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Autore: stayherelou    25/07/2014    5 recensioni
«Hai gli occhi molto belli. Mi piacciono.» gli dice con un tono che non ha nulla a che fare con quello usato fino ad adesso. E’ – dolce.
«G-grazie.» mormora l’altro in risposta.
Louis gli sorride, dolcemente e poi si affretta a raggiungere il suo dormitorio.
Harry non si accorge nemmeno che ha ancora il suo zaino sulla spalla, mentre lo osserva andare via.
Scuote la testa velocemente e—no, non ha guardato il culo di Louis.

Oppure, dove Harry e Niall sono fidanzati e decidono di partecipare ad un reality dove passeranno trenta giorni separati, insieme a dei single tentatori.
[Harry/Louis] con accenni [Harry/Niall] [Danielle/Liam] [Perrie/Zayn] [Eleanor/Max] Temptation Island!AU
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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I

 
Harry ama Niall.
Si conoscono da quando avevano quattordici anni e da allora sono sempre stati grandi amici, con i loro caratteri a tratti simili a tratti complementari, il sorriso sempre sui loro volti e – con il passare del tempo- le loro mani intrecciate.
Quando hai sedici anni e hai appena scoperto che, beh, le tette non ti interessano e lo confidi al tuo migliore amico che ti risponde con un «Davvero?! Forte, a me sì, invece, però, ecco, mi piace anche – altro.»– concludere la conversazione con un dolce bacio, sebbene  un po’ imbarazzante e impacciato, sembra la cosa più opportuna da fare.
E quindi, da quel giorno, Harry ama Niall e Niall ama Harry.
Stanno insieme da tre anni ora e insieme hanno condiviso tante cose: le prime paure, l’ansia di dirlo alle proprie famiglie, la felicità nei loro volti, le occhiate un po’ stranite dei loro compagni di scuola, i primi appuntamenti e le prime esperienze.
Harry ama Niall e non ha mai avuto nessun dubbio, per cui quando il suo ragazzo gli aveva proposto sorridendo una nuova esperienza per farsi due risate – come gli aveva detto prima di baciarlo a fior di labbra- lui all’inizio aveva mantenuto un po’ di scetticismo, ma alla fine aveva accettato.
Temptation Island, era un nuovo reality show che sarebbe partito a breve in Gran Bretagna e che si sarebbe svolto su un’isola – nei pressi della Spagna- e che sarebbe stata, appunto, ricca di tentazioni. Una sfida, insomma, per qualunque coppia volesse affrontarla. I due partner, infatti, sarebbero stati divisi per venti giorni, nei due lati opporti della piccola isola, divisa da due da alte recinzioni; ciascuno dei due gruppi, quindi, sarebbe stato affiancato da un gruppo di single tentatori che durante quei trenta giorni avrebbero, appunto, tentato i ragazzi e le ragazze già fidanzati. Sarebbe stato poi a loro, con i loro partner a qualche centinaio di metri, decidere se rimanere fedeli o cadere tra le braccia dei single.
Uno di quei reality che Harry avrebbe definito un po’ trash, ma Niall glielo aveva proposto con un sorriso e la promessa di divertirsi un po’, senza contare il fatto che questo avrebbe sicuramente consolidato la loro relazione. Perché non accettare, quindi? Infondo in due anni non aveva mai avuto ripensamenti o desideri di tradire o allontanarsi dal suo ragazzo, quindi – si disse Harry- avrebbero superato anche questa.
«Ci sto.» gli aveva quindi risposto, sorridendogli e schioccandogli un bacio.
Niall aveva sorriso, spensierato.
 
***
 
Mentre finivano di preparare le loro valige, Harry e Niall si comportavano come se la loro fosse stata una normale vacanza di coppia e non quasi un mese da passare separati con dei ragazzi (e forse anche ragazze – oh!) pronti a strappargli i pantaloni, come li aveva simpaticamente definiti Niall, prima di aggiungere «Ma anche se qualcuno volesse non potrebbe, amore, sono troppo stretti questi cosi che indossi!» poi l’aveva baciato e Harry aveva mormorato qualcosa come ‘solo tu puoi’ per poi finire di chiudere le valigia e sorridere soddisfatto.
 
