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Autore: ChibiRoby    25/07/2014    6 recensioni
E se dopo la morte di Maria, German non fosse scappato dal passato?
Violetta vive in una gabbia dorata finché non le si presenta l'occasione di fuggire, grazie al suo amore per la musica e a un paio di occhi verdi troverà il suo posto nel mondo.
Pablo e Angie sono una coppia sposata alle prese con un arrivo speciale che rivoluzionerà la loro vita.
Diego e Camilla da sempre migliori amici si ritroveranno alle prese con un nuovo sentimento mai provato prima.
E German dopo anni di paure scoprirà che si può sempre tornare ad amare.
Tratto del capitolo 11
[...] -Non credevo che provassi quello che provo io. – ammise abbassando lo sguardo imbarazzata.
-Invece è così, mi piaci da impazzire Violetta, fin dalla prima volta che ti ho vista, mi sei entrata dentro e non riesco a smettere di pensare a te. – le rivelò alzandole il mento con due dita per guardarla negli occhi.
-Tu non mi piaci Leon, io ti amo! – rivelò con un’audacia che neanche lei sapeva di avere, annullò nuovamente la distanza tra i loro volti e lo baciò. [...]
Leonetta, Pangie, Fedemilla, Camiego accenni Naxi, Marcesca, Andresx?, Larax?, Brodwayx?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Camilla, Diego, Leon, Un po' tutti, Violetta
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5 – Divisa in due
 
Caro diario, papà è appena partito e io mi sento divisa a metà!
Una parte di me sente già la sua mancanza, dopotutto è la prima volta che passerò del tempo lontano da lui. Il mio apprensivo papà che non mi ha mai lasciata da sola per più di mezza giornata. Devo ammettere che saperlo a chilometri di distanza mi spaventa e non poco, mi sento sola anche se infondo so di non esserlo davvero.
L’altra parte di me invece è euforica, senza papà potrò uscire di casa più spesso e andare allo Studio, a patto che ci sia qualcuno con me, su questo sono stati tutti molto chiari, soprattutto Leon, mi ha detto che la prossima volta che vorrò uscire di casa devo chiamarlo, mi porterà ovunque vorrò. Non è dolcissimo? Quando sono con lui mi sento come una principessa in compagnia del suo principe azzurro!
Ma non divaghiamo, cosa che a pensarci bene, mi succede spesso quando penso a lui. Ma tornando a noi, stavo dicendo che senza papà e la sua iperprotettività sarò finalmente libera come ogni ragazza della mia età!
 
-Vilù posso entrare? – domandò Angie facendo capolino dal corridoio, senza mettere neanche un piede all’interno della camera, non entrava mai in camera della nipote senza prima chiedere il permesso, nemmeno quando la porta era aperta come in quel caso.  
- Certo. – sorrise chiudendo il diario.
Entrò nella stanza e si sedette sul letto di fronte alla nipote –Come stai? – domandò stringendole la mano.
-Bene, anche se sento già la mancanza di papà o almeno una parte di me la sente. – confessò mordendosi il labbro inferiore.
-E l’altra parte? – chiese la zia con un pizzico di curiosità, anche se, forse sapeva già cosa passava per la testa della nipote.
-L’altra invece è felice della sua partenza, sento che senza di lui sarò più libera. – sospirò – Sono una pessima figlia.
-Ma no! – esclamò Angie abbracciandola con fare materno – Stai solo crescendo e sentì il bisogno di uscire dalla tua gabbia dorata. Essere felice di sfuggire per un po’ al controllo di tuo padre non ti rende una pessima figlia. – la rassicuro.
-Quindi non faccio nulla di male se durante l’assenza di papà vengo alla Studio a trovare Le… te e lo zio? – domandò sperando che non notasse che aveva cambiato nome all’ultimo momento, era più forte di lei, non riusciva e non voleva toglierselo dalla testa.
-No neanche se invece di andare allo Studio per vedere i tuoi zii ci vai per incontrare nuovi amici e per vedere il tuo Leon. – nell’ultima parte il tono materno con cui le aveva parlato sino a quel momento divenne malizioso. A una zia attenta come Angie non poteva certo sfuggire la gaffe della nipote, né il modo in cui lei e Leon si guardavano, anche un cieco avrebbe capito che provavano un forte sentimento l’uno per l’altra.
-Leon non è mio! – urlò imbarazzata diventando rossa fino alla punta delle orecchie.
-Se lo dici tu! – ridacchiò divertita. –Comunque preparati che stasera si esce!
-Davvero? Andiamo a cena fuori? – domandò eccitata, dimenticandosi della precedente insinuazione della zia.
-Meglio, stasera allo Studio On Beat ci sarà una festa e come insegnante di canto dovrò parteciparvi e tu verrai con me!
Violetta la guardò senza parlare per alcuni secondi, giusto il tempo di assorbire le parole della zia, poi sorrise raggiante. -Non ci posso credere, stasera andrò alla mia prima festa! – urlò con gli occhi che le brillavano. –Ci saranno tutti gli alunni? – chiese riferendosi a uno in particolare.
-Ovvio, in più si esibirà la band formata da alcuni allievi che hai già conosciuto: Brodway, Diego, Maxi, Andres e… Leon.
-Finalmente potrò vederlo esibirsi dal vivo con la sua band! – penso emozionata, Leon le aveva parlato della band con molto entusiasmo, mostrandole anche dei video delle loro esibizioni.
Si strinse il cuscino al petto e senza rendersene conto iniziò a fantasticare…
 
