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Autore: DalamarF16    26/07/2014    4 recensioni
Sono passate poche settimane dagli eventi di New York, e Clint deve fare i conti con la sua coscienza, con le azioni commesse sotto il controllo di Loki. Accanto a lui, a cercare di aiutarlo, ci sarà Natasha, ma una nuova recluta darà una svolta alla vita di Occhio di Falco...
Genere: Avventura, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Clint Barton/Occhio di Falco, Natasha Romanoff/Vedova Nera, Nick Fury, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Avengers: Rinascita.'
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PERSONAL SPACE! RIeccomi! scusatemi ma mi sono bloccata! Non sapevo più come continuare, mentre nel frattempo mi è venuto in mente un possibile seguito (ovvio), però alla fine eccomi con questo nuovo capitolo!
Come empre grazie alla mia Unicorna preferita e a Ledy Leggy per le loro recensioni...scusate se non vi ho risposto ma non ho avuto tempo! Rimedeierò presto!
Grazie anche a  dbclaudia, Frigga, Ginge, GjXD, Mumma, Neko483, starkexpo che hanno inserito questa storia tra le seguite, a Ledy Leggy e MeryLaRosa che l'hanno messa tra le preferite e a Slytherine_ in_ love che l'ha inserita tra le seguite, per me vuol dire tanto!
Basta, vi lascio al capitolo...buona lettura!

Capitolo 15: Routine


Non esisteva una parola per descrivere quella missione.
Noiosa era troppo poco, non rendeva l'idea. Il principe William  e sua moglie erano già circondati da un numero più che sufficiente di guardie del corpo. In effetti la loro missione era tenerlo d'occhio  quando guidava in pista, con il risultato che a parte due tranche da 20 minuti al giorno la loro presenza era prettamente inutile.
-Clint hai finito?-
-Di fare che?-
-Lo sai-
-Non sto facendo nulla-
-E' almeno mezz'ora che hai quel binocolo piantato sul seno della contessa di Cambridge-
-Non c'è niente di meglio da vedere. Non è colpa mia se il caro Willy è bruttino e un po' stempiato-
Ahio.
Natasha gli aveva appena tirato una gomitata.

Le cose piano piano tornarono alla normalità. Natasha piano piano iniziò ad affrontare missioni su missioni fino a tornare pienamente operativa, anche se per un qualche motivo non ben definito passava le notti a casa di Clint, il che a lui andava benissimo visto che la popolazione del suo frigo era drasticamente diminuita, così come la quantità di roba sparsa per il pavimento, senza contare che anche se era costretto a dormire sul divano e facevano settimane senza vedersi, l'idea di avere un'altra persona in casa lo faceva sentire un po' meno solo.
Tommy diventava ogni giorno più bravo. La Vedova Nera, forse per una qualche sottospecie di istinto materno, aveva iniziato piano piano ad occuparsi di lui, e le loro sedute di allenamento sul terrazzo erano sempre più frequenti, mentre Clint ormai non l'aveva più come allievo ufficiale, dato che il corso era ormai finito.
Nessuno dei due Vendicatori l'avrebbe mai ammesso nemmeno sotto tortura ma loro tre formavano un qualcosa che era molto simile a una famiglia.

-Clint quale sarebbe la tua definizione di “fuoco di copertura”?- la voce di Natasha, tagliente, tesa e ironica allo stesso tempo, gli arrivò chiarissima nell'auricolare che portava all'orecchio.
Loro due e Steve erano in missione. Steve l'aspettava come rinforzo sul lato sud di quella vecchia villa, mentre Occhio di Falco era, ovviamente, sul tetto dell'edificio opposto, questa volta armato di un caro, vecchio fucile di precisione, oltre al suo arco.
-Lo stesso tuo, Nat, ma se non vi levate da quell'ammasso di gente farò una strage-
-Non sparare se non hai visuale libera!- lo ammonì subito Steve
-Lo so, lo so!-
Mentre ancora parlava, estrasse l'arco e, seguendo un movimento visto con la coda dell'occhio scoccò una freccia che andrò dritta ad atterrare con un'esplosione due cecchini che si stavano posizionando su un palazzo alle sue ore 4, più o meno.