***
 
Niall ha gli occhi azzurri, i capelli biondi (tinti, ma ad Harry piacevano anche castani, a dir la verità) e un sorriso smagliante sempre in mostra, soprattutto da quando ha tolto l’apparecchio che ha portato due lunghi anni. Gli piacciono le scarpe da ginnastica della Nike, ha la pelle bianchissima e pochi peli sul petto. E’ irlandese trapiantato in Inghilterra e ha un nipotino che coccola come se fosse suo fratello o meglio, figlio. E’ spensierato, intelligente, solare e cerca sempre il buono nelle persone, senza però cadere nell’ingenuità.
Harry ha gli occhi verdi e i suoi capelli ricci sono color cioccolato. E’ spesso timido, ma ha il suo lato dolce e spiritoso (Niall farebbe qualche appunto sulla qualità delle sue barzellette, ma.) e quello più audace e sexy, anche se non si direbbe. Ha il fisico slanciato, le gambe lunghe e i piedi altrettanto, mentre può tranquillamente portare un Cappuccino Starbucks, un cellulare e le chiavi di casa in una mano sola, tanto è grande.
Non si considera un ragazzo brutto, ma nemmeno così bello. I brufoli che tempestavano la sua faccia sono andati via da un po’, ma qualche segno è comunque rimasto e lui pare essere l’unico a farci sempre caso. Il fisico è asciutto ma non ha ne’ addominali ne’ pettorali, anzi, spesso scorge un accenno di pancia quando si guarda allo specchio – le rare volte che lo fa- e subito vorrebbe sparire. Ma alla fine a Niall sta bene anche così e  probabilmente lo ama per tutti e due. Per lui e per se stesso. Harry è piuttosto convinto che questo basti.
 
***
 
E’ Nicholas Grimshaw, co-ideatore e presentatore del reality show, che accoglie le dodici coppie nella piccola e graziosa spiaggia di Lanzarote, nell’arcipelago spagnolo. Il clima è caldo, la sabbia sotto i loro piedi è tiepida e il sole delle dieci del mattino batte debolmente sulle loro pelli.
«Carissimi, benvenuti a Lanzarote, dove passerete i prossimi trenta giorni migliori o peggiori della vostra vita di coppia!» Nicholas, Nick, si annuncia così, sorridendo calorosamente tutti i presenti che sorridono di rimando, sebbene un po’ dubbiosi.
«Le regole le conoscete già» riprende il presentatore «ma voglio sottolinearne solo alcune per garantire la riuscita dello show già da subito. Primo, le telecamere sono ovunque e registreranno ventiquattrore al giorno i vostri movimenti. Evitando i bagni e cose simili, ovviamente. Non tutto andrà in onda, ma solo alcuni spezzoni da noi ritenuti più, uhm, interessanti. I microfoni sono anch’essi sempre attivi e non potete coprirli e/o tentare di disattivarli. Mi seguite fino a qui?» tutti i presenti annuiscono, tenendo ancora per mano i rispettivi fidanzati. «Bene» conclude poi «altri dettagli li scoprirete andando avanti man mano con il gioco. Buona fortuna a tutti e – beh, spero di ritrovarvi tutti così tra trenta giorni!»
Ridono tutti un po’ nervosi e poi è il momento di salutarsi, lasciando le mani e baciandosi sussurrando frasi che nessuno può sentire.
«Ti amo.» gli dice Niall, guardandolo felice con i suoi occhi azzurri.
«Ti amo anche io.» gli risponde Harry, ricambiando lo sguardo e baciandolo.
Poi si separano.
 
***
 
Mentre vede Niall andare dall’altra parte dell’isola con gli altri ragazzi fidanzati, sospira e volta la testa verso il gruppo di ragazze fidanzate che lo stanno aspettando. Si avvicina un po’ impacciato, mentre una ragazza riccia gli si avvicina sorridente «Ciao!» lo saluta subito, porgendo la sua mano magra ad Harry, che la stringe leggermente «Io sono Danielle, piacere.»
Il ragazzo ricambia e mormora un «Harry», sempre sorridendo educatamente.
«Ho visto te e il tuo ragazzo prima, siete così dolci! Da quanto state insieme?» domanda sinceramente curiosa, iniziando a camminare verso il villaggio.
«Grazie, noi – stiamo insieme da tre anni.»
«Tre anni?! Wow, è molto tempo.»
«Già» concorda lui, abbassando un po’ il tono di voce e spostando lo sguardo. « e tu invece?»
«Oh, io e il mio ragazzo stiamo insieme da un anno e mezzo, ma diciamo che è innamorato di me tipo da – sempre! Cinque anni, forse. Solo che, sai, è quattro anni più piccolo di me quindi all’inizio avevo dei dubbi ma – alla fine era sempre piaciuto anche a me quindi mentire non aveva senso. E’ Liam comunque, quel ragazzo castano con la maglia bianca e rossa.»
Danielle è molto loquace, nota Harry, ma non è in imbarazzo nella conversazione, anzi, ed è anche felice di notare gli occhi felici mentre parla di Liam, il suo ragazzo. Deve averlo notato scambiare due parole con Niall, prima.
«Oh sì, mi pare di avervi visto» dice infatti «siete molto carini anche voi, sei dolce quando parli di lui.»
La ragazza arrossisce un po’ «Già» concorda «Lo amo davvero è come – il mio sogno ad occhi aperti. Non mi serve nient’altro.»
Harry sorride e poi si incamminano verso il loro villaggio.
 