Era alla festa dello Studio On beat e stava ballando sotto al palco al ritmo della splendi da canzone d’amore cantata dalla band di Leon.
-Questa canzone è dedicata alla ragazza più bella della città. – sussurra Vargas appena la musica finì – Violetta Castillo.
Scende dal palco guardandola dritta negli occhi e quando la raggiunge le stringe dolcemente le mani tra le sue.
-Ti amo, dimmi che sarai mia per sempre. – esclama ad alta voce prima di baciarla, incurante di tutti gli occhi fissi su di loro.
 
-Violetta mi stai ascoltando! – la chiamò Angie riportandola sulla Terra. L’aveva chiamata duecento volte ma non riusciva ad arrabbiarsi con lei, non quando la vedeva con quel sorriso accesso d’amore. Non sapeva su cosa stava fantasticando di preciso ma era pronta a scommettere che centrava un certo messicano dagli occhi verdi.
-Scusami, mi ero distratta un attimo, dicevi? – chiese arrossendo.
-Inizia a pensare a cosa metterti, io intanto vado a aiutare tuo zio a finire di sistemare le valigie. Altrimenti non finirà prima di andare allo Studio! È così disordinato!
-Guarda che ti sento! – urlò Pablo appoggiandosi allo stipite della porta.
-Pablo Galindo, ci stavi spiando? – domandò poggiando le mani sui fianchi, fingendosi arrabbiata, peccato che la luce divertita che brillava nei suoi occhi la tradisse.
- No cara, stavo tornando dalla cucina quando ho sentito che mi chiamavi e mi sono avvicinato. – rispose con lo stesso tono divertito. – E inoltre se c’è qualcuno disordinato qui dentro, quella sei tu mia cara.
-Disordinata io? – ripete incredula –Vilù, secondo te sono disordinata? – domandò voltandosi verso la nipote che sino a quel momento era rimasta in silenzio a osservare il siparietto degli adulti con grande divertimento.
-Giusto un pochino. – rivelò sorridendo lievemente, non voleva andare contro la zia ma le avevano insegnato a dire sempre la verità.
-Visto lo dice anche nostra nipote! – esclamò Galindo prendendo per mano la moglie e iniziando a trascinarla verso la porta –Andiamo a finire di disfare le valigie altrimenti quando German tornerà noi dovremmo ancora finire di sistemare i tuoi vestiti!
La trascinò via sotto lo sguardo divertito di Violetta che li salutò con la mano. I suoi zii erano agli antipodi eppure si amavano alla follia.
-Un giorno spero di poter vivere anch’io un amore come il loro. – sospirò, pensando a un paio di occhi verdi che le avevano rapito il cuore.
 
***
 
Finì di suonare le ultime notte e alzò lo sguardo dalla tastiera in attesa di sentire il loro parere sulla nuova canzone. Sperava che gli andasse bene così, voleva suonarla quella sera alla festa e non avrebbe fatto in tempo a modificarla.
-Amico, è fantastica! – sorrise Brodway, dando per primo la sua approvazione.
-Grazie a questa canzone stasera lasceremo tutti senza parole. – aggiunse Maxi entusiasta.
-Concordo e sono sicuro che piacerà molto anche a Violetta. – ghigno Diego senza preoccuparsi di nascondere il sorriso malizioso comparso sul suo volto.
-Non capisco, che centra adesso Violetta? – s’intromise Andres bloccando sul nascere ogni possibile protesta di Leon.
-Centra, centra. – iniziò Brodway appoggiandogli un braccio in torno alle spalle –la canzone è dedicata a lei. – spiegò al più ingenuo del gruppo – Il nostro Leon non perde tempo e si getta subito alla conquista della bella nipote di Pablo e Angie! – scherzò guadagnandosi un’occhiataccia dal messicano.
 -Attento a come parli Brodway, non stanno ancora insieme ma il nostro amico ha già vinto il premio come “fidanzato più geloso dell’anno” – esclamò Maxi scatenando un attacco di risa generale.
-Spiritosi. – ringhiò tra i denti appoggiandosi alla tastiera, qualcosa gli diceva che non avrebbero smesso molto presto.
- E comunque non mi sono gettato alla conquista di nessuno! – puntualizzo arrossendo.
-Se lo dici tu! – sghignazzò Diego fingendo di assecondarlo.    
Sospirò, in realtà i suoi amici non sbagliavano, aveva davvero scritto quella canzone per Violetta.
-Che ne dite di ricominciare a provare? Avete dimenticato chi sarà l’ospite speciale di stasera? – domandò ironico quando il resto del gruppo smise di sghignazzare.
Non ci fu bisogno di aggiungere altro, ripresero in mano gli strumenti e le prove ricominciarono. Non potevano rischiare di fare una brutta figura davanti al grande Rafa Palmer.
 