Sapevano fin dall'inizio che quella missione era un rischio.
I presidenti di USA, Italia, Germania nonché la regina Elisabetta si erano riuniti insieme ai capi di stato di mezzo mondo per discutere importanti manovre che avrebbero inciso sull'economia e la politica mondiale degli anni a venire.
Era un evento assai raro, il che né faceva una perfetta occasione per i terroristi di gettare nel panico buona parte della popolazione mondiale, lasciandola priva dei proprio capi di stato e di una delle più alte guide spirituali al mondo: il Papa.
Il tutto ovviamente alla sede dell'ONU a Ginevra, che si era offerta di ospitare come territorio neutrale questo evento.
Con un rischio del genere, lo SHIELD aveva pensato bene di affidare il comando dell'operazione di sicurezza a Capitan America, che si era trascinato dietro Clint e Natasha invece di un contingente di uomini.
I ruoli erano stati ben delineati fin dall'inizio. Natasha all'interno, Clint cecchino e Steve come Jolly appena fuori dall'edificio.
Ma nessuno di loro si sarebbe mai aspettato un attacco di quelle proporzioni.
Era cominciato tutto con dei cecchini, che Clint aveva neutralizzato senza troppe complicazioni, mentre Steve si occupava della “fanteria” che stava cercando di penetrare il perimetro via terra. La prima ad accorgersi che erano solo delle distrazioni era stata Natasha, quando aveva visto, troppo tardi per poter fare qualsiasi cosa sa non buttarsi sul papa con tutto il suo peso mentre gridava l'allarme, una bomba rotolare sul pavimento.
L'esplosione non era stata forte, non aveva mietuto vittime, fortunatamente, ma era stata sufficiente per generare il panico.
Ora Clint vedeva distintamente nemici farsi largo tra la folla, ma non poteva fare fuoco. La sua mira era precisissima, al limite dell'impossibile, la folla in panico, che correva ovunque in modo disordinato sperando di raggiungere le uscite, costituiva una variabile del tutto imprevedibile e non poteva permettersi di ammazzare qualcuno.
-Steve, che dici se entro?-
-C'è troppo caos, Clint!-
-Ma Nat..-
-Clint, resta fuori e abbatti tutto quello che riesci! Qui me la cavo!-

Clint lì dentro non avrebbe potuto fare nulla. Lui era molto più preciso sulla distanza che nello scontro corpo a corpo, senza contare che entrare non avrebbe portato molti vantaggi.
Lei era intenta a cercare di portare verso l'uscita dove la aspettava Cap il Papa e un altro paio di politici che si era trovata attorno.
Sapeva di essere inseguita, sentiva i terroristi correre dietro di loro e benediceva il caos che impediva loro di seguirli agilmente. Non puoi pretendere una fuga rapida da un ultraottantenne.
Si fece largo a spintoni tra la folla, voltandosi ad ogni passo per assicurarsi che i suoi protetti continuassero a seguirla. Abbattè con una gomitata un uomo vestito di scuro che aveva cercato di afferrare il Santo Padre, mentre con l'altro braccio sospingeva l'uomo invitandolo a non fermarsi.
-Steve, veniamo verso di te!- avvertì mentre un grido di dolore e un'imprecazione poco ortodossa la informavano che Clint era finalmente riuscito a fare fuoco o tirare una freccia o quel che era.
Non perse tempo a chiederselo.
-Nat! Dobbiamo cercare di fare uscire quante più persone possibile!-
Grandioso. Il che implicava portare fuori questi, ributtarsi nella mischia, convincere quella gente che non era una terrorista e condurli in salvo.
-Ricevuto- Rispose mentre finalmente guadagnava l'uscita.
Lei e Steve ebbero solo pochi secondi per guardarsi negli occhi, prima di essere impegnati in un corpo a corpo.
-Natasha! Rientra!-
Le urlò l'amico e superiore mentre assestava una botta con lo scudo a uno degli inseguitori
-Sicuro di farcela?-
-Vai!-
Non perse tempo ed eseguì l'ordine.