***
 
Quando Harry lo vede per la prima volta, lo capisce subito che è un tentatore.
E non tanto perché, conoscendo le regole del reality, sa che quelli davanti a loro sono i ragazzi single che avranno il compito di essere particolarmente interessati alle persone fidanzate, ma perché glielo legge in fronte.
Tentatore.
Tra i dodici ragazzi, che si presentano tutti con sorrisi smaglianti, Harry nota un ragazzo più basso rispetto agli altri, con i capelli castani disposti in una frangia scomposta, gli occhi azzurrissimi e una t-shirt celeste a coprire il busto dal quale si vede comunque un accenno di pettorali. Le gambe sono piuttosto piccole come le sue mani che sembrano quasi femminili, fasciate da un paio di jeans morbidi risvoltati all’altezza delle caviglie. Ai piedi ha un paio di scarpe di tela piuttosto adatte al clima in cui si trovano. Il ragazzo ha le gambe leggermente divaricate, le mani nelle tasche dei pantaloni e un sorriso beffardo sulle labbra fini. I tratti del suoi viso sono delicati, quasi perfetti, potrebbe sembrare un angelo se solo il suo sguardo non dicesse il contrario. Quello stesso, intenso, sguardo che si sposta quasi subito verso gli occhi verdissimi di Harry. Il ragazzo single si lecca le labbra e Harry fa finta di non vederlo, girandosi repentinamente verso Danielle, impegnata nell’ascoltare Nick che finisce di spiegare le ultime accortezze.
«…e ora che conoscete anche i loro nomi sapete tutto, o quasi. Beh, cari fidanzate, buona fortuna e buona – spero, vacanza!» Poi sorride e se ne va.
Harry non li ha sentiti i nomi e, mentre afferra nervosamente la sua valigia nera per portarla nella sua camera, decide di non volerli sapere per il maggior tempo possibile.
Le sue preghiere, ovviamente, non vengono ascoltate perché «Ciao.» gli arriva alle orecchie poco dopo. Alza lo sguardo e lo sa, che quei trenta giorni saranno lunghissimi.
 
***
 
La voce che lo ha salutato è nasale, cristallina, molto chiara. Non lo ha mai sentito parlare ma sente che quella voce appartiene a lui, a quel ragazzo che ha visto poco prima. E infatti, appena alza lo sguardo, si ritrova due grandi occhi azzurri che si fissano nei suoi verdi, guardandolo con un velo di innocenza che cerca di nascondere la curiosità e la malizia. Harry non sa quanto sia passato, forse una decina di secondi, ma non ha ancora risposto ad occhi azzurri, perciò il ragazzo continua: «Ti serve una mano, con questa?» chiede ancora sorridendo.
«E-ehm—no, no ce la faccio.» risponde prendendo la sua valigia e distogliendo lo sguardo velocemente.
L’altro, come se Harry non avesse detto nulla, prende velocemente lo zaino marroncino che il riccio aveva poggiato a terra, mettendoselo su una spalla e iniziando a camminare.
«Sono Louis, comunque. Louis Tomlinson.» si presenta, non smettendo di fissarlo nemmeno un minuto.
«Lo so il tuo nome, l’ho sentito prima.» mente Harry, risultando forse anche un po’ acido. Lui di solito non è così, non risponde in questo modo, ma questo Louis lo sta mettendo in soggezione e vuole solo allontanarlo. La situazione non gli piace.
«Oh, beh volevo solo presentarmi – ufficialmente, sai … passeremo trenta giorni insieme.» Harry si irrigidisce impercettibilmente «E tu come ti chiami?»
«Harry Styles.»
«Styles? Wow! Hai un cognome che parla da se» scherza Louis «Sai che forse anche io dovrei cambiare? Intendo il mio stile e—sì e forse potresti aiutarmi.»
Harry lo guarda confuso, mentre Louis ha solo un sorrisino sulle labbra.
«Bhe potrei partire dal mio cognome ad esempio. Styles invece di Tomlinson. Mi aiuti tu, mmh?»
Harry sgrana gli occhi e Louis scoppia a ridere prima di raggiungere il riccio –che nel frattempo aveva accelerato il passo- e guardare concentrato il suo profilo.
«Hai gli occhi molto belli. Mi piacciono.» gli dice con un tono che non ha nulla a che fare con quello usato fino ad adesso. E’ – dolce.
«G-grazie.» mormora l’altro in risposta.
Louis gli sorride, dolcemente e poi si affretta a raggiungere il suo dormitorio.
Harry non si accorge nemmeno che aveva ancora il suo zaino sulla spalla, mentre lo osserva andare via.
Scuote la testa velocemente e—no, non ha guardato il culo di Louis.
 
