardi che ci lanciamo o del gioco di parole
“piccolo” e “piccola”.
Destriero corre veloce nella foresta; mi piace
sentire il vento tra i capelli e mi sento di nuovo felice.
Dopo un po’ sento nitriti di cavallo e zoccoli.
Ma non è Destriero. Mi guardo intorno: uomini di Miraz.
Cerco di far galoppare il cavallo più che posso, ma
mi accorgo che più di così non ce la fa.
<< Ci hanno viste!>> grida Lucy
spaventata.
“Maledetti!”
Li sento dietro di noi e anche se non voglio
darlo vedere alla mia sorellina , ma ho una paura tremenda.
Freno e scendo da cavallo.
<< Prendi le redini…>>
<< Ma che fai?>> è chiaramente
impaurita.
<< Temo che dovrai andare da sola…>>
le dico sorridendo. Cerco di darle forza. È seria e triste. Do una botta al cavallo
e lei va via. Estraggo l’arco, recuperatomi gentilmente da Lucy, e lo tengo
fermo con una freccia, pronta da scoccare. Rimango in quella posizione per
qualche secondo, poi appena arrivano i soldati inizio a mandarle, una dietro
l’altra. Li colpisco tutti. Non mi accorgo però che ne è rimasto uno, abbasso
la guarda e quello sguaina la spada. Mi colpisce appena il viso, tagliandomi
una guancia. Mi butta indietro.
L’arco va
a farsi benedire e mi accovaccio vicino un tronco. Quello avanza verso di me,
ridendo minaccioso.
“E ora che faccio…??” Cerco di avvicinarmi
all’arco ma l’uomo non me lo permette, perché mi prende per un braccio come
fossi una piuma, sollevandomi.
<< Cosa credi di fare, vostra
maesta?>>
“Ok, è stato bello conoscerti mondo!”
Chiudo gli occhi e attendendo la mia sorte. Poi un
grido e sento di nuovo il contatto con la terra; ovviamente cado di fondo
schiena e in quel momento ringrazio seriamente Dio. Guardo in alto e sento
rumori di spada. Sorrido.
<< Sicura di non avere bisogno del
corno?>>
Scende da cavallo e mi tira in piedi. Mi
abbraccia forte.
<< Ho avuto paura ti facessero del
male…>> questa volta e serio. Mi allontana da se per un secondo e mi osserva. Io sorrido come un’ebete.
<< Stai bene piccola?>>
Lo stringo forte.
<< Sto bene solo se mi dici che sono la
tua piccola!>> rimane perplesso da quell’affermazione, ma sorride.
<< Certo che sei la mia piccola! Sempre
che tu non lo sia già di qualcun altro…>> mi metto a ridere.
<< Guarda, non credo pro…>>
Che cosa succede? Che sta facendo? Non lo sta
facendo sul serio vero? Non mi sta baciando sul serio, vero?
E invece sì! Chiudo gli occhi e lo stringo
forte. È un’emozione unica, inspiegabile, mi lascio trasportare.
Mi sento felice; Peter aveva ragione! Non penso
a niente se non a lui. Siamo soli e questo conta! Solo questo! Le nostre lingue
giocano insieme, ballano. Poi ci stacchiamo per un secondo e ci guardiamo di
nuovo.
Rimaniamo così, a rimirarci, ma qualcosa scatta
nella sua testa e monta a cavallo. Mi aiuta a salire. Ci guardiamo un attimo e
prima di partire ci diamo un leggerissimo bacio a stampo. Una volta al galoppo
torniamo seri. Adesso è il momento di salvare Narnia, adesso è il momento di andare all’attacco!
Ecco qua questo chappy! Spero sia di vostro gradimento, specialmente la fine! Io l'adoro!:)
Vi avviso mancano due capitoletti e l'avventura finisce... ma finirà davvero? curiosi , eh?:P
Passiamo ai ringraziementi soliti:
Isabel Lupin: scusa se aggiorno solo ora ma ho passato più di due ore a carreggere gli errori ortografici e cercando di rendere più facile e scorrevole la lettura, che te ne pare? La fine è dolcissima... aspetto il tuo parere, ciau!
bulmettina:
ma ti pare? A me piace leggere i vostri commenti, ma non mi offendo
mica se non avete il tempo di recensire! Comunque grazie! un bacione!
Miss_juls_giu: La fedelissima!Grazie grazie per i tuoi commenti
costanti! Comunque sia è vero che Caspian è un gran pezzo
di ragzzo ( oggettivamente non si può dire il contrario) ma io
sono abituata ai capogiri che mi fa venire il mio ragazzo ogni volta
che lo vedo... mi ispiro molto alle miei sensazioni, persando di
trasmetterle, grazie a Susan, a voi! (vedi quando Susan s'inca*** con
il bel principe, io una volta ho reagito così per una questione
simile) Un grosso bacione, ciau!
Floraeco: Sono proprio contenta che le parti romantiche ti piacciano! Ma tanto tanto!Spero che queste scene che ho inserito siano state di tuo gradimento e abbastanza pucciose (il mio ragazzo ha letto un pezzo, quello finale e ha detto che gli è venuto un attacco di diabete per quanto era dolce,, ma il tuo consiglio sicuramente è più oggettivo, queste cose così smielate non gli piacciono)
E dopo questo vi saluto!
Un bacio Marty!