*** 
 
-Secondo te questo può andare? – domandò con tono nervoso a Ludmilla mostrandole un vestito azzurro senza maniche lungo fino al ginocchio davanti, dietro invece arrivava quasi alle caviglie.
La Ferro squadrò l’abito con fare critico per alcuni secondi prima di annuire –Perfetto, ora vai metterlo mentre ti scelgo gli accessori e dopo ci occupiamo del trucco e dei capelli.
Violetta annui, dopo aver ricevuto l’ok dell’amica era decisamente più tranquilla, quella sarebbe stata la sua prima festa in assoluto e aveva una gran paura di fare qualcosa di sbagliato.  Per questo aveva chiesto a Ludmilla di andarci insieme ed era stata molto felice quando la bionda oltre ad accettare le aveva proposto di arrivare un po’ prima per aiutarla prepararsi.
Indosso velocemente il vestito scelto e ritornò in camera pronta per continuare i preparativi.
-Ti sta meglio di quanto pensassi. – sorrise la Ferro appena la vide entrare.
-Grazie. Allora? Che accessori mi hai preparato? – domandò senza preoccuparsi di apparire troppo curiosa.
Ludmilla le indicò il posto in cui lì aveva appoggiati con un cenno del capo. Sulla scrivania c’era una cintura blu con dei piccoli Swarovski incastonati in modo da formare un cuore e un braccialetto d’argento con alcuni ciondoli: una M, una V, una chiave di violino, un microfono e una chitarra.  Sullo schienale della sedia c’era appoggiato un gilet di jeans che avrebbe dato un tocco casual al suo look.
-Perfetto, ora siediti, rilassati e lascia che Ludmi faccia la sua magia. – sorrise spingendola a sedersi sul letto.
-Spero che Leon vedendomi pensi che sono bellissima. – pensò arrossendo. In verità ad agitarla non era solo l’idea che la sua prima festa fosse in un certo senso il suo debutto nel mondo ma anche il fatto che ci sarebbe stato Leon. Sarebbe stata con lui in mezzo ad altra gente, ad altre ragazze che sicuramente erano meno impacciate di lei nei rapporti interpersonali. Temeva di scoprire che i modi genti e quasi cavallereschi di Leon non fossero solo per lei. Magari trattava tutte allo stesso modo e si stava illudendo che lui la considerasse diversa, speciale.
-Finito, coraggio, vai a guardarti allo specchio! – l’incoraggiamento della Ferro la riporto con i piedi per terra.
Violetta annuì e si diresse davanti allo specchio a figura intera che si trovava vicino al armadio.
Guardò il suo riflesso e quasi non si riconobbe – Quella sono io? – sussurrò incredula ammirando il trucco leggero che le illuminava il volto mettendo in risalto gli occhi e le labbra.
-Certo che sei tu! Quando Lion ti vedrà cadrà ai tuoi piedi. – sorrise furba arrivandole alle spalle. Violetta arrossì, incapace di ribattere come aveva fatto con Angie quella mattina, Ludmilla era l’unica a cui aveva confessato il suo amore per Leon e se sapeva tante cose su di lui era merito suo.
-Stasera sarò il ragazzo più invidiato della festa! – esordì Federico entrando nella stanza Castillo, si appoggiò alla scrivania guardando amorevolmente due delle tre donne più importanti della sua vita.
-Che intendi? – domandò Violetta confusa. –Perché dovrebbero invidiarti?
-Semplicemente perché sono il cavaliere delle due ragazze più belle della festa! – ammiccò ad entrambe che ebbero due reazioni diverse.
-È sempre il solito. – pensò divertita la padrona di casa scuotendo il capo.
-Ruffiano! – commentò Ludmilla baciandolo dolcemente. Stando attenta a non fare rumore Violetta usci dalla stanza per dar loro un po’di privacy e avvertire Angie che erano pronti. Non vedeva l’ora di arrivare, sentiva che sarebbe accaduto qualcosa di speciale.
 
 
Eccomi di nuovo qui con un capitolo di transizione che ci prepara alla festa, sarà un capitolo in cui ci sarà tanta Leonetta e un po’ di spazio anche per le altre coppie e accadrà qualcosa che aiuterà Vilù a prendere una decisione molto importante.
Un bacio alla prossima.
   
 
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