*** 
 
Il resto della giornata procede tranquillo. Si sistema in stanza con il letto accanto a quello di Danielle e sistema i suoi vestiti nell’armadio, riponendo poi la valigia sotto il letto. Cerca per venti minuti buoni il suo zainetto marrone prima di darsi dello stupido e ricordarsi che ora è nel villaggio accanto a loro, quello dei ragazzi single, tra le mani di Louis Tomlinson. Stupido, stupido Harry.
Restano in camera tutto il pomeriggio, conosce le altre ragazze e scambia qualche chiacchera con alcune di loro. Ora è con Danielle, Perrie – una ragazza dai capelli biondi e la risata contagiosa, fidanzata con un certo Zayn da quasi due anni – ed Eleanor – capelli castani e tratti dolci, sembra una modella. Il suo ragazzo, Max, è un militare, ma la loro relazione dura da ben sei anni. Si raccontano delle proprie storie d’amore, di quanto siano felici con loro – anche se Eleanor, mentre racconta quella volta il cui il giorno del suo compleanno Max è tornato a casa per farle una sorpresa, non nasconde il problema che a volte costituisce il suo lavoro. Sembrano su un mondo tutto loro, anche quando Perrie elenca i difetti di Zayn, Harry nota una scintilla nei suoi occhi, lo sguardo muto che sembra dire ‘ma lo amo anche così, anzi, forse lo amo ancora di più per questo’— e a volte si sente escluso, e non perché è un ragazzo, ma perché non riesce a parlare di lui e di Niall con la stessa scioltezza che hanno loro. E’ per la timidezza, si dice. Infondo, sono solo sconosciute e lui è sempre stato un tipo piuttosto riservato. Non nega, comunque, qualche aneddoto sulle loro vacanze o su quella volta in cui Niall aveva regalato una macchina giocattolo –e mica tanto- al suo nipotino Theo per il suo primo compleanno e il piccolo l’aveva provata a casa loro, divertendosi a correre come un matto, con lo zio dietro che rideva insieme a lui. (Avevano dovuto pulire le sgommate sul pavimento per ore, già.)
 
***
 
L’ora della cena sembra arrivare presto e dopo una doccia rinfrescante ed essersi cambiati di vestiti, ragazzi e ragazze si incontrano in spiaggia, dove una grande tavolata piena di cibi li aspetta. Harry è l’ultimo a lasciare la casetta e quando arriva al tavolo tutti sono già seduti e stanno chiacchierando amabilmente tra di loro.
Appena lo vede, Danielle gli fa un cenno con la mano e indica la sedia accanto alla sua come per dire ho tenuto il posto per te, vieni! e Harry non può fare a meno di sorriderle dolcemente. Conosce quella ragazza da poche ore ma già ha capito che tipo è ed è sicuro che una volta uscito da lì avrà sicuramente una buona amica con se. Arriva al tavolo e sposta lentamente la sedia bianca dicendo un ‘buonasera’ generale, a cui ha in risposta altrettanti ‘ciao’ o semplici cenni della mano di chi ha già la bocca piena di pasta. Quello che proprio non può non sentire è un «Buonasera, raggio di sole!» che lo fa sussultare e quasi strozzare con la propria saliva.
Primo – da dove accidenti è sbucato questo – Louis?! Un secondo fa il posto alla sua destra era vuoto e ora trentadue denti bianchissimi e due occhi azzurri gli sorridono splendenti.
E seconda cosa – raggio di sole?! Hanno parlato qualche minuto e già si prende la libertà di chiamarlo così?
Harry lo fissa con gli occhi quasi sgranati, Louis sorridendo tranquillamente.
«C-ciao.» risponde poi, sedendosi e spostando la sua sedia leggermente più a sinistra, verso Danielle che – però- sembra essere molto coinvolta in una conversazione con Perrie.
«Quindi» continua Louis, costringendolo a girarsi, e avvicinando a sua volta la sua sedia a quella di Harry «Come va?»
Harry mastica lentamente un morso dalla sua piadina per poi «Bene» rispondere.
«Io anche sto bene. Il cibo mi piace davvero tanto qui. E poi non devo cucinare io, il che lo rende ancora più buono» prende anche lui un morso di pane «Una volta ho provato a cucinare un piatto di pasta e beh – diciamo che rimbalzava sul tavolo» dice Louis con tono divertito. Anche Harry, involontariamente, si ritrova a sorridere, al pensiero di quel ragazzo un po’ strano e troppo loquace che si impegna nella cottura di un piatto di pasta. Che rimbalza.
Harry è per un istante perso nell’immaginare questa scenetta che sobbalza quando sente di nuovo la voce di Louis squittire «Oh mio Dio! Hai le fossette!»
Il riccio lo guarda un attimo come se fosse pazzo – e forse un po’ lo è, ad urlare così per due buchi nelle guance – ma poi nel vedere l’espressione di Louis, assorta, concentrata, come quella di un bambino di cinque anni che entra da Hamleys per la prima volta, non può fare a meno di scoppiare a ridere e poi scuotere la testa ancor di più. «Oddio, se ridi sono ancora più profonde!» esclama l’altro estasiato.
Poi si riprende e gli chiede, serio: «Posso toccarle?»
Harry scoppia a ridere di nuovo.
 