Una lunghissima ora dopo era tutto finito. Le forze speciali erano intervenute a dar loro una grossa mano, finalmente, e nessuno si era fatto troppo male.
Clint li raggiunse nella piccola infermeria dove li stavano medicando. Lui stava tutto sommato bene.
-Siete feriti?-
-Non più di qualche graffio...-
Clint annuì.
-Ho mandato il rapporto a Fury, verranno a prenderci domattina alle 6 con un quinjet, fino ad allora, siamo liberi-
-A che serve essere libero se sei esausto?- esalò Natasha mentre un paramedico le ricuciva un taglio sul gomito.
I due uomini si sorrisero mentre la tensione si alleviava per il sollievo di aver portato a termine la missione ed esserne usciti vivi.

La missione successiva li vide separati, lui in Italia, lei in Ucraina a fare non aveva ben capito cosa.
Poi ci furono altre missioni in coppia, niente di particolarmente difficile, le solite cose.
Clint piano piano aveva cominciato a dormire decisamente meglio, gli incubi erano quasi del tutto scomparsi e in generale tutto andava meglio.
Alla fine aveva accettato di incontrare la madre di Tommy, se non altro per assicurarle che il marito non era un traditore. Non era stato facile per lui.
Era stato all'inizio contrario, poi spaventato e a 10 minuti dall'incontro avrebbe voluto essere altrove, ma alla fine l'aveva fatto e non era andata male.

Clint era in missione per conto suo da ormai una settimana. Non si sentivano da qualche giorno, ma non era preoccupata. Il compito di Occhio di Falco era tutt'altro che semplice ed era importantissimo che non si facesse scoprire, quindi avevano ridotto i contatti al minimo.
Era stata segnalata la presenza di Hulk in un piccolo villaggio cinese, dove il dottor Banner stava lavorando per trovare una cura a non aveva ben capito quale malattia, e Clint era stato mandato in incognito a verificare le condizioni dell'uomo e, soprattutto, del villaggio.
La location già non favoriva le comunicazioni via telefono, e inoltre non avevano dubbi che l'attrezzatura di Banner avrebbe rilevato all'istante la presenza di altri oggetti tecnologici, e non avevano dubbi del risultato della scoperta di essere spiato dallo SHIELD.
Certo, Bruce capiva le preoccupazioni di Fury, l' “altro”, come amava definirlo, era decisamente pericoloso, specialmente quando la trasformazione non era controllata e il dottore perdeva definitivamente il controllo del proprio corpo, ma essere spiati non piace a nessuno, e la sua rabbia rappresentava un contrattempo decisamente letale.
Fu Tony Stark ad accenderle una lampadina.
Aveva finito il suo allenamento quotidiano alla palestra dello SHIELD quando il magnate aveva fatto il suo ingresso, ovviamente raccogliendo strilla di ammirazione da tutte le (poche, fortunatamente) donne presenti.
Natasha non potè evitare di alzare gli occhi al cielo.
-Non c'è bisogno di ringraziare il Signore, lo sai, se mi chiami, io arrivo-
-Molto divertente- commentò sarcastica, mentre iniziava a chiedersi cosa volesse da lei
-Hai mica visto Legolas di recente?-
-Clint? E' in missione- rispose, evitando almeno per il momento di scendere nei dettagli. Non sapeva quale fosse esattamente il rapporto tra le due persone col QI più altro tra i Vendicatori, ma era sicura che Stark non avrebbe gradito la natura dell'incarico dell'amico.
-No, la sua missione in Cina si è conclusa due giorni fa, ha fatto rapporto dicendo che sarebbe rientrato-
Ok, ora era preoccupata. Non era da lui sparire così, nemmeno per motivi personali. Magari si sarebbe limitato a comunicare che per un tot di giorni sarebbe stato assente, senza dare nessuna spiegazione sul perchè né sul percome, né tantomeno sul dove, rendendosi, di fatto, inrintracciabile, ma non così.
-Puoi provare a cercarlo?-
-Forse. Mi metterò subito al lavoro, vediamo cosa posso fare-
-Grazie-
Dove cavolo si era cacciato?

PERSONAL SPACE: Eccomi qui di nuovo, capitolo noioso e inutile, lo so, ma mi è servito per sbloccarmi, perchè ero davvero a un punto morto e non sapevo come continuare...ma dal prossimo di torna in pista! Alla prossima!
   
 
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