***
 
E’ quasi mezzanotte e Harry mai si sarebbe aspettato che il tempo sarebbe passato velocemente, in compagnia di semi-sconosciuti raccolti intorno ad un falò che chiacchierano e parlano ormai da ore.
Caccia uno sbadiglio nel palmo della sua mano, ma continua ad ascoltare divertito i  racconti di Perrie. Lui, Louis, Danielle, Eleanor, Perrie e Luke – un simpatico biondino di origini australiane che sembra ipnotizzato da Eleanor- sono seduti su delle sedie a dondolo che muovono pigramente.
«Mi manca Liam» esordisce la riccia, accoccolandosi un po’ sulla spalla di Harry.
«Mi manca Niall» gli fa eco il ragazzo.
«Che lagna, ragazzi!» li canzona Perrie ma con tono affettuoso.
«Niall è il tuo ragazzo, giusto? Il biondino—»
Louis, accanto a lui, ha la testa leggermente inclinata e poggiata sulle ginocchia raccolte al petto.
Harry si schiarisce la voce «Sì, è lui.» conferma con un sorriso stanco.
«State insieme da molto? Sembravate molto uniti.»
«Beh sì, tre anni. Ma ci conosciamo da quando ne avevamo – uhm, quattordici.»
Louis fa cenno d’aver capito ma non aggiunge altro. Harry poi sembra ricordarsi di qualcosa, quindi chiede: «Tu come fai a sapere di Niall? Lo hai visto?»
Louis lo guarda con l’azzurro intenso delle sue iridi, un guizzo di malizia attraversa i suoi occhi.
«Devo conoscere bene la concorrenza.»
Il discorso si sposta sul cagnolino che Zayn e Perrie vorrebbero comprare, ma Harry non ascolta più.
 
***  
 
La mattina dopo non vuole proprio alzarsi dal letto.
Si sente strano e non sa perché, le gambe sembrano pesare come macigni e l’unica cosa che lo fa alzare è il profumo di pancakes appena sfornati e sciroppo d’acero.
Si alza pigramente dal letto con lo stomaco che brontola – tutta colpa sua, grazie mille- e mentre si stropiccia gli occhi con la mano sinistra, si avvicina al tavolo dove riconosce la voce squillante di Perrie raccontare di come l’acqua marina finirà per rovinare i suoi capelli. Sbiascica un buongiorno generale e si siede sulla prima sedia che trova, senza fare troppa attenzione a quale sia.
«Buon—oh mio Dio, questo sì che è un buongiorno!» esclama Louis, un sorriso piacevolmente sorpreso sulle labbra rosee.
Harry spalanca gli occhi e le sue guance raggiungono gradazioni inverosimili di rosso, non appena si ricorda che l’unico indumento che ha indosso sono dei boxer neri. Si porta velocemente la tazza alle labbra per nascondere il suo rossore mentre tutto quello che vorrebbe fare è correre in camera e non uscire mai più.
Purtroppo però non può, per cui si sforza di ignorare il commento di Louis e fingersi totalmente a suo agio nella situazione. Si volta verso Eleanor e inizia una conversazione con lei senza ascoltarla realmente.
Gli occhi di Louis non lo lasciano nemmeno per un istante.
 
***
 
Nick Grimshaw li raggiunge verso le sei del pomeriggio, dicendo che ormai hanno avuto tempo per conoscersi e che quindi si può passare al primo appuntamento. Spiega loro infatti che un’altra regola dello show è che una persona fidanzata e una single abbiamo almeno un appuntamento – la scelta della persona in questione rimane poi all’altra. Perrie sceglie di uscire con Josh, un ragazzo bassino molto simpatico – Harry ci ha scambiato qualche chiacchera e ha scoperto che suona la batteria-, Luke sceglie subito Eleanor che, sebbene non subito entusiasta, accetta. Infondo sembra un bravo ragazzo anche lui. Quando solo lui e Danielle sono rimasti senza accompagnatore, Harry sa che il momento sta arrivando e che non può tirarsi indietro. Sa che Louis lo inviterà e che lui dovrà accettare e che trascorrere insieme e soprattutto da soli non è la cosa migliore visto che -- «Io vorrei uscire con Danielle.»
E – cosa?! Accade talmente in fretta che Harry nemmeno se ne accorge. Louis sorride in direzione della riccia mentre lui, per un riflesso totalmente istintivo (e inopportuno, vorrebbe aggiungere) sgrana gli occhi e volta velocemente la testa verso di lui.
E’ questione di un paio di secondi ma la reazione di Harry non scappa agli occhi di Louis che scoppia a ridere poco dopo.
«Ovviamente scherzavo, raggio di sole. Andiamo?» Harry lo guarda come se volesse incenerirlo, poi lo segue.
Il rossore sulle guance non lo abbandonerà per tutta la serata.
Al contrario di quello che pensa Harry, Louis non fa più di tanto per metterlo in imbarazzo. Non fa battutine, allusioni, non lo guarda come se volesse sbatterlo al muro. Niente, zero.
Sembrano amici di vecchia data che escono insieme per prendersi un gelato (forse è  sarebbe più normale dire ‘una birra’, ma entrambi sono dei golosoni e senza neanche accorgersene finiscono per prendere gli stessi gusti).
Louis è simpatico, spigliato, lo guarda con curiosità ed è seriamente interessato ai suoi discorsi, anche se – ad un certo punto quasi se ne vergogna- la sua vita non è poi così interessante come quella del ragazzo.
Harry è nato e cresciuto ad Holmes Chapel, circa 5000 abitanti e tanto verde intorno a casa sua. E’ una cittadina piccola, piccolissima, le persone sono sempre le stesse e raramente si fanno nuove conoscenze, motivo che – in parte- spiega il suo ristretto gruppo di amici. Finisce quindi per raccontargli del liceo, di sua sorella che s’è trasferita a Londra e di come ha conosciuto Niall.
Louis è un metro e settantacinque di puro South Yorkshire, più precisamente nativo e abitante di Doncaster. Ama la sua piccola città, è un grande tifoso della squadra  di football locale (Se fossi ricco sfondato probabilmente finirei per comprarmela!), il Doncaster Rovers e ama il calcio in generale, sebbene ammette di non essere poi un grande campione. La sua famiglia è numerosa, ha sei sorelle più piccole e un fratellino neonato, ama i bambini e probabilmente è dovuta anche a questo la ‘sindrome da Peter Pan’ che sostiene di avere.
«Voglio essere un teenager per sempre!» esclama infatti ad un certo punto, mentre camminano sul lungomare.
«Hai ventidue anni, non sei più un teenager, Louis.» gli ricorda il riccio con un sorriso.
Ma quello lo ignora e inizia a canticchiare il ritornello di ‘Forever Young’ fissando assorto il mare.
«Sei bravo. Studi canto?»
Louis si blocca all’improvviso, arrossendo un po’.
«Io – ehm, no. Faccio schifo in realtà solo che amo farlo. Un po’ come il calcio, ecco.» ride per sdrammatizzare un po’ «Canto solo quando sono particolarmente felice.»
«E ora sei felice?» gli chiede Harry, guardando l’altro che sta ancora fissando il mare.
Louis si gira e si guardano un po’.
«Sì.»
 
Louis torna ad essere il solito chiacchierone qualche minuto dopo, cominciando a blaterale sui suoi cantanti preferiti («Sono anche andato al concerto dei The Script a Manchester, lo scorso anno! Ero al parterre, sulla parte sinistra, vicinissimo al palco!» Harry impallidisce perché a quel concerto c’era anche lui, con Niall, proprio a sinistra del palco, nel parterre. Non glielo dice, comunque.)
Parlano ancora dei tatuaggi che vorrebbero farsi, dei film appena usciti al cinema e del nuovo libro di John Green che –Louis afferma sicuro- lo farà piangere come un bimbo.
Sono le due di notte e Harry non si è ancora stancato dei discorsi di Louis, perché la sua compagnia è davvero piacevole e Harry lo negherebbe all’infinito ma tutti quei complimenti (anche velati) che riceve dal ragazzo, lo lusingano, forse più del dovuto.
Fanno ritorno al villaggio un’ora dopo, entrambi stanchi ma felici della serata appena trascorsa. Si sono salutati da pochi secondi con un cenno della mano un po’ incerto, quando Louis torna indietro prima che Harry rientri nella casetta dove dorme.
«Comunque eri bellissimo stasera. E anche ora lo sei ovviamente.» gli sussurra vicino alla guancia che nel frattempo prende colore. Poi si allontana e lo guarda negli occhi, nell’oscurità della notte. «In effetti non vale, perché tu sei sempre bellissimo.»
Harry abbassa lo sguardo per qualche secondo e si morde il labbro, quando lo rialza Louis è ancora lì.
«Buonanotte.» sussurra dolcemente.
«Buonanotte.»
 
*** 
 
Passano tre giorni dall’appuntamento, tre giorni in cui l’amicizia tra i due (Harry ha deciso di catalogare così il loro rapporto) si è consolidata sempre di più. Adesso Louis sa che Harry non mangia l’insalata ma solo la rucola, Harry sa che i suoi biscotti preferiti sono quelli alla panna con le gocce di cioccolato ed entrambi sanno che si sono già incontrati lo scorso anno, probabilmente, al concerto dei The Script.
Harry alla fine, mentre rubava l’ennesimo pancake al ragazzo, gliel’ha detto.
Louis non ha potuto fare a meno di restarne colpito per poi addentare un altro pancake e mormorare qualcosa come ‘è proprio destino’, che Harry ha deciso di ignorare.
Quando Louis saluta tutti per tornare in camera propria perché ‘bisognoso di una doccia’, Harry quasi si strozza col suo caffè nero.
Il ragazzo dagli occhi azzurri, infatti, dopo essersi alzato e aver urtato per sbaglio la sedia del riccio con la propria, gli ha fatto l’occhiolino e ha percorso sculettando il vialetto di ciottoli, indossando solo un paio di slip rossi.
Harry deglutisce a fatica e si rende conto di essere tutto rosso in volto e con la testa ancora rivolta verso il culo di Louis quando sente il gomito magro di Eleanor dargli una piccola botta e poi la ragazza gli sussurra ‘le telecamere’.
Ed Harry capisce che la situazione gli sta sfuggendo di mano.
 
*** 
 
Quello che li aspetta quella sera è un’altra parte del programma che non conoscevano: il falò.
Una volta ogni quattro giorni, infatti, tutti i partecipanti vengono riuniti intorno ad un falò e in compagnia di Nick avranno la possibilità di vedere, tramite alcuni piccoli lettori dvd, alcuni video che riguardano i loro fidanzati. La scelta degli spezzoni sta, ovviamente, alla produzione.
«In linea generale, vi faremo vedere dei video solo se è successo qualcosa di più o meno – uhm, considerevole. Il fatto che non riceviate alcun video da vedere è un segnale positivo, ma non sempre. Insomma, è tutto relativo e tutto fa parte del gioco, anche il non-sapere.» Spiega ancora Grimshaw, prima di prendere alcuni lettori dvd in mano. Tutti sono un po’ nervosi, infondo è un’esperienza nuova e questa è solo la prima di molte tappe.
«Eleanor.» la chiama Nick e subito la ragazza alza gli occhi. «Ho un video per te, su Max.»
La ragazza si alza con le gambe un po’ tremolanti e prende il dvd, mettendosi poi le cuffie e facendo partire il video, mentre Danielle e Perrie accanto a lei si sporgono per cercare di intuire qualcosa.
Eleanor vede Max in costume e una ragazza con un bikini a fiori decisamente troppo vicina; alza il sopracciglio. Il ragazzo ride ad una battuta che ha fatto la tizia, prima che lei inizi a fare qualche complimento sui suoi bicipiti così scolpiti e di quanto sia valoroso il suo ruolo nell’esercito. Harry sente un «Gallina.» uscire dalle labbra fini di Eleanor, che richiude il suo lettore dvd e lo porge a Nick.
«Commenti?» chiede subito quello.
«Non posso dire che ciò mi faccia piacere» inizia lei, con classe «ma infondo sarà quello il suo compito, no? Provocarlo. Mi fido abbastanza da sapere che non cederà.» conclude con un sorriso educato, sebbene forse un po’ tirato. Harry capisce che è nervosa ma non insiste, da quel pochissimo che li conosce sa anche lui che si amano molto.
Arriva poi un video anche per Perrie –quella con cui è uscito assomiglia ad una balenottera, comunque!- poi per una ragazza che si chiama Jade e infine per Lauren, una biondina che ha quasi pianto nel vedere il suo ragazzo abbracciare un’altra.
«Danielle, Harry» riprende Nick «Per voi non ho alcun video, quindi questo è tutto.»
Danielle sorride rilassata ed Harry prova a fare lo stesso ma sente qualcosa pesargli nello stomaco. Non lo chiama senso di colpa e finge che non sia nulla.
Ciò che chiama senso di colpa, invece, ha due occhi azzurri e indossa dei pantaloni col risvolto color nocciola e sta venendo verso di lui in questo momento, con un sorriso smagliante.
«Buonasera a tutti.» dice Louis a tutti «Raggio di sole» in direzione di Harry che sussurra un ciao tanto flebile da chiedersi se l’altro l’abbia sentito.
La conversazione intavolata da Perrie riguarda i viaggi che hanno fatto, i posti che hanno visitato nel corso della loro vita e le esperienze più pazze che possono raccontare.
Danielle racconta della vacanza alle Hawaii e di quella volta che ha trovato Liam a casa con un pitone –sì, un serpente, di quelli lunghi due metri con la lingua biforcuta e tutto il resto- tra le braccia. Perrie di quando lei e Zayn sono partiti per un viaggio On The Road con solo due borsoni e la moto, fermandosi nei paesi più sconosciuti e nei borghi più nascosti (afferma convinta che la cosa più difficile sia stata far entrare i vestiti in una borsa così piccola, già).
Eleanor racconta della loro prima volta a Parigi e della colazione sull’ultimo piano della Torre Eiffel, di quanto fossero buoni i croassant e di come Max si sia affacciato all’aria aperta e abbia urlato ‘Io ti amo, Eleanor’ davanti a tutti i turisti che li fissavano, chi commosso chi infastidito.
Harry ascolta in silenzio, sorridendo e annuendo di tanto in tanto, ma non potendo nascondere l’imbarazzo nell’accorgersi di non avere nulla di eccitante o particolare da ricordare.
«Tu, Harry?» gli chiede Danielle, con un sorriso.
«Uhm, io – ecco non è che sia un grande fan di queste avventure. Mi piace viaggiare sì, ecco – io e Niall siamo andati diverse volte in Irlanda, un paio di volte anche in Scozia e oh, sì anche in Provenza.» risponde, con un po’ di inspiegabile rossore sulle guance.
Il discorso vira sui posti che vorrebbero visitare una volta usciti da lì e Harry si richiude pian piano nel suo guscio, cercando di ignorare due occhi azzurri che sente su di se come macigni.
 
*** 
 
Sono le quattro e quaranta di mattina, quando il volto di Harry è illuminato da una debole luce entrata dalla piccola finestra di legno accanto al suo letto.
«Hey, Harry.» sente un bisbiglio, per questo si alza a sedere e si guarda intorno, ma tutte le ragazze in camera sua sembrano dormire profondamente.
«Harry!» riprende la voce «Qui!»
Il riccio si volta verso la piccola finestra e scorge appena il viso di Louis sorridergli da fuori, mentre lo incita ad uscire.
Ancora confuso, indossa una maglietta al volo ed esce dalla stanza, cercando di non fare rumore.
«Louis, cos—»
Il liscio gli prende delicatamente il polso, trascinandolo verso le spiaggia senza dargli alcuna spiegazione «Vieni con me»
«Ma che ore sono?» domanda il riccio, aprendo gli occhi completamente, ormai del tutto sveglio.
«Quasi le cinque e se non ti sbrighi ci perderemo tutto, dai!»
Cinque minuti dopo sono distesi su un telo da mare rosso, lo sguardo fisso verso l’orizzonte e l’odore di pancakes e sciroppo d’acero a disperdesi nell’aria.
«Ho anche un po’ di latte, se vuoi.» aggiunge Louis, sistemando accuratamente anche quello.
Harry è senza parole.
Louis lo ha portato sulla spiaggia, praticamente di notte, a vedere l’alba, preparando per lui dei pancakes – non ti assicuro niente, non sono un grande cuoco ma ci ho messo impegno!- e portandosi dietro anche un piccolo stereo con un cd dei The Script e le note a disperdersi nell’aria.
Harry semplicemente – non ha parole.
Niall non gli ha mai fatto mancare nulla, sia chiaro, ma gesti come questi non li ha mai ricevuti da nessuno, come con nessuno si era sentito così lusingato e desiderato, visto che –alla fine- con Niall era successo tutto molto in fretta e senza nessun corteggiamento vero e proprio.
«Non ho parole.» dice infatti, guardando Louis che cerca attentamente di mettere i pancakes in modo ordinato, uno sopra l’altro, fallendo miseramente.
A quelle parole il liscio alza lo sguardo e incontra quello dell’altro, sorridendogli dolcemente.
«Va bene, davvero. Anzi, non dire nulla e aspetta ancora cinque minuti per vedere bene l’alba. Lì sì che non avrai davvero parole.»
Passano qualche minuto a parlare dei The Script, di come alcuni pancakes siano buonissimi anche se un po’ bruciati – il tutto fa arrossire un po’ Louis, decisamente- e Harry lo rincuora del fatto che, davvero, non gli importa esser stato svegliato così presto.
Quando il sole comincia a sorgere e il cielo a colorarsi di un rosa tenue tendente all’arancione, gli occhi di entrambi rimangono fissi sull’orizzonte, l’unico rumore presente sono le piccole onde a infrangersi sugli scogli.
La leggera brezza presente in spiaggia accarezza i capelli color cioccolato di Louis, mentre tieni gli occhi socchiusi e un’espressione beata e rilassata sul viso.
«Ti piace?» mormora dopo un po’, mantenendo lo sguardo dritto davanti a se.
«Da morire.» risponde Harry, la voce roca e le labbra rosse distese in un sorriso.
«Vuoi—» domanda Louis, girandosi di scatto e trovando il viso di Harry a pochi centimetri dal suo. Le parole gli muoiono in gola.
Gli occhi di Harry sono fissi davanti a quelli azzurri del ragazzo davanti a lui, mentre gli scruta attentamente ogni centimetro del volto, soffermandosi sulle labbra qualche secondo in più. Il riccio socchiude gli occhi e si avvicina sempre di più quando – no. Si alza in piedi con uno scatto e le gambe che tremano, come colpito in pieno da un secchio di acqua gelida.
«G-grazie, l’alba è bellissima, o-ora—ora vado.» Dice velocemente Harry pulendosi i palmi delle mani sudati sui pantaloncini e raggiungendo a grandi passi il villaggio.
Louis abbassa gli occhi azzurri a terra.




 
1/3












notes
allora, parto dal presupposto che non so precisamente cosa io stia facendo.
tutto è nato guardando quel reality demenziale su canale cinque e
ovviamente la mia mente malata l'ha subito collegato a Louis e Harry
quindi ho pensato che avrei potuto provare a scriverci qualcosa sopra.
L'idea è di fare una mini-long formata da tre capitoli, ma questo dipenderà,
ovviamente, dal fatto che piacerà (aka ci saranno recensioni/commenti positivi) o meno.
E nulla questa è la prima parte e non ho molto da dire quindi alla prossima (spero)
@stayherelou oh twitter ;)

 
